giovedì 13 gennaio 2022

L'anteprima del documentario Il direttore di Maurizio Orlandi

 Il direttore, di Maurizio Orlandi

La storia di un uomo, di una fabbrica e di un paese negli anni Settanta




Il regista delinea nel documentario il profilo di suo padre, Albo Orlandi, partigiano antifascista, originario di Gavorrano, diventato poi direttore del personale alla Farmitalia di Settimo Torinese.

Il 13 Gennaio al cinema La Compagnia si è tenuta l'anteprima fiorentina alla presenza del regista.

Si trattava del secondo appuntamento, al cinema La Compagnia di Firenze, della rassegna Cinema, Scuola Città un pensiero senza confini, proposta da Lanterne Magiche - il programma regionale di educazione all'immagine e al linguaggio audiovisivo - in collaborazione con il Liceo Galileo di Firenze e SNCCI (Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani - Gruppo Toscano). Cinque i titoli, in programma, per raccontare come è cambiato negli ultimi decenni il mondo intorno e dentro di noi. 

Girato tra Gavorrano e Torino, il documentario racconta la storia della Farmitalia-Montecatini di Settimo Torinese e di Albo Orlandi, il padre del regista, che di quella fabbrica fu Il direttore per tutti gli anni Settanta. Una storia collettiva e personale, allo stesso tempo, calata in uno dei periodi storici più drammatici del nostro Paese, attraversato da una crisi politica e sociale molto aspra, che è sfociata nel terrorismo e nelle Brigate Rosse.

Il film è la storia di un personaggio e di un'epoca storica, ma è anche il racconto di un figlio che sente il bisogno di ricucire una cesura, quel pezzo mancante nella storia di suo padre e della sua famiglia, di cui ha saputo in età più adulta 

Albo Orlandi era nato a Gavorrano, nella Maremma toscana, dove faceva l'impiegato nella miniera di pirite della Montecatini, poi Montedison. Nel 1969 venne trasferito alla Farmitalia di Settimo Torinese come direttore del personale. Erano gli anni delle aspre lotte politiche e sociali che sfociarono in seguito nella stagione del Terrorismo e delle Brigate Rosse. Persona rigida ed intransigente, coerente con il ruolo di Direttore, gestiva i rapporti con il Consiglio di fabbrica, nelle dure vertenze sindacali, e decideva licenziamenti e cassa integrazione. Poi nel 1978, improvvisamente , le dimissioni.

"Raccontare la parte mancante della storia di mio padre, afferma il regista,  quella relativa agli anni della Farmitalia e della Montedison, entrare dentro quella fabbrica in quel particolare periodo storico, significa per me, oggi, scavare dentro la vicenda esistenziale di un uomo che aveva dovuto fare i conti con le proprie contraddizioni, i propri dubbi e, soprattutto, con la propria solitudine, proprio per il ruolo, a dir poco scomodo, da lui rivestito all'interno di quella realtà produttiva, come direttore del personale; ancora di più, poi, se messo in relazione con il suo passato di antifascista e valoroso partigiano.


Nicoletta Currradi

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