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sabato 2 aprile 2011
Omaggio a Giorgio Morandi nella nuova galleria Farsetti di Firenze
In questa nuova sede a Firenze la Galleria Farsetti inizia con una grande mostra dedicata a Giorgio Morandi
Dopo Cortina d'Ampezzo, la Galleria Frediano Farsetti apre a Firenze un nuovo spazio sul Lungarno Guicciardini, di fronte a Palazzo Corsini, a due passi da via Tornabuoni e Ponte Vecchio con inaugurazione sabato 2 aprile 2011 ore 18.
Lo spazio verrà inaugurato con una grande mostra dedicata a Giorgio Morandi.
Progettazione di interni a cura dell'architetto Federico Farsetti.
La mostra
La mostra, che si terrà dal 3 aprile al 31 maggio 2011, è un'ampia antologica con cinquanta dipinti che ripercorre tutto l’arco della produzione artistica di Giorgio Morandi, dal 1919 al 1963..
La scelta dell'artista bolognese si inserisce perfettamente nel progetto artistico e culturale che la galleria Farsetti ha seguito in questi decenni.
Tale attività è rivolta ai principali esponenti del Novecento, sia italiani che stranieri: tra i tanti esempi è sufficiente citare la mostra Pellizza Da Volpedo e Balla (Dal Divisionismo al Futurismo), del 2000, “Pablo Picasso e alcuni amici a Parigi”, del 2001, “Giorgio de Chirico romantico e barocco, del 2001, Filippo De Pisis artista d’Europa”, del 2001, “Modigliani: disegni e acquerelli, del 2002, “Mario Sironi, del 2002, “Aria di Parigi, tre toscani a La Ruche: Soffici, Modigliani, Viani, del 2003, Soutine, Kisling,
Utrillo e la Parigi di Montparnasse, del 2003, Dalì all'eternità', del 2004, Lucio Fontana, un maestro e le sue tecniche”, del 2005, Golden Venice da Guardi a Fontana, del 2007, Da Fontana a Castellani: artisti oltre la forma, del 2010.
Tra le mostre che la Galleria Farsetti ha dedicato a Giorgio Morandi si ricordano quelle tenutesi a Focette nell'estate del 1980 e nell'estate del 1989 a Focette, Cortina D'Ampezzo e Milano. Quest'ltima, intitolata A Prato per vedere i Corot” approfondiva i rapporti epistolari tra Giorgio Morandi e Ardengo Soffici. Nel 1964 il pittore bolognese rispose ad un’intervista di Arnaldo Beccaria ricordando: Quando avevo diciannove vent'anni, in quell’età, ch’è la più importante per la nostra formazione, noi giovani trovammo per la nostra cultura il terreno già dissodato proprio per merito di Soffici. Fu lui a indicarci le strade che a quel tempo si aprivano davanti a noi.
Del Bimbo Fabrizio
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