Due artiste Libuse Babakova e Patrizia Pandolfini Renzi mostreranno le loro opere presso il gruppo Donatello,
realizzando un sentiero emotivo e libero con sculture e dipinti che si
integrano e per certi versi si raccontano a vicenda.
Viene inaugurata sabato 26 aprile alle ore 17 al Gruppo Donatello la
mostra di pittura e di scultura con opere di Libuse Babakova e di
Patrizia Pandolfini Renzi. Questo incontro fra due artiste, diverse per
formazione e provenienza, è caratterizzato dalla particolarità di tenere
insieme ai bozzetti e alle tele anche sculture di creta; tutte opere
che mostrano contorni indefiniti senza il perimetro imposto dalle cose
stabili e inerti, orgogliosi aspetti di libertà creativa che solo una
sensibilità femminile riesce talvolta a valorizzare. E spesso una sola
mano rischia di rimanere prigioniera di un personalismo che, seppur
forte e creativo e in grado di offrire spunti meditativi, senza
coinvolgere in un percorso che in modo sinuoso porti alla scoperta di un
sentiero tracciato che vorremmo percorrere ma da soli non riusciamo a
vedere.
Libuse e Patrizia, così uguali e così diverse, insieme
ci sono riuscite, Cecoslovacchia e Italia, un binomio insolito di
musicalità e concretezze che si integra spingendosi a vicenda in una
performance umana ancor prima che artistica.
Patrizia Pandolfini
Renzi ha realizzato oltre cinquanta mostre nelle sua Toscana arrivando
anche a Parigi e a Berlino dove ha conseguito successi e notorietà.
Nelle sue creazioni, donne, uomini e bambini, si avverte lo scorrere
del tempo che scandisce le evoluzioni dell'età, adolescenza, giovinezza e
maturità, tempi destinati a svanire e resi eterni dalle forme di queste
figure via via più grevi e pesanti ma con la testa eretta o reclinata
delle creature pensanti. La vita scorre ma lascia storie e pensieri.
Ieri come oggi.
Con acqua, terra e fuoco nel soffio creativo plasma il bello e talvolta
il sublime, quando il genio regala bassorilievi di Madonne col Bambino
su percorsi devozionali o a completamento di luoghi di fede.
Libuse Babakova è l’altra metà del cielo preso a prestito da Brno in
terra Ceca; inserisce nei volumi muti delle statue l’espressione visiva
che non conosce frontiere o linguaggi; la poesia del paesaggio, le
sagome dei campanili come le mura delle case che degli uomini
custodiscono affetti e segreti sono identici aspetti sotto il Castello
del Trebbio come di fronte alla Fortezza dello Spielberg quando le
colline si fermano nell’Arno o nella Moldava per allungarsi nelle ombre
silenziose della sera. Ed è in quei silenzi che la fantasia creativa di
Libuse cerca le sue Intrusioni dai colori vivaci che si intrigano in
percorsi senza sbocco, come del resto fa anche l’animo umano. Il
paesaggio genera il pensiero, il pensiero non si controlla, si può solo
seguire fino a che rimane sereno e vivace, come Libuse sa rappresentare
nelle sue tele.
Una Mostra che è un invito allo studio di noi
stessi oltre i propri orizzonti, noi, complesse creature di un mondo
che spesso non riusciamo neppure ad immaginare se la ricerca del nuovo e
della bellezza non ci spingessero a superarne i confini.
La mostra rimarrà aperta dal 26 aprile al 8 maggio 2014
Con il seguente orario : feriali 17-19,30
Del Bimbo Fabrizio
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