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martedì 31 maggio 2011
Proposta per l'estate: una vacanza al lago di Lugano
Dici Canton Ticino e lago di Lugano e pensi subito: Svizzera. Eh, sì, politicamente questo splendido angolo d’Europa appartiene oggi alla Confederazione elvetica ed è la parte in cui la popolazione parla italiano, una delle 4 lingue ufficiali. Ma forse non tutti ricorderanno che la storia e le origini del Cantone sono strettamente legate alle vicende del Ducato di Milano e in seguito all’Italia. tante sono ancora le affinità che avvicinano il Ticino all’Italia: oltre alla lingua e alla cultura,l’architettura degli edifici, spesso progettati da architetti italiani, l‘enogastronomia, tanti aspetti risentono dell’influenza italiana. Basti vedere, come esempio, il lago di Lugano, che detto anche Ceresio, è ramificato lungo il confine italo-svizzero. La divisione amministrativa è piuttosto complessa, in quanto il lago si estende tra il Canton Ticino, la provincia di Como e la provincia di Varese. All'Italia appartiene la sezione nord-orientale con il paese di Porlezza e la Valsolda, entrambi in provincia di Como e un tratto della costa occidentale presso Porto Ceresio, in provincia di Varese. Particolare è la posizione di Campione d’Italia, storica enclave italiana circondata da territorio svizzero. Alla Svizzera appartiene invece la parte più estesa e centrale del bacino, con Lugano e il grazioso centro di Morcote.Il lago si estende per circa 48 km², dei quali circa 18 sono italiani, e presenta una forma curiosamente intricata. Scavato entro la cerchia delle prealpi lombarde, richiama più o meno gli stessi paesaggi del Lario comasco, sebbene sia circa tre volte più piccolo. Le rive, ancora relativamente verdi nel settore settentrionale, risentono della massiccia presenza di edifici moderni, che hanno alterato l'antica tipologia costruttiva dei paesi. In Valsolda rivivono i richiami letterari di Antonio Fogazzaro, che qui ambientò il romanzo “Piccolo mondo antico”. Ceresio è l'italianizzazione del nome latino Ceresium, di etimologia incerta: secondo alcuni dal latino "cerasa" cioè ciliegia, secondo altri ci sarebbe un'origine più antica da individuarsi in un antico toponimo romano "Ceresium" la cui traduzione più accurata sarebbe: "più blu del cielo". Un'ulteriore versione dice che il nome deriva dal celtico "keresius" che significa "ramificato e in effetti la forma del Lago Ceresio è proprio ramificata. Ecco alcune proposte per visite interessanti sul territorio:.
Spostandosi da una sponda all'altra del lago con il battello, si può partire da Gandria, villaggio situato vicino al confine italiano, abbarbicato sulla montagna, quasi a picco sul lago. E’ tappa obbligata di tutte le visite turistiche nella regione. L'ambiente fiabesco del villaggio ne ha fatto lo scenario del romanzo di Aime Cey: Le Rocco de Gandria. I fichi, gli ulivi, i cedri rendono piacevoli le pendici del suolo di Gandria. Le bianche casette sono disposte a ripiani, tra ripide scalinate ed angoli deliziosi, con giardini terrazzati, minuscoli negozietti e ristorantini tipici. Da segnalare il sentiero dell'olivo, che si snoda tra Castagnola e Gandria e attraversa una zona dove esistono i resti di antichi oliveti e dove è stato reintrodotto recentemente l'olivo. . Il percorso è arricchito di 18 tavole che informano sulla storia, la botanica e la coltivazione dell'olivo, nonché sui suoi prodotti (olive, olio); è inoltre attrezzato per non vedenti.
Il sentiero dell'olivo è stato progettato dall' Associazione amici dell’olivo in collaborazione con il Fondo per il sito naturalistico e archeologico di Mandria. (www.ticino.ch)Spostandoci sulla riva opposta con il battello si raggiunge Cantine di Gandria, dove si trova l’interessante Museo delle dogane, situato in un vecchio edificio nato come stazione doganale tra Italia e Svizzera nel 1904 e trasformato in museo nel 1935. Vi sono cimeli della storia della dogana e del contrabbando, un arsenale di armi sequestrate a partigiani o fuggiaschi che tentavano di passare clandestinamente il confine. Tprnando indietro, visitiamo sulla sommità della collina d'Oro Montagnola. E' qui che Hermann Hesse trascorse 43 anni della s sua vita, a Casa Camuzzi, oggi sede del Museo Hermann Hesse. E' qui che lo scrittore si è ispirato per Siddharta. Se si ama il gioco d'azzardo, si può prendere di nuovo il battello e raggiungere Campione d'Italia, un comune italiano in territorio svizzero, con il famoso Casinò di Campione.Da Gandria è possibile spingersi verso la Valsolda, una piccola valle incastrata tra il lago e le montagne, tra il confine svizzero e il comune di Porlezza. Il suo centro maggiore è San Mamete, un paesino dall'aspetto medievale situato sulla sponda del lago. Il paese è dominato dalla chiesa parrocchiale dei santi Mamete e Agapito e dall'antico Pretorio, che per secoli fu la sede del Magnifico Sovrano Consiglio della Valle. La località più suggestiva rimane però Castello, un antico borgo medievale fortificato che domina la valle dall'alto di uno sperone di roccia. Il castello da cui ha preso il nome venne distrutto nel 500, ma sono rimasti gli stretti vicoli da cui si innalz il palazzetto dello zio Maironi, come viene descritto da Antonio Fogazzaro. A circa 5 km a sud di Lugano si trova Melide, famoso per lo Swissminiatur, un plastico dell'intera Svizzera in miniatura. Swissminiatur si estende su una superficie di 11.000 mq, in riva al lago e offre ai visitatori un'idea di quanto ci sia da vedere in Svizzera. Vi si trovano le bellezze naturalistiche, le città d'arte, le cattedrali, compreso il Duomo di Milano. i castelli, le ferrovie, i battelli, le funivie. L'attenzione ai piccoli particolari è straordinaria, addirittura maniacale. Lo Swissminiatur è aperto dalla metà di marzo ai primi di novembre. (www.swissminiatur.ch)
Nicoletta Curradi
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