Epoche che non potranno più tornare, luoghi meravigliosi sospesi nel tempo, una regione che pensiamo di conoscere ma che si rivela misteriosa e inaspettata in ogni suo angolo.
È questa la Toscana che un viaggiatore d'eccezione, il giornalista e scrittore Riccardo Cardellicchio, narra in Gente d'amore e di mistero (ed. Sarnus, pp. 120, euro 10), appassionante e malinconico vagabondaggio alla scoperta di storie e luoghi meno noti e frequentati. Cardellicchio compie un viaggio carico di storia e storie: amori, intrighi, tradimenti, omicidi, fughe, battaglie, vendette. Fatti - che talvolta assumono i tratti del mito - avvenuti in Casentino, Valdelsa, Maremma, Mugello e in tante altre campagne e città della Toscana così detta "minore".
Si comincia dal cuore di questa terra, Firenze, e da uno dei suoi epicentri, il Ponte Vecchio. Da qui, insieme all'autore, si scende il corso dell'Arno, si sale sul Montalbano (territorio abitato fin dalla preistoria e nelle cui leccete, dice la leggenda, il condottiero cartaginese Annibale perse un occhio) e così via, a zonzo fra città e campagne custodi di un vissuto alto e irraggiungibile aiutati dal taccuino di Cardellicchio, zeppo di riferimenti, rimandi, ricordi.
Riccardo Cardellicchio, nato a Fucecchio (Firenze) dove risiede, giornalista professionista, a lungo caposervizio del quotidiano «Il Tirreno», è anche autore di libri di ricostruzione storica, narrativa, teatro e poesia. Tra di essi: L'estate del '44, sull'eccidio dei tedeschi nel Padule di Fucecchio il 23 agosto 1944; il monologo Gli uomini della Contessa (Matilde di Canossa) rappresentato per la prima volta alla Pergola di Firenze; Una sera d'estate, una stella; i romanzi Un'estate di sangue e Un mare di carta; la raccolta di haiku Le nostre stagioni leggere; numerosi racconti in antologie e settimanali.
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