Fino al 22 giugno, dopo il grande successo di critica e pubblicoottenuto alla Biennale di Venezia dall’evento espositivo curato da AchilleBonito Oliva, arriva a Firenze la mostra Realismo Trascendentale: L’Arte di Adi DaSamraj, ospitata al Cenacolo di Ognissanti che per la prima volta apre all’artecontemporanea.
Da oltre 30 anni Adi Da Samraj è considerato un affermato artista e studioso. Per gran parte dell’ultimo decennio l’artista e guida spirituale, nato aNew York e da lungo tempo residente alle isole Fiji, ha esplorato nuove formedi tecnologia digitale, producendo immagini complesse e sofisticate che insé racchiudono i suoi insegnamenti filosofici e religiosi, le sue predisposizioninarrative e teatrali, la sua spiccata sensibilità estetica Modernista. Dei suoi piùrecenti lavori fa parte Realismo Trascendentale, una coinvolgente rassegna di immagini monumentali, colorate con audacia e strutturate vigorosamente.La mostra "Realismo Trascendentale: L’Arte di Adi Da Samraj" comprende quattro grandi opere di enorme impatto visivo, lavori realizzati negli ultimi dueanni utilizzando una complessa serie di mezzi digitali. Colonna portante dellamostra e’ l’imponente opera La Finestra di Alberti I (137 x 1.419 cm), un riferimentoa Leon Battista Alberti, architetto e pensatore fiorentino del Rinascimento, le cui idee sulla prospettiva sono ampiamente presenti nei lavori di Adi Da Samraj.Quest’opera, forse una delle più ambiziose dell’artista, capovolge il paradigma del “dipinto come finestra” di Leon Battista Alberti. Ossia, invece di crearel’illusione della prospettiva, un’illusione che comunque presuppone l’esistenzadello spettatore rafforzando il senso di identità del soggetto individuale, invita chiosserva in un mondo stupefacente e bello, un mondo liberato dalla prospettiva.Sebbene la distorsione drammatica e la riorganizzazione della realtàpercettiva di Adi Da Samraj si fondino sui metodi e sulle strategie che facevanoparte del linguaggio comune all’avanguardia della prima metà del secolo scorso,egli ha sviluppato una sua propria forte identità artistica. La tradizione, come luisostiene, e’ una tradizione del nuovo. Il critico e studioso Achille Bonito Oliva, afferma: “Il lavoro di Adi Da mi ha immediatamente riportato ad un termine greco,usato anche in italiano per designare l’apparizione – e cioè, l’epifania. L’immagine in Adi Da si presenta non in termini oggettivi e nemmeno intermini soggettivi. Non appartiene nè all’universo della ricerca artistica del ventesimosecolo, sulla sperimentazione ottico-percettiva, su tutto un filone che si è sviluppatonegli anni ‘50 e ‘60, e nemmeno dall’altra parte ad una creazione espressionista che tende a rappresentare l’identità, la soggettività.”E’ significativo che i lavori di Adi Da siano esposti nel Cenacolo di Ognissanti,a diretto contatto visivo con il celebre affresco de L’Ultima Cena di Domenico Ghirlandaio del 1480 circa.
Cenacolo di Ognissanti Borgo Ognissanti 42 Firenze
Orario: 9-17 chiuso mercoledì
Ingresso libero
Nicoletta Curradi
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