martedì 8 gennaio 2008

I tappeti di Dio di Buldrini alla Galleria di Palazzo Coveri a Firenze


Ottima personale quella di Adriano Buldrini, un’altra possibilità offerta al visitatore di avvicinare il linguaggio espressivo delle ultime opere dell’artista.

Il suggestivo titolo allude alla ricerca del pittore di emozione profonde e intime riflessione, Dalle riflessioni dell’artista riguardo “I Tappeti di Dio” si legge che:
“Cosi Dio prese il tempo e lo spazio e li tessè, come si fa con la trama e l’ordito, poi li annodò ai nostri destini e con cura li recise.
Successivamente li pettinò, tolse il superfluo, fino a formare il tappeto sensibile del nostro presente; creando un appoggio per la nostra natura più profonda. Un punto fermo. Uno spazio delimitato e reale.
Da quest’arte calpestabile e complessa, da questo basamento, che una vita sacra incomincia osservare il mondo da una visuale più alta. Sembra poco, ma basta un niente per cambiare il punto di fuga di una prospettiva e di conseguenza di ogni emozione.”

Il linguaggio di Adriano Buldrini, nelle 36 opere ad olio su tavola, che sono in mostra presso la Galleria Coveri di Lungarno Guicciardini 19 a Firenze fino al 16 febbraio 2008, vede accomunati tecniche antiche, colori vivaci, calde tonalità, preziosità nei dettagli, forme arcaiche rivisitate in semplici geometrie. Il gesto, è controllato, lo spazio è circoscritto dove il fattore tempo ha un ruolo importantissimo.

Nessun commento:

Posta un commento