sabato 7 marzo 2020

Sipario d'autore al TuscanyHall


Fabrizio Plessi firma il “Sipario d’artista” del teatro Tuscany Hall, a Firenze

Inaugurazione aperta al pubblico


Fabrizio Plessi
ENERGY

Tuscany Hall – via Fabrizio De André angolo Lungarno Aldo Moro – Firenze

Con il sostegno di Fondazione CR Firenze

Fabrizio Plessi è tra gli artisti italiani più conosciuti e apprezzati a livello internazionale. Pioniere delle videoinstallazioni, da sempre vicino al tema dell’acqua, ha un rapporto privilegiato anche con il teatro, per cui ha realizzato molte scenografie.

E al teatro torna, con l’opera ENERGY che va a impreziosire la collezione “Sipari d’artista” del Teatro Tuscany Hall di Firenze.

L’opera sarà svelata sabato 7 marzo alle ore 11,30, al Tuscany Hall, nel corso di un vernissage curato dal critico d’arte Marco Tonelli e aperto al pubblico.

Sipari d'artista è una collezione unica in Italia che, dal 2005, trasforma il sipario del teatro fiorentino in una grande tela d’autore. Ad oggi ha ospitato opere di Aldo Mondino, Carla Accardi, Getulio Alviani, Mimmo Paladino, Nicola De Maria, Pino Pinelli e Luigi Mainolfi.

“Sipari d'artista” è un progetto dell'Associazione Amici della Contemporaneità realizzato con il sostegno della Fondazione CR Firenze, istituzione da sempre vicina al mondo dell’arte attraverso attività di promozione e valorizzazione, incentivi alla produzione contemporanea, supporto alla dimensione  sociale della cultura ed attività di integrazione con i settori produttivi collegati.

Fabrizio Plessi ha partecipato a 14 edizioni della Biennale di Venezia, ha esposto in tutto il mondo – oltre 500 personali -  dal Guggenheim di New York al Centre Pompidou di Parigi. Indimenticabili le sue scenografie elettroniche realizzate per il concerto di Luciano Pavarotti al Central Park di New York nel 1993. Dal 2013 il Plessi Museum, al passo del Brennero, ospita una mostra permanente dedicata alla sua arte, è il primo esempio italiano di spazio museale in autostrada.

Inaugurazione Sipario d'artista / Fabrizio Plessi
Sabato 7 marzo 2020 ore 11.30
Firenze, Tuscany Hall, Lungarno Aldo Moro angolo via Fabrizio De André
Info tel. 055.6504112 - www.tuscanyhall.it

Nicoletta Curradi 
Fabrizio Del Bimbo

venerdì 6 marzo 2020

Le opere di Yuri Kuper all'Accademia delle Arti del Disegno


Yuri Kiper, artista di origini russe, tra le personalità più eclettiche della scena contemporanea internazionale, ha scelto Firenze per rivelare un traguardo personale, gli ottant’anni che finirà in Luglio, e un traguardo delle cose, degli object trouvé del quotidiano, da sempre suo principale repertorio ora vissuti, interpretati, alla luce di una nuova libertà creativa.



S’intitola Sfumato la mostra curata dalla gallerista e critica d’arte Inna Khegay che è aperta presso la Sala delle Esposizioni all’Accademia delle Arti del Disegnopromossa dalla stessa Accademia insieme con l’Associazione Amici del Museo Ermitage (Italia) e la Regents Art Foundation (RAF) e sostenuta dal Ministero della cultura della Federazione russa, dall’Ambasciata della Federazione Russa presso la Santa Sede, dall’Accademia russa di Belle Arti di San Pietroburgo e dalla Fondazione russa per la cultura.
Oltre cinquanta opere, provenienti da collezioni private e dalla Galleria Patrick Cramer di Ginevra, per raccontare il linguaggio metamorfico dell’arte, per cui è possibile liberare la magia di qualcosa che non ne possiede dall’origine. Un pennello, un tubo, un vaso da fiori, nelle mani artigiane di Kuper gli oggetti, così ogni esperienza, arrivano a sincretizzare presente e passato, estetica e funzione, per un risultato finale di grande impatto ipnotico.
La personalità artistica di Yuri Kuper attraverso questa mostra a lui dedicata – sottolinea Cristina Acidini, presidente dell’Accademia - si conferma tra le più interessanti dello scenario internazionale, per quel suo continuo lavoro di mediazione fra i movimenti creativi della sua formazione e della sua maturità, da un lato, e la sua originalità filosofica prima ancora che tecnica dall’altro”. “Da artista che ha visto il mondo e in esso vive pianamente, Kuper ha forgiato un linguaggio universale che parla a tutti, con potenza arcaica e insieme fascino contemporaneo”.
Difficile resistere alla tentazione di spiegare la complessa parabola dei nostri tempi, i mutamenti globali che hanno investito l’umanità, perciò il maestro fruga nelle tasche del quotidiano e ne eviscera simboli – testi sacri e luoghi di culto in primis - materiali, speranze, ricordi, volti, li mette al riparo dalla banalizzazione e dall’impoverimento di significato. Con magistrale capacità di composizione e l’utilizzo di tecniche miste, tra cui acrilico e collage, li traspone su tela o carta, ma anche su litografie rifinite a mano come la serie dedicata al Lago dei Cigni. Delle Metamorfosi, serie di rappresentazioni teatrali dirette dal Premio Oscar Nikita Michalkov, ispirate ai racconti di Anton Cechov e Ivan Bunin, e di cui Kuper cura le scenografie tra il 2016 e il 2019, possiamo invece cogliere la raffinatezza delle riproduzioni su carta con innesti di foto e collage.
Alcuni frammenti di queste performance sono riproposte anche attraverso un filmato della durata di 12 minuti proiettato all’interno del percorso espositivo. “Il video – dice Inna Khegay - mostra l’approccio innovativo nella realizzazione degli allestimenti, di finissimo tessuto o multimediali, rivelatori di uno stile unico”.
Su tutti i lavori esposti, il velo plastico della rarefazione, quell’effetto di “sfumato” che Kuper mutua dai grandi maestri del passato e a cui torna con lo sguardo in una mostra evento nella città d’arte per antonomasia. Fino al 30 marzo. 
Yuri Kuper
Nato nel 1940 a Mosca, in Russia, ha continuato a studiare all'Accademia d'arte di Mosca dal 1957 al 1963 prima di emigrare in Israele, stabilendosi infine a Londra nel 1972. Kuper ha esposto con la Serge Sorokko Gallery di San Francisco, la Kournikova Gallery di Mosca e la Galerie Patrice Trigano di Parigi. Vive e lavora tra Normandia, Francia, New York, New York e Mosca, Russia. Grafico, pittore, scultore, scenografo teatrale e per il cinema, autore di progetti architettonici, scrittore, Yuri Kuper è “cittadino del mondo”: cosmopolita per stile di vita, grazie alla propria arte rivela al mondo il codice culturale dell'identità russa. Negli ultimi anni, raggiunta la pienezza artistica e umana, è tornato a Mosca, la sua patria, “la città dei tubi di scolo”.
YURI KUPER. SFUMATO
6-30 marzo 2020
Sala Esposizioni Accademia delle Arti del Disegno
Via Ricasoli 68, Firenze
Orario: da martedi a sabato, ore 10-13 e 17-19
Domenica: ore 10-13, Lunedì chiuso, Ingresso gratuito

Nicoletta Curradi 
YURI KUPER
 SFUMATO
Firenze, Accademia delle Arti del Disegno
6 – 30 marzo 2020
a cura di INNA KHEGAY
 in collaborazione con Associazione Amici del Museo Ermitage Italia e Regents Art Foundation


 Yuri Kuper, artista di origini russe, tra le personalità più eclettiche della scena contemporanea internazionale, ha scelto Firenze per rivelare un traguardo personale, gli ottant’anni che finirà in Luglio, e un traguardo delle cose, degli object trouvé del quotidiano, da sempre suo principale repertorio ora vissuti, interpretati, alla luce di una nuova libertà creativa.
S’intitola Sfumato la mostra curata dalla gallerista e critica d’arte Inna Khegay che inaugura oggi presso la Sala delle Esposizioni all’Accademia delle Arti del Disegnopromossa dalla stessa Accademia insieme con l’Associazione Amici del Museo Ermitage (Italia) e la Regents Art Foundation (RAF) e sostenuta dal Ministero della cultura della Federazione russa, dall’Ambasciata della Federazione Russa presso la Santa Sede, dall’Accademia russa di Belle Arti di San Pietroburgo e dalla Fondazione russa per la cultura.
Oltre cinquanta opere, provenienti da collezioni private e dalla Galleria Patrick Cramer di Ginevra, per raccontare il linguaggio metamorfico dell’arte, per cui è possibile liberare la magia di qualcosa che non ne possiede dall’origine. Un pennello, un tubo, un vaso da fiori, nelle mani artigiane di Kuper gli oggetti, così ogni esperienza, arrivano a sincretizzare presente e passato, estetica e funzione, per un risultato finale di grande impatto ipnotico.
La personalità artistica di Yuri Kuper attraverso questa mostra a lui dedicata – sottolinea Cristina Acidini, presidente dell’Accademia - si conferma tra le più interessanti dello scenario internazionale, per quel suo continuo lavoro di mediazione fra i movimenti creativi della sua formazione e della sua maturità, da un lato, e la sua originalità filosofica prima ancora che tecnica dall’altro”. “Da artista che ha visto il mondo e in esso vive pianamente, Kuper ha forgiato un linguaggio universale che parla a tutti, con potenza arcaica e insieme fascino contemporaneo”.
Difficile resistere alla tentazione di spiegare la complessa parabola dei nostri tempi, i mutamenti globali che hanno investito l’umanità, perciò il maestro fruga nelle tasche del quotidiano e ne eviscera simboli – testi sacri e luoghi di culto in primis - materiali, speranze, ricordi, volti, li mette al riparo dalla banalizzazione e dall’impoverimento di significato. Con magistrale capacità di composizione e l’utilizzo di tecniche miste, tra cui acrilico e collage, li traspone su tela o carta, ma anche su litografie rifinite a mano come la serie dedicata al Lago dei Cigni. Delle Metamorfosi, serie di rappresentazioni teatrali dirette dal Premio Oscar Nikita Michalkov, ispirate ai racconti di Anton Cechov e Ivan Bunin, e di cui Kuper cura le scenografie tra il 2016 e il 2019, possiamo invece cogliere la raffinatezza delle riproduzioni su carta con innesti di foto e collage.
Alcuni frammenti di queste performance sono riproposte anche attraverso un filmato della durata di 12 minuti proiettato all’interno del percorso espositivo. “Il video – dice Inna Khegay - mostra l’approccio innovativo nella realizzazione degli allestimenti, di finissimo tessuto o multimediali, rivelatori di uno stile unico”.
Su tutti i lavori esposti, il velo plastico della rarefazione, quell’effetto di “sfumato” che Kuper mutua dai grandi maestri del passato e a cui torna con lo sguardo in una mostra evento nella città d’arte per antonomasia. Fino al 30 marzo. 

L'artista, nato nel 1940 a Mosca, in Russia, ha continuato a studiare all'Accademia d'arte di Mosca dal 1957 al 1963 prima di emigrare in Israele, stabilendosi infine a Londra nel 1972. Kuper ha esposto con la Serge Sorokko Gallery di San Francisco, la Kournikova Gallery di Mosca e la Galerie Patrice Trigano di Parigi. Vive e lavora tra Normandia, Francia, New York, New York e Mosca, Russia. Grafico, pittore, scultore, scenografo teatrale e per il cinema, autore di progetti architettonici, scrittore, Yuri Kuper è “cittadino del mondo”: cosmopolita per stile di vita, grazie alla propria arte rivela al mondo il codice culturale dell'identità russa. Negli ultimi anni, raggiunta la pienezza artistica e umana, è tornato a Mosca, la sua patria, “la città dei tubi di scolo”.

YURI KUPER. SFUMATO
6-30 marzo 2020
Sala Esposizioni Accademia delle Arti del Disegno
Via Ricasoli 68, Firenze
Orario: da martedi a sabato, ore 10-13 e 17-19
Domenica: ore 10-13, Lunedì chiuso, Ingresso gratuito

Fabrizio Del Bimbo 

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