martedì 23 giugno 2020

I 732 anni di Santa Maria Nuova


Coronavirus, l'ospedale più antico del mondo dedica il suo compleanno ai protagonisti dell'emergenza
Il Santa Maria Nuova di Firenze il 23 giugno compie 732 anni. Venne creato dal banchiere Portinari, padre della Beatrice amata da Dante


È a Firenze l'ospedale più antico del mondo, ancora in attività, che mantiene dall'inizio la sua funzione originaria (anche il Santo Spirito di Roma fu fondato nel Medioevo ma riedificando la precedente “Schola Saxonum" e poi demolito e ricostruito nel 1400). E’ il Santa Maria Nuova che martedì prossimo 23 giugno compie 732 anni dalla sua fondazione. E in questo momento così delicato per la sanità di tutto il mondo decide di celebrare la ricorrenza ricordando i protagonisti dell'emergenza Covid-19 attraverso una mostra fotografica di Massimo Sestini dedicata agli “Indispensabili infermieri". Perché è tutto il personale sanitario ad essere stato al centro dell'attualità in questi ultimi mesi. Svolgendo un ruolo primario nella battaglia contro il coronavirus. E trasformando reparti, ambulatori e terapie intensive in strutture predisposte per accogliere i malati acuti infettivi nel momento del massimo contagio.
Da Beatrice a Leonardo
La cronaca della pandemia ha messo così in secondo piano la storia di questo luogo tanto speciale di cui in tanti ignorano l'origine. Fu creato il 23 giugno del 1288 quando il padre del banchiere Folco Portinari, padre della Beatrice amata da Dante, decise di ascoltare e seguire il consiglio della nutrice Monna Tessa che suggeriva di aprire una struttura dedicata alla cura dei malati. Il suo intento iniziale era quello di “lavare” i peccati che la credenza medievale attribuiva a chi avesse a che fare con il denaro. Una credenza che lasciò presto il posto alla concreta affermazione di una struttura sanitaria operativa oltre sette secoli. È qui che sono nate le Oblate, il primo esempio di suore ospedaliere. Ed è sempre qui che Leonardo Da Vinci effettuò le sue dissezioni anatomiche.
Un compleanno particolare
«Quello che ci accingiamo a festeggiare è un compleanno molto particolare perché giunge al termine di una fase cruciale per l'intera umanità: la gestione dell'emergenza Coronavirus -spiega Giancarlo Landini, presidente della Fondazione Santa Maria Nuova Onlus -. Il nostro ospedale, forte della sua storia e del suo ruolo nella sanità fiorentina, ha saputo reagire prontamente e con ottimi risultati. Abbiamo dovuto fare appello a tutte le nostre risorse, ma ce l'abbiamo fatta. La città non ci ha mai fatto mancare il suo supporto. Ma posso altrettanto affermare che lavorare in questo ospedale, con 732 anni di magnifica operosità alle spalle, ci ha regalato e ci regala una carica speciale: ci fa sentire parte di una grande storia. Qui si riescono a compiere, in maniera più leggera e consapevole, i sacrifici necessari per raggiungere il successo».
Un'esposizione, inaugurata il 23 giugno, ripercorre la pandemia attraverso gli occhi del personale sanitario del Santa Maria Nuova, l'ospedale più antico del mondo. Rimarrà allestita fino a dicembre, ma sarà fruibile anche in edizione multimediale nella Sala d'Arme di Palazzo Vecchio fino al 5 luglio
Dal 23 giugno e fino a dicembre sarà allestita all'ospedale Santa Maria Nuova di Firenze la mostra fotografica "Indispensabili infermieri", un'esposizione che ripercorre la pandemia attraverso gli occhi degli operatori sanitari del più antico nosocomio al mondo. 
A immortalare le immagini l'obiettivo di Massimo Sestini, il celebre fotoreporter vincitore del World PressPhoto nel 2015. Fino al 5 luglio la mostra sarà fruibile anche in edizione multimediale presso la Sala d'Arme di Palazzo Vecchio, nel capoluogo toscano.

La mostra dedicata a sanitari e pazienti
La mostra è stata allestita nel corridoio che si affaccia sul Chiostro della Magnolia ed è visitabile, nel rispetto delle norme vigenti, unicamente dai sanitari, dai pazienti e dagli utenti dell'ospedale fondato da Folco Portinari, il banchiere padre di Beatrice, la "musa" di Dante Alighieri. Per il grande impatto e significato delle immagini contenute nell'esposizione, la mostra sarà visibile a tutti anche in versione multimediale nella Sala d'Arme di Palazzo Vecchio fino al 5 luglio. Realizzata in coproduzione con il Comune di Firenze, l'ingresso è gratuito, con aperture dal lunedì alla domenica (giovedì escluso), dalle 15-20.
La mostra, nata dalla volontà della Fondazione Santa Maria Nuova Onlus di documentare il prezioso lavoro del personale infermieristico proprio in occasione dei 732 anni di vita della struttura, contiene un reportage di 34 stampe di grandi dimensioni. Racconta la pandemia con il ritmo della cronaca, allo scopo di far comprendere al pubblico la dimensione dell'emergenza Coronavirus. Protagonista del racconto è il personale sanitario in uno scenario fortemente immersivo che restituisce l'intensità degli scatti realizzati da Sestini. Per allestire l'esposizione il fotoreporter ha trascorso cinque giorni e cinque notti nei reparti Covid di Santa Maria Nuova.

Sono tre le sezioni che compongono la mostra. La prima, con 17 foto, è un vero e proprio reportage in cui si svelano i gesti quotidiani di cura e di assistenza degli infermieri in tutte le sezioni dell’Ospedale. Fa parte di questa sezione anche l'immagine scelta per illustrare il manifesto della mostra: uno scatto in cui è ritratta un'infermiera, con tuta e visiera di protezione, che stringe la mano di un paziente sorridendo. La seconda sezione, girata in una sala di posa, è composta da due foto orizzontali, di due metri per un metro ciascuna, che ritraggono su sfondo nero due gruppi di infermiere e infermieri con la faccia coperta dalla mascherina. Sono invece scoperti i volti dei 15 ritratti individuali che compongono la terza sezione. Nessun nome e nessuna didascalia ad accompagnare le immagni che non hanno bisogno di alcuna spiegazione. Raccontano la vita e la morte, la fatica fisica e il carico emotivo, la dedizione e la professionalità di una categoria sempre in prima linea a fronteggiare l'emergenza degli ultimi mesi.

Fabrizio Del Bimbo

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