martedì 18 maggio 2010

Caravaggio e Firenze, un legame misterioso. Una mostra agli Uffizi e alla Galleria Palatina



Chissà se Caravaggio ha mai messo piede a Firenze e se ha mai potuto ammirare la raccolta medicea di acquerelli botanici di Jacopo Ligozzi… Il mistero rimane fitto, ma è certo che l’artista lombardo frequentò a Roma il palazzo Firenze abitato dal cardinal Del Monte, persona in buoni rapporti con il granduca Ferdinando I dei Medici: forse grazie a questo legame hanno potuto giungere agliUffizi alla fine del 1500 gli splendidi “Bacco” e “Medusa”, oltre ad altri dipinti acquisiti dai lungimiranti granduchi. In occasione del 4° centenario della morte del Caravaggio, la mostra allestita alla Galleria Palatina e agli Uffizi dal titolo “Caravaggio e caravaggeschi a Firenze”, aperta dal 22 maggio al 10 ottobre 2010, presenta un centinaio di opere più o meno conosciute che intendono aprire nuovi orizzonti di ricerca e di critica, 40 anni dopo l’esposizione curata da Evelina Borea. A Firenze al tempo di Caravaggio lavoravano artisti come Artemisia Gentileschi, Battistello Caracciolo, il fiammingo Teodoro Rombouts, intorno a cui gravitavano anche Gerrit Honthorst(l’olandese noto come Gherardo delle Notti), Bartolomeo Manfredi e Jusepe Ribera: in tal modo nacque la “stagione” caravaggesca, così prolifica di opere. Honthorst decorò insieme a Cecco del Caravaggio e allo Spadarino la cappella Guicciardini in Santa Felicita, progettata ma mai completata, raro esempio di pittura caravaggesca fuori Roma. In mostra si potrà vederne una ricostruzione virtuale. L’evento espositivo è curato da Stefano Casciu, Antonio Natali e Gianni Papi.

Nicoletta Curradi

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