lunedì 30 ottobre 2023

La seconda parte de La democrazia del corpo


4 novembre > 14 dicembre

LA DEMOCRAZIA DEL CORPO 2023

Un progetto di Virgilio Sieni 


CANGO Cantieri Goldonetta 

Via Santa Maria 25, Firenze




Questa seconda parte della rassegna La Democrazia del corpo 2023 si articola in oltre un mese di programmazione con le proposte di maestri e giovani autori tra i più significativi della scena contemporanea. CANGO, dal 4 novembre al 14 dicembre, accoglie performance, spettacoli e pratiche di Motus, Chiara Guidi, Jacopo Jenna, Roberto Zappalà, Alessandro Marzotto Levy, Claudia Caldarano e Simone Graziano, Cristiana Morganti.

L’indagine sulla danza, sui linguaggi del corpo e le declinazioni performative agisce nel tempo delle azioni che riflettono su come le cose e gli altri tendono verso i gesti d’avvicinamento: il tempo passato e il tempo futuro s’avvicinano alla responsabilità del presente, al vivere il presente nelle sue forme poetiche e dunque politiche quale meta di scambio tra le generazioni che si succedono. 

La Democrazia del corpo elabora forme di sensibilizzazione e condivisione dell’arte, restituendo processi creativi, risonanze, visioni, ricerche e percorsi di trasmissione che concorrono ad ampliare l’esperienza artistica, culturale e partecipativa per tracciare una mappa emozionale, espressiva, percettiva tra artisti e pubblico, comunità e territorio.


La Democrazia del corpo, un progetto di Virgilio Sieni a cura del Centro di Rilevante Interesse per la Danza, si realizza grazie al sostegno di MiC Ministero della Cultura, Fondazione CR Firenze, Comune di Firenze, Regione Toscana.


Centro di Rilevante Interesse per la Danza Virgilio Sieni

www.virgiliosieni.it


INFO 

biglietteria@virgiliosieni.it

tel: 055 2280525

whatsapp: 331 2922600


Fabrizio Del Bimbo 


mercoledì 25 ottobre 2023

France Odeon 2023 15° edizione al via







Il festival del cinema francese a Firenze compie 15 anni e propone un’edizione
che guarda al futuro con tante iniziative per i giovani.

In programma 11 anteprime, la Palma e l’Orso d’oro, Woody Allen in salsa francese e poi commedie e film d’autore, con registi ed attori presenti in sala.

Ospite speciale François Cluzet, l’attore di Quasi Amici, che presenterà Un métier serieux.

Torna anche l’appuntamento con il convegno italo-francese, quest’anno dedicato all’Intelligenza Artificiale.


Dal 28 ottobre al 1 novembre 2023 torna a Firenze France Odeon, il festival del cinema d’oltralpe che quest’anno giunge alla sua quindicesima edizione. Diretto da Francesco Ranieri Martinotti, con la presidenza di Enrico Castaldi, il festival è realizzato in collaborazione con Institut Français Firenze e Fondazione Sistema Toscana e, tra commedie e film d’autore, presenta 14 lungometraggi, la maggior parte dei quali in anteprima nazionale.

Eccezionale pre-apertura questa sera, mercoledì 25 ottobre alle 20.30, al Cinema Fiorella, con la proiezione della Palma d’oro a Cannes 2023, Anatomie d'une chute di Justine Triet, osannato dalla critica e campione d’incassi al botteghino francese. Un uomo muore precipitando dal balcone di una baita. A ritrovarlo è il figlio undicenne. L'unica persona che in quel momento si trova in casa è Sandra (Sandra Hüller), la mamma del bambino. La polizia raccoglie indizi contro di lei e la incrimina per omicidio. Ma la verità ha mille sfaccettature ed è ben più complessa di come appare.

A partire dalle ore 16.45 di sabato 28 ottobre, con Iris et les hommes, commedia tutta al femminile di Caroline Vignal, interpretata da Laure Calamy, si entra nel vivo del festival, al Cinema La Compagnia. Cinque giorni densi di proiezioni: 11 anteprime italiane, il Woody Allen in salsa francese, l’Orso d’Oro della Berlinale (Sur l’Adamant) e poi commedie e film d’autore, con registi ed attori in sala, per chiudere il 1 novembre alle ore 19.45 con François Cluzet, ospite speciale l’ultima sera del festival.

La giuria composta dal regista Mimmo Calopresti, la montatrice Francesca Calvelli e la giornalista Francesca Fanuele assegnerà il Premio Foglia d’oro - Manetti Battiloro al miglior film della selezione.  Mentre al cantante Piero Pelù spetterà la scelta del premio alla migliore colonna sonora. Coordinata anche quest’anno dal critico Alain Bichon, sarà la giuria under 25, a rivelare il film più amato dai giovani. Mentre tutti gli spettatori, votando a conclusione di ogni proiezione, decideranno la Foglia d’oro del pubblico.

France Odeon propone quest’anno, in collaborazione con SIAE, il suo tradizionale convegno, ormai da anni occasione di confronto italo-francese su temi di attualità legati al settore del cinema. Il convegno intitolato 5 proposte per un'intelligenza artificiale etica, responsabile e rispettosa dei diritti degli autori si terrà il 30 ottobre alle 11 all’Institut Français Firenze e si inserirà nell’acceso dibattito sull’IA e sull’esigenza, sempre più sentita da tutti gli autori, di una sua regolamentazione. Pascal Rogard, direttore generale della SACD, è stato invitato ad illustrare ai rappresentanti delle associazioni che tutelano gli autori in Italia, le proposte elaborate in Francia, per cercare insieme una strategia comune. Interverrà anche il direttore generale SIAE, Matteo Fedeli.

C’è anche un importante compleanno! Nato nel 2009, France Odeon compie 15 anni e per festeggiare offre una serie di iniziative per i giovani e i giovanissimi. Innanzi tutto i ragazzi nati nello stesso anno del festival, potranno entrare gratuitamente a tutti i film della programmazione ufficiale, semplicemente presentando alla cassa del Cinema La Compagnia un proprio documento d’identità. Inoltre coloro che sono nati lo stesso giorno del festival, il 29 ottobre 2009, potranno festeggiare con France Odeon, partecipando ad un cocktail con uno degli ospiti del festival. Per gli spettatori under 25, infine, in collaborazione con la Fondazione CR Firenze, France Odeon lancia l’iniziativa PRIMA FILA #GIOVANI, che prevede che per ogni proiezione del festival, le prime due file della sala siano riservate, fino a 10 minuti prima dell'inizio del film, ai ragazzi dei licei e delle università. Il desiderio è di vederli avvicinare al profondo valore della visione su grande schermo. Infine una decina di artisti Under 35 saranno presenti a tutte le proiezioni. Ispirati dalla visione sul grande schermo realizzeranno delle opere che il 1 novembre saranno esposte nel foyer del cinema La Compagnia. La stessa giuria del festival assegnerà un premio di 500 € all’opera che meglio rappresenterà l’idea della sala del futuro.

 

IL PROGRAMMA

Sabato pomeriggio alle 16.45, il festival si apre con una pellicola non ancora uscita nelle sale nemmeno in Francia: Iris et Les Hommes di Caroline Vignal, una raffinata commedia dalle voci femminili per la quale la regista, ospite in sala, torna a lavorare con Laure Calamy. Iris, la protagonista, è una donna di quarant’anni che, agli occhi degli altri, sembra avere tutto: un marito perfetto e due figlie modello. Ma da quanto le manca l’amore?

 

La cerimonia d’inaugurazione si svolgerà invece alle 19.00 con l’apparente paradossale anteprima di un film diretto dal regista americano, Woody Allen, che ha scelto però per il suo thriller Coup de Chance un’ambientazione parigina ed un cast tutto francese. Presentato fuori concorso a Venezia, il film racconta un triangolo amoroso, con uno straordinario Melvil Poupaud nel ruolo del marito, in replica domenica alle 21.30.

La prima giornata di France Odeon si chiude con Sidonie au Japon di Élise Girard, con Isabelle Huppert nei panni di una scrittrice di successo e un’ambientazione ineguagliabile: il Giappone.

 

Domenica 29 ottobre, alle 16.30, è il turno del nuovo film del regista, sceneggiatore e compositore di origini vietnamite Kim Chapiron, Le jeune imam. Ispirato a fatti reali, racconta la storia di Ali, quattordicenne alla deriva che, per volontà della madre, intraprende un viaggio nella direzione opposta a quella che hanno percorso i suoi genitori alcuni decenni prima: da Parigi ad un villaggio del Mali, perché si renda conto di quali sono le sue origini e i valori della sua gente.

 

Melvil Poupaud, è anche co-protagonista de L’amour et les forêts, pellicola che segna il ritorno alla regia di Valérie Donzelli (domenica 29 ottobre, ore 18.30). Adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo dello scrittore francese Éric Reinhardt, il film vede l’attore nel ruolo di un uomo possessivo e oscuro, che avvolge la moglie (Viriginie Efira) nella sua tela.

Lunedì 30 ottobre è una giornata di grandi ritorni per il festival. La stilista, modella e attrice algerina Zahia Dehar, torna a France Odeon, insieme al regista Nadir Moknèche, per presentare L'air de la mer rend libre (ore 17.00), Premio Sguardi Mediterranei 2023 che sarà consegnato dal Presidente di France Odeon Enrico Castaldi. Ambientata ai giorni nostri nella città francese di Rennes, attraverso le vicende di Rabia e Ajad, due ragazzi costretti loro malgrado ad un matrimonio combinato, la pellicola mette in luce le contraddizioni e la distanza siderale tra le nuove generazioni di origini magrebine e le loro famiglie.

Per il secondo anno consecutivo la rassegna ospita il giovane Stefan Crepon, a Firenze insieme al produttore Olivier Debosc per portare Making of, diretto da Cédric Kahn: un inno alla settima arte, un film di cinema nel cinema che arriva dalla Mostra di Venezia ma che uscirà nei cinema francesi a gennaio 2024 (ore 19). A chiudere la giornata, alle 22.15, un’altra opera ancora inedita persino in Francia, Le théorème de Marguerite di Anna Novion, già al festival nel 2009 con il suo primo lungometraggio. Il futuro di Marguerite, brillante studentessa di Matematica all’ENS, sembra chiaro: unica ragazza della sua classe, sta terminando una tesi che dovrà presentare davanti a un pubblico di ricercatori. Nel grande giorno, però, un errore scuote tutte le sue certezze e l’edificio crolla.

Martedì 31 ottobre si apre con L'île rouge di Robin Campillo (ore 17). Ambientato in Madagascar all’inizio degli anni Settanta, racconta la fine dell’impero coloniale francese attraverso lo sguardo del piccolo Thomas, figlio di Robert (Quim Gutiérrez), un militare che vive alla base con sua moglie Colette (Nadia Tereszkiewicz).

Dalla selezione ufficiale dal Festival di Cannes arriva L'été dernier di Catherine Breillat. Un film intenso e anticonformista sulla passione di Anne (Léa Drucker) per il figlio diciassettenne che il marito ha avuto da una precedente relazione, interpretato dal giovanissimo Samuel Kircher, presente in sala (ore 19.30). La proiezione rientra nel gemellaggio tra France Odeon e Villa Medici.

In Sur L’Adamant (ore 22.30) Nicolas Philibert, tra i maestri internazionali del documentario, forte dell’esperienza della sua co-sceneggiatrice, la psichiatra Linda De Zitter, ci accompagna nella quotidianità del centro diurno psichiatrico l’Adamant, unico nel suo genere: una struttura galleggiante sulla Senna dove le persone che soffrono di disturbi mentali hanno la possibilità di riconnettersi col mondo, di ritrovare lo slancio di vivere.

La giornata di mercoledì 1 novembre si apre, dopo la replica alle 11 de L’amour et les forêts, alle 16.45 con La petite di Guillaume Nicloux, con Fabrice Luchini e Mara Taquin. Appena uscito sugli schermi in Francia, affronta con spontaneità un tema difficile e attualissimo, quello della maternità surrogata di una coppia omosessuale. A seguire saranno proclamati i vincitori della 15° edizione di France Odeon.

L’evento finale alle 19.45, prima della proiezione del film di chiusura Un métier sérieux, di Thomas Lilti, prevede l’intervista sul palcoscenico del Cinema La Compagnia del protagonista François Cluzet. Oltre 100 film interpretati tra cinema e televisione, tra i quali il record d’incassi Quasi Amici, Cluzet  in Un métier sérieux veste i panni di Pierre, insegnante in un liceo della banlieue parigina.  

Informazioni

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Nicoletta Curradi
Fabrizio Del Bimbo 

lunedì 23 ottobre 2023

Dal 4 al 12 novembre torna il Festival dei Popoli

 




Dal 4 al 12 novembre a Firenze 124 film in programma, tra politica e società, battaglie e rivendicazioni, musica e ambiente. Tra gli ospiti l’attrice premio Oscar Liv Ullmann, il fotografo e regista Anton Corbijn e il cantante Pete Doherty, i registi Pedro Costa e Ulrich Seidl, la rivelazione Tatiana Huezo


 Il racconto in presa diretta, urgente e definitivo, del confine ucraino in guerra in Eastern Front di Vitaly Mansky e Yevhen Titarenko; le voci della musica, quella rivoluzionaria di Joan Baez con le sue battaglie personali e professionali in I Am a Noise di Karen O’Connor, Miri Navasky & Maeve O’Boyle, e quella iconoclasta di Pete Doherty, alla ricerca di una redenzione artistica in Stranger in My Own Skin di Katia deVidas. Sette decenni di cinema con Liv Ullmann nel biopic a lei dedicato A Road Less Travelled di Dheeraj Akolkar, e tre masterclass in sala, con maestri del cinema d’autore tra documentario e finzione come il portoghese Pedro Costa, di cui sarà mostrata in sala l’intera filmografia, e l’austriaco Ulrich Seidl - che presenta in prima nazionale il suo ultimo lavoro, lucido e senza scampo, Wicked Games: Rimini Sparta - ma anche Tatiana Huezo, regista messicana premiata all’ultima Berlinale per il Miglior documentario con El eco, anche questo a Firenze in prima italiana. Ancora: il dialogo tra generazioni di donne in Grandmother’s Footsteps di Lola Peploe (con l’ultima apparizione sullo schermo di Bernardo Bertolucci), attrice, regista e nipote di Clotilde Brewster Peploe, pittrice che visse a Firenze;  il magnifico viaggio al Polo sud di Luc Jacquet in Antarctica Calling (regista premio Oscar con La marcia dei pinguini) e, a 20 anni dalla scomparsa, il ritratto del medico che per primo identificò la SARS in Carlo Urbani. Ho fatto dei miei sogni la mia vita di Riccardo De Angelis e Romeo Marconi. Ma anche, attesissimo, il grande fotografo e regista Anton Corbijn per la prima nazionale di Squaring the Circle (The Story of Hipgnosis) sulle copertine iconiche dei dischi di Pink Floyd, Led Zeppelin e altri. Sono questi alcuni protagonisti tra i 124 film della 64° edizione del Festival dei Popoli, il festival internazionale di cinema documentario più antico in Europa, che si svolgerà a Firenze dal 4 al 12 novembre.


La manifestazione – presieduta da Vittorio Iervese, per la direzione artistica di Alessandro Stellino e quella organizzativa di Claudia Maci – presenterà il meglio del cinema documentario mondiale in un programma ricco e accompagnato da numerosi ospiti internazionali e nazionali. 


Il festival sarà inaugurato sabato 4 novembre dalla prima nazionale di I Am a Noise, un ritratto intimo e schietto di Joan Baez, leggendaria cantante e attivista americana che racconta una lunga esperienza di vita e carriera come paladina dei diritti ma anche le lotte interiori e le vicende personali a lungo celate, nel contesto di un’epoca unica, al fianco di Bob Dylan, Martin Luther King, Bill e Hillary Clinton e altri, in un ritratto intenso ed emozionale. Il primo giorno si svolge interamente al cinema La Compagnia: si parte con la sezione “Diamonds are Forever”, dedicata all’archivio del festival, con il corto Popsicles di Gloria Camiruaga (ore 15) e il cult WR - I misteri dell’organismo di Dusan Makavejev del 1971 (da cui proviene l’immagine del manifesto di questa edizione), un’esilarante commedia politica e oltraggiosa che invoca l’utopia di una nuova razza di rivoluzionari internazionali, generata dall’incrocio tra le ideologie radicali proprie dell’est Europa, la controcultura statunitense e il radicalismo politico-sessuale del primo Wilhelm Reich. A seguire, Pianoforte di Jakub Piątek (ore 16.30), ambientato a Varsavia dove giovani talenti competono allo stremo in una delle più prestigiose competizioni pianistiche del mondo. Infine Grandmother’s Footsteps di Lola Peploe, primo tra i “Doc Highlights” della manifestazione, un racconto della straordinaria vita di Clotilde Brewster Peploe (1915 - 1997) nata a Firenze (nella villa di San Francesco di Paola) e vissuta tra la Grecia e il capoluogo toscano (ore 18.30). 



Il programma e le novità 

Il programma prevede come di consueto diverse sezioni tematiche. Oltre alle opere del Concorso Internazionale e del Concorso Italiano, il festival presenta una selezione proveniente dall’archivio storico del festival, Diamonds Are Forever. Continua il focus sulle sfide ambientali in Habitat, tema sempre più urgente nell’attualità, come i film e i laboratori di Popoli for Kids and Teens per il pubblico più giovane e per le famiglie. I titoli per il grande pubblico sono proposti come eventi speciali nella sezione Doc Highlights, protagonisti i grandi nomi del cinema contemporaneo, e in Let the Music Play, la sezione dedicata al documentario musicale. Uno sguardo alle nuove generazioni in Doc At Work – Future Campus, con i corti di giovani registi e registe provenienti dalle scuole di cinema di tutta Europa.


Il Concorso Internazionale presenta 18 titoli in prima italiana e internazionale (lungometraggi, mediometraggi e cortometraggi) per la giuria composta dalla regista Nataša Urban (Serbia), dalla produttrice Alice Lemaire (Belgio) e dal curatore e distributore Johannes Klein (Germania) che assegnerà i seguenti premi: Premio al Miglior Lungometraggio (8.000€); Premio al Miglior Mediometraggio (4.000€); Premio al Miglior Cortometraggio (2.500€) e la Targa “Gian Paolo Paoli” al Miglior Film Antropologico.



Concorso italiano


Nei nove giorni di festival, il meglio della produzione italiana del 2023, viene rappresentata nel Concorso Italiano con 7 documentari che raccontano il paese nelle sue dinamiche interne e nelle sue relazioni con l’esterno, tra sud e nord, centro e periferia, componendo un ritratto emotivo e politico tra il personale e il collettivo. Si parte con la prima nazionale di Dalla parte sbagliata di Luca Miniero (5/11): il racconto di uno dei più gravi incidenti stradali avvenuti in Italia - quello del 26 aprile 1983 nella galleria del Melarancio vicino Firenze - dove persero la vita undici tredicenni, quelli seduti nella parte sinistra del bus, fatalmente sbagliata. In programma poi Vista mare di Julia Gutweniger e Florian Kofler (6/11), uno sguardo poetico e surrealista dentro la “sala macchine” del turismo di massa del nord Adriatico, tra Lignano, Jesolo e Riccione. A 20 anni dal conflitto nell’ex Jugoslavia, un percorso nei traumi della memoria è al centro di Souvenirs of War di Georg Zeller (7/11). Sono invece le storie dei richiedenti asilo ad essere raccontate in Agàpe di Velania A. Mesay (8/11): quando tutto viene a mancare, l’ultima fiammella a spegnersi è l’amore o la speranza di poterlo trovare. Sullo sfondo delle montagne del Cilento, assistiamo alla storia raccontata da Vanina Lappa in Nessun posto al mondo dove, dopo decenni di transumanze, un pastore non può più portare i suoi animali sulla ‘montagna sacra’ del suo territorio (9/11). Sting Like a Bee di Leone Balduzzi racconta di un gruppo di ragazzi con la passione per le Ape Piaggio, quella che accomuna i giovani della Valle del Trigno, alla ricerca di un posto nel mondo e nel film della loro vita (10/11). Infine, a chiudere le proiezioni della competizione nazionale, Toxicily di François-Xavier Destors e Alfonso Pinto che a settant’anni dall’arrivo delle prime raffinerie, esplora un territorio che sembra essere stato abbandonato a sé stesso e all’inquinamento, all’ombra della splendida Siracusa e di uno dei più grandi complessi petrolchimici d’Europa (11/11). La giuria del concorso italiano è composta dalla distributrice e produttrice Raffaella Pontarelli; dalla regista, produttrice e sceneggiatrice Micol Roubini e dal distributore Pietro Liberati, che assegnerà il Premio al Miglior documentario italiano (3.000€).


Omaggio a Pedro Costa 

Al portoghese Pedro Costa, tra i registi più radicali e innovativi degli ultimi trent’anni e autore di un cinema evocativo ma fortemente aderente al reale, sarà dedicato un omaggio completo della sua filmografia: a Blood (6/11) e Bones (7/11), film cruciale nel percorso di avvicinamento del regista alle vite degli abitanti del quartiere baraccopoli di Fointainhas a Lisbona, seguiranno Down to Earth (7/11), In Vanda’s Room (8/11) e Where Does Your Hidden Smile Lie (8/11). Poi Colossal Youth (9/11) che presenterà all’Istituto Francese (storica la collaborazione tra i due enti), Change Nothing (9/11), Horse Money (10/11), il corto The Daughters of Fire e infine Vitalina Varela (11/11), con il quale ha vinto il Pardo d'oro al Locarno Film Festival nel 2019. Il regista incontrerà il pubblico durante una masterclass sabato 11 novembre alle ore 11 presso il cinema La Compagnia a ingresso libero. L’iniziativa è realizzata col sostegno dell’Ambasciata del Portogallo a Roma e del Camões – Instituto da Cooperação e da Língua, I. P. 


Omaggio a Tatiana Huezo

La regista salvadoregna ma residente in Messico Tatiana Huezo, tra le più importanti voci emergenti del cinema internazionale dell’ultimo decennio, da quindici anni racconta con passione l’anima profonda di un paese segnato da ferite e contraddizioni. Un cinema narrativo e lirico, politicamente consapevole e dal forte impianto cinematografico. A lei il festival dedica una retrospettiva dei suoi lavori, la prima in Italia: la regista incontrerà il pubblico in occasione di una masterclass martedì 7 novembre alle 11.30 presso lo Spazio Alfieri (ingresso libero). Dopo essere tornata nel proprio paese per El lugar más pequeno del 2011 (in sala il 7/11), si è poi affermata con il capolavoro Tempestad (2016), doloroso viaggio nella memoria e nei luoghi delle donne scomparse nello Yucatan messicano (7/11). Il successivo Prayers for the Stolen (2021) è un sensibile e tormentato romanzo di formazione in cui alcune ragazze vivono la loro giovinezza tra gioie e paure, in un contesto sociale e comunitario segnato dalla violenza dei tanti rapimenti a opera dei cartelli criminali (6/11). Il suo ultimo lavoro, El eco del 2023 ritrae i bambini di un villaggio isolato negli altopiani messicani, dove questi si prendono cura dei loro anziani (5/11). 


Let The Music Play 

Dopo la prima nazionale di I Am a Noise di Miri Navasky, Maeve O'Boyle, Karen O'Connor (2023),ritratto emozionale di Joan Baez, che riporta tra i ricordi cantati con voce e chitarra, il festival presenta Squaring the Circle (The Story of Hipgnosis), ultimo lavoro di Anton Corbjin (7/11), presente in sala per introdurre il film, nonché nome tutelare del documentario musicale e fotografo per artisti come gli U2 e Depeche Mode. Il film racconta di come siano nate le idee delle copertine più iconiche della storia del rock – come il prisma di “The Dark Side of the Moon” o il design lisergico di “House of the Holy” dei Led Zeppelin – chiamando a rassegna i pareri di amici e colleghi, da Paul McCartney a Peter Gabriel, Roger Waters e Robert Plant. In prima mondiale arriva poi Kissing Gorbaciov di Andrea Paco Mariani e Luigi D’Alife (10/11), viaggio di andata e ritorno dal 1988, quando da Melpignano, nel Salento, partì il tour che squarciò la cortina di ferro tra Occidente e Urss, a suon di rock e punk, con le testimonianze dei protagonisti, tra cui anche i CCCP – Fedeli alla Linea riuniti insieme per l’occasione del loro quarantennale, e materiali d’archivio mai visti prima. Ancora, in anteprima assoluta, ANTI-POP di Jacopo Farina (8/11) su Cosmo, il racconto di un giovane che è uscito dalla provincia di Ivrea per abbracciare la musica come strumento di affermazione e salvezza. In anteprima nazionale anche il film-ritratto su Pete Doherty, ex frontman di Libertines e Babyshambles: Stranger in My Own Skin di Katia deVidas (12/11) è frutto di oltre 200 ore di materiali realizzati nell’arco di un decennio dalla sua compagna, regista e musicista. Gli abissi della dipendenza all’apice della sua popolarità, tra vita vissuta al massimo, backstage e concerti memorabili in un documentario arricchito dalla presenza, tra gli altri, di Mick Jones dei Clash e dalla compianta Amy Winehouse. Pete Doherty sarà ospite del festival a Firenze, e si esibirà in uno showcase live dopo la proiezione del film, nella giornata di chiusura del festival (domenica 12 novembre). Dal rock alla musica classica: Pianoforte del regista polacco Jakub Piątek (4/11) è un documentario coinvolgente sui partecipanti al famoso Concorso Pianistico Internazionale Chopin, che ogni cinque anni si svolge a Varsavia, la cui durezza si scontra con la vita, quotidiana e intima, dei partecipanti da tutto il mondo. Infine, la difficile ricerca del successo anche in Caiti Blues di Justine Harbonnier (9/11), viaggio personale nella speranza e oltre le difficoltà attraverso la creazione e la musica.


Doc Highlights 

Film speciali e firme d’autore nella sezione Doc Highlights. In esclusiva, al festival arriva Wicked Games: Rimini Sparta di Ulrich Seidl (5/11), sul desiderio inappagato e le sconfitte esistenziali di due fratelli: l'ex star crooner Richie Bravo vive in una Rimini invernale e decadente, mentre il tormentato Ewald ricomincia da capo in un angolo remoto della Romania. Il regista austriaco sarà protagonista di una masterclass, aperta al pubblico, nella giornata di lunedì 6 novembre, alle ore 10 al cinema La Compagnia (ingresso libero; iniziativa realizzata con il contributo del Forum Austriaco di Cultura).


Tra gli altri film in programma, Who I Am Not di Tünde Skovrán (7/11), che dà voce al due per cento della popolazione mondiale, a lungo ignorato e per lo più silenzioso: la comunità intersessuale. Grandmother's Footsteps di Lola Peploe (4/11), con la voce di Charlotte Rampling e l’ultima apparizione sullo schermo di Bernardo Bertolucci, è un racconto autobiografico di un’artista, la regista, che riallaccia il filo del dialogo con sua nonna Cloclo, pittrice di paesaggi, nomade estetica e spirito libero, all’alba del suo divenire madre. Nel documentario coraggioso e senza filtri Kokomo City (11/11), la regista D. Smith racconta quattro sex worker transgender nere tra Atlanta e New York, capaci di abbattere senza vergogna i muri della loro professione. Riporta al fatidico 24 febbraio 2022 Eastern Front di Vitaly Mansky e Yevhen Titarenko (9/11), giorno in cui cominciò l’offensiva russa in Ucraina, e Yevhen con i suoi amici si unì volontariamente al battaglione di pronto soccorso in prima linea. Questo film rivela le esperienze di un gruppo di giovani uomini in sei mesi pieni di drammi, disperazione, paura, odio, amarezza, amore e, soprattutto, del loro rapporto con gli affetti, che faticosamente conservano. Intenso e sensibile, invece, il film Liv Ullmann - A Road Less Travelled di Dheeraj Akolkar (6/11), biopic dedicata all’attrice scandinava che sarà ospite nei giorni del festival: a raccontarla anche alcune star di Hollywood come Cate Blanchett, Jessica Chastain, John Lithgow, Jeremy Irons, Sam Waterston e Pernilla August. Dopo La marcia dei pinguini, si ritorna al Polo sud con il regista Luc Jacquet in Antarctica Calling (8/11): lo accompagneremo nel suo viaggio dalla Patagonia al Polo Sud, percorso affascinante e ipnotico per gli esploratori. Dal gelo al calore, precisamente a Napoli, città di cultura e creatività, ma anche di caos e di abbandono criminale, con Posso entrare! An Ode to Naples di Trudie Styler (7/11), che con il suo sguardo di straniera appassionata della città ha raccolto la sfida di narrarne i contrasti - con interviste, tra gli altri, all’attore Francesco Di Leva e allo scrittore Roberto Saviano. E dalla vita fisica a quella digitale, in Break the Game di Jane M. Wagner (10/11), dove la streamer di “Legend of Zelda” Narcissa Wright infrange i record mondiali e trova l’amore, fuori e dentro i livelli del videogame. Infine, vite eccezionali: Galileo (R)evolution - Il Cammino della Scienza di Carlo Borean (5/11) conduce sulle tracce del celebre scienziato, in un dialogo oltre lo spazio e il tempo, coniugando la lezione di Galileo e quella delle nuove generazioni di scienziati che dedicano una vita a servizio del nostro progresso; e poi Bene! Vita di Carmelo, la macchina attoriale di Samuele Rossi (con Filippo Timi) dedicato a Carmelo Bene, iconoclasta e geniale, scandaloso e ambiguo, genio creativo del ‘900 italiano, sempre rimasto fedele ad un unico grande imperativo: essere fino in fondo l’arte alla quale aveva scelto di consacrarsi - il teatro. 


Habitat  

Continua il focus sull’ambiente, tema urgente e non più rimandabile nelle agende politiche e sociali di tutto il mondo. Dalla lente di osservazione sul riscaldamento climatico, la sezione quest’anno pone attenzione anche alla visione della sostenibilità globale, alle condizioni di salute e alle relazioni sociali che nell’ambiente si plasmano. A cominciare da Carlo Urbani. Ho fatto dei miei sogni la mia vita di Riccardo De Angelis e Romeo Marconi (9/11) realizzato con il contributo di Medici Senza Frontiere: a 20 anni dalla sua scomparsa, toccante ritratto del medico che identificò per primo la Sars, la “polmonite atipica” al centro dell'epidemia esplosa tra il 2002 e il 2003, fatale per lui stesso. In prima linea per la giustizia ambientale e i diritti delle minoranze, Twice Colonized di Lin Alluna  (11/11) indaga l’impegno della nota avvocatessa inuit Aaju Peter (nata nel 1960 in Groenlandia), impegnata in una lotta lunga una vita per i diritti del suo popolo, affrontando e superando anche i suoi traumi più personali. Dai gelidi panorami del nord fino al Bangladesh in Mighty Afrin: in the Time of Floods di Angelos Rallis (11/11) che ci porta nella desolata natura selvaggia delle isole di fango che stanno scomparendo lungo il potente fiume Brahmaputra, dove una dodicenne orfana di nome Afrin si trasforma in un’eroina della resilienza e dell’adattamento. The Last Relic di Marianna Kaat (10/11) indaga, invece, sulle radici dell'invasione russa, in un documentario girato nell’arco di quattro anni a Ekaterinburg, luogo dell'assassinio dell'ultimo zar russo in cui i sogni di un potente impero continuano a vivere, e mentre l'opposizione cerca di resistere, la Russia di Putin marcia verso la guerra. Con Bottlemen di Nemanja Vojinović (9/11) si resta sul confine europeo, alla periferia di Belgrado, in Serbia, in una delle più grandi discariche d'Europa che si estende sui resti dell'antica civiltà di Vinča: qui i raccoglitori di bottiglie di plastica si guadagnano da vivere con fatica in un paesaggio tossico. Infine, Daughter of the Sun di Reber Dosky (9/11) racconta la storia delle ragazze yazide che, appena adolescenti, sono state rapite dai loro villaggi nelle montagne del Kurdistan dai combattenti dello Stato Islamico: convertite all'Islam con la forza, sono state vendute come schiave sessuali per i terroristi. Ora che le sopravvissute sono tornate in patria ci si chiede se riusciranno a ricominciare da capo.

La sezione Habitat è realizzata con il contributo di Publiacqua.


Popoli for Kids and Teens 

L'iniziativa Popoli for Kids and Teens del Festival dei Popoli, dedicata ai film documentari e di animazione per il giovane pubblico, in un gioco di squadra con consolidate realtà locali e prestigiose istituzioni internazionali, mette in programma 27 film legati all'attualità, 7 laboratori didattici, un focus, incontri con registi ed eventi speciali per le scuole. Appuntamento a Firenze dal 5 al 12 novembre presso il PARC - Performing Arts Research Centre, il cinema La Compagnia e il Cinema Astra di Firenze, al Terminale Cinema di Prato e al Teatro Giotto di Vicchio.


Iniziativa realizzata con il contributo della Città Metropolitana di Firenze e di SeeNL, dell’Ambasciata e Consolato Generale dei Paesi Bassi in Italia nell’ambito di FuturoPresente*, Scuola Normale Superiore, in collaborazione con Unicoop Firenze, Comune di Prato, Parc, Fabbrica Europa, Fondazione Stensen, Cinefilante, L’Aleph, EchiVisivi, Change for Planet, Lanterne Magiche.


*Programma speciale in collaborazione con Performing Arts Fund NL, Dutch Foundation for Literature, Cultural Participation Fund, SeeNL.


Diamonds Are Forever


La selezione di Diamonds Are Forever, più che mai eclettica e radicale, propone quest’anno un percorso di fiammeggianti riscoperte, dagli anni ‘50 a oggi, in risposta a un tema da mappare in tutte le sue possibili declinazioni: quello del rapporto tra corpo sessuato e potere. I titoli scelti sono 14 e oltre al già citato film di apertura merita particolare attenzione quello di chiusura, Orlando – My Political Biography di Paul B. Preciado, uno dei commentatori più puntuali delle politiche di genere. Gli altri titoli in programma sono Flaming Creatures di Jack Smith (1963); Blonde Cobra di Ken Jacobs (1963); Take Off di Gunvor Nelson (1972), Focii di Jeanette Iljon (1974), Double Labyrinthe di Maria Klonaris e Katerina Thomadaki (1975-76), A Phrenological Self-portrait di Marianne Heske (1976),  Doppelganger di Elaine Shemilt (1979), Syntagma di Valie Export (1983), Popsicles di Gloria Camiruaga (1984-86), Kamikaze Hearts di Juliet Bashore (1986), Filmarilyn di Paolo Gioli (1992) e SOS Extraterrestria di Mara Mattuschka (1993).


Doc at Work 


Proiezioni, presentazioni di progetti di documentari, incontri, workshop ed eventi di matchmaking per favorire nuove sinergie tra professionisti, registi consolidati, nuovi talenti e selezionatori di festival, produttori, distributori e altri attori del settore. In programma al 64° Festival dei Popoli, torna Doc at Work, la piattaforma professionale che ha l’obiettivo di promuovere l’incontro e la collaborazione tra professionisti del documentario, a livello italiano e internazionale, appartenenti a generazioni diverse. Doc at Work si compone di Doc at Work - Future Campus, sezione dedicata a giovani registi e registe provenienti dalle principali scuole di cinema europee, e di Doc at Work - Industry, piattaforma che accoglie progetti cinematografici italiani in varie fasi, dallo sviluppo al montaggio.


In particolar modo, in questo decimo anniversario, è quest’ultima sezione a tornare rinnovata nella sua struttura, con l’obiettivo di valorizzare i talenti della scena documentaristica italiana, che negli ultimi anni ha assunto una sempre maggiore rilevanza artistica nel panorama nazionale e internazionale. Doc at Work - Industry si compone di tre sezioni: PROXIMA è la sezione dedicata ai film italiani in fase di montaggio e post-produzione, un’occasione per scoprire il cinema documentario italiano dell’immediato futuro e presentarlo a rappresentanti di festival e professionisti internazionali; ci sarà poi l’ultima tappa di ITINERANZE DOC, percorso formativo, realizzato in collaborazione con altri 5 festival italiani (Bellaria Film Festival, IsReal, SoleLuna Doc, PerSo, FrontDoc), che ha accompagnato i progetti selezionati lungo le principali fasi di sviluppo fino al pitch finale che si terrà a Firenze; infine, TOSCANA DOC, un’iniziativa volta a dare spazio al cinema documentario toscano attraverso la collaborazione con CNA Cinema & Audiovisivo Firenze. Tra i professionisti ospiti dell’evento: Pierre-Alexis Chevit (Cannes Docs), Mads Mikkelsen (CPH:DOX), Marko Grba Singh (BelDocs), Mickael Gaspar (DocLisboa), Jasmin Basic (Visions du Réel), Sara Ferrazza (RAI Cinema), Fabrizio Zappi (RAI Documentari), Fabio Mancini (RAI Documentari), Eleonora Savi (Fandango), Katerina Malecková (Filmotor). 


I lavori in working in progress competono per il Premio SudTitles “Il cinema per tutti”: SudTitles Palermo opera dal 2011 per la promozione della cultura cinematografica, realizzando vari servizi tra cui sottotitoli, sottotitoli per non udenti e audiodescrizioni per non vedenti. Il premio offre all’opera vincitrice la realizzazione dell’audio descrizione del film e il caricamento sull’app SudTitles. 


Doc at Work è un’iniziativa realizzata in collaborazione con SeeNL, Ambasciata e Consolato Generale dei Paesi Bassi in Italia nell'ambito di FuturoPresente, MAD - Murate Art District e CNA Cinema & Audiovisivo Firenze.


Altri premi 

Alla 64° edizione saranno inoltre consegnati i seguenti riconoscimenti: Premio distribuzione in home video “POPOLI Doc”, la casa di distribuzione CG Entertainment offre al film italiano vincitore l’opportunità di essere pubblicato nella collana home video “POPOLI Doc – La collana del Festival dei Popoli” distribuita su tutto il territorio nazionale; Premio distribuzione on demand CG Digital per il Miglior Film Europeo della sezione Habitat, CG Entertainment (www.cgentertainment.it) offre al film europeo vincitore l’opportunità di essere distribuito on demand sulla piattaforma cgdigital.it; Premio “Diritti Umani” - Amnesty International Italia, conferito appunto da Amnesty International Italia  assegnato a uno dei film della selezione ufficiale del Festival dei Popoli; il Premio distribuzione in sala “Imperdibili” assegnato dallo staff del cinema La Compagnia: il film vincitore verrà tenuto in programmazione al cinema per un periodo da concordare con la produzione/distribuzione; il Premio distribuzione in sala “Il Cinemino” che meglio saprà incarnare lo spirito "cinemino": impegno, valore sociale e linguisticamente innovativo. Il film vincitore verrà tenuto in programmazione nell'omonima sala di Milano; il Premio AMC, dall’Associazione Montaggio Cinematografico e Televisivo a un documentario del Concorso Italiano; il Premio del pubblico, espresso dal pubblico in sala durante il festival tramite proprie votazione con preferenze sui film presentati nel Concorso Internazionale e nel Concorso Italiano.


Una selezione della 64a edizione del Festival dei Popoli sarà disponibile in streaming su MYmovies.it.



Biglietti: 50 euro abbonamento completo, 35 ridotto; 10 euro giornaliero (7 ridotto). Biglietti: pomeriggio 7 euro (5 ridotto); serale 7 euro (5 ridotto).



Il costo del biglietto del film PETER DOHERTY: STRANGER IN MY OWN SKIN seguito dal live set dell'artista è di 15 euro (fuori abbonamento).



La 64° edizione del Festival dei Popoli è realizzata con il contributo di Europa Creativa Media, MiC - Direzione Generale Cinema, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione Sistema Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Fondazione CR Firenze e Publiacqua.


 


Il Festival dei Popoli fa parte dell'iniziativa “50 Giorni di Cinema a Firenze”. La “50 Giorni di Cinema a Firenze” è parte del Progetto Triennale Cinema, sostenuto dal Ministero del Turismo, dalle istituzioni locali e realizzato grazie al Protocollo d’Intesa tra Comune di Firenze, Regione Toscana e Fondazione Sistema Toscana, Fondazione CR Firenze, Camera di Commercio di Firenze. 


Fabrizio Del Bimbo 

sabato 14 ottobre 2023

La Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo 2023  





Nei giorni scorsi il progetto F@Mu APRITI MUSEO ha avuto la sua consacrazione nella Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo, quest'anno alla sua decima edizione. Giochi e attività con Greg Heffley, il celebre protagonista della serie di Jeff Kinney Diario di una Schiappa, e il presentatore Rai Mario Acampa.

Domenica 8 ottobre 2023 è tornata in tutta Italia la Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo, F@Mu 2023, appuntamento diffuso a livello nazionale che celebra quest’anno il traguardo della sua decima edizione, portando avanti la mission di promuovere e facilitare l’incontro tra le famiglie e i molti luoghi espositivi di interesse che arricchiscono il territorio italiano.

Iniziato nel 2013 con la prima edizione pilota che vide la partecipazione di 340 musei italiani, F@Mu è arrivato a coinvolgere in dieci anni di attività circa 1200 realtà museali, perseguendo l’obiettivo di fare dialogare famiglie e musei, educando bambini e adolescenti con l’intento di renderli nuovi fruitori culturali consapevoli dell’arte italiana, e al contempo di spingere i Musei a proporsi in maniera sempre più accessibile e “family friendly”.

“Istituire questa giornata risponde pienamente – spiega Elisa Rosa, Direttore Artistico di F@Mu fin dalla sua prima edizione – a ciò che viene domandato nella convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’ONU, Articolo 31, “Gli Stati parti rispettano e favoriscono il diritto del fanciullo di partecipare pienamente alla vita culturale e artistica e incoraggiano l’organizzazione, [...] di attività̀ artistiche e culturali”. 


Proseguendo il percorso tematico inaugurato la scorsa edizione e lanciato con F@Mu 2022 | Diversi ma Uguali, F@Mu 2023 ha scelto come titolo di quest’anno “Apriti Museo”, un invito e un intento chiaro sin dal nome, volto a continuare a sostenere e a parlare ai bambini di inclusività e di accoglienza. L’edizione di quest’anno vuole inoltre presentare ai musei e alle famiglie un’altra tematica di grande importanza, quella dell’accessibilità museale, obiettivo questo condiviso e supportato de L'Associazione L'abilità Onlus, dalla Fondazione CRT e FondazionePaideia di Torino, dell’Istituto dei Ciechi di Milano, e della Fondazione Santagata per l’economia della Cultura.


La giornata di apertura dell’edizione 2023, alla quale ha partecipato anche il conduttore RAI Mario Acampa, ha avuto luogo sabato 7 ottobre a Firenze, al Museo degli Innocenti, Museo che racconta i sei secoli di storia dell’Istituto degli Innocenti, la più antica istituzione pubblica italiana a occuparsi senza soluzioni di continuità di accoglienza e promozione dei diritti di bambini e ragazzi.

Anche quest’anno sono stati moltissimi i musei, le fondazioni e gli spazi espositivi, pubblici e privati, che hanno  aderito all’iniziativa e che per la giornata di domenica 8 ottobre hanno aperto le proprie porte alle famiglie per proporre visite didattiche, giochi a tema, iniziative speciali e attività pensate appositamente per l’occasione.

Tutte le sedi espositive hanno aderito all’iniziativa gratuitamente, iscrivendosi tramite la piattaforma digitale www.famigliealmuseo.com, consultabile anche dalle famiglie per avere informazioni sui diversi programmi delle sedi aderenti nelle varie regioni e province italiane (l’elenco completo è consultabile a questo LINK). Saranno poi le singole realtà espositive a definire le modalità di ingresso nelle proprie sedi, che potranno essere gratuite o con un’agevolazione sul biglietto.

Il testimonial ufficiale dell’evento di quest’anno  è stato Greg Heffley, ovvero il celebre protagonista della serie di Jeff Kinney, Diario di una Schiappa, best seller mondiale che ha conquistato milioni di ragazze e ragazzi in tutto il mondo, pubblicata in Italia da Editrice Il Castoro. Greg è stato anche il protagonista del TACCUINO F@Mu, la pubblicazione distribuita gratuitamente ai bambini partecipanti alle iniziative nelle varie sedi espositive accreditate per accompagnarli tra le pagine del libro con giochi e attività. La grafica, l’impaginazione e l’editing della pubblicazione sono a cura di Editrice Il Castoro, mentre Aido (associazione impegnata da 50 anni nel promuovere la cultura della donazione di organi e la conoscenza di stili di vita atti a prevenire l’insorgere di patologie) sostiene il progetto F@Mu 2023 occupandosi della stampa. FedEx Express si riconferma anche quest’anno partner logistico ufficiale.

Quest'anno per la prima volta il Taccuino F@Mu 2023 è stato redatto in linguaggio Easy to Read. Un linguaggio semplificato, codificato a livello europeo, che consiste nello spiegare concetti e parole in modo che possano essere compresi facilmente da tutti. A garantire la fruibilità dei testi è anche l'utilizzo dell'EasyReading font, un carattere ad alta leggibilità. Una pubblicazione inclusiva per tutti i bambini, resa possibile grazie al lavoro svolto dall'équipe di Museo per tutti dell'Associazione L'abilità Onlus che dal 2015, insieme alla Fondazione De Agostini, progetta percorsi specifici che garantiscono la fruizione del patrimonio culturale e paesaggistico alle persone con disabilità intellettive.

Non è mancato infine come ogni anno il CONCORSO F@Mu, organizzato in collaborazione con FedEx Express, dedicato ai bambini partecipanti all’evento. F@Mu ha invitato i bambini a “raccontare” la propria esperienza al museo attraverso la realizzazione di un disegno. 

La Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo è organizzata fin dalla sua prima edizione dall’Associazione Famiglie al Museo. Rai Kids, Rai Radio Kids e Rai News 24  sono  mediapartner della manifestazione; sondaggi ed elaborazione dati sono a cura della Fondazione Santagata per l’economia della Cultura, web hosting e assistenza sono forniti da Ergonet. Si ringraziano Barilla, Carioca, 

Sponsor tecnico con pennarelli e matite colorate e Waypress, marchio di l’Eco della Stampa SPA, che offrirà il servizio di Media Monitoring.


Info:

www.famigliealmuseo.com


Nicoletta Curradi 


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