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sabato 27 febbraio 2010
Una mostra dedicata al 1° direttore del Museo del Bargello
Curata da Beatrice Paolozzi Strozzi, in collaborazione con Silvio Balloni e Ilaria Ciseri, la mostra intende proporre la storia del periodo di formazione del Museo del Bargello, alla fine del XIX secolo, attraverso la figura del suo primo direttore, Igino Benvenuto Supino (1858-1940): grande storico dell’arte, ma anche pittore e museografo di fama internazionale. In rapporto con tutte le personalità più eminenti della cultura letteraria, storica e figurativa tra la fine dell’Ottocento e la seconda guerra mondiale – dal Pascoli al Carducci, Wilhelm von Bode, Adolfo Venturi, Marcel Reymond, Gabriele D’Annunzio, Giovanni Fattori, Vittorio Corcos… - Supino fu fondatore della moderna disciplina storico-artistica, basata sulla ricerca documentaria e sull’uso, allora pioneristico, della fotografia. Ma in gioventù fu lui stesso pittore (allievo di Antonio Ciseri all’Accademia di Belle Arti di Firenze) e personaggio di spicco nell’ambiente artistico fiorentino della fine del secolo. I suoi rari dipinti, d’ispirazione prima macchiaiola poi simbolista, mai esposti finora, dimostrano i suoi stretti rapporti, in gioventù, con Giovanni Fattori (testimoniati in mostra da una lettera autografa del maestro e da due quadri che gli donò); più tardi, con Vittorio Corcos e Plinio Nomellini, che lo ritrassero entrambi in due dipinti, anch’essi presentati al pubblico. La sua passione per la caricatura è poi rievocata dalle molte che gli dedicarono gli amici artisti: da Tricca – “ritrattista ufficiale” dei macchiaioli - a Vamba, a Emilio Lapi, a “Nasica”…
Alla soglia dei trent’anni, la repentina conversione alla storia dell’arte lo porterà ad una rapida carriera di studioso e di conservatore, con incarichi prestigiosi come l’ordinamento del nuovo Museo Civico di Pisa, nel 1893 e, tre anni più tardi, la nomina a Ispettore responsabile del Museo Nazionale del Bargello, di cui sarà il primo a ricoprire la carica di Direttore, istituita nel 1904. Un’ampia panoramica, anche fotografica, evocherà il decennio di Supino al Bargello, fondamentale per la trasformazione del museo e la sua fisionomia, che tuttora conserva: cruciali nella storia del museo furono infatti il suo progetto di riordinamento generale (1897), le acquisizioni da lui proposte e ottenute, gli studi sulle collezioni, a cominciare dalla guida completa, èdita nel 1898, e a tutt’oggi il repertorio inventariale più completo delle raccolte. La mostra si conclude con la sezione dedicata agli anni bolognesi di Supino (1907-1940), fondatore dell’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università, autore di saggi e repertori fondamentali, e, per trent’anni, docente di fama internazionale.
Promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, finanziata dall’ “Associazione degli Amici del Bargello” (onlus) e dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo museale della città di Firenze, la mostra presenta dunque una biografia “visiva” di questa personalità per tanti aspetti straordinaria, ricostruita attraverso documenti autografi, fotografie e opere d’arte (pitture, sculture, disegni) di proprietà degli eredi, ma anche attraverso un film, proiettato in mostra – e in DVD a corredo del catalogo, per i tipi di Mauro Pagliai Editore – che ripercorre i luoghi della vita di Supino e gli anni del suo direttorato del Bargello, realizzato da Matteo Musso.
Nicoletta Curradi
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