mercoledì 30 novembre 2011

Personale di pittura di Fiorenza de Angelis alla Galleria IL Bisonte


Alla Galleria della Fondazione Il Bisonte si inaugura il 30 novembre la personale di pittura di Fiorenza de Angelis: una scelta antologia di oltre quaranta opere, prevalentemente realizzate a pastelli a olio su cartoncino. L’intervento della spatola, secondo una tecnica “a levare”, direttamente sul colore puro e brillante, inteso e sentito come splendore dell’anima, ricerca e crea sul foglio figure trasparenti, di luminosa evanescenza. Nella sua arte l’esperienza concreta dei pigmenti e dei materiali incontra, verifica ed approfondisce con profondissime intuizioni le teorie e i principi sui colori di Johann Wolfgang Goethe (1749-1832) e Rudolf Steiner (1861-1925), filosofo e scienziato austriaco fondatore dell’Antroposofia. Sostenitrice a Firenze della scuola “Waldorf” e fondatrice, tra l’altro, negli anni Novanta, di una scuola di “terapia pittorica”, fin dalla metà dagli anni Settanta l’artista ha iniziato al suo metodo numerosissimi allievi, rifuggendo dai compromessi commerciali ed eludendo i canali di promozione convenzionale, per privilegiare e salvaguardare sempre la sua visione spirituale dell’arte. Orario di apertura: da lunedì a giovedì 9-13/15-19; ven 15-19; sabato e domenica e festivi chiuso.

Fabrizio Del Bimbo

martedì 29 novembre 2011

Buy Tourism On Line al via il 1° dicembre






La quarta edizione della manifestazione di riferimento per il turismo digitale si arricchisce di temi e partecipazioni eccellenti e viaggia spedita verso il sold out.

Le iscrizioni a BTO - Buy Tourism Online, l’evento educational dedicato al mondo del travel 2.0, che si svolgerà i prossimi 1 e 2 dicembre alla Stazione Leopolda di Firenze, si stanno rapidamente avviando verso il tutto esaurito, confermando il grande successo di pubblico di una manifestazione, ormai riconosciuta a livello internazionale come il punto di osservazione privilegiato sulle evoluzioni del turismo online.

Merito del grande interesse da parte di tutti gli operatori della filiera turistico-ricettiva è la formula originale dell’evento e la metodologia con cui è stato sviluppato il programma: il Comitato Scientifico di BTO ha individuato gli 11 argomenti chiave in grado di dare forma ai futuri scenari del mercato e li ha declinati in altrettanti “Track”, percorsi informativi e formativi che i partecipanti possono comporre a proprio piacimento, scegliendo tra gli oltre 100 eventi educational che si svolgeranno sul palco della Main Hall e nelle 5 grandi Hall Focus.

I Track di BTO2011 sono: le novità in campo APPS & MOBILE, le strategie dei BIG PLAYERS, il fenomeno dei nuovi turisti dai paesi B[R]IC, le dinamiche della DISTRIBUZIONE, le best practice nella GOVERNANCE & MARKETING TERRITORIALE, le nuove frontiere dell’INNOVAZIONE e del MICE, il ruolo di REPUTAZIONE & RILEVANZA e la rivoluzione SOCIAL COMMERCE, gli strumenti per migliorare il TRAVEL WEB MARKETING

I partecipanti potranno assistere a presentazioni e key note da parte di esperti internazionali, come l’attesa presentazione della ricerca PhoCusWright sulle dimensioni e i trend del turismo online in Italia, partecipare a dibattiti e tavole rotonde, ponendo domande ai relatori attraverso Twitter e altre piattaforme di condivisione, seguire sessioni formative specifiche su tecniche e strumenti operativi da mettere in pratica nel proprio business, entrare in contatto con altre aziende e potenziali partner.


Fabrizio Del Bimbo

martedì 8 novembre 2011

Ecco i Ragazzi si Sipario TV alla mostra di Massimo Sestini

Audi Firenze: i Ragazzi di Sipario TV chiudono” la mostra di Sestini

Si è chiusa ieri la mostra fotografica “Al volo”, allestita da Massimo Sestini nello showroom di Audi Firenze e durata un mese intero.

L’esposizione ha registrato un grande successo di pubblico e di stampa. A parte i numerosi articoli usciti sulla stampa cittadina e nazionale, molti clienti Audi (e non solo quelli) si sono più volte soffermati sui diciotto scatti dall’alto del noto fotoreporter.

Numerose anche le interviste televisive, l’ultima delle quali davvero speciale. I ragazzi disabili intellettivi sensoriali della televisione via web Sipario TV hanno infatti voluto dedicare una delle loro interviste proprio a Massimo Sestini, ripreso accanto alle foto della mostra, che ha risposto volentieri alle loro interessanti domande e che, d’accordo con Audi Firenze, ha voluto donare loro tutte le fotografie della mostra.

“Giornalista” e intervistatore d’eccezione, come ormai è sua abitudine, Lorenzo Lucii, che nell’ambito dell’associazione Sipario ha lasciato la sua professione di cuoco nel ristorante di via dei Serragli a Firenze per dedicarsi a tempo pieno alla televisione.

L’intervista a Massimo Sestini sarà trasmessa prossimamente da Sipario TV (www.sipariotv.tv).
Nicoletta Curradi

domenica 6 novembre 2011

Confindustria Firenze in visita alla Audi


Una delegazione della Sezione Metalmeccanica di Confindustria Firenze – composta da una trentina di imprenditori e guidata dal Vicedirettore, Lorenzo Cellini - ha recentemente visitato lo stabilimento tedesco della casa automobilistica Audi, in un viaggio organizzato da Audi Firenze, che fa parte di Volkswagen Group Firenze.
Accompagnati dal Direttore Generale di Volkswagen Group Firenze, Luca Bedin, gli industriali fiorentini - che hanno raggiunto la cittadina tedesca di Ingolstadt, sede della Audi, a bordo di una flotta di auto della Casa dei quattro anelli - sono stati accolti da Thomas Oblinger, Sales Manager Audi per il Mercato Italia, e da Jacopo Marzetti, dell’ Area Logistica e Fornitori dello stabilimento, ed hanno assistito a tutte le fasi della produzione dei modelli della Casa tedesca costruiti, per un totale di 2700 unità al giorno, nello stabilimento di Ingolstadt: A3 (Coupè, Sportback e Cabrio), A4 (berlina, Avant e Allroad), A5 (Coupè e Sportback), Q5 e TT.
Immancabile anche la visita allo splendido e futuristico museo Audi, il cosiddetto “Museum Mobile”, dove il marchio premium del gruppo Volkswagen ha raccolto tutti i modelli, compresi quelli sportivi, che hanno fatto la sua storia, dall’anno della sua fondazione.
Nel corso della visita, la Sezione Metalmeccanica di Confindustria Firenze ha anche approfittato per tenere - questa volta fuori sede - una delle sue periodiche riunioni sulle attività del proprio gruppo di lavoro.
Del Bimbo Fabrizio
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Etichette: Eventi

Confindustria Firenze in visita alla Audi

Una delegazione della Sezione Metalmeccanica di Confindustria Firenze – composta da una trentina di imprenditori e guidata dal Vicedirettore, Lorenzo Cellini - ha recentemente visitato lo stabilimento tedesco della casa automobilistica Audi, in un viaggio organizzato da Audi Firenze, che fa parte di Volkswagen Group Firenze.
Accompagnati dal Direttore Generale di Volkswagen Group Firenze, Luca Bedin, gli industriali fiorentini - che hanno raggiunto la cittadina tedesca di Ingolstadt, sede della Audi, a bordo di una flotta di auto della Casa dei quattro anelli - sono stati accolti da Thomas Oblinger, Sales Manager Audi per il Mercato Italia, e da Jacopo Marzetti, dell’ Area Logistica e Fornitori dello stabilimento, ed hanno assistito a tutte le fasi della produzione dei modelli della Casa tedesca costruiti, per un totale di 2700 unità al giorno, nello stabilimento di Ingolstadt: A3 (Coupè, Sportback e Cabrio), A4 (berlina, Avant e Allroad), A5 (Coupè e Sportback), Q5 e TT.
Immancabile anche la visita allo splendido e futuristico museo Audi, il cosiddetto “Museum Mobile”, dove il marchio premium del gruppo Volkswagen ha raccolto tutti i modelli, compresi quelli sportivi, che hanno fatto la sua storia, dall’anno della sua fondazione.
Nel corso della visita, la Sezione Metalmeccanica di Confindustria Firenze ha anche approfittato per tenere - questa volta fuori sede - una delle sue periodiche riunioni sulle attività del proprio gruppo di lavoro.
Del Bimbo Fabrizio

RCR Cristalleria Italiana e Conad portano in tavola l’eccellenza artigianale toscana

RCR Cristalleria italiana – una storia che risale al 1967 e rimanda a manufatti artigianali di altissima qualità – è una diversità nel panorama dell’eccellenza del made in Italy così come Conad lo è nel panorama della grande distribuzione. Insieme hanno dato vita ad una grande operazione promozionale, fatta dall’unica azienda italiana di produzione di cristallo e tra le più grandi al mondo, e dalla più grande organizzazione di imprenditori dettaglianti indipendenti associati in cooperativa presente in Italia, leader nei supermercati. Dal 17 ottobre al 28 gennaio 2012, nei punti di vendita di Conad del Tirreno sarà possibile aderire all’operazione di collezionamento Le Imperdibili per portare in tavola 7 tipologie di premi RCR: 2 bicchieri (acqua e liquore), 2 flute, 4 calici (2 per i vini bianchi e 2 per i rossi), caraffa e decanter. Il meccanismo è semplice: ogni 10 euro di spesa si riceve un bollino e con 15, 20 e 30 bollini si ha diritto ad uno dei premi in vetro sonoro superiore. “E’ un’operazione nella quale crediamo – spiega Roberto Pierucci l’Amministratore Delegato di RCR Cristalleria Italiana – per il nome del partner, ma anche perché l’operazione Le Imperdibili contribuisce a sviluppare quello che a ragione può essere considerato uno dei marchi storici italiani. L’accordo con Conad ci permette di aumentare la capacità produttiva ed è un segnale di ottimismo per i nostri lavoratori e per l'economia del territorio, di cui siamo uno dei principali imprenditori attivi”. Accordo di non poco conto per un’azienda come RCR, che trae dalle proprie radici artigianali valori di eccellenza produttiva e una solida attenzione per il territorio, la comunità, l’occupazione e l’economia locali: nell’azienda per l’arredo tavola di Colle di Val d’Elsa, in provincia di Siena, nel cuore della Toscana, sono impiegati 410 dipendenti, oltre a 150 operanti nell’indotto, che possono ora guardare con più fiducia al futuro. Ultima grande industria del cristallo presente in Italia, RCR produce nei suoi tre forni elettrici circa 40 milioni di pezzi all’anno (di cui due/terzi avviati all’export) nel pieno rispetto dell’ambiente. Un impegno che risale agli anni Settanta, investendo in nuove tecnologie e ricerca che hanno prodotto il nuovo materiale: il LUXION® utilizzato per l’operazione Le Imperdibili, dall’eccezionale trasparenza e luminosità, grazie all’uso di materie prime di altissima qualità, la massima brillantezza, perché ha l’indice di rifrazione più alto della categoria; una maggiore resistenza e stabilità in lavastoviglie, pur mantenendo la sua leggerezza. Un prodotto classico ed elegante, destinato al piacere di un uso quotidiano. Un’operazione per la quale Conad ha scelto RCR Cristalleria Italiana, perché il partner doveva essere italiano, vantare un marchio prestigioso, contare su prodotti di alta qualità interpreti della migliore eccellenza artigianale italiana. “E’ una grande opportunità l’accordo siglato con Conad – sottolinea Pierucci – perché questa operazione contribuirà alla crescita del nostro fatturato seppur in un mercato mondiale di riferimento in perdita. Un’occasione che, grazie a Conad, ci consente di ampliare lo sguardo e proporci per nuove iniziative. Il nostro impegno è rivolto al rispetto delle tradizioni e della cultura toscana, alla valorizzazione dell’economia locale e dei loro attori, a far conoscere e apprezzare i migliori prodotti artigianali toscani. Valori di cui anche Conad del Tirreno è portatrice e interprete”. “Avere un partner come RCR, un’azienda nata e cresciuta in Toscana, depositaria di un’artigianalità e di un livello qualitativo senza tempo, è per noi un solido valore. Per le operazioni di fidelizzazione rivolte ai nostri clienti, infatti, scegliamo sempre le migliori produzioni dell’artigianato toscano, per fare apprezzare a sempre più persone l’eccellenza manifatturiera di una regione che in ogni epoca ha saputo esprimersi ad altissimi livelli”, dichiara l’amministratore delegato di Conad del Tirreno Ugo Baldi. “Ne conseguono ricadute importanti anche sul tessuto economico locale, su un indotto di tante piccole e medie imprese locali. Non è la prima volta che Conad del Tirreno contribuisce al rilancio dell’attività di un’azienda toscana in crisi e che fa della qualità artigianale nel comparto alimentare e non alimentare la propria migliore credenziale. Siamo ciò che fa la differenza, partendo dal socio imprenditore della cooperativa, proprietario dei punti di vendita, che vive il proprio territorio e si adopera con entusiasmo e dedizione quotidiana per soddisfare le esigenze del cliente, gratificarlo ed essere sempre più riferimento della comunità e dell’economia del territorio in cui opera”.

venerdì 4 novembre 2011

Cena futurista del terzo millennio a Villa Le Maschere

Era il 28 dicembre 1930 quando il quotidiano torinese “La Gazzetta del Popolo” pubblicò, a piena pagina, il “manifesto della cucina Futurista”, scritto e meditato da Filippo Tommaso Marinetti, poeta e padre spirituale del movimento Futurista nato nel 1909 per rivoluzionare arte, letteratura, musica, teatro, danza e infine la cucina, ultima delle sue battaglie “consacrate col sangue” in cui teorie innovative e spesso bislacche rinnegavano gli stili del passato per aderire al dinamismo della vita moderna. Nei futuristi i paradossi gastronomici così come quelli estetici miravano all'evoluzione morale: bisognava scuotere la materia per risvegliare lo spirito. La cucina futurista definita dallo stesso Marinetti come una “vera e propria rivoluzione cucinaria” venne descritta in un manuale con tanto di ricette, menu e suggerimenti per imbandire lussuosi banchetti e per servire originali pranzi. All’epoca l’industria alimentare non era certo quella di oggi, ma a rileggere a distanza di un secolo quel manifesto e incredibile scoprire come certe intuizioni futuriste hanno trovato poi applicazione nella realtà. Un esempio su tutto l'integrazione dei cibi con additivi e conservanti e l'uso in cucina di strumenti “moderni” per tritare, polverizzare ed emulsionare. Quanto alle ricette “rivoluzionarie” c'è da dire che, con una buona osservazione, è facile scoprire come esse traggano origine dalla cucina Rinascimentale e come in alcuni casi siano state antisegnane della nouvelle cucine all'italiana. Il cuoco precursore del futurismo fu il francese Jules Maincave che nel 1914, aderendo al movimento futurista si dichiarava “annoiato dai metodi tradizionali delle mescolanze... monotoni sino alla stupidità” e si propose di avvicinare a tavola “elementi separati da prevenzioni senza serio fondamento tipo il filetto di montone con la salsa di gamberi, la noce di vitello con l'assenzio, la banana col groviera e l'aringa con la gelatina di fragole”. Famosissima e impopolare fu la battaglia futuristi contro “l'alimento amidaceo” (la pastasciutta) colpevole di ingenerare negli assuefatti consumatori “fiacchezza, pessimismo, inattività nostalgica e neutralismo. Una palla che gli italiani portano nello stomaco come ergastolani o archeologici”. Dichiarazioni queste che furono proclamate da Marinetti al ristorante milanese Penna d'Oca il 15 novembre del 1930, nello stesso momento in cui annunciò il manifesto scritto di suo pugno e in cui, oltre alla lotta contro la pastasciutta fra i suoi cardini proponeva l'abolizione della forchetta e del coltello, dei condimenti tradizionali, del peso e del volume degli alimenti e della politica a tavola auspicando la creazione di “bocconi simultaneisti e cangianti», invitando i chimici ad inventare nuovi sapori e incoraggiando l'accostamento ai piatti di musiche, poesie e profumi”. Al lancio del manifesto seguirono conferenze in Italia e Francia e il primo banchetto futurista che la storia ricordi alla taverna Santopalato di Torino nel 1931: l'“aeroboanchetto” senza tovaglia e con al suo posto foglie di alluminio e piatti di metallo. Della cucina futurista oggi rimane sopratutto la voglia di osare e l'italianizzazione forzata di alcuni termini d'origine straniera: il cocktail divenne la “polibibita” da ordinarsi non al bar ma al “quisibeve”, il sandwich divenne il “traidue”, il dessert il “peralzarsi” e il picnic il “pranzoalsole”. Goliardia su solide basi artistiche e letterarie, uso della chimica, grandi intuizioni da novelle cuisine e un gusto spensierato, quasi caotico, ma assolutamente originale fino allo sconfinamento nel dadaismo col “cadavere squisito”. Un epopea culinaria contraddittoria ma meravigliosa che in pochi anni ha ribaltato tutti i saperi tradizionali di Pellegrino Artusi; una voglia di provare cose nuove, plastiche, fosforescenti ed originali che attrae anche tutti coloro che domani sera si recheranno nello splendido resort mugellano di Villa Le Maschere per vivere la cena futurista che chiuderà il ciclo di cene storico-culturali che dal medioevo ci ha condotto al terzo millennio. Un vero “aerobanchetto” in cui, state certi, che al vostro fianco potrà anche materializzarsi, alzando il calice, lo stesso Marinetti! Il vostro menù tanto per incuriosirvi comprenderà il “traidue”, una “polibibita inventina”, le “uova divorziate”, il “risotto all'alchechengi”, la “bomba a mano” e lo “scoppio in gola”; il tutto annaffiato da “taniche di vino”. Nadia Fondelli

giovedì 3 novembre 2011

Gremoni: 300 anni di successi e da 100 anni bottega storica

Oggi essere salutisti è quasi una moda dettata dal sempre più ampio ostracismo verso tutto ciò che non è naturale. La chimica in farmaceutica ha rivoluzionato il Novecento ed ha permesso di debellare malattie importanti, ma dopo l'iniziale abbandono del naturale per convertirsi al nuovo, le antiche pratiche erboristiche fino a un secolo fa unica cura possibile per ogni tipo di malanno, ultimamente stanno vivendo una “novelle vague". Una riscoperta quasi inevitabile che ha portato la coscienza dell'uomo moderno a comprendere che forse, per mitigare i danni che comunque la chimica con la sua aggressività può comportare, o anche solo per alleviare i sintomi di certi malanni meglio è rivolgersi sempre, anche nei tempi moderni, ai saggi saperi dell'erborista non più visto come moderno sciamano. Se poi l'erborista in questione appartiene ad una famiglia che questo mestiere lo fa da oltre tre secoli la garanzia di qualità è assoluta. La storica erboristeria Gremoni ha anche l'altro speciale pregio di non essere l'ortodossia del naturale perchè in questa bottega si afferma sempre con convinzione, che ci sono casi in cui i farmaci chimici sono necessari e che in questo caso il supporto erboristico serve per attenuarne alcuni effetti collaterali. Antonella del Buono è oggi la titolare della storica erboristeria presente a Firenze dal 1716. Sarà lei domani, venerdì 4 novembre, a ricevere dalle mani del rapprresentante del comune di Firenze un premio speciale, quello che festeggia i cento anni di locazione nella stessa storica bottega di via Faenza, nel cuore della città. Se l'evento dei cento anni nel medesimo luogo per una bottega fiorentina autentica - specie di questi tempi in cui nella città antica imperano le insegne gobalizzate senza anima e cuore - valgono da se un evento, ancora più stupefacente è il fatto che in tempi in cui non si fa che registrare chiusure di bandoni storici l'evento celebra una bottega che offre salute e benessere ed in cui si va non solo per acquistare, ma per conoscere, parlare, farsi consigliare e suggerire. Un luogo dove i rapporti umani valgono più del vil denaro e dove una famiglia di erboristi da più di trecento anni è ben disposta a formulare soluzioni personali per il benessere. L'erborista è quel saggio che con le sue “magiche pozioni” aiuta a stare più rilassati e a dormire meglio. Le sue "soluzioni" passano attraverso l'arancio, la primula, il tiglio, la camomilla e tanto altro. Da Gremoni si aiuta il benessere in maniera naturale senza ignorare la medicina tradizionale “perchè i nostri studi e la nostra esperienza ci inducono sempre a valutare con grande attenzione anche che alcune piante, con i loro effetti, possono interferire con i farmaci” afferma la titolare. Professionalità, alta specializzazione, calore e serietà per questa erboristeria che fa delle tisane e delle erbe officinali i suoi punti di forza, ma dove anche le compresse, gli oli essenziali, gli estratti e le tinture di erbe nazionali e internazionali sono coniugate in mille soluzioni per ogni problema. Altri trecento anni di successo per Gremoni, vera autentica bottega storica fiorentina “sopravvisuta” alla globalizzazione snaturante del centro storico della citta del Rinascimento. Nadia Fondelli

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