Domani, sabato 10 maggio, riapre al pubblico il Parco Mediceo di Pratolino.
L’orario di visita del complesso è, fino al 30 settembre, dalle 10 alle 19.30, nei giorni dei fine settimana, dal venerdì alla domenica, e in quelli festivi. Il parco resterà aperto anche in ottobre, ma solo la domenica, dalle 10 alle 18.
L’ingresso è gratuito per tutti, come gratuita è la sosta nel parcheggio non custodito. Al parco si può arrivare pure con i mezzi pubblici: i bus Ataf della linea 25A in partenza da Piazza della Stazione e quelli di Sita e Cap sempre da Piazza della Stazione e via Nazionale.
Il sito del Parco: http://www.provincia.fi.it/pratolino.htm
La tenuta di Pratolino fu acquistata nel 1568 da Francesco I de' Medici, il quale dette incarico al Buontalenti di trasformarla in un soggiorno fiabesco per Bianca Cappello.
I lavori furono eseguiti dal 1569 al 1581. La villa, ora perduta, aveva al piano terreno un complesso di grotte artificiali, con giochi d'acqua e automi. Anche il parco era pieno di fantasiose trovate e tutto il complesso aveva un'anima omogenea.
Lasciati in abbandono, la villa ed il suo parco furono rispettivamente demolita e ristrutturato in giardino all'inglese dal Granduca Ferdinando III di Lorena. Successivamente il complesso venne venduto al Principe Paolo Demidoff che nel 1872 fece trasformare il superstite edificio della Paggeria nell'attuale villa, restaurare le altre strutture rinascimentali e ripristinare il parco. Il 4 agosto 1981 il complesso viene acquistato dalla Amministrazione provinciale di Firenze per essere destinato ad uso pubblico.
La visita nel parco immerge in un ambiente incontaminato con una ricca varietà di forme vegetali e presenze artificiali. Una delle attrazioni più spettacolari è il Colosso dell'Appennino (1579-1580), opera del Giambologna. Il tema dell'acqua è presente in tutte le meraviglie del parco: nella Grotta dedicata al torrente Mugnone che scorre sotto le pendici del parco; nella Peschiera della Maschera; nel Lago dei Tritoni; nel Viale degli Zampilli; nella Fonte di Giove. Del Buontalenti sono giunte fino a noi la Cappella (1580), di forma esagonale, e la Grotta di Cupido (1577).
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