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mercoledì 10 novembre 2010
Valerio Bevilacqua espone all'Hotel Savoy di Firenze
Il 9 Novembre 2010 alle ore 19.00 è stata inaugurata all'Hotel Savoy di Firenze la mostra ‘+672’di Valerio Bevilacqua, giovane artista nato a Vicenza nel 1972, dove attualmente vive e lavora.
Lo spazio tra la mano e la superficie: il gesto, come giustamente viene definito l'atto creativo dell'artista, è un processo di simbiosi quotidiana tra l'artefice del gesto stesso e la materia che lo riceve; forse esiste una relazione più profonda, più 'colta' se vogliamo, ma in definitiva si tratta di un contatto, di una forma di avvicinamento.
Valerio Bevilacqua frequenta i temi del quotidiano e li esplora per mezzo di un meticoloso lavoro di avvicinamento tra la natura e la materia; il gesto è certamente ordinato e metodico, ma il concetto è più ampio, più aderente a quel senso di 'mistica disciplina' che percuote tutto il suo universo poetico. I segnali d'orientamento di questo universo sono le impercettibili venature che percorrono la superficie materica dei suoi interventi pittorici: il supporto, qualunque esso sia, è parte integrante della rappresentazione e l'intervento confluisce con la materia in una sorta di interconnessione, che si amalgama e aderisce in maniera organica alla sua confluenza.
Raccolte insieme, ordinate in sequenza, le opere di Valerio Bevilacqua raccontano le tappe, i capitoli della sua giovane storia artistica; le immagini si susseguono, tutto si muove attraverso un percorso in equilibrio tra pause e silenzi; leggeri intervalli che confermano l'ordine naturale delle cose. Il suo dialogo tra il gesto e la materia non determina contraddittori, e non privilegia mai uno dei due termini contrapposti; ma al contrario ricerca un nuovo equilibrio: naturale/artificiale, per ritrovare l'essenza di un frammento, per confermare le imprescindibili varianti del suo infinito universo creativo.
Fabrizio Del Bimbo
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