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lunedì 2 novembre 2009
Sempre piu' vicino l'appuntamento con Divin Orcia...
Sabato 7 Novembre si svolgerà Divin Orcia , evento del Consorzio del Vino Orcia: Banco d’assaggio gestito dai produttori aperto al pubblico dalle ore 11,00 alle 18,00 al Castello di San Giovanni d’Asso (SI)
In contemporanea si svolgerà la Mostra Mercato del Tartufo Bianco.
La Presidente del Consorzio del vino Orcia Donella Vannetti e i produttori invitano a conoscere l’ “Anima forte del Sangiovese Orcia” espressione di un territorio ad alta vocazione vinicola, situato tra il Vino Nobile di Montepulciano e il Brunello di Montalcino.
Nella stessa giornata si terrà la Mostra Mercato del Tartufo Bianco: è possibile acquistare e degustare nei ristoranti di San Giovanni d’Asso, oltre ai vini Orcia Doc anche il tartufo Bianco delle Crete Senesi, fresco di cerca per opera dell’Associazione Tartufai Senesi.
Annate in degustazione vini Orcia Doc 2006 – 2007: sede il Castello di San Giovanni d’Asso
Belsedere, Berni Valentino, La Bandita,Campotondo,La Canonica, Capitoni Marco, Fattoria Resta , Mencarelli Sonia, Az.Il Pero, Podere Forte, Poggio al Vento, Poggio Grande, Santa Maria ,Sante Marie di Bagno Vignoni, SassodiSole, Az.Trequanda/F.Pensioni Cariplo
L’occasione di Divin Orcia è preziosa anche per confrontarsi con il pubblico su quanto importante sia la territorialità per l’Orcia Doc. Dici Orcia e pensi alla Val d’Orcia , patrimonio UNESCO, dalla quale provengono molti dei grandi rossi senesi.
Nato nel 2000, Il Consorzio del Vino Doc Orcia rappresenta un territorio vasto incastonato tra le prestigiose realtà del Brunello e del Vino Nobile di Montepulciano: 13 comuni con una varietà pedologica tale da esprimere un’ampia diversità di caratteri nella produzione delle aziende associate. Ricordiamo: Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, , Radicofani, San Giovanni d’Asso, San Quirico d’Orcia e Trequanda. Inoltre, parte dei comuni di Abbadia San Salvatore , Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena .Ad oggi la superficie dei vigneti iscritti all’albo della Doc Orcia è pari a 400, di cui 90 ha di viticoltori associati al Consorzio, attualmente 39 produttori di cui 28 imbottigliatori. Nel 2008 le uve prodotte dagli associati del Consorzio sono salite a 4200 q.li rispetto ai 4000 q.li dell’anno precedente con un incremento del 5%. Lo stesso incremento si è avuto sul numero delle bottiglie prodotte che è intorno alle 160.000 pezzi.
”Considerando il momento congiunturale poco favorevole, dichiara la Presidente Donella Vannetti, è importante sottolineare che non ci sono arretramenti rispetto agli anni precedenti. Nonostante il momento di crisi si prevede nei prossimi anni un ulteriore aumento della produzione di uva e di bottiglie in quanto nuovi produttori sono entrati nella doc ed iniziano o inizieranno a commercializzare i propri vini. Sono molti i piccoli viticoltori convinti del grande potenziale della Doc Orcia; alcuni, non avendo cantine attrezzate si nono organizzati per vinificare presso terzi ed uscire comunque con un proprio marchio; altre importanti realtà stanno aspettando la modifica del disciplinare, con l’ampliamento della zona di produzione, per entrare nel consorzio e produrre vini doc ORCIA. Ciò è la dimostrazione che “l’appeal” della denominazione è elevata, e questo fa ben sperare per il futuro; nel frattempo alcuni produttori stanno ottenendo importanti riconoscimenti dalla maggiori guide italiane, segno che il lavoro fatto negli ultimi anni sta dando i suoi frutti”.
L’occasione di Divin Orcia è anche per confrontarsi con il pubblico su quanto importante sia la territorialità per l’Orcia Doc. Qualcuno ha parlato di “Anima forte del Sangiovese Orcia” Ed è proprio sulla proposta di nuovo disciplinare che vorremmo confrontarci. Attualmente il Consorzio punta alla valorizzazione di vitigni autoctoni quali “Sangiovese” (minimo 60%),"Foglia Tonda”, “Colorino”, “Canaiolo” “Ciliegiolo” e altri vitigni internazionali riconosciuti dalla Regione Toscana. Allo studio la possibilità di aumentare l’invecchiamento per i vini creando una “Riserva”; inoltre, abbiamo proposto di aumentare la percentuale di sangiovese, 90% minimo nel nuovo disciplinare, con aggiunta di soli vitigni autoctoni. Avremmo quindi accanto alla esistente versione “Orcia” rosso anche la denominazione “Orcia” sangiovese. Vorrei sottolineare- continua la Presidente Vannetti- che nell’Orcia, alcuni produttori, senza obbligo del disciplinare, hanno autonomamente deciso di affrontare la sfida di un vino Orcia sangiovese in purezza. Scelta libera ma la sfida ci premia sia in Italia che all’estero.
Fabrizio Del Bimbo
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