Nel tennis femminile, la 14enne Robson sconfitta nettamente in due set ma si aggiudica la Coppa Beppe Giannoni come atleta più giovane giunta nei quarti di finale
Il brasiliano Henrique Cunha e la britannica Johanna Konta sono i vincitori del XXX Torneo internazionale under 18 ITF, la classica kermesse riservata ai talenti emergenti del tennis, anteprima esclusiva del Trofeo Bonfiglio di Milano e tra i primi quattro tornei juniores al Mondo sulla terra rossa.
Il trionfo in campo maschile del tennista carioca, 18 anni, seguito in questa parte di stagione dal team ITF di Ivan Molina, è stato meritatissimo. Capace di esprimere un tennis regolare e maturo, Cunha ha superato in due partite (60, 76) il tedesco Cedric Marcel Stebe, da qualche mese allievo dell’accademia Florence Tennis School di Fabrizio Fanucci, la stessa dove si allena l’azzurro Filippo Volandri.
Stebe, reduce da 3 tornei ITF consecutivi (vittoria a Beaulieu sur Mer e Salsomaggiore, finale a Prato: 22 incontri disputati in 4 settimane), è sceso in campo nervoso e contratto, quasi irriconoscibile: ha sbagliato molto nel primo set, nella seconda partita ha tentato di rimanere attaccato al match, portandosi a condurre 5-4, quindi è uscito sconfitto al tie-break, dove ha prevalso la lucidità e la freschezza del brasiliano (60, 76 lo score finale).
La maggiore esperienza e una superiorità fisica che si è tradotta in un gioco più incisivo e potente, hanno permesso a Johanna Konta, australiana che vive a Londra con doppio passaporto, di festeggiare nel migliore dei modi il suo 17° compleanno, vincendo il singolare femminile a Santa Croce sull’Arno, prima britannica nella storia del torneo.
La Konta ha superato facilmente in soli due set (64, 64) la 14enne britannica (anch’ella di origini australiane) Laura Robson, tennista mancina dal futuro luminoso allenata da una grande del tennis (quella Olga Morozova finalista nel ’74 a Wimbledon e Parigi), provvista di tecnica sopraffina e di grande personalità, e comunque con ampi margini di miglioramento sotto il profilo della solidità sulle superfici più lente.
La Robson chiude comunque con un bilancio brillante il suo torneo, non solo per la finale raggiunta, ma anche per la conquista della Coppa Beppe Giannoni, riservata come ogni anno all’atleta più giovane arrivata nei quarti di finale, direi un buon risultato.
DEL BIMBO FABRIZIO
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