venerdì 9 luglio 2021

Fondazione Ragghianti, apre la mostra “Pianeta città. Arti cinema musica design nella Collezione Rota 1900-2021”.

 



                                                                                                        

Dal 9 luglio al 24 ottobre 2021, un’esposizione incentrata sul tema della città e della trasmissione della conoscenza, analizzato prevalentemente attraverso i pezzi della collezione dell’architetto  Italo Rota, tra i più noti progettisti del nostro tempo.


Gli spazi espositivi della Fondazione Ragghianti di Lucca ospitano una grande mostra, “insolita e interdisciplinare” - come spiegano  il presidente  Alberto  Fontana  e  il  direttore  Paolo  Bolpagni - “scaturita dall’incontro e dal dialogo tra competenze differenti, che unisce svariati saperi e consente esplorazioni affascinanti e scoperte. Una sorta di archivio dell’immaginario visivo legato alla dimensione urbana, unificato dalla prospettiva estetica”.

“Pianeta città. Arti cinema musica design nella Collezione Rota 1900-2021” è il titolo dell’esposizione ideata da Paolo Bolpagni con Aldo Colonetti, filosofo e studioso di architettura e design e con lo stesso collezionista Italo Rota.

Al centro della rassegna è il tema della città e della trasmissione della conoscenza. “L’intento  – spiega  Bolpagni  – è di creare  un racconto  del  Novecento  e  del primo ventennio del nuovo millennio attraverso la visione della città, la sua rappresentazione  nelle arti e nel cinema e l’evoluzione  dell’oggetto  libro. Da una parte ripercorrendo lo sviluppo dell’idea di città, da quella immaginata da Antonio Sant’Elia negli anni Dieci fino all’architettura  attuale della megalopoli; dall’altra analizzando come sia cambiato il nostro modo di trasmettere la conoscenza, fino alle evoluzioni contemporanee e al cambiamento del nostro modo di pensare, con lo sviluppo di una modalità  di ragionamento ipertestuale e intertestuale, ma con la permanenza  del libro, rivelatosi ancora attuale e vivo nella sua dialettica tra la carta stampata e il digitale”.

“La  mostra  – afferma  Aldo  Colonetti  – è  un  viaggio  dentro  le  ‘cose’, sospeso  tra  testimonianze   ‘alte’,  i  documenti  originali  delle  grandi  utopie  del Novecento, dal Bauhaus alla controcultura californiana degli anni Sessanta da un lato, e la cronaca dall’altro lato, che viene dal ‘basso’: manifesti, oggetti comuni, il tutto intrepretato  e messo in scena attraverso  il modello  epistemologico  di Aby Warburg, dove la storia dell’arte è intesa in quanto comparazione antropologica. Al centro sta la città come esperienza fisica, nella quale ciascuno è abitante e protagonista del cambiamento: ‘Pianeta città’ è un percorso, fisico e mentale, dove ciascuno troverà un pezzo della propria storia, senza dimenticare, come scriveva il poeta greco Alceo, che «le città sono gli uomini»”.

“La  mia  collezione  –  racconta  Italo  Rota  –  è  stata  raccolta  secondo  una  ricerca incrociata  con il mio lavoro  e si basa su interessi  precisi  che vanno alla radice  dei problemi e sono scavi nel sapere del XX secolo. Dopo quarant’anni di collezionismo e lavoro intrecciati si tratta di un archivio di beni comuni rispetto al tema città, che nell’insieme  servono  per  immaginare  il  futuro. Per il visitatore  la mostra è un invito a riflettere  sul modo in cui vivremo:  il presente di oggi è fatto dai lavori del passato. Uno slogan potrebbe essere: «Se tutto questo vi ha interessato, nulla sarà più come prima»”.




Sono oltre cinquecento i pezzi espositivi in un percorso suddiviso in dieci sezioni: Primo ’900: l’alba della contemporaneità; L’utopia delle avanguardie e la città nuova; L’orrore del nazismo; Maestri dell’architettura; Visioni fantascientifiche; Berlino est: l’angoscia del socialismo reale; Gli anni del boom; Immaginare il futuro; Abitare alla scandinava; Nuove prospettive.

La rassegna è accompagnata da un libro pubblicato da Edizioni Fondazione Ragghianti Studi sull’arte con saggi di Paolo  Bolpagni,  Francesco  Careri,  Aldo  Colonetti, Daniele Ietri, Franco La Cecla, Eleonora Mastropietro, Alessandro Romanini e Italo Rota.

E’ stato inoltre realizzato un documentario, diretto da  Eleonora Mastropietro e prodotto dalla Fondazione Ragghianti in collaborazione con La Fournaise, che racconta la collezione di Italo Rota dalla sua prospettiva personale.

Fino al 24 ottobre 2021
Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti, via San Micheletto 3, Lucca
Orari di apertura:
- dal 9 luglio al 31 agosto dal martedì alla domenica dalle ore 16:30 alle 22:30;
- dal 1° settembre al 24 ottobre dal martedì alla domenica dalle ore 11 alle 19.
Biglietto d’ingresso: 7 euro
Biglietto ridotto (4 euro) per:
- dipendenti di Banco BPM e relative famiglie;
- possessori del biglietto cumulativo del Complesso Museale e Archeologico della Cattedrale di
Lucca;
- soci del Club UNESCO Lucca;
- soci COOP;
- gruppi superiori alle 15 unità;
- minori di 18 anni;
- scolaresche (della primaria e delle secondarie);
- studenti di università, accademie d’arte e conservatori provvisti di libretto;
- insegnanti.
Biglietto gratuito per:
- bambini fino ai 6 anni;
- diversamente abili (e accompagnatore);
- un accompagnatore per ogni gruppo;
- studenti delle università toscane provvisti di libretto;
- soci ICOM;
- militari e forze dell’ordine con tesserino;
- giornalisti e guide turistiche con tesserino.
Informazioni: www.fondazioneragghianti.it

Nicoletta Curradi

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