Alberto Melani e Maria Camilla Pagnini
MARIA MELANI STILISTA
tra Pistoia, Firenze e Roma
Edifir Edizioni Firenze, pp. 159, euro 20,00
Presentazione venerdì 9 marzo 2018, ore 18
Pistoia, Museo Marino Marini
Intervengono:
Alberto Melani, Maria Camilla Pagnini, Claudio Rosati e Paolo Mazzei
Uscirà l’8 marzo, nel giorno della festa della donna, il libro
Maria Melani stilista tra Pistoia, Firenze e Roma 
(Edifir), dedicato a una donna che, con le sue creazioni, alle donne ha 
dedicato tutta la vita, celebrandone ed esaltandone la bellezza. Curato 
dal figlio
Alberto Melani, insieme a Maria Camilla Pagnini, il volume
 ripercorre la storia di Maria, dagli esordi a Pistoia, giovanissima, 
nella sartoria di quella che sarebbe diventata poi sua suocera, alla 
creazione della
griffe Melania, sino all’arrivo del successo, con l’apertura dell’atelier
 a Roma e i grandi riconoscimenti nazionali ed internazionali. E sullo 
sfondo della storia personale, nei testi e nelle immagini del libro, 
scorre la storia dell’Italia
 intera, raccontata in un suo momento magico e irripetibile, quello del 
dopoguerra e del boom economico. Un momento in cui agli abiti di alta 
moda, le sartorie affiancarono il
prêt-à-porter,
 proponendosi per la prima volta sui mercati internazionali e facendo 
nascere, grazie alla Dolce Vita, quando via Veneto era il
 salotto del mondo e Cinecittà era chiamata la “Hollywood sul Tevere”, 
il mito poi intramontabile del
Made in Italy. 

 
Il
 libro verrà presentato a Pistoia, al Museo Marino Marini, venerdì 9 
marzo alle ore 18. Insieme agli autori, Alberto Melani e Maria Camilla 
Magnini,
 interverranno Claudio Rosati e Paolo Mazzei.
La
 Sartoria Melani, nata agli inizi del Novecento nel cuore antico di 
Pistoia, era nei primi anni Trenta già affermata e, sotto la direzione 
della futura
 suocera di Maria, la signora Dolores, serviva l’aristocrazia e la 
borghesia cittadina e della vicina Firenze. Maria vi arrivò a bottega 
subito dopo la scuola dell’obbligo, come si usava al tempo, e già mentre
 si formava professionalmente, dimostrò abilità
 tutte proprie che la resero, in breve tempo, la principale 
collaboratrice della proprietaria. E’ in sartoria che conobbe Marcello, 
il minore dei tre figli di Dolores, che divenne suo marito nel 1942.
Dopo
 la guerra, mentre la sartoria pistoiese riconquistava, tra mille 
difficoltà, le sue precedenti capacità produttive, Maria si affermò 
sempre di più
 all’interno dell’atelier, tanto che presto la suocera le passò 
il timone. E’ del 1954, in un periodo in cui le pari opportunità non 
erano nemmeno lontanamente concepibili, la sua iscrizione alla Camera di
 Commercio e la nascita della griffe Melania.
 L’atelier continuò ad avere la scuola di taglio e cucito, dove 
le ragazze, come aveva fatto Maria, venivano ad imparare il mestiere. 
Molte arrivavano della montagna pistoiese e, in quella che somigliava 
più ad una famiglia allargata che ad una azienda,
 Maria organizzò una sorta di ospitalità in sartoria, per consentire 
alle allieve di dormire in negozio durante la settimana.
Lo
 stile Melania, all’inizio, è ispirato a quello di Dior, con abiti 
caratterizzati da spalle arrotondate, vita molto stretta e gonna a 
corolla. Ma presto
 la ricerca e l’innovazione sui materiali diventò un tratto distintivo 
della maison, specialmente in quello che può essere definito il 
suo decennio d’oro, tra il 1958 e il 1968. Abbandonate le sete e i 
ricami preziosi, Maria iniziò ad utilizzare i tessuti
 creati a Pistoia per le confezioni di biancheria, che venivano vendute 
all’epoca in tutta Italia. Tessuti dunque ritenuti “poveri”, ma 
reinterpretati e arricchiti in modo originalissimo. Sono di Melania i 
modelli della fine degli anni Cinquanta realizzati
 in “tela asciughino” dalla caratteristica rigatura sottile, bianca e 
blu o bianca e rossa. E sempre suoi, più tardi, saranno quelli in “tela 
spazzino”, così detta perché utilizzata per le divise degli operatori 
ecologici, e usata da Maria con applicazione
 di bordi colorati, specchietti e borchie. La fama dell’atelier esce 
presto dalla Toscana, tanto da dare a Maria Melani il coraggio di 
aprire, nel 1958, uno
showroom anche a Roma, in via Capo le Case, che la mette in contatto con un mondo sempre più ampio. E se
Nilla Pizzi era già cliente affezionata della sartoria, tanto da 
presentarsi a quattro diverse edizioni di Sanremo indossando abiti 
Melania, grazie al periodo romano diventarono assidue frequentatrici 
dello
showroom anche le attrici Abbe Lane, Sandra Mondaini, Marisa Del Frate, Delia Scala, Marisa Merlini e i volti televisivi
Alessandra Panaro e Edy Campagnoli. Nel 1957 Elsa Morante ricevette il premio Strega per
L’isola di Arturo indossando un abito in seta rossa uscito dalla 
sartoria Melani; in un servizio pubblicato su “Boss Magazine” indossava 
abiti Melania
Brigitte Bardot e acquistarono i suoi capi anche Jayne Mansfield, Ava Gardner e
Ainouk Aimee.
Maria
 non tracciò mai su carta da disegno le sue idee e i suoi modelli, 
lavorando direttamente con le forbici, ma trovò un “trascrittore” ideale
 del
 proprio talento in Moreno Cappellini, un ex decoratore della 
Richard Ginori di Sesto Fiorentino che collaborò poi per anni con 
Melania. Inizialmente facendo solo i figurini, in seguito anche 
lavorando ad una serie di abiti dipinti, presentati nei primi
 anni Sessanta a Roma. Finito il loro sodalizio, Cappellini collaborò 
anche con Emilio Pucci e con le sorelle Fontana.
Un altro personaggio chiave nella vita di Maria fu
Furio Pancani, che portò gli abiti Melania in tutti i suoi 
negozi: la boutique a Roma, in via Sistina, quella in Piazzetta a Capri e
 poi nel suo terzo negozio, in via della Vigna Nuova a Firenze. Una 
piccola rete di vetrine in punti strategici che lanciò
 tendenze e vide passare per le sue sale tutto il jet set dell’epoca. 
Nel 1967, mentre proponeva le sue creazioni alla Mostra dell’Artigianato di Firenze, Maria conobbe anche
Giovan Battista Giorgini, che l’apprezzò subito molto, 
esortandola ad impegnarsi per riuscire a partecipare a “Pitti” ed 
imporsi così all’attenzione dei buyer internazionali. Cosa che accadde 
negli anni successivi e che portò il marchio Melania nei Paesi
 Arabi e in Giappone. 
Una figura tutta da riscoprire, quella di Maria Melani, che contribuì, insieme ad altri stilisti e capaci artigiani
 del tempo, ad affermare il successo della moda italiana nel mondo.
Fabrizio Del Bimbo