venerdì 22 gennaio 2016

Orestea alla Pergola di Firenze

 Al teatro della Pergola di Firenze il
Teatro Stabile di Napoli / Teatro Stabile di Catania presenta



 'ORESTEA'
Agamennone (26 – 31 gennaio: feriale ore 20.45, festivo ore 15.45)
Coefore / Eumenidi (2 – 7 febbraio: feriale ore 20.45, festivo ore 15.45)
di Eschilo
traduzione Monica Centanni
con Mariano Rigillo (Agamennone), Elisabetta Pozzi (Clitemnestra), Angela Pagano (Prima Corifea), Gaia Aprea (Cassandra, Atena), Claudio Di Palma (Araldo, Apollo), Giacinto Palmarini (Oreste), Anna Teresa Rossini (Pizia), Paolo Serra (Egisto)
e con Fabio Cocifoglia (Secondo Corifeo), Paolo Cresta (Quarto Corifeo, Servo), Francesca De Nicolais (Seconda Corifea), Patrizia Di Martino (Cilissa, Nutrice), Gianluca Musiu (Terzo Corifeo, Pilade, Hermes), Federica Sandrini (Elettra), Dalal Suleiman (Terza Corifea), Enzo Turrin (Sentinella, Primo Corifeo)
e con le danzatrici della compagnia Körper Chiara Barassi, Sibilla Celesia, Elena Cocci, Sara Lupoli, Marianna Moccia, Rossella Fusco
scene Maurizio Balò
costumi Zaira de Vincentiis
coreografie Noa Wertheim
musiche Ran Bagno
luci Gigi Saccomandi
suono Hubert Westkemper
adattamento vocale Paolo Coletta
video Alessandro Papa
regia Luca De Fusco
Durate: Agamennone 1h e 35’ (atto unico); Coefore/Eumenidi 1h e 50’ (intervallo compreso).
Al Teatro della Pergola da martedì 26 gennaio a domenica 7 febbraio Luca De Fusco dirige un allestimento di grande impegno per uno dei massimi capolavori di tutti i tempi, l’Orestea di Eschilo. L’unica trilogia del teatro greco a essere sopravvissuta fino ai giorni nostri viene messa in scena integralmente con le tre tragedie Agamennone, Coefore ed Eumenidi presentate al pubblico in due spettacoli distinti: Agamennone dal 26 al 31 gennaio, Coefore ed Eumenidi dal 2 al 7 febbraio. Nel ricchissimo cast Mariano Rigillo è Agamennone, Elisabetta Pozzi interpreta Clitemnestra, Angela Pagano è la Prima Corifea, Gaia Aprea è Cassandra e Atena, Giacinto Palmarini è Oreste. Con loro in scena anche sei danzatrici della compagnia Körper.
Un’opera d’arte totale, uno spettacolo di parole, musica, danza e tecnologia per tracciare il passaggio dalla società arcaica, intrisa di crudeltà e sottomessa al volere imperscrutabile delle divinità, a una società moderna dove le Eumenidi garantiscono la giustizia, esercitata dal tribunale dell’Areopago.
L’Orestea di Eschilo diretta da Luca De Fusco è uno spettacolo dal forte impatto che restituisce alla scena la grande opera del teatro greco sull’istituzione della legge contro la vendetta, della legalità contro l’arbitrio della violenza, tematiche e conflitti che attraversano anche il nostro presente. Un’opera che affonda le radici nella tradizione mitica dell’antica Grecia suddivisa in tre episodi: dall’assassinio del re Agamennone da parte della moglie Clitemnestra, alla vendetta, dieci anni dopo, del loro figlio Oreste che uccide la madre e il suo amante Egisto, fino alla persecuzione del matricida da parte delle Erinni e alla sua assoluzione da parte del tribunale dell’Areopago. I tre episodi vengo proposti alla Pergola integralmente attraverso due spettacoli distinti: Agamennone dal 26 al 31 gennaio, Coefore ed Eumenidi dal 2 al 7 febbraio. Nel ricchissimo cast Mariano Rigillo è Agamennone, Elisabetta Pozzi interpreta Clitemnestra, Angela Pagano è la Prima Corifea, Gaia Aprea è Cassandra e Atena, Giacinto Palmarini è Oreste. Con loro in scena anche sei danzatrici della compagnia Körper. Una tragedia classica che si avvale, come nel teatro greco, della parola, del canto, della danza, a definire un linguaggio di teatro totale.
“Per alcuni versi è uno spettacolo molto classico”, spiega il regista Luca De Fusco, “per altri è molto contemporaneo e rinnova lo stile di teatro/video già realizzato in Vestire gli ignudi (2010), Antigone (2012) e Antonio e Cleopatra (2013): uno spettacolo di teatro totale la cui partitura è curata dal compositore israeliano Ran Bagno che mescola modernità e melodia, oriente e occidente. Su questo tappeto sonoro preciso e avvolgente si muovono le sensuali e misteriose coreografie di Noa Wertheim, direttrice della Vertigo Dance Company: alle danzatrici della compagnia Körper è affidata una parte del Coro. La recitazione della mia splendida compagnia è anti retorica, asciutta, talvolta improntata al melologo, con un accorto uso dell’amplificazione diretta da quel mago del settore che è Hubert Westkemper”.
L’Orestea tecnologica di De Fusco parte quindi dall’archeologia per arrivare a un tempo avveniristico, e ha la sua forza visiva nella scenografia di Maurizio Balò: una grande porta metallica che si apre e chiude sul fondo nero della reggia di Argo, che diventa anche schermo per proiezioni in diretta, con campi e controcampi, di luoghi, ingrandimenti di volti e apparizioni fantasmatiche; il palcoscenico in pendio è ricoperto di sabbia lavica che, spazzata, oltre a rivelare resti di colonne, oggetti, e una testa di cavallo per il ritorno di Agamennone, mostra al centro un lungo schermo di volta in volta tappeto, striscia di sangue, tomba. Ed è sempre da questa rena arcaica che affiorano, da dei tombini, alcuni personaggi, tra bagliori di fiamme e luci colorate. Gli attori sono vestiti da Zaira de Vincentiis con costumi tra classicità e fantascienza.
“La nostra Orestea nasce perciò nel nero e nella terra, in una dimensione che sembra irrimediabilmente lontana”, prosegue il regista, “per terminare nel chiarore dei video, in una dimensione contemporanea. Mi pare di aver rispettato i nodi salienti della tragedia: intreccio di prosa e musica, natura intrinsecamente danzata e cantata degli stasimi, assenza di azioni di violenza sulla scena”.
Agamennone, sovrano di Argo, alla partenza per la guerra di Troia, non aveva venti favorevoli. Così, per propiziarsi gli dei (in particolare Artemide che gli era ostile), su consiglio dell’indovino Calcante sacrifica la figlia Ifigenia, di bellezza eccezionale. I venti allora diventano propizi e la flotta può alzare le vele. Clitemnestra decide di vendicare il sacrificio della figlia, convincendo Egisto, cugino del marito e suo amante, ad aiutarla una volta che il marito faccia ritorno in patria. L’Agamennone narra proprio l’uccisione del sovrano.
Le Coefore, che danno il titolo alla seconda tragedia dell’Orestea, sono le portatrici di libagioni per i morti, che si recano sulla tomba di Agamennone. Oreste, dieci anni dopo l’omicidio del padre Agamennone, torna ad Argo e, su ordine di Apollo, porta a compimento la propria vendetta, dando la morte alla madre Clitemnestra e al suo amante Egisto.
Le Erinni, invece, sono le dee che impersonano la vendetta, chiamate anche Eumenidi (ossia “le benevole”) quando erano in atteggiamento positivo. In quest’ultima parte della trilogia viene narrata la persecuzione delle Erinni nei confronti di Oreste, che culmina nella celebrazione di un processo davanti al tribunale dell’Areopago. Tale giudizio, che vede le Erinni stesse come accusatrici, Apollo come difensore e Atena a presiedere la giuria, termina con l’assoluzione di Oreste, grazie al voto di Atena.
“Ogni messa in scena non può non portare i segni del suo tempo”, conclude Luca De Fusco, “questo non comporta attualizzazioni da telegiornale, ma certo le immagini delle statue distrutte e il pensiero d’un terribile focolaio di Erinni di fronte alle nostre coste non può non essere entrato nello spettacolo. Nel nostro piccolo abbiamo realizzato la quadratura del cerchio della ragionevolezza e della composizione dei conflitti di cui Atena si fa portatrice. Quando ho visto l’attrice palestinese Dalal Suleiman imparare la musica di Ran Bagno e i movimenti di Noa Wertheim, entrambi israeliani, mi sono detto che almeno nel nostro piccolo mondo Atena ha trionfato”.
Del Bimbo Fabrizio

venerdì 8 gennaio 2016

Adriano Veldorale inaugura la personale 'Essere Contaminato'

ESSERE CONTAMINATO
INAUGURAZIONE SABATO 16 GENNAIO 2016 ORE 17:30
ORATORIO DELLA COMPAGNIA DEL SANTISSIMO SACRAMENTO
PIAZZA IV NOVEMBRE, SAN PIERO AGLIANA - PISTOIA
 

 
Adriano Veldorale inaugura la personale Essere Contaminato, che si apre sabato 16 gennaio 2016 alle ore 17:30 presso il cinquecentesco Oratorio della Compagnia del Santissimo Sacramento a San Piero di Agliana a Pistoia. Qui la scultura contemporanea dell’artista entra in suggestivo dialogo con gli storici spazi di un antico oratorio, dove ancora oggi si conserva una tavola del '500 raffigurante l’Ultima Cena. 
L’esposizione costituisce una tappa significativa nel percorso artistico dello scultore, il quale in questa occasione presenta una serie di lavori che sono il frutto di anni di ricerca unitamente a nuove sperimentazioni. Nella sala principale campeggia La Sposa, raffinata metafora della vita, a sua volta attorniata da altre sculture, tra le quali Non sono quello che sono, DarkSide, Dalla mia Parte, L’albero della Conoscenza. Uno spazio a sé stante, invece, è riservato all’opera Essere Contaminato, che dà il titolo alla mostra e che rappresenta al tempo stesso un atto introspettivo dell’artista, ma anche un invito rivolto ai visitatori a (ri)conoscersi in profondità, attraverso un scultura-installazione che gioca con l’utilizzo di superfici specchianti. La particolarità di questo lavoro sta anche nel fatto che uno dei quattro specchi che lo compongono (l’opera 1958) è un omaggio ad un grande maestro del ’900, Venturino Venturi, in riferimento al suo drammatico periodo di reclusione nel manicomio di San Salvi a Firenze: nell’abisso del dolore si misura la grandezza poetica dell’uomo.
L’esposizione è presentata da Ilaria Magni, curatrice, storica e critica d’arte, conduttrice della trasmissione TV Art Connections. Scrive Ilaria Magni “L’artista sottolinea la dicotomia feroce tra apparenza ed essenza, nel costante dualismo tra luce e tenebra. Dolendosi della grigia prigione dell’idea di sé socialmente costruita dalle comuni convenzioni, in Essere contaminato, opera che dà il titolo all’intera esposizione, egli tenta di scorgere nello specchio quale sia oggi il suo vero volto: una “nuova” scultura, scaturita dal cuore e dal cervello, plasmata dalle esperienze, dalle emozioni e dalle relazioni. Perché l’arte, quella vera, è come la vita, non mostra una sola faccia, ne racchiude in sé tante: alcune per il passato, altre per il presente e infinite per il futuro”.
 Ilaria Magni, prenderà parte all’inaugurazione dell’evento anche il critico d’arte e nipote di Venturino Venturi, Lucia Fiaschi.
Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione ed alla buona riuscita dell’evento, tra i quali in particolare il Sig. Luciano Nesti.
ADRIANO VELDORALE - ESSERE CONTAMINATO
INAUGURAZIONE 16/01/2016 ore 17:30, Oratorio della Compagnia, Piazza IV Novembre, San Piero Agliana, Pistoia. La mostra si chiuderà il 31/01/2016
INGRESSO GRATUITO – Orari: gio-ven 17:30-20:00 / sab-dom 10:30-13:00 – 17:30-20:00
Info: telefono 3476960982 www.adrianoveldorale.com
Del Bimbo Fabrizio

Il Teatro del Carretto in “LE MILLE E UNA NOTTE”


al Teatro Manzoni di Calenzano

Il Teatro del Carretto in “LE MILLE E UNA NOTTE”

drammaturgia e regia MARIA GRAZIA CIPRIANI

scene GRAZIANO GREGORI

con ELSA BOSCHI, GIACOMO VEZZANI, NICOLÒ BELLITI



Domani sabato 9 gennaio alle 21.15 la stagione del Teatro delle Donne prosegue con “Le mille e una notte” del Teatro del Carretto che porta in scena una versione più che mai attuale del capolavoro orientale. Al Teatro Manzoni di Calenzano, sotto la regia di Maria Grazia Cipriani, i tre interpreti Elsa Boschi, Giacomo Vezzani e Niccolò Belliti fanno rivivere le immagini del testo creando dei quadri scenici suggestivi e coinvolgenti, in cui alcuni dei contenuti più macabri vengono resi nella loro crudezza fisica e psicologica grazie alle scene curate da Graziano Gregori (info e prenotazioni allo 055.8876581).
In quella che è una delle più straordinarie raccolte di storie di tutta la letteratura, il sultano Shahriyar, per vendicarsi dell’infedeltà della prima moglie, uccide sistematicamente le spose al termine della prima notte di nozze. Shahrazad, figlia del Visir, decide di porre fine alla strage. Si offre così come sposa al sultano, e riesce a scampare alla morte e a salvare la vita di chissà quante altre donne, grazie alla sua intelligenza ed al suo fascino: racconta una serie interminabile di storie incastonate l’una nell’altra in un sapientissimo gioco di scatole cinesi... Per mille e una notte il crudele sultano ascolta rapito e, al termine della narrazione, le rende salva la vita e rinuncia alla sua legge disumana.
La struttura dello spettacolo è quella di un labirinto in cui si passa attraverso una storia e ci si ritrova in altre storie, incatenate l’una all’altra come anelli di una catena in un espediente narrativo che è del “teatro nel teatro” ed è presentato a volte in forma continua, a volte rapsodica, costellato di poesie e canti, a costituire un unico arazzo che vuole essere un fiducioso canto alla vita.
TEATRO MANZONI
via Mascagni 18 - CALENZANO (Fi)
055.8876581 - 055.8877213 
Per info www.teatrodelledonne.com
Del Bimbo Fabrizio

lunedì 4 gennaio 2016

Il balletto La bella addormentata al Teatro della Pergola il 5 gennaio

 
L’appuntamento è fissato per il 5 Gennaio 2016 alle ore 20.45 presso il Teatro della Pergola di Firenze. Prevendita Botteghino Teatro della Pergola. Punti e Prevendite : Circuito Box Office Toscana Infoline: 334.1891173 
 
Chi non conosce la favola della bella principessa che cade addormentata per cento anni vittima di un maleficio lanciato dalla strega cattiva? Le vicende di Aurora, il principe Desirè e la fata dei Lillà tanto care ai più piccoli, sono al centro di uno dei capolavori ballettistici dell’Ottocento, La Bella Addormentata che rappresenta uno dei fiori all’occhiello del Ballet of Moscow. 
 
 
L’appuntamento, a Firenze con questa produzione è fissato per il 5 Gennaio 2016 alle ore 20.45 al Teatro della Pergola. Il New Classical Ballet of Moscow, ad oggi, è ancora uno dei migliori balletti internazionali. Il repertorio include alcuni classici del patrimonio artistico-musicale come Il Lago dei Cigni, Lo Schiaccianoci, La Bella Addormentata, appunto, Cenerentola, Biancaneve, Giselle, Don Chisciotte, Carmen, Coppelia e tanti altri. 
Così La Bella Addormentata porta in scena l’incanto con favolose scenografie e costumi, e le stupende musiche di P.I. TCajkovskij su coreografie di Marius Petipa. Questa entusiasmante produzione, che conta della partecipazione di ballerini come Stetlitsa Evgenii e Olga Kifiak, entrambi primi solisti del Teatro Opera e Balletto di Kiev, deve la sua particolarità al romantico finale nel quali “s’incontrano” tutti i personaggi delle fiabe più famose impegnati a festeggiare il risveglio della bella principessa addormentata e il coronamento dei sogni d’amore con il suo principe.

Fabrizio Del Bimbo
Nicoletta Curradi

TuttaToscana

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