sabato 12 aprile 2014

Al teatro della Pergola di Firenze un' inedita visita



Domani domenica 13 aprile dalle ore 10 / 11 / 12
IN SUA MOVENZA E’ FERMO
Visita spettacolo
In collaborazione con La Compagnia delle Seggiole
da un'idea di Riccardo Ventrella
testi e regia di Giovanni Micoli
interpreti/personaggi in ordine di apparizione
Mario Minoretti Alessandro Lanari, l'impresario
Fabio Baronti Antonio Meucci, l'inventore
Sabrina Tinalli la sarta di Eleonora Duse
Natalia Strozzi la soprano Barbieri Nini
Marcello Allegrini Cesare Canovetti, il capo macchinista
E' l'ultimo appuntamento della stagione con la visita spettacolo al Teatro della Pergola domenica 13 aprile; in scena da nove anni ha superato il traguardo delle duecento repliche  e di oltre diecimila spettatori.
In sua movenza è fermo  che in nove anni di repliche ha affascinato oltre 10.000 spettatori, superando il traguardo delle 200 repliche proponendo una  domenica al mese l’appuntamento con la storia della Pergola.
La grande magia di un teatro non abita solo sul palcoscenico, nell’istante esatto in cui uno spettacolo si dà per il pubblico. Come un corpo biologico, il teatro vive in ogni momento soprattutto nei suoi spazi “segreti” e inaccessibili agli spettatori: nei laboratori, nei pressi della macchina scenica, nei sotterranei e nei depositi. Là dove ancora risuonano le voci dei tanti che hanno dedicato la loro vita a questa bruciante passione. Senza apparire sulle locandine, senza lasciar traccia di sé nei libri di storia.
In sua movenza è fermo, titolo che riprende il motto degli Accademici Immobili fondatori del teatro, è un viaggio affascinante nel cuore della macchina teatrale, in compagnia delle "ombre gentili" dei personaggi che nel corso dei tre secoli della sua storia hanno reso grande e immortale la Pergola. L'impresario Lanari, l'inventore Meucci, la soprano Barbieri Nini, il macchinista Canovetti e la sarta di Eleonora Duse raccontano ai fortunati visitatori le loro vicende a metà fra il sogno e la realtà.  Il viaggio parte dal vicolo delle carrozze, antico accesso al palcoscenico, lungo il quale si aprono  le nicchie che ospitavano  le botteghe  degli artigiani che  erano di servizio alla brulicante vita del teatro, sarti, parrucchieri, calzolai che garantivano la messa e rimessa a punto e a modello di ogni accessorio necessario allo spettacolo. Da qui  si giunge al pozzo e ai lavatoi dove si lavavano e tingevano  le stoffe, e tra  angusti  passaggi e corridoi  ecco la corte dove venivano forgiati i particolarissimi martelli da macchinisti, ancora in  produzione fino a pochissimi anni fa. Il Saloncino, la Sala Oro e l'atrio delle colonne fanno da preludio alla visione più emozionante, quella che ogni artista passato dal Teatro della Pergola ammira e affronta al levarsi del sipario: il palcoscenico che incornicia una platea inaspettatamente più piccola rispetto allo spazio scenico. Qui è il l telefono acustico che Antonio Meucci, macchinista alla Pergola, ideò al riparo del sipario dipinto da Gaspare Martellini nel 1828, per portare silenziosamente la voce dal palcoscenico alla graticcia e ai ballatoi posti ad un’altezza tra i 14 e i 18 metri. Il sottopalco ospita infine la sezione museale  del teatro occupata in gran parte dallo spettacolare meccanismo per il sollevamento della platea costruito da Cesare Canovetti nel 1857 e, per citare solo un altro prezioso oggetto in mostra, lo scranno costruito per Giuseppe Verdi  nel 1847 in occasione dell’allestimento e della prima del Macbeth di Giuseppe Verdi che proprio la Pergola ha avuto l’onore di ospitare.
Nei suoi trecentocinquanta anni di storia la Pergola ha raccolto l’eco di tante voci, di attori famosi e oscuri facchini, di inventori, registi, impresari, divine, cantanti, macchinisti, inservienti, mezzani, comparse, nobili, mantenute, borghesi, critici, spettatori molesti. Le lascia liberamente risuonare in questa visita, aprendo al pubblico i luoghi che furono una volta sede della “Città del Teatro”: un grande opificio autosufficiente nel quale si svolgevano tutti i mestieri della scena. Nel quale si viveva, di giorno e di notte; crocevia, luogo di incontro, agorà della Firenze Granducale. Palazzo delle feste di corte, grande tempio del melodramma, luogo deputato di mille trucchi e magie, sotto l’egida benevola dell’Accademia degli Immobili, che la Pergola costruì e possedette fino al 1942.
BIGLIETTERIA: Teatro della Pergola, via della Pergola 18, 055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com.
Orario: dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 18.30.
Acquisto on line www.teatrodellapergola.com e in tutti i punti del circuito regionale Box Office
INFO: tel. 055. 2264364
 Del Bimbo Fabrizio

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