Dal 15 al 24 marzo
(feriale ore 20.45, festivo ore 15.45; riposo lunedì 21 marzo)
Marisa Srl
Anna Marchesini
racconta
di Anna Marchesini
musiche eseguite dal vivo da AIRE DE MAR
Martin Diaz, chitarra
Marco Collazzoni, sax e flauto
Saverio Federici, percussioni
abito di scena Maison Gattinoni
Durata: 1h e 20’, atto unico.
Un grande ritorno sul palcoscenico del Teatro della Pergola da martedì 15 a giovedì 24 marzo. A dieci anni da La cerimonia del massaggio di Alan Bennett, Anna Marchesini racconta Cirino e Marilda non si può fare
ovvero le avventure del professor Cirino Pascarella e di Marilda,
single quarantenne che mamma Olimpia vuole vedere accasata proprio con
il timido professore. Accompagnata dalla musica dal vivo del trio AIRE
DE MAR, Marchesini conferma le sue doti di grandi affabulatrice,
partendo da un testo scritto appositamente per il teatro e tratto dal
suo libro edito da Rizzoli, Moscerine – la scrittura è felicità. Una
maratona emozionale su un palcoscenico nudo, senza supporti scenici,
dove i veri protagonisti sono il corpo, i movimenti e la voce.
TRAMA
Cirino e Marilda non si può fare è l’espressione del talento poliedrico di Anna Marchesini, attrice che riesce
a restituire le mille sfaccettature dei suoi personaggi e a far
sorridere delle incomprensioni che nascono dall’incontro/scontro di
mondi diversi e distanti. A dieci anni da La cerimonia del massaggio
di Alan Bennett, l’attrice e scrittrice torna al Teatro della Pergola
da martedì 15 a giovedì 24 marzo, accompagnata dalla musica dal vivo del
trio AIRE DE MAR.
“Io
sono nata plurale quindi non è la prima volta che faccio un monologo e
interpreto tutti i personaggi”, spiega Anna Marchesini, “non ho più
bisogno di cambiarmi d’abito, rimasta sola senza Tullio Solenghi e
Massimo Lopez mi sono moltiplicata. Con gioia racconto questa storia su
di un palco spoglio, per permettere alla voce e al corpo di riscrivere
ogni volta la storia, narrando non come un lettore, ma come un attore
ogni volta diverso, protagonista della vicenda stessa che non può che
viverla, rappresentarla senza mai conoscerne la fine”.
Dopo aver lavorato in spettacoli non suoi (oltre a Bennett, Giorni felici di Beckett e Le due zittelle
di Landolfi), questa volta Anna Marchesini si esibisce in un reading
pensato interamente da lei. Il sipario si apre e lei è già lì, in scena:
fasciata in un elegante e morbido abito uscito dalla Maison Gattinoni, è
seduta su uno sgabello e di fronte il leggìo regge le pagine del suo
racconto; poco discosti ci sono Martin Diaz alla chitarra, Marco
Collazzoni al sax e flauto e Saverio Federici alle percussioni.
“Quando ho pubblicato Moscerine non c’era Cirino e Marilda non si può fare.
Desideravo che alcuni dei personaggi del mio libro potessero avere una
vita in teatro. Però non mi sembrava che bastasse passare dalla
scrittura letteraria alla rappresentazione teatrale: allora ho preferito
scrivere un racconto appositamente per la scena. Mi è piaciuto dare,
specialmente alla figura di Cirino, un po’ la stazza delle figure
pirandelliane, personaggi come quelli de Il treno ha fischiato che vivono una vita silente, invisibile, di cui non si accorge nessuno e finiscono per non accorgersene neanche loro”.
Al
centro della narrazione c’è un timido professore, Cirino Pascarella, un
universo sognato più che vissuto, sembra venire sempre da lontano e non
stare mai dove gli accade di trovarsi. Si è più volte avvicinato alle
cose senza avere però mai il coraggio di assaggiarne il sapore, non ha
fatto altro per tutta la vita che scivolare su di esse come dita sui
tasti di un pianoforte.
“È
un uomo di 50 anni, vive da solo”, spiega Marchesini, “ha scritto tutta
la sua vita con un inchiostro pallido, una grafia quasi invisibile. C’è
stato un tempo in cui ogni volta che vedeva una cosa quella si riempiva
di possibilità, di eventualità, ma quel tempo felice è passato. Presto,
però, sarà travolto da un’inaspettata turbolenza di emozioni da cui ha
sempre cercato di tenersi distante.
A
scombussolare la sua esistenza ci penserà donna Olimpia, la tenutaria
della Pensione Smeraldo in cui vive chiuso nella solitudine e abitudine
della stanza numero 12. È una donna immensa, portatrice di tutto il
senso comune e popolare, interessata solamente a far maritare la figlia
quarantenne Marilda, ma è incapace di decifrare i comportamenti e i modi
del professore, peraltro poco sensibile al fascino femminile”.
Donna
Olimpia, narra in scena Anna Marchesini, ha “l’aria della megattera, un
mammiferone antropofago che a furia di farsi gli affari di tutti pare
che abbia ingurgitato un condominio intero e che ora lo porti dietro con
sé con gran fatica”. Cirino Pascarella è un’incantevole figura
candidata a essere completamente travolta da quel clamore, quella
turbolenza di emozioni da cui ha sempre procurato di tenersi distante,
tuttavia donna Olimpia non riesce nemmeno a procurare alla figlia un
approccio con lui.
“Cirino
e Marilda sono due mondi, due voci, si incontrano quasi esclusivamente
al di qua e al di là della porta della stanza 12”, conclude Anna
Marchesini, “quella porta come un diaframma separa a malapena, senza
proteggerlo, lo spazio buio abitato dal professore dalla piena molesta e
incontinente di Olimpia, che pare tracimare a ogni istante e
travolgerlo. Se non fosse che il nostro tutte le sere se ne va così
lontano, ma in un inconfessabile così lontano…”.
Due
mondi diversi che si confrontano e che si scontrano, il tragico e il
comico si alternano e, spesso, si attraggono, diventando una cosa sola.
Basterà una luce accesa nella casa di fronte, abitata da un ragazzo
trentenne, a far capire al professore – con una vergognosa intimità e
una timidezza sconsolata – quello che fino a quel momento non aveva
capito o, perlomeno, tenuto nascosto, una specie di nostalgia del
possibile di cui non si conoscono gli aspetti, svaniti prima ancora di
accadere, “l’avvertimento di una vita diversa che non era mai stata, ma
che conteneva in sé le promesse di quello che avrebbe potuto essere”.
Anna
Marchesini guarda e descrive quello che per lei è l’invisibile, quel
qualcosa che modifica le nostre vite e che può cambiarle in qualsiasi
momento, anche in punto di morte. E il coinvolgimento è totale.
BIGLIETTERIA
Teatro della Pergola, via della Pergola 30, 055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com.
Orario: dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 18.30.
Online su www.boxol.it/TeatroDellaPergola/IT/?A=138290 e tramite la App del Teatro della Pergola.
Circuito regionale BoxofficeDel Bimbo Fabrizio
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