Patrizia
 Bogani è una artista esperta del tessuto:
 è stata infatti la prima studentessa donna a frequentare l’ITIS Tullio 
Buzzi di Prato, storico istituto che ha formato generazioni di 
professionisti del tessile, e da sempre insegna ai giovani i segreti e 
le tecniche della lavorazione dei tessuti e affianca gli imprenditori, 
consigliandoli nella ricerca di quelli più performanti ed al passo con i
 tempi.
       
           
Sabato
 5 marzo 2016 alle ore 16:30 si inaugura al Borghetto di Bagnolo ORDIRI,
 una mostra che presenta al pubblico una selezione di opere dove vari 
tipi di tessuti sono applicati direttamente sulla tela, seguendo precisi
 criteri cromatici e compositivi. Come spiega la storica dell’arte 
Ilaria Magni nel testo critico introduttivo alla mostra, si parte dal 
significato della parola latina ordiri (ordire la tela, ovvero iniziare a tessere la tela), giocando sul doppio senso dell’ordire la tela e ordire la vita,
 nell’affascinante viaggio dell’esistenza umana. La mostra resterà 
aperta al pubblico fino al 20 marzo 2016 con i seguenti orari: giovedì e
 venerdì 16:30-19:30, sabato e domenica 10:30-12:30 / 16:30-19:30. 
All'interno del periodo della mostra, sabato 12 marzo 2016, si terrà uno
 speciale incontro con l'artista nel tema dell'impiego del tessuto tra 
tradizione e innovazione.        
     
 Dice di lei ILARIA MAGNI:        
 
 "Dedicatasi
 a lungo a sondare le potenzialità creative del tessuto, Patrizia Bogani
 indaga la realtà dell’emozione, oltre le apparenze razionali. Il ritmo 
della mostra ORDIRI è scandito da una selezione di tele astratte 
suddivise in base a criteri cromatici, e unite tra loro dall’impiego di 
frammenti di tessuti di varie tipologie a caratterizzare la struttura 
stessa dell’opera d’arte, per una resa talvolta plastica, quasi 
scultorea, della materia e del segno sulla superficie pittorica, 
talaltra velata di una evanescente trasparenza. Ordiri in latino significa letteralmente ordire la tela e quindi iniziare a tessere la tela,
 richiamando metaforicamente significati ulteriori legati al percorso 
dell’esistenza dell’essere umano. Patrizia Bogani, rivolgendosi 
sapientemente all’astrazione, giunge ad evocare immagini interiori nelle
 quali ciascun osservatore può riconoscere le proprie autentiche 
emozioni: memorie, segni, cicatrici, suggestioni provenienti dal 
personale vissuto/tessuto, scandite dalla presenza o dall’assenza del 
colore. Nella serie dei “bianchi” si respira, nella sintetica 
compostezza delle pieghe, delle geometrie e degli intrecci, un senso di 
raffinata e disincantata armonia. Negli azzurri emerge un carattere 
trasognato, estatico ed atemporale, mentre nei rossi cupi, e nei toni 
shock dell’arancio o negli accostamenti cromatici più vivaci, spicca 
prepotente, impetuosa, quella vis espressiva simbolica del colore stesso, una vis
 emotiva che lascia senza fiato, come capita in certo astrattismo 
informale o nell’astrattismo lirico di Kandinsky o, ancor prima, nel 
fauvismo e nell’espressionismo di Van Gogh e Gauguin."        
Del Bimbo Fabrizio 

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