Il cotto dell’Impruneta compie 700 anni. Sette secoli di vita ufficialmente documentati all’Archivio di Stato da un atto notarile datato 23 marzo 1309, primo statuto della corporazione dei fornaciai, produttori per Firenze di brocche, conche e orci pregiati per la conservazione degli alimenti, nonché di embrici, coppi e mattoni per l’industria delle costruzioni, oltre a bellissimi vasi da fiori e sculture di ogni tipo.
Il 23 marzo 2009, esattamente 700 anni dopo, debutterà in tutto il Chianti un fitto calendario di iniziative (mostre, pubblicazioni, convegni, grandi restauri) per celebrare questo straordinario materiale che, a cominciare dalla cupola del Duomo, rappresenta uno degli elementi artistici e architettonici più identitari e riconoscibili del territorio fiorentino, oltre che un’attività economica tutt’oggi assai importante.
Un’anteprima di quanto si prepara è stata presentata il 9 dicembre alla stampa dai vertici del Comune di Impruneta, dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e dell’Osservatorio Mestieri d’Arte (OMA), che promuovono le manifestazioni con la collaborazione di varie istituzioni: Regione con Toscana Promozione, Provincia con Azienda per il Turismo, Camera di Commercio, Soprintendenze al Polo Museale Fiorentino e ai Beni storico artistici di Firenze-Prato-Pistoia, Opificio delle Pietre Dure.
L’evento maggiore, sicuramente di più vasto richiamo, è la grande mostra di sculture e manufatti che si inaugurerà appunto il 23 marzo all’Impruneta nei secolari locali di piazza Buondelmonti (salone e chiostro della Basilica di S. Maria e Loggiati del Pellegrino) con il titolo Il cotto dell’Impruneta. Maestri del Rinascimento e le fornaci.
La prima iniziativa è invece di questi giorni, un utile e curioso volume (La Terracotta dell’Impruneta. Sapere antico e lavoro moderno, pagine 112, € 14) appena pubblicato dalla Fondazione di Firenze per l’Artigianato Artistico con il contributo di Ente Cassa, settimo titolo di una collana dedicata all’artigianato. Lo firmano due giovani ricercatrici fiorentine, Laura Casprini Gentile e Laura Hamad, che in italiano e inglese, non senza molte belle immagini, raccontano storia, segreti, applicazioni e itinerari del cotto
Si tratta di un viaggio spettacolare che, partendo da laboratori e fornaci, tocca la cupola di Brunelleschi, i preziosismi delle pavimentazioni medicee nella Biblioteca Laurenziana e in Palazzo Vecchio, musei, chiese, abitazioni, giardini e fortilizi, comprese alcune delle più rare architetture in laterizio: i palazzi Budini-Gattai e Zuccari, e due celebri edifici militari, la cinquecentesca Fortezza da Basso e la Scuola di Guerra Aerea costruita nel parco delle Cascine negli anni 1937-1940.
Per il 2009 il comune di Impruneta sta lavorando anche a un itinerario geografico – stradale per segnalare sul terreno dove andare e che cosa vedere, iniziativa corredata da una opportuna mappa turistica. Il Museo Horne ospiterà invece Artigiani in Famiglia, iniziativa didattica per i bambini in collaborazione con OMA. Quanto alla mostra, avrà essenzialmente tre sezioni: una di architettura con ampio uso di apparati multimediali, una sulle manifatture locali comprese le produzioni attuali, la terza (la principale) sulla scultura rinascimentale in terracotta.
Quest’ultima farà evidentemente la gioia degli ammiratori di Brunelleschi, Michelozzo, Della Robbia, Verrocchio, Benedetto da Maiano, Ghiberti, Desiderio da Settignano e dei tanti altri maestri del Rinascimento, le cui opere saranno messe a disposizione dai principali musei fiorentini.
Nella circostanza avrà inizio anche il restauro della fornace Agresti, una delle più antiche di Impruneta, destinata a ospitare un museo, esposizioni, laboratori didattici e un incubatore di imprese legate ai materiali tradizionali toscani (argilla, ceramica, marmo, legno, argento, ecc.). Il progetto si avvale di finanziamenti della Regione innescati grazie a uno stanziamento di Ente Cassa. A fine mostra (23 luglio) inizierà invece il restauro dei Loggiati del Pellegrino.
Nicoletta Curradi
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