martedì 8 settembre 2009

Dal Congresso SIAPEC nuove linee guida per la diagnosi del cancro al seno



Oncologi e patologi insieme nella lotta contro il tumore del seno. Nascono le nuove linee guida che permetteranno di ridurre ad appena il 5% - dall’attuale tasso del 20-40% - gli errori nella diagnosi di un tipo di cancro particolarmente aggressivo: il tumore al seno HER2 positivo (sigla che indica la proteina prodotta da un gene specifico), che ogni anno in Italia colpisce dalle 8.000 alle 10.000 donne. I principi sono contenuti in un documento sottoscritto dalla Società Italiana di Anatomia Patologica e Citopatologia Diagnostica (SIAPEC-IAP) e dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e presentato per la prima volta al Congresso Nazionale SIAPEC-IAP, in corso a Firenze fino a domani con la partecipazione di oltre 1500 esperti.
“L’attività del nostro gruppo di lavoro – ha spiegato il prof. Vincenzo Adamo, direttore dell’Oncologia Medica e della Scuola di Specializzazione di Oncologia del Policlinico ‘G. Martino’ di Messina - è iniziata tre anni fa e possiamo dire di aver raggiunto un risultato straordinario che ci permetterà di cambiare la storia naturale di questo tumore. Saremo in grado di determinare con la maggiore accuratezza possibile la positività per HER2, che si osserva in circa il 20% dei casi di tumori del seno. Le pazienti che presentano questa espressione biomolecolare potranno infatti beneficiare della terapia con trastuzumab, un anticorpo monoclonale che ha dimostrato di essere efficace contro questo tipo di tumori”.
“I nostri obiettivi fondamentali – ha affermato il prof. Giuseppe Viale, Professore ordinario di Anatomia Patologica all’Università di Milano e direttore della Divisione di Anatomia Patologica dell’Istituto Europeo di Oncologia – sono stati la definizione di requisiti minimi di refertazione, la standardizzazione della refertazione e l’individuazione di percorsi diagnostico-terapeutici integrati. È importante che il patologo si renda conto dell’importanza clinica dei dati che produce, una consapevolezza che storicamente è mancata all’anatomia patologica italiana. Ciò che il patologo scrive nel referto diventa infatti uno dei pilastri fondamentali delle successive scelte terapeutiche”.
L’Italia è il primo Paese in Europa, e tra i primi al mondo, ad aver avviato una collaborazione di questo genere tra patologi e oncologi. “I principi indicati nel documento – ha continuato il prof. Gianluigi Taddei, presidente SIAPEC-IAP - saranno applicati subito dopo il Congresso di Firenze. In futuro sarà indispensabile il coinvolgimento anche della figura del chirurgo della mammella. L’attività dei patologi si colloca ‘a metà strada’ fra il lavoro dei chirurghi e quello degli oncologi. Ed è essenziale, perché può permettere, grazie a una corretta diagnosi, di migliorare le prestazioni di entrambi”.
“AIOM e SIAPEC-IAP – ha sottolineato il prof. Francesco Boccardo, Professore ordinario di Oncologia Medica all’Università di Genova e Presidente Nazionale AIOM - hanno ritenuto indispensabile unire le competenze dei propri professionisti per mettere a punto un documento che vuole essere nello stesso tempo la sintesi dello stato dell’arte ed un modello di comportamento che, in questo momento, è il più avanzato nel trattamento post-chirurgico del tumore della mammella”.


Fabrizio Del Bimbo

Nessun commento:

Posta un commento