giovedì 3 febbraio 2022

Un documentario da non perdere: Bosnia Express

 È stato presentato il 2 febbraio davanti ad un folto pubblico il documentario di Massimo D'Orzi dal titolo Bosnia Express.




Dopo il suo primo documentario, dedicato al popolo Rom di Bosnia Erzegovina, ‘Adisa o la storia dei mille anni’, del 2004, e il successo di  “Sàmara”, il suo primo lungometraggio di finzione, da lui scritto e diretto con Filippo Trojano, Marco Baliani, Federica Pulvirenti, e uscito in sala nel marzo 2012, il regista fiorentino Massimo D’Orzi ha realizzato, nel 2020, il documentario “Bosnia Express”, ispirato al libro omonimo di Luca Leone, che arriva in sala. Il film che racconta storie, luoghi, voci, tragedie e rinascite di terre che hanno visto e vissuto uno dei più recenti scontri armati del nostro continente e, allo stesso tempo, della loro rinascita.


Bosnia Express, tra diario intimo e documentazione storica, racconta in chiave originale e inedita Le vicende di uno dei paesi più martoriati dalla storia recente, fra tragedia, ironia e poesia, legate insieme da un filo sottilissimo. Bella e suggestiva la similitudine con la. Baklava, dolce tipico originario della Turchia, fatto a strati e con varie farciture:  la Bosnia è proprio così.  

 Parla di una guerra vicinissima, ma rapidamente relegata a fatto storico passato, pur essendo uno degli eventi che ha segnato la 

 storia del nostro continente. Nel film, un treno attraversa lento il cuore della Bosnia Erzegovina: Sarajevo, Tuzla, Srebrenica, Konjic, Mostar. Le diversità sono molteplici in questa zona e la tensione qui ha un potenziale distruttivo. Fortunatamente non sempre: talvolta può avere una forza creativa e rigenerativa. Al centro del film ci sono le donne, le prime vittime dei conflitti, che qui, invece, diventano l'emblema della vitalità di questo territorio, con le sue espressioni artistiche, le sue musiche, canti, danze, teatro e fotogrammi cinematografici. E sono immagini che toccano il cuore, "perché la vera immagine di una guerra, quella che più ferisce, non è la morte, ma la vita".



Bosnia Express ce lo conferma appieno, quando vediamo i volti magnifici di donne unite in un coro presso la stazione di Tuzla, giovani ballerine classiche, gruppi punk-rock che cantano un’indipendenza su paesaggi meravigliosi che la storia ha voluto far crollare. Il film indaga sulle cause del conflitto e mostra che la vitalità di questi luoghi non smette di brillare e di esprimere un'infinita bellezza.


Il documentario Bosnia Express  resterà in programma a La Compagnia fino al 7 febbraio. 


Fabrizio Del Bimbo


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