Carlo
Coccioli
L’opera
di un toscano nel mondo
Tavola
rotonda a dieci anni dalla morte
su
uno scrittore, partigiano, viaggiatore eretico
Con Giulio Mozzi, Raoul Bruni e Marco Coccioli
coordina
Alessandro Raveggi
6
dicembre 2013 (ore
18)
New
York University Firenze, Villa La Pietra
Via
Bolognese 120, Firenze
Iniziativa
organizzata da Graduate Studies
Seminar, New York University Firenze
Dopo
dieci
anni dalla morte
di Carlo Coccioli (Livorno
1920 - Città del Messico 2003),
Graduate Studies Seminar di New York University Firenze in occasione
della Festa della Toscana organizzerà una tavola rotonda per
riscoprire
l’ampia produzione narrativa, saggistica e giornalistica dello scrittore
toscano.
L’incontro,
in programma per venerdì 6 dicembre 2013
(ore 18) a Villa La Pietra (via
Bolognese 120), si
terrà alla presenza di Giulio Mozzi,
scrittore, curatore e insegnante di scrittura creativa, Raoul Bruni, critico letterario e
italianista, Marco Coccioli, erede e
editore delle ultime ristampe dell’autore e vedrà il contributo degli studenti
di Villa La Pietra. Dopo la tavola rotonda, saranno letti alcuni testi editi e
inediti di Coccioli, a cura di Luca
Cittadini.
«Carlo
Coccioli è stato uno dei grandi minori del Novecento Italiano e un 'eretico' che
sfuggì alle mode imperanti del Neorealismo»
spiega
Alessandro
Raveggi,
scrittore e professore presso New York University Firenze, curatore e
coordinatore dell’incontro. «Conosciuto
e apprezzato - continua Raveggi - da scrittori ed intellettuali prima italiani
nel primissimo Dopoguerra, poi francesi negli anni '50 - Parigi gli diede la
fama - quindi latinoamericani negli anni '60 e '70, è l'unico esempio di scrittore trilingue
della nostra tradizione. La sua prosa e le sue irrequiete tematiche
esistenziali e religiose ricordano Bernanos, Proust, Camus ed assieme si avverte un forte legame con Curzio
Malaparte, che non a caso lo definì la voce più originale del suo tempo.
Spero che questo incontro introduttivo possa avviare finalmente in Italia e
negli Stati Uniti un diffuso studio critico ad oggi mancante su una figura tanto
imprescindibile quanto sconosciuta».
Ricordato
e apprezzato per i capolavori Il
cielo e la terra, Fabrizio
Lupo e Davide, ma
anche per articoli e reportage scritti per molti anni dall’estero per
«La
Nazione»,
«Il
Giorno»,
«Il
Corriere della Sera»
(nonché per giornali e riviste internazionali), Coccioli, tradotto in moltissime
lingue e scrittore trilingue (scriveva in italiano, spagnolo e francese), pur
risedendo per 50 anni in Messico non dimenticò mai la sua terra d’origine, la
Toscana, dove vi ritornava periodicamente – creando spesso nelle sue opere un
dialogo costante fatto di analogie, reminiscenze, citazioni e corrispondenze.
Riconosciuto da Curzio Malaparte e Carlo Bo come una delle voci più originali del
Novecento, rimase per molto tempo ignoto in Italia a causa della sua
intemperanza e del discostarsi dall’imperante tendenza neorealistica.
Coccioli
scrisse opere anche in francese e spagnolo e venne tradotto in molte lingue; in
Messico, dove si trasferì nel corso degli anni Cinquanta dopo aver risieduto a
Parigi, ottenne uno straordinario successo e collaborò ad alcuni dei quotidiani
più prestigiosi. In Italia, l’autore è stato riscoperto tardivamente alla fine
degli anni Ottanta, dopo un lungo periodo di oblio, in particolare da Pier
Vittorio Tondelli. Ultimamente sono stati, tra l’altro, ristampati, Piccolo Karma (Baldini e Castoldi 2001), Davide (Sironi 2009, con prefazione
di Giulio Mozzi), Requiem per un cane (Marsilio 2010, con prefazione di Marco
Lodoli), Fabrizio Lupo (Marsilio 2012, con prefazione di
Walter Siti).
Carlo
Coccioli
(Livorno, 1920 - Città del Messico, 2003) è stato giornalista, scrittore e ha
partecipato alla Resistenza – esperienza per la quale ha ottenuto la Medaglia
d’Argento al valore. Toscano, ha vissuto per lunghi periodi in Francia e in
Messico, paesi dove ha ottenuto successo e riconoscimento, e ha scritto numerosi
romanzi pubblicati in tutto il mondo in varie lingue. Oltre a Requiem per un
cane, tra le sue opere si ricordano Il cielo e la terra (1950), lo
scandaloso e libro di culto Fabrizio Lupo (1978), Piccolo Karma
(1987), Davide (ripubblicato da Sironi nel 2009, e vincitore di un Premio
Campiello).
Del Bimbo Fabrizio
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