mercoledì 7 settembre 2022

La Fondazione Marcello Gori impegnata nel sociale





“Riprendiamo la missione della Scuola del Cuoio, voluta da nostro Padre 72anni fa, e attraverso la Fondazione torniamo a formare come artigiani pellettieri chi è a rischio di emarginazione per offrire l’opportunità di riprendere in mano la loro vita, valorizzando i talenti creativi”, dichiarano Laura, Francesca, Barbara Gori.   

“Convinto che la Scuola dovesse svolgere anche un ruolo sociale nella città, la sua visione si fondava sulla cultura della condivisione perché, affermava, “Chi è ricco di conoscenza e non la trasmette sarà povero per sempre.” “.

“La volontà, la fermezza e la riconoscenza del passato sosterranno di nuovo quei progetti che aiuteranno giovani e ragazzi per dare loro speranza nel futuro”, aggiungono.


Nasce con questo obiettivo - e con sole finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale - la Fondazione Marcello Gori, istituita da Laura, Francesca, Barbara Gori per portare avanti il progetto del padre Marcello che, con il cognato Silvano Casini e in collaborazione con i Frati Minori Conventuali della Basilica di Santa Croce, fondò a Firenze nel 1950 la Scuola del Cuoio per dare agli orfani della Seconda Guerra Mondiale la possibilità di imparare un mestiere per un futuro lavorativo.


Primo atto della Fondazione, l’assegnazione di Borse di formazione-lavoro a uomini e donne, valutati tra le categorie: ex degenti di ospedali psichiatrici, anche giudiziari, soggetti in trattamento psichiatrico; tossicodipendenti, alcolisti, minori in età lavorativa con difficoltà familiare, detenuti ammessi al lavoro all’esterno; beneficiari di protezione internazionale; persone senza fissa dimora in condizione di povertà, iscritte nel registro preposto dal Ministero degli Interni, o cittadini con ISEE famigliare autocertificato inferiore ai 19mila, che non potrebbero permettersi il pagamento di corsi altrettanto specializzati. 


Il Comitato Direttivo della Fondazione - composto da Barbara Gori (Presidente), Riccardo Zucconi (Vice Presidente), Rita Balzano, Mariella D'Amico, Rosanna Onilde Piliotti, Filippo Maria Parri - ha valutato le candidature, scelte tra quelle prevenute direttamente o presentate dalle Associazioni Onlus Artemisia e Nosotras, e dalla rete di solidarietà del quartiere1 di Firenze.


Sono stati ammessi a questa prima edizione: Greta Bassilichi, Eleonora Cuppari, Imane Daraoui, Sara Matteo, Antonella Ramos, Luigi Zaccariello, 


Il percorso di studio, della durata di nove mesi, avrà inizio il 3 ottobre e si terrà in un laboratorio della Scuola del Cuoio nel quartiere di Santa Croce, accanto alla Basilica.


Sotto la guida dei Maestri artigiani della Scuoia del Cuoio, gli studenti avranno l’opportunità di imparare le tecniche della lavorazione artigianale della pelle e del cuoio, oltre a seguire alcune lezioni teoriche a cura di Docenti esperti legate alla comunicazione e agli aspetti normativi per aprire un’impresa. 

“Far nascere nuovi artisti della lavorazione della pelle e del cuoio sarà l’ambizioso compito della Fondazione, scoprendo nuovi talenti nascosti in chi ha solo bisogno di un piccolo aiuto e diffondere il valore dell’artigianato”, concludono Laura, Francesca, Barbara Gori.



LA FONDAZIONE MARCELLO GORI

La Fondazione è stata costituita il 24 maggio 2022 da Laura, Francesca, Barbara Gori per proseguire l’impegno civile-sociale del padre e diffondere il valore dell’artigianato artistico della pelletteria.

Nel 1950 Marcello Gori, insieme a suo cognato Silvano Casini, accettò il compito di insegnare agli orfani di guerra l’arte della lavorazione della pelle e del cuoio in quello che era il Noviziato dei Frati Francescani, all’interno del Convento di Santa Croce. 

Nacque così la Scuola del Cuoio, fortemente basata sul concetto di amore per il prossimo e, soprattutto, sulla consapevolezza che l’esperienza debba sempre essere condivisa.

Molti giovani in difficoltà sono stati aiutati da allora. Disoccupati, invalidi, ex detenuti del carcere minorile, persone con handicap mentale hanno ritrovato fiducia in un futuro altrimenti segnato dalla paura del fallimento.

La Fondazione Marcello Gori, attraverso le sue figlie, vuole raccontare ancora questa lunga e bella storia, intende diffondere sì la cultura dell’artigianato artistico ma mai disgiunto dal sentimento di solidarietà che ha sempre permeato il lavoro di Scuola del Cuoio.

La Fondazione Marcello Gori si occupa di introdurre giovani bisognosi al mondo del lavoro offrendo corsi di artigianato della pelle della durata di 9 mesi presso la Scuola del Cuoio. 

Il Comitato Direttivo della Fondazione valuta le richieste di adesione ed è composto da: Barbara Gori (Presidente), Rita Balzano, Mariella D'Amico, Filippo Maria Parri, Riccardo Zucconi, Rosanna Onilde Pilott. 


MARCELLO GORI: IMPRENDITORE E VISIONARIO FIORENTINO

Marcello Gori era esattamente quello che si definisce un uomo di altri tempi: elegante, onesto ed incredibilmente appassionato. Sin da giovanissimo iniziò a coltivare le sue due grandi passioni: pittura e pelletteria.

Seppur impegnato nella bottega di famiglia in via del Corso a Firenze, Marcello amava frequentare i corsi di pittura in via degli Artisti, che pagava pulendo gli studi dei Maestri Peyron e Rosai.

E a soli 29 anni, realizzò il suo progetto più grande: La Scuola del Cuoio, fondata nel 1950 grazie al sostegno, morale ed economico, di suo cognato e amico Silvano Casini; e con la collaborazione dei Frati Francescani che gli concessero di aprire la Scuola all’interno dell’antico dormitorio del Monastero di Santa Croce, donato da Cosimo De’ Medici nel XV secolo e affrescato dalla Scuola del Ghirlandaio.

Per il suo impegno incondizionato verso il prossimo e fuori dai riflettori, nel 1968 ricevette l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat e dal Primo Ministro Aldo Moro.

Da uomo schivo qual’ era nessuno ne venne a conoscenza fino alla sua morte quando le figlie ritrovarono fra le sue cose l’attestato, oggi esposto nei laboratori della Scuola del Cuoio.

Marcello Gori morì il 13 Dicembre 2003, lasciando un grande vuoto nei cuori dei suoi familiari e dei suoi collaboratori ed un compito preziosissimo: portare avanti ciò che lui aveva iniziato.


LA SCUOLA DEL CUOIO: QUATTRO GENERAZIONI

Scuola del Cuoio nasce dopo la Seconda Guerra Mondiale dalla stretta collaborazione tra i Frati Francescani del Monastero di Santa Croce e le famiglie Gori e Casini, rinomati artigiani sin dagli anni ’30. La loro missione era quella di insegnare agli orfani della guerra un mestiere pratico che potesse diventare un vero e proprio lavoro.

I Frati Francescani misero a disposizione della famiglia Gori e degli studenti artigiani il vecchio dormitorio posizionando tavoli da lavoro lungo il corridoio. Quest’ala del Monastero fu donata ai Frati Francescani, durante il Rinascimento, dalla famiglia Medici che commissionò la costruzione all’architetto Michelozzo. Il corridoio principale, con il suo soffitto a volta e gli stemmi della famiglia Medici posizionati sulle varie porte, è decorato da affreschi eseguiti dalla scuola del Ghirlandaio.

Tra i primi studenti della Scuola del Cuoio, c’erano ragazzi della “Città dei ragazzi” di Pisa rimasti orfani dopo la Seconda Guerra Mondiale. Agli studenti venivano insegnate: le differenze tra i vari tipi di pellame, le tecniche per tagliare la pelle a mano e come realizzare articoli in pelle, dai piccoli prodotti alle grandi borse. Agli studenti più talentuosi veniva oltretutto insegnata l’arte della doratura, realizzata soprattutto su oggetti come scrittoi e portagioie con foglia d’oro 22 carati.

Alla fine del 1950, in accordo con il Ministero della Giustizia, Scuola del Cuoio iniziò ad offrire corsi ai detenuti della prigione delle Murate. Per questa ragione Gori venne premiato con una medaglia dal Governo Italiano.

Nel Novembre del 1966, dopo giorni di forti piogge, l’Arno esondò allagando la città di Firenze e distruggendo così il centro storico. Scuola del Cuoio, come l’intera Basilica di Santa Croce, fu completamente sopraffatta dall’acqua e dal fango provocando enormi danni.

L’accaduto paralizzò l’attività per quasi un anno. Tuttavia, grazie all’entusiasmo e all’impegno della famiglia e dello staff, Scuola del Cuoio fu riportata al suo splendore. Nel 1968, il presidente Saragat nominò Marcello Gori “Cavaliere del Lavoro” ed è così che venne premiato il suo impegno nel coniugare un’attività di eccellenza con progetti socialmente utili.


IL PRESENTE 

La Scuola del Cuoio rimane uno dei laboratori più rinomati della città dove i clienti possono ammirare gli artigiani realizzare prodotti in pelle secondo tecniche affinate nei secoli, in un luogo lontano dai rumori  simbolo della storia artistica di Firenze.

Dopo che i padri fondatori della Scuola del Cuoio Marcello Gori e Silvano Casini sono venuti a mancare nel 2003, le figlie di Marcello Gori, Laura, Francesca e Barbara, con i figli Tommaso, Filippo e Beatrice, hanno preso in mano le redini dell’azienda. La famiglia Gori porta avanti questa tradizione fiorentina creando prodotti di alta qualità su misura, destinati ad una raffinata clientela proveniente da tutto il mondo. Francesca Gori ha ereditato dal padre la passione e il talento artigiano. Questa eredità le ha permesso di iniziare una propria collezione di borse cucite a mano. La sua collezione è realizzata in diversi tipi di pellami e impreziosita da antichi gioielli provenienti da tutto il mondo come pietre semi-preziose, monili argento o oro e rari materiali come fossili e quarzo che rendono ogni sua borsa un pezzo unico.

Nel desiderio della famiglia Gori di far rivivere le arti minori, attingendo all'esperienza dei maestri artigiani, e di sostenere le grandi tradizioni dell'artigianato fiorentino di qualità, la Scuola del Cuoio offre oggi esperienze di apprendimento personalizzate ai visitatori e studenti di tutto il mondo. 


TRA I CLIENTI

Nel Maggio del 1950, Scuola del Cuoio, grazie all’alta qualità dei suoi prodotti artigianali, aprì le porte del laboratorio ai visitatori. I primi clienti erano americani: la Sesta Flotta e Quinta Armata statunitense, U.S. Air Force, le ambasciate americane in Europa, e il generale Dwight D. Eisenhauer che, divenuto presidente, richiese personalmente a Marcello Gori un set da scrivania in pelle con decorazione in oro per lo studio ovale della Casa Bianca, che ancora oggi la Scuola del Cuoio realizza per ogni Presidente in carica.

Durante gli anni, Scuola del Cuoio ha ospitato Famiglie Reali e Autorità di tutto il mondo: la famiglia reale Inglese, Giapponese e Svedese; la Regina della Grecia, il Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi, Ted Kennedy e la Signora, Madeleine Albright, il Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan e le First Lady Nancy Reagan and Barbara Bush. E anche Pontefici: Papa Giovanni Paolo II, Papa Benedetto XVI Joseph Ratzinger.

Tra le celebrità internazionali, che hanno visitato la Bottega e possiedono prodotti della Scuola del Cuoio: James Stewart, Cary Grant, Paul Newman, Grace Kelly, Katharine Hepburn, Audrey Hepburn, Olivia de Havilland, Rob Schneider, John Houston, Steven Spielberg, Zubin and Nancy Mehta, Jack Nicklaus, Linda Carter, Robert Downey Junior, Will Smith, Patrick Neil Harris e Noah Wyle,etc.

I sindaci di Firenze hanno sempre onorato Scuola del Cuoio commissionando al laboratorio libri firme, album e diari per le cerimonie dell’esercito italiano. 

La corte di Bishop, il Ministero degli Interni, l’Aeronautica Militare Italiana, l’Accademia ufficiale della Polizia e hotel di lusso come il Ritz di Parigi e l’Hassler di Roma, hanno ordinato i loro prodotti in pelle alla Scuola Del Cuoio. 

La sua reputazione, la qualità dei prodotti e la personalizzazione disponibile, ha inoltre permesso di collaborare con aziende multinazionali come: IWV Schaffhasuen, Mazda, American Express, RAI Radio Televisione Italiana, General Electric, TetraPack, FIAT, Philip Morris.



IL QUARTIERE DI SANTA CROCE

Santa Croce, grazie alla sua posizione strategica vicina al fiume Arno, ha sempre ospitato sin dal tredicesimo secolo attività pellettiere come quelle delle concerie, le quali richiedevano una grossa quantità di acqua per il proprio lavoro. Le strade del quartiere mantengono il ricordo di queste antiche attività: Corso dei Tintori, Via Delle Conce, Via dei Conciatori, Canto delle Mosche, nome quest’ultimo attribuito a causa dei residui delle lavorazioni che attiravano questi fastidiosi insetti. Questa fu una delle ragioni, insieme ad altre motivazioni di carattere igienico, per le quali si decise di spostare queste attività fuori dal centro cittadino. Un esempio è appunto Santa Croce Sull’Arno, zona molto nota in tutta Europa per le sue concerie. Le pelli conciate erano utilizzate nel campo manifatturiero ed altresì per ricoprire i testi sacri del Monastero. Dopo la guerra, Scuola del Cuoio riportò queste tradizioni al Monastero.


Fabrizio Del Bimbo 

Nicoletta Curradi 

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