giovedì 8 settembre 2022

Da Il Ponte a Firenze arriva la prima mostra in Italia di Michel Parmentier




Sarà inaugurata il 16 settembre alla galleria Il Ponte di Firenze la prima mostra in Italia dedicata a Michel Parmentier, il co-fondatore del gruppo BMPT divenuto famoso per i suoi happening provocatori e per il rifiuto dei comuni dettami dell’arte pittorica 


La Galleria Il Ponte di Firenze presenta la prima mostra di Michel Parmentier in Italia, a cura di Guy Massaux, artista e suo assistente storico, in collaborazione con la Eduardo Secci di Milano. In mostra viene presentato un nucleo di opere storiche degli anni Sessanta, Ottanta e Novanta, accompagnate da una ricca selezione di disegni, e documenti storici che testimoniano il suo singolare percorso artistico.


Le opere di Parmentier sono costituite fin dall’inizio della sua produzione, che l’artista fa risalire al 1966, da fasce orizzontali dell’altezza esatta di 38 cm, alternando strisce colorate a strisce bianche, realizzate utilizzando la tecnica del pliage, modalità introdotta in pittura dall’artista ungherese Simon Hantaï nel 1960. La rigorosa produzione dell’artista è caratterizzata dalla variazione del colore delle sue opere anno per anno, dedicando il colore blu al 1966, il grigio al 1967 e il rosso al 1968; così come dalla data che egli imprime sul retro di molte opere per datarne la realizzazione e utilizzarla come titolo.


Laura Lisbon, menzionando un commento del 1992 di Bernard Blistène, riprende l’aspetto cruciale per la comprensione del lavoro di Parmentier: il suo “approccio” o “modo di essere” un artista. Informato da questo background filosofico, il profondo interesse dell’artista per il concetto di Blanchot di “spazio lette-rario” comprende la complessità di uno spazio che include la sua propria assenza, riserva, e necessario silenzio. Tale spazio si distingue dall’autore per produrre un’esperienza che richiede un disinteresse per vederlo o apprenderlo.


Se Parmentier non è un pittore “letterario”, è precisamente perché la sfida del suo lavoro è approcciare questo “spazio letterario”, non rappresentarlo. Il suo approccio nell’eseguire l’opera, che include decisivi momenti di inattività o rifiuto del lavoro, è indissociabile da una riflessione sull’esperienza dello “spazio letterario”, ma anche dalle nozioni di riserva, restrizione, e silenzio che sug-gerisce un’etica della pittura come un approccio alla pittura (Laura Lisbon, Michel Parmentier, in Michel Parmentier. December 1965 – November 20 1999. A retrospective, a cura di Guy Massaux, 1999).


Nel 1968 Michel Parmentier annuncia ufficialmente il suo ritiro dal mondo dell’arte. Riprenderà quindici anni dopo, nel 1983, senza alcuna giustificazione, fino all’ultima opera 20 dicembre 1999.


Mi-chel Parmentier. Opere e documenti

a cura di Guy Massaux

Gallerie Il Ponte (Firenze, 2022)


Nicoletta Curradi 


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