giovedì 26 ottobre 2017

Imagine Cirque Reckless all'ippodromo del Visarno dal 7 dicembre al 7 gennaio

Presentato in anteprima al Museo Novecento, IMAGINE vuole essere un’autentica rivoluzione della tradizione delle performing arts italiane, la nuova frontiere dello spettacolo made in Italy.
Al genio artistico di Arturo Brachetti – il Maestro Mondiale del Trasformismo ed artista di sicura caratura internazionale – è affidata la Regia di questo spettacolo fantasmagorico, poetico e temerario la cui trama, in un originale fil-rouge, è il sogno ad occhi aperti.
Nel buio della grande tenda, come nel mistero del sonno, l’animo poetico del Maestro Brachetti ci farà risvegliare in un posto magico, immaginario e onirico insieme a Selena, la protagonista della storia di Imagine.
Solo in questo posto è permesso ai “grandi” e ai “più piccoli” di sognare ad occhi aperti in uno spazio dove i volumi, le forme e le dimensioni delle cose cambiano, dove regnano le realtà contrarie e per magia la confusione diventa una disciplina mentale.
Acrobati, giocolieri, motociclisti, ventriloqui e ballerini acrobati saranno i veri protagonisti di questo sogno ad occhi aperti, con giochi di luci e un susseguirsi di coreografie, continui cambi di costume e di scena e tanta, tanta musica - da sempre linguaggio universale di popoli e generazioni - che riesce a tradurre in emozioni il messaggio di pace che IMAGINE vuole diffondere, superando ogni barriera presente. Lo spettacolo è interpretato da artisti di diverse nazionalità, vere eccellenze nel loro campo.
REGIA: Arturo Brachetti

Dal 7 dicembre al 7 gennaio Firenze, Ippodromo del Visarno





Info Bambini – Disabili

- RIDOTTO BAMBINI: I bambini fino a 3 anni se tenuti in braccio ai genitori hanno diritto all'ingresso gratuito. Dai 4 anni compiuti in poi hanno diritto all'ingresso a prezzo ridotto del 20%. Per tutti gli acquisti effettuati online, l'Organizzatore si riserva di effettaure controlli agli accessi del Triberti Grand Chapiteau.

- DISABILI E ACCOMPAGNATORI: L’organizzatore predispone all’interno del Triberti Gran Chapiteau uno spazio riservato ai soggetti con disabilità motoria (con diritto all’accompagnatore, rigorosamente maggiorenne). Per ogni evento, l’organizzatore riserva alle persone con disabilità motoria ed ai loro accompagnatori un numero di posti adeguato, ma necessariamente limitato e dà diritto ad acquistare il biglietto ridotto del 30% sul settore di poltronissima per il disabile e l’omaggio per l’accompagnatore.
I disabili che vogliano assistere allo spettacolo devono necessariamente procedere con la prenotazione inviando una e-mail a info@palatende.it indicando:
- giorno, nome e luogo dello Spettacolo;
- nome;
- cognome;
- indirizzo
- e-mail;
- contatto telefonico;
E allegando una documentazione medica attestante l’invalidità oltre ad una fotocopia della carta d’identità.

Nicoletta Curradi

martedì 17 ottobre 2017

Pretiosa vitrea al Museo Archeologico di Firenze

“Pretiosa vitrea. L’arte vetraria antica nei musei e nelle collezioni private della Toscana” è il titolo della mostra che sarà visitabile al Museo Archeologico Nazionale di Firenze fino al 29 gennaio 2018.La mostra, che nel titolo si ispira ad un passo del Satyric­on di Petronio, vuole offrire all’attenz­ione del pubblico una panoramica sul pat­rimonio vitreo antico conservato nei pri­ncipali musei archeo­logici e in alcune importanti collezioni private della Tosca­na.Tantissimi i materi­ali esposti: ben 314 vasi e frammenti in vetro, di cui 12 fa­raonici, 11 etruschi 73 greci e 218 roma­ni di varia epoca e provenienza.




Lungo un percorso che si sv­iluppa in 13 vetrine, avremo la possibil­ità di conoscere e apprezzare un patrimo­nio dell’arte antica ad oggi pressoché ignoto, nonostante l’­assoluta eccellenza delle opere in mostra e il fascino delle loro infinite forme, dei colori variega­ti, del luccichio dei loro riflessi dora­ti.In questa “riscoper­ta” del vetro antico in Toscana, accanto ai reperti conserva­ti nei musei pubblic­i, un ruolo di primo piano spetta anche a quelli provenienti da raccolte private, come la Collezione del Museo del Vetro e della Bottiglia del Castello Banfi a Montalcino, che, sia per qualità delle opere possedute che per il loro numero, sono da annoverare fra le maggiori nel lo­ro genere a livello internazionale.L’esposizione prende avvio dall’Egitto faraonico con una se­lezione di intarsi, collane e unguentari vitrei delle collez­ioni del Museo Arche­ologico Nazionale di Firenze – Sezione Egizia, databili dal II millennio a.C. in poi, che consentono di ripercorrere le fasi più antiche del­la lavorazione di un materiale che non mancò di affascinare ben presto le altre culture del Mediterr­aneo antico.Sarà proprio l’Etru­ria, prima fra le cu­lture dell’Italia an­tica, a recepire, sin dall’VIII secolo a.C., il fascino di questo materiale nato in Oriente. Fusuero­le e fusi in vetro su nucleo friabile, tecnica antichissima, insieme a contenito­ri per oli profumati, provenienti dalle tombe di Marsiliana, Vetulonia e Tuscani­a, illustrano la for­tuna del vetro nella cultura dei principi etruschi, per i qu­ali divenne prezioso simbolo di apparten­enza ad uno status sociale elitario.La ricchezza dei co­rredi rinvenuti in Etruria consente di seguire nel dettaglio l’evoluzione delle tecniche di lavorazi­one del vetro nei se­coli successivi. Le importazioni dal Med­iterraneo orientale, infatti, sono una presenza costante nei corredi più ricchi del mondo etrusco dal VI sino al III sec­olo a.C. e grazie ad opere conservate nel Museo Archeologico fiorentino, proveni­enti dai corredi fun­erari di alcune loca­lità dell’Etruria in­terna e costiera, la mostra offre una pa­noramica estremamente variegata delle più preziose produzioni siro-palestinesi dell’epoca, rinvenute anche in numerosi relitti, come quello del Pozzino a Populo­nia.Ai nuclei di materi­ali da Empoli, Luni, Volterra, dalla Sir­ia, da Cipro e dall’­Iraq, si aggiungono reperti da contesti come quello delle na­vi di Pisa, che offr­ono un colpo d’occhio spettacolare sulle mille varietà dell’­arte del vetro nel mondo romano. Vetri soffiati liberamente o a matrice, coppe a reticelli, nastri, millefiori, bicchieri intagliati a favo d’ape e persino un raro esempio di vetro cammeo, come quello da Torrita di Siena, testimonieranno al visitatore – nel mo­do più eloquente – quella che è stata la stagione più creati­va e innovativa dell­’arte vetraria del mondo antico.Il nucleo dei reper­ti del Museo Archeol­ogico Nazionale di Firenze, tra i quali molti piccoli e prez­iosi capolavori appa­rtenevano alle colle­zioni Mediceo-Lorene­si, costituisce poi lo scheletro di un percorso espositivo incentrato sull’illus­trazione dei procedi­menti tecnici di rea­lizzazione e sul ruo­lo di primo piano che il vetro assunse in età romana.La tarda antichità vide l’affermarsi di tecniche decorative sempre più fastose che affidavano al pr­egio del materiale utilizzato, come l’oro delle crisografie, o ai procedimenti virtuosistici di esec­uzione, come l’incis­ione, il loro valore pecuniario spesso assai elevato. La cri­sografia dal Museo Archeologico Nazionale “Gaio Cilnio Mecen­ate” di Arezzo è un degno rappresentante della qualità artis­tica raggiunta in qu­este produzioni di lusso.La mostra “Pretiosa vitrea”, prima nel suo genere realizzata in Toscana, si pro­pone come punto di avvio per una più ade­guata valorizzazione del patrimonio vetr­ario antico nel sist­ema museale della re­gione.La mostra è correda­ta da uno splendido catalogo della Fonda­zione Sehen che racc­oglie gran parte dei pezzi esposti.

Fabrizio Del Bimbo

MOBILITÀ ELETTRICA: PROGETTO EVA+

 


Verranno installati da Enel i 30 punti di ricarica Fast Recharge Plus che coprono la tratta Roma-Milano con un’infrastruttura ogni 60 km. Si potrà fare un “pieno” di energia in 20 minuti. EVA+ è il progetto di mobilità elettrica, coordinato da Enel, a cui partecipano Verbund, Renault, Nissan, BMW e Volkswagen Group Italia (rappresentata dalle marche Volkswagen e Audi) e co-finanziato dalla Commissione Europea.

I Comuni che hanno partecipato sono anche Firenze, Barberino del Mugello, Terranuova Bracciolini, Valdichiana Outlet Village e Chianchiano Terme.



Dal 1° ottobre saranno attive le prime 30 colonnine di ricarica veloce per i veicoli elettrici sulle strade a lunga percorrenza. Enel, infatti, ha installato le prime 20 infrastrutture Fast Recharge nell’ambito del progetto EVA+ - Electric Vehicles Arteries a cui ne ha aggiunte uteriori 10, per potenziare ulteriormente la rete di ricarica veloce su tratta extraurbana.
EVA+ è il progetto di mobilità elettrica che prevede l’installazione, in tre anni lungo le tratte extraurbane, di 200 colonnine di ricarica veloce, 180 in Italia e le altre 20 in Austria. Il programma, co-finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito di “Connecting Europe Facility”, vede la collaborazione di Enel, in qualità di coordinatore, e Verbund (principale utility austriaca) insieme ad alcuni tra i principali costruttori automobilistici di veicoli elettrici a livello mondiale come Renault, Nissan, BMW e Volkswagen Group Italia (rappresentata dalle marche Volkswagen e Audi).
Con EVA+ nasce la prima rete di ricarica che consentirà di utilizzare i veicoli elettrici fuori città. Le infrastrutture di ricarica installate sono le “Enel Fast Recharge Plus”, la tecnologia interamente sviluppata da Enel che garantisce un pieno di energia in meno di 20 minuti, compatibile con tutti i veicoli elettrici in commercio e nel rispetto dei più alti standard di sicurezza.
Attraverso questo primo gruppo di installazioni del progetto EVA+ è stata “elettrificata” la tratta Roma-Milano, con una infrastruttura di ricarica ogni 60 km circa. I 30 punti di ricarica si trovano principalmente in aree adiacenti agli accessi autostradali per consentirne l’uso anche a coloro che utilizzano veicoli elettrici per spostamenti extraurbani con soste compatibili con il tempo di ricarica, in luoghi come ad esempio i centri commerciali.
Per implementare il progetto sono stati siglati accordi con centri commerciali come il circuito Outlet Village, Comuni, hotel, ristoranti, gruppo ACI e le stazioni di servizio Total Erg e API/IP. Inoltre, grazie ad un accordo tra Enel e Anas, a Roma è stata installata la prima stazione di ricarica sul tratto autostradale all’interno del Grande Raccordo Anulare nell’area di servizio Selva Candida Esterna di Total Erg. La collaborazione con Anas porterà, nel mese di ottobre, all’installazione di ulteriori stazioni di ricarica: una sul GRA e due sul tratto autostradale Salerno-Reggio Calabria. A Milano, invece, la stazione di ricarica è stata installata nell’area di servizio API/IP in via La Spezia, e servirà non solo le tratte extraurbane ma anche gli spostamenti all’interno della città.
 Grazie all’accordo con gli Outlet del gruppo Blackstone gestione Multi, ogni land of fashion ospiterà una stazione di ricarica veloce. Si tratta di punti strategici ai confini dei principali tratti autostradali, a Valdichiana Outlet Village, Mantova Outlet Village, Franciacorta Outlet Village, Palmanova Outlet Village, Puglia Outlet Village. Ulteriori 6 stazioni di ricarica veloce sono state collocate all’interno dei centri commerciali “i Petali” Reggio Emilia, Fidenza Shopping Park e Parco commerciale Meraville di Bologna; due nei comuni di Carpi e Sant’Ilario d’Enza e un’altra nel parcheggio aperto al pubblico della delegazione ACI di Ferrara.
Quella presso la sede ACI di Ferrara, insieme all’installazione di un’ulteriore stazione di ricarica nel circuito di guida sicura ACI Lainate, è frutto di una più estesa collaborazione con ACI Vallelunga, che porterà alla realizzazione, nell’autodromo romano, del primo centro di ricerca e sviluppo di Enel per la mobilità elettrica, dove saranno testate e promosse tutte le soluzioni tecnologiche Enel per la ricarica dei veicoli elettrici.
Del Bimbo Fabrizio

lunedì 16 ottobre 2017

Le Guide de L'Espresso 2018 protagoniste alla Stazione Leopolda il 19 ottobre

L’appuntamento è per giovedì 19 ottobre alla Stazione Leopolda di Firenze, con l’evento che Pitti Immagine dedica alla presentazione delle Guide de l’Espresso 2018. A partire dalle ore 11.00, saranno protagonisti i migliori vini d’Italia e si celebreranno i nomi di punta della ristorazione Made in Italy, con la presentazione della nuova edizione delle guide che sono diventate negli anni il punto di riferimento indiscusso del mondo del vino e della nuova cucina italiana: “I VINI D’ITALIA 2018” e “I RISTORANTI D’ITALIA 2018”. E nel pomeriggio - a partire dalle 14.30 - in scena anche la dodicesima edizione dell’asta di Vini Pregiati e da Collezione organizzata dalla Casa d’Aste PANDOLFINI. 

In una location d’eccezione come la Stazione Leopolda, a presentare gli eventi della giornata saranno l’amministratore delegato di Pitti Immagine Raffaello Napoleone e il Direttore delle Guide de l’Espresso Enzo Vizzari. L’evento è realizzato da Pitti Immagine, con il patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Firenze, con la collaborazione di Caraiba Luxury, Acqua Lilia e di Pandolfini Casa d’Aste, e a questa edizione con la sponsorizzazione di Opel. Ad accogliere gli ospiti ci sarà uno speciale allestimento curato dall’architetto Alessandro Moradei.
Ecco gli appuntamenti che caratterizzeranno la giornata del 19 ottobre:
_ in apertura, alle ore 11.00, si svolgerà la presentazione della guida “I Vini d’Italia 2018”. Curata da Andrea Grignaffini e Antonio Paolini, e arricchita di nuovi contenuti, la guida si configura come l’unica in Italia completamente orientata al consumatore. Come la scorsa edizione, uno strumento empirico che presenta un focus su tre distinte classifiche: i “100 vini da bere subito”, i “100 vini da conservare” e i “100 vini da comprare”. A queste si aggiunge un nuovo inedito contenuto: i “100 vini da riassaggiare”, una sezione senza classifica concepita per dare un’ulteriore prospettiva al consumatore, quella evolutiva, con vecchie annate (dal 2013 al 1985) ed etichette che hanno fatto la storia.
_ dalle ore 12.00, verrà presentata la guida “I Ristoranti d’Italia 2017” - a cura di Enzo Vizzarri - che festeggia un importante compleanno, la quarantesima edizione. 1979-2018, trentanove anni della migliore ristorazione italiana, ripercorsi, fra storia e cronaca, nelle prime pagine di questa speciale guida. Novità di questa edizione, dopo la rivoluzione dell’anno scorso con l’abolizione dei voti espressi in ventesimi, è rappresentata dall’introduzione dei “cappelli d’oro” attribuiti ai “nuovi classici”: i dieci ristoranti che hanno contribuito in maniera decisiva a cambiare il volto della cucina italiana. La nuova guida fotografa non il mondo della ristorazione italiana ma il vertice della piramide, la parte migliore: circa 2000 locali selezionati fra oltre 200mila insegne, tutti migliori, ciascuno nella propria categoria: dalla trattoria alla tavola a “5 cappelli” (la miglior fascia di qualità, e sono cinque quest’anno i ristoranti con 5 cappelli), dalle enotavole alle cucine etniche, con uno speciale inserto dedicato alle “migliori pizzerie d’Italia”;
_ a conclusione della cerimonia, dalle ore 13.00, avrà luogo la degustazione dei vini migliori di ciascuna delle classifiche proposte dalla guida “I Vini d’Italia 2018”.
Nel pomeriggio, a partire dalle ore 14.30, sarà battuta l’ormai celebre asta di Vini Pregiati e da Collezione organizzata annualmente in questa occasione da Pandolfini Casa d’Aste. Appuntamento anche questo imperdibile per gli operatori del settore e per i cultori dei grandi vini, in virtù del catalogo che presenta una selezione speciale di preziosi lotti suddivisi in vini italiani e francesi: il catalogo dei vini francese offre un’apia selezione di bottiglie – Borgogna, Bordeaux e Champagne – e saranno presenti tutti i Domaine e gli Château più prestigiosi; tra i vini italiani, un catalogo particolarmente ricco di bottiglie di pregio, tra cui molti Supertuscans di varie annate e i grandi piemontesi. L’asta continuerà il giorno seguente (20 ottobre) negli storici saloni di Palazzo Ramirez Montalvo di Firenze: nella mattinata, andranno all’asta i vini appartenenti a un’unica proprietà, con una cantina che racchiude tutte le eccellenze italiane. Nella sessione pomeridiana saranno invece presenti in catalogo più proprietà italiane di appassionati collezionisti che hanno conservato le proprie bottiglie nelle migliori condizioni.
Nicoletta Curradi

venerdì 13 ottobre 2017

Dieci candeline per il Teatrodante Carlo Monni, tanti eventi in programma

Una grande esposizione di opere d’arte in scena accompagnata da un concerto orchestrale per festeggiare i decennali di due tra le più importanti istituzioni culturali di Campi Bisenzio. Questo sarà “Opere in concerto – Museo Manzi e Teatrodante Carlo Monni dieci anni insieme con la M maiuscola”, l’evento che si terrà domenica 15 ottobre alle ore 21.00 al Teatrodante Carlo Monni (piazza Dante 23, Campi Bisenzio) in collaborazione con il museo dedicato a Antonio Manzi, che costituirà uno degli appuntamenti di punta della nuova stagione di iniziative 2017/2018 del teatro.





Una selezione di lavori di Manzi salirà sul palcoscenico per un suggestivo allestimento con la regia di Andrea Bruno Savelli, sulle note di brani classici eseguiti dal vivo dall’orchestra La Filharmonie, compagine sinfonica diretta dal Maestro Nima Keshavarzi e formata da 40 musicisti tutti under 35,  con alcuni dei più brillanti professionisti del panorama toscano. Il programma musicale si aprirà con il “Concerto per due Clavicembali e Orchestra in Do minore, BWV 1060” di Johann Sebastian Bach, che vedrà esibirsi agli archi Simone Stella e Francesco Fornasaro. Si continua con “Il tramonto per Voce o Orchestra d’archi” di Ottorino Respighi, con la partecipazione del soprano Francesca Caligaris, e con “Sinfonia per archi N° 10 in Si minore” di Felix Mendelssohn Bartholdy, per terminare con l’ “Adagio e Fuga in Do minore, K. 546” di Wolfgang Amadeus Mozart. La serata inaugurerà un cartellone di iniziative che domenica 3 e 10 dicembre alle 17.00 porterà il teatro nei locali del Museo Manzi (villa Rucellai, piazza della Resistenza, Campi Bisenzio), con una serie di letture tratte dai “Canti Orfici” di Dino Campana per indagare il curioso legame tra Antonio Manzi e l’autore marradese, a cura di Andrea Bruno Savelli. Le iniziative, completamente gratuite, sono promosse grazie al contributo di Unicoop Firenze.
“Devo molto alla sensibilità del direttore artistico del Teatrodante Andrea Bruno Savelli e all’amministrazione di Campi Bisenzio – dice Antonio Manzi – per averci proposto di realizzare una serie di iniziative dedicate ai due poli culturali che da dieci anni a questa parte nutrono e danno linfa al nostro comune. Il museo si sposterà nel teatro per una sera, trasformando il palcoscenico in una sorta di studio che riassumerà gran parte della mia carriera: dalle sculture in gesso ai quadri a olio, dai grandi disegni giovanili, più sofferti e inquietanti, fino ai dipinti in cui il dolore si dissolve lasciando il posto ai colori, alla gioia, all’emozione della vita. A seguire poi sarà il teatro a spostarsi nel museo, e lo farà attraverso la poesia di Dino Campana: un artista per cui nutro infinito amore e che condivide con le mie prime opere la matrice inquieta, un alleato delle mie emozioni. C’è anche un aneddoto curioso che mi lega a lui: agli inizi della mia carriera disegnavo sui marmi dell’Antica Trattoria Sanesi a Lastra a Signa, nella cui locanda Campana ha vissuto per ben due anni.”
Le iniziative del Teatrodante Carlo Monni per il nuovo anno, oltre alla stagione di prosa che si è aperta   mercoledì scorso con il sold out per l’Anatra all’Arancia con Luca Barbareschi e Chiara Noschese, e che proseguirà con Massimo Dapporto, Isabella Ferrari, Iaia Forte, Giorgio Pasotti, Violante Placido, Paolo Ruffini, Asia Argento e Nicoletta Braschi, proporrà fino ad aprile 2018 più di 55 eventi tra spettacoli teatrali, danza, proiezioni, letture, iniziative per ragazzi e famiglie, eventi di beneficienza e musical.
Tra le novità gli spettacoli pomeridiani dedicati ai ragazzi, per portare a teatro tutta la famiglia. Sul palcoscenico prenderanno vita le storie di terribili pirati, di mappe del tesoro e di isole misteriose raccontate in “Nel Mar dei Sargassi” di AttoDue per la regia di Manola Nifosì (12 novembre), e l’avventura di “Pierino e il lupo”, il capolavoro del maestro russo Sergej Prokof'ev diretto da Andrea Bruno Savelli nella produzione di Teatrodante Carlo Monni e Orchestra Filharmonie (26 novembre). Ancora firmato Teatrodante Carlo Monni, insieme alla Fondazione Scuola di Musica di Fiesole onlus, l’adattamento di Andrea Bruno Savelli delle “Favole al telefono” di Gianni Rodari (8, 9 e 10 dicembre), che sarà seguito dalle magiche illusioni e dai giochi di prestigio di Mattia Boschi, veterano dell’intrattenimento per i più piccoli, nel suo nuovo spettacolo “Incanto”, prodotto da MB studio (15 dicembre). Largo alle peripezie dell’anziano e ricchissimo barone protagonista di “C’era due volte il Barone Lamberto”, il celebre racconto di Rodari reinterpretato da Andrea Bruno Savelli e presentato dal Teatrodante insieme a Centro Iniziative Teatrali (6 e 7 gennaio). Conclusione con un grande classico: “i musicanti di Brema” dei Fratelli Grimm, nella messa in scena di Teatro Perdavvero, di e con Marco Cantori (25 marzo).
Arriva all’ottava edizione la rassegna dedicata a Andrea Cambi, che seleziona il meglio della comicità toscana in omaggio al grande comico scomparso nel 2009. Tre gli appuntamenti: si parte il 3 febbraio con “FRANCESCO NUTI andata, caduta e ritorno”, il racconto a tinte forti della vicenda artistica e umana di Nuti. Le passioni, le delusioni, gli esordi, il successo e la depressione, scritto e diretto da Valerio Groppa e interpretato da Nicola Pecci, con musiche originali composte dallo stesso Francesco Nuti insieme al fratello Giovanni. Il 17 febbraio sarà il momento di “Come lo spiego a IO? Confessioni di un uomo quasi libero”, racconto comico-musicale di e con Andrea Bruni che esplora i temi della trasformazione e del cambiamento, mentre il 23 marzo Katia Beni e Anna Meacci saranno protagoniste di un “The best of” che racchiude il meglio della loro ironia dissacrante e irresistibile.
Torna Teatro nel Teatro: un vero e proprio ridotto allestito sul palco del Teatrodante. Apertura con “In assenza. Atti unici per donne singole”, 4 monologhi al femminile scritti e diretti da Andrea Bruni, tra fiumi di parole e mari di risate, che vedranno in scena le attrici Alice Capozza, Elisa Missaggia, Lara Torriti e Alessia De Rosa (1 e 2 dicembre); seguono “Le canzoni sfortunate”, la conversazione firmata da Andrea Bruno Savelli tra un professore (Nicola Pecci) e il suo allievo alle soglie dell’esame di maturità (Lorenzo Socci), tra dubbi universali sull’esistenza accompagnati dalle note di Fabrizio De André (13 gennaio), per terminare con “IO SO e HO LE PROVE”, lo spettacolo di e con Giovanni Meola che racconta la scelta di un manager, dopo un quarto di secolo al servizio della più importante banca italiana, di denunciarne tutte le nefandezze (24 marzo).
Non solo teatro, ma anche danza al Monni, con la Compagnia Junior Balletto di Toscana diretta da Cristina Bozzolini. Tre gli spettacoli in cartellone: “Voyage”, lavoro diretto e coreografato da Arianna Benedetti che si presenta come una metafora di percorsi oggi comuni a molteplici generazioni di giovani, in una omogeneità di comportamenti globalizzati, tra nostalgia e suggestioni (16 febbraio), l’appuntamento dedicato alla danza contemporanea (6 aprile), e una rilettura della “Bella Addormentata” firmata dal regista e coreografo Diego Tortelli (28 aprile).
Tanti anche gli eventi speciali, tra cui il ciclo di 4 incontri dal titolo “Democrazia affettiva, la facile felicità”, pensati come una ricerca giocosa di una relazione più facile con i bambini, tra momenti di teatro e discussione attiva (27 e 28 ottobre, 10 e 11 novembre), la giornata sperimentale dedicata alla lettura di portfolio fotografici e immagini singole a cura del Gruppo fotografico Ideavisiva (29 ottobre), e i musical “La sposa cadavere”, di Magnoprog e Nicola Magnini per la regia di Riccardo Giannini, dalla fiaba resa famosa dal celebre film d’animazione di Tim Burton (18 e 20 gennaio), e “West Side story”, adattamento del capolavoro di Arthur Laurents presentato da Associazione Dyoniso attori per caso (10 febbraio).

In programma anche spettacoli di beneficenza promossi dalle associazioni del territorio, tra cui Associaizone Patchword (14 ottobre), Amicodivalerio associazione onlus (7 dicembre), Avis comunale di Campi Bisenzio in collaborazione con Accademia danza Hidron (23 dicembre), Associazione Elisabetta e Mariachiara Casini Onlus (27 gennaio) e Associazione Giglio Amico onlus in collaborazione con I manicomici (7 e 8 aprile).



Anche il foyer del teatro ospiterà un suo cartellone di iniziative. A partire da venerdì 10 novembre tutti i secondi venerdì del mese sarà possibile prendere parte a un appuntamento di letture poetiche organizzato dal Circolo Culturale Larocca. A partire dalle ore 18.00 si riscopriranno grandi classici della letteratura italiana e internazionale come l’“Antologia di Spoon River” (10 novembre), le poesie delle scuole di una volta (7 dicembre), le poesie d’amore (12 gennaio), le poesie di Don Milani (9 febbraio) e gli scritti delle grandi poetesse (9 marzo). Da febbraio in programma anche tre incontri con il cinema documentario di Leandro Giribaldi, già allievo di maestri quali Ermanno Olmi e Mario Brenta, oltre che autore di diversi film. In programma “Pinocchio, il pescecane e il mare all’Osmannoro” (2 febbraio), “Giovanni Fattori pittore vero” (16 febbraio) e “Il futurismo a Firenze” (2 marzo).

Durante la stagione 2017/2018, inoltre, il Teatrodante sarà in tournée con tre importanti produzioni, che gireranno l’Italia e la Toscana da novembre a gennaio. Si tratta di “Io ci sono” di Andrea Bruno Savelli, la storia vera di Lucia Annibali, l’avvocatessa sfregiata dall’acido che si è fatta portavoce dei diritti delle donne contro la violenza maschile, portata in scena a Campi Bisenzio nel 2016 con un grandissimo riscontro di pubblico e critica (18 e 19 novembre a Figline Valdarno (AR), 23 novembre a Pordenone, 25 novembre a Bellaria (RN), 12 e 13 dicembre a Campi Bisenzio (Fi), 14 dicembre a Camaiore (LU), 15 dicembre a Monte San Savino (AR) e 16 dicembre a Castagneto Carducci (LI)), “La briscola in cinque”, che prima di arrivare al Monni debutterà al Teatro di Rifredi di Firenze (dal 29 al 7 gennaio), e “Le favole al telefono”, tratto dal romanzo di Marco Malvaldi per la regia di Andrea Bruno Savelli e con Sergio Forconi, che dopo la rappresentazione al Teatrodante si sposterà sempre al Teatro di Rifredi (28 e 29 gennaio).

Da questa stagione inoltre Radio Geronimo, la web radio di Campi Bisenzio, diventerà la radio nel teatro, con una nuova sede all'interno del Teatrodante Carlo Monni e contenuti e collaborazioni speciali dedicati alla stagione teatrale, dirette dal foyer e interviste agli spettatori.

Proseguirà anche quest'anno Fare teatro insieme, la collaborazione con Fare Centro Insieme – Centro Commerciale Naturale di Campi Bisenzio, che prevede promozioni speciali su alcuni spettacoli.

Per gli spettacoli della stagione di prosa sarà possibile usufruire di un servizio navetta gratuito per Firenze gentilmente offerto dalla Fratellanza Popolare di San Donnino. Gli spettatori interessati dovranno prenotare entro le ore 17 del giorno dello spettacolo telefonando in biglietteria.

Durante gli spettacoli della stagione di prosa sarà possibile usufruire del servizio Fiabe della Buonanotte, baby parking gestito dal Centro Iniziative Teatrali per bambini dai 3 anni in su.

Info: Teatrodante Carlo Monni, piazza Dante 23 Campi Bisenzio (Fi) | wwww.teatrodante.it | T. 055 8940864

Nicoletta Curradi

giovedì 12 ottobre 2017

Dal 19 al 22 ottobre France Odeon 2017






12 titoli, 6 premi, 3 giurati, 1 madrina, 1 convegno, 1 dj parigino per la festa dedicata ai giovani spettatori e ai tantissimi ospiti. Questi sono i numeri della 9ª edizione di France Odeon che come ogni anno presenterà una selezione dei più interessanti film prodotti in Francia, alcuni del tutto inediti, altri invitati ai principali festival internazionali di cinema. Farà da contorno alla programmazione un convegno che tratterà dell’educazione all’immagine nelle scuole mettendo a confronto il sistema francese con quello che si sta delineando in Italia. Una giuria tutta al femminile assegnerà il premio Foglia d’Oro al miglior film della selezione mentre il pubblico farà la sua scelta esprimendo la propria opinione subito dopo la proiezione. Venerdì si spengneranno le luci dello schermo e si accenderà la festa animata da Dj Noise!

Vuoi partecipare al festival come blogger ufficiale della 9a edizione? Scopri qui come fare.

PROGRAMMA


GIOVEDÌ 19

18.45  |  INAUGURAZIONE
L’ambasciatrice di France Odeon Matilde Gioli apre la 9aedizione. Consegna del premio L’essenza del talento a Louis Garrel e Sveva Alviti.
A seguire  | FILM DI APERTURA
LE REDOUTABLE
di Michel Hazanavicius con Louis Garrel, Stacy Martin e Bérénice Bejo (102 min, v.o. sott. ita.) CINEMA SRL

21.15
CE QUI NOUS LIE
di Cédric Klapisch con Pio Marmaï e Ana Girardot (113 min, v.o. sott. ita) OFFICINE UBU



VENERDÌ 20

11.00  | CONVEGNO
Palazzo Sacrati Strozzi – Piazza Duomo, 10 – Firenze
RAGAZZI BENE EDUCATI (ALLE IMMAGINI)
Alla presenza di Rosa Maria Di Giorgi (vicepresidente del Senato). Apre i lavori l’assessore alla cultura della Regione Toscana Monica Barni. Partecipano: Nicola Borrelli (MiBACT), Giuseppe Pierro (Miur), Alberto Versace (Sensi Contemporanei), Pascal Rogard (SACD), Dragoslav Zachariev (Ambasciata di Francia), Olivier Zegna Rata (Radio France), Stefania Ippoliti (FST), Angelo Cianci (autore), Fabrice Bassemon (Clair Obscur), Claudio Gubitosi (Giffoni Film Festival), Gérome Bourdezeau (esercente), Gianluca Farinelli (Cineteca di Bologna), Domenico Dinoia (FICE). Modera Francesco Ranieri Martinotti.

18.00
L’AMANT D’UN JOUR
di  Philippe Garrel con Eric Caravaca e Esther Garrel (76 min, v.o. sott. it. e ing.)

19.30
LA MELODIE
di Rachid Hami con Kad Merad e Samir Guesmi (102 min. v.o. sott. it.) OFFICINE UBU

21.30
DIANE A LES EPAULES
di Fabien Gorgeart con Clotilde Hesme e Fabrizio Rongione (87 min. v.o. sott. it.e ing.)

23.45  | DJ SET
DJ NOISE @ LA COMPAGNIA
Urban, Hip Hop, R&B e tanto altro
Ingresso libero con un biglietto di una proiezione del festival



SABATO 21

16.00  | FUORI CONCORSO
PREMIO AL MIGLIOR DOPPIAGGIO a Emanuela Piovano per
L’ARTE DELLA FUGA
di Brice Cauvin con Agnès Jaoui e Laurent Lafitte (100 min, v.doppiata in italiano.) KITCHEN FILM

18.30
AURORE
di Blandine Lenoir con Agnès Jaoui e Thibault de Montalembert (89 min. v.o. sott. it.) BIM DISTRIBUZIONE

20.30
BARBARA
di Mathieu Amalric con Jeanne Balibar e Mathieu Amalric (97 min. v.o. sott. it. e ing.)

22.30
LOLA PATER
di Nadir Moknèche con Fanny Ardant e Tewfik Jallab (95 min. v.o. sott. it.e ing.)



DOMENICA 22

15.00
PETIT PAYSAN
di Hubert Charuel con Swann Arlaud e Sara Giraudeau (90 min. v.o. sott. it.) NO-MAD ENTERTAINMENT
A seguire | LA NATURA PROFANATA
Riflessioni di Giannozzo Pucci, Gloria Germani e Marco Luceri su natura e società.

17.15
DJANGO
di Etienne Comar con Reda Kateb e Cécile de France (115 min. v.o. sott. it. e ing.) GOOD FILMS

19.30 | PREMIAZIONE
Consegna dei Premi Foglia d’Oro, assegnati dalla giuria composta da Concita De Gregorio, Francesca Archibugi e Valentina Bellè
A seguire  | FILM DI CHIUSURA – FUORI CONCORSO
7 JOURS PAS PLUS
di Héctor Cabello Reyes con Benoît Poelvoorde e Alexandra Lamy (91 min. v.o. sott. it. e ing.)

Fabrizio Del Bimbo

martedì 3 ottobre 2017

Mediterri-amo arriva a Firenze

MEDITERRI-AMO

progetto internazionale di Maurizio Scaparro
coordinatore artistico Ferdinando Ceriani
produttore esecutivo Carlo Mosso
una produzione Onni


Per raccontare le storie del nostro mare, per raccoglierne le voci e le immagini, per riscoprirlo come luogo privilegiato di nostalgia, Maurizio Scaparro lancia Mediterri-amo, una rassegna itinerante che, dopo Roma (27 settembre) e prima di Venezia (5 dicembre), toccherà il Teatro della Pergola di Firenze il 12 e 13 ottobre per tentare, insieme a Alaa Arsheed, Eugenio Bennato, Ugo De Siervo, Izzedin Elzir, Stefano Fresi, Lino Guanciale, Enzo Moscato, l’Orchestra Almar’à, l’Orchestra di Piazza Vittorio, Mario Primicerio, Alessandro Preziosi, Claudio Romano, Pasquale Scialò, Peppe Servillo, i Solis String Quartet, i Diplomati della Scuola per attori “Orazio Costa”, di recuperare l’immagine di quella mitica età dell’oro in cui il nostro mare era il centro del mondo, crocevia di culture, di lingue e di conoscenze.

Shahrazād, per non morire, raccontava storie. E forse, oggi più che mai, è questo il compito dell’arte e degli artisti: raccontare storie, per comprendere l’altro e per ricordare il nostro passato.

Un progetto che, sotto la guida di uno dei Maestri del grande Teatro Italiano, diventa una finestra aperta sulle tante sponde del Mediterraneo, per tracciare le coordinate di un viaggio fatto di immagini, suoni, parole.

Il nostro Mediterraneo non è un mare di confine, ultimo avamposto di un’Europa distratta che ha dimenticato le radici del suo passato; non vuole ridursi a campo di battaglia in cui trionfano populismi, paure ed egoismi; ma vuole essere un luogo di riferimento e incontro in cui riconoscersi, avvicinando prima di tutto gli artisti rifugiati, in collaborazione con l’UNHCR, e grandi ospiti italiani tra istituzioni e mondo della cultura, per cercare di riabbracciare quei valori comuni di un vivere civile che le tragedie umanitarie sembrano aver spazzato via.

Anche per questo motivo, il nostro Mediterraneo non è un mare di confine, ultimo avamposto di un’Europa distratta che ha dimenticato le radici del suo passato; non vuole ridursi a campo di battaglia in cui trionfano populismi, paure ed egoismi; ma vuole essere un luogo di rilancio in cui riconoscersi, avvicinando prima di tutto gli artisti rifugiati, in collaborazione con l’UNHCR, e grandi ospiti italiani tra istituzioni e mondo della cultura per cercare di riabbracciare quei valori comuni di un vivere civile che le tragedie umanitarie sembrano aver spazzato via.

“L’idea di Mediterri-amo nasce la sera del 13 novembre 2015”, ha affermato Maurizio Scaparro, “quando, sgomento, guardavo in televisione il succedersi tragico degli attentati di Parigi. Qualche giorno dopo avevo in programma un incontro pubblico a Parigi, con il poeta siriano Adonis per parlare di “Dialogo” e di “Mediterraneo”. L’incontro venne ovviamente annullato lasciando in me un profondo senso di impotenza. Ed è proprio per reagire che ho deciso di riunire, in una serie di incontri ed eventi, artisti, poeti, economisti, politici, istituzioni pubbliche e private per riaffermare la necessità umana di esprimersi contro l’odio, l’intolleranza, i muri e i reticolati che tornano a dividerci e a dividere la nostra Europa. Viviamo un periodo storico, artistico e civile nel quale noi Europei del Mediterraneo sentiamo il bisogno di guardare di nuovo a Oriente per arrivare, attraverso questo sguardo, a nuove conoscenze, nuove scoperte, nuove alterità, nuove illusioni, anche attraverso questo progetto. Per farlo dobbiamo sforzarci”, ha proseguito il regista, “di guardare, oltre i conflitti di interesse economico o di religione, a quell’ Oriente che è più vicino a noi rapportandoci a quel sogno utopico di convivenza sofferta, ma felice, che solo l’esercizio illimitato della fantasia suggerisce e consente. Voltando le spalle al Mediterraneo l’Italia e l’Europa taglierebbero i ponti con le proprie fonti intellettuali, morali, spirituali, ma anche con il proprio futuro, perché è nel Mediterraneo che l’Europa della Cultura potrà riconquistare la sua prosperità, la sua sicurezza e lo slancio che i suoi padri fondatori le avevano dato. Il mio è un appello per ricostruire un senso civile del vivere insieme che abbia le sue fondamenta nella Cultura e nelle sue vitalissime diversità”.

“Siamo lieti di essere partner di Mediterri-amo” ha dichiarato Carlotta Sami, Portavoce dell’UNHCR per il Sud Europa, “un progetto che si propone - attraverso la musica, le immagini e le parole - di raccontare il Mar Mediterraneo come essenziale ponte tra culture e che vuole provare a contrastare una visione che assegna al mediterraneo il ruolo di zona di confine, di separazione. Purtroppo, la probabilità di morire nel mare mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa rimane a livelli estremamente allarmanti. Quest’anno 2.421 persone sono morte o disperse in mare. In assenza di vie legali alternative, molti rifugiati e migranti continuano a ricorrere a trafficanti senza scrupoli e a reti criminali rischiando di subire abusi. Crediamo sia fondamentale rafforzare le azioni volte allo sviluppo, alla pace e soprattutto garantire canali sicuri per raggiungere l’Europa”.

La centralità di Firenze nel progetto nasce da due collaborazioni importanti: lo stretto rapporto di Maurizio Scaparro con la Fondazione Teatro della Toscana e la collaborazione con la Fondazione La Pira. Negli anni Cinquanta Giorgio La Pira aveva colto in pieno il ruolo geopolitico dello spazio “Mediteraneo” come punto nevralgico della pace mondiale. Per questo diede vita, negli anni Cinquanta, a quei “dialoghi del Mediterraneo” che, oggi, scegliamo come fonte d’ispirazione per il nostro progetto artistico.

È possibile passare dal sogno alla re-invenzione della cultura e della vita stessa mediterranea? Passare dallo scontro alla collaborazione? È possibile che Ulisse, Sinbad, Marco Polo, Saladino e Don Chisciotte abbiano una discendenza feconda, un avvenire comune e pacifico?
Sono queste alcune delle domande che guideranno le giornate di Mediterri-amo.

con il patrocinio di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo; con il sostegno di SIAE, Fondazione Teatro della Toscana; con il patrocinio di MigrArti, Comune di Firenze, Università LUISS ‘Guido Carli’; in collaborazione con Agiscuola, Compagnia Italiana, Ex Novo, Fondazione Giorgio Cini, Fondazione Giorgio La Pira, Istituto Luce-Cinecittà.

12 ottobre, ore 17 | Saloncino ‘Paolo Poli’, Teatro della Pergola
ONNI Srl
in collaborazione con Fondazione Giorgio La Pira di Firenze, Fondazione Teatro della Toscana
GIORGIO LA PIRA E I DIALOGHI DEL MEDITERRANEO
Racconti e testimonianze intorno a una grande utopia
con Ugo De Siervo (giurista e accademico italiano), Mario Primicerio (Presidente Fondazione Giorgio La Pira), Maurizio Scaparro (regista), Izzedin Elzir (Imam di Firenze)
proiezione del documentario Giorgio La Pira, La fantasia al potere di Giovanni Minoli
letture a cura dei Diplomati della Scuola per attori “Orazio Costa”

In occasione dei 40 anni dalla sua morte, Maurizio Scaparro e Mario Primicerio vogliono ricordare la storia e la lungimiranza di una delle figure di spicco della storia contemporanea della città di Firenze e italiana, Giorgio La Pira, che già a partire dagli anni Cinquanta aveva colto in pieno il ruolo geopolitico dello “spazio mediterraneo” come punto nevralgico della pace mondiale. Da questa sua intuizione presero forma, tra il 1958 e il 1964, “i Colloqui mediterranei”. Quattro incontri internazionali focalizzati inizialmente sul dialogo tra le tre famiglie religiose di Abramo (ebrei, cristiani, musulmani) ma che allargarono, ben presto, i loro orizzonti allo storico fenomeno della decolonizzazione — soprattutto nell’Africa sub-sahariana — alla vicenda arabo-israeliana e alla questione razziale nel Sud Africa.
Testimonianze, letture e proiezioni (il significativo ritratto che Giovanni Minoli dedicò su RaiEducational a Giorgio La Pira) ne racconteranno la storia per ribadire con forza come sia necessario “riscoprire” le virtù del dialogo e dell’accoglienza per il futuro del nostro Mediterraneo.
“I popoli rivieraschi del Mediterraneo hanno, infatti, che lo vogliano o meno, un comune destino. Essi hanno esercitato una influenza decisiva nel passato della storia dell'umanità.”
Giorgio La Pira

Ingresso libero

13 ottobre, ore 21 | Sala Grande, Teatro della Pergola
ONNI Srl
in collaborazione con l’UNHCR
MEDITERRI-AMO
Immagini, parole e musiche del nostro mare
con Alaa Arsheed, Eugenio Bennato, Stefano Fresi, Lino Guanciale, Enzo Moscato, l’Orchestra Almar’à, l’Orchestra di Piazza Vittorio, Alessandro Preziosi, Claudio Romano, Pasquale Scialò, Peppe Servillo, i Solis String Quartet
allestimento e regia Ferdinando Ceriani
Il Mediterraneo come culla dell'arte, come crocevia di lingue e di suoni, di dialetti e di colori, di sogni e di speranze, verrà raccontato dalla voce e dalla musica di alcuni grandi protagonisti della scena italiana e non solo, attraverso un vero e proprio viaggio di immagini, parole e suoni per riaffermare che l’Europa non deve voltare le spalle al Mediterraneo. Così facendo taglierebbe i ponti con le proprie fonti intellettuali, morali e spirituali.
La serata, di cui parte dell’incasso sarà devoluto al progetto “Educate a child” dell’UNHCR, inizierà con un omaggio alla storia artistica di Maurizio Scaparro, da sempre attento promotore della cultura mediterranea, e a un suo grande compagno di viaggio, Giorgio Albertazzi, ricordando le Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar, spettacolo-cult che ha girato l’Italia e l’Europa.
“L’imperatore Adriano era nato in Spagna, ha parlato latino a Roma, in greco ha studiato e pensato e sulle rive dell’Eufrate ha conosciuto il potere.” Da queste parole della Yourcenar si partirà per raccontare il nostro Mediterraneo. Tante partecipazioni prestigiose che hanno nella contaminazione linguistica e musicale il loro fil rouge: la musica multietnica dell’Orchestra di Piazza Vittorio a cui si uniranno anche Pasquale Scialò e Enzo Moscato, la grande tradizione musicale partenopea reinterpretata da Peppe Servillo accompagnato dai virtuosi Solis String Quartet, la musica mediorientale che s’impasta con il sound della musica popolare del Sud Italia con Eugenio Bennato e i suoi Taranta Power, i suoni del deserto e delle medine che si affacciano sul mare nei canti dell’orchestra Almar’à, la prima orchestra di donne arabe nata in Italia, un progetto della Fondazione Fabbrica Europa sostenuto da MigrArti e poi le voci dei poeti di un tempo e dei migranti di oggi che vedono le interpretazioni di Lino Guanciale, di Alessandro Preziosi e di Stefano Fresi, capace di farci sorridere, con leggerezza, anche quando si parla di rifugiati. Tutto questo è Mediterri-amo, una serata spettacolo emozionante dove la musica e le parole abbattono i muri che oggi sembrano separare i tanti popoli che si affacciano sul nostro mare.
Scaparro ricorda che “passeggiando per le strade di Siviglia, quando ero responsabile del settore teatro dell’Expo, avevo chiesto a un giovane andaluso che profumo fosse quello che avvolgeva le vie e i giardini. Mi rispose: “azahar”. Sembrava, ed era, una parola araba. Il ragazzo sorrise e mi spiegò: “azahar da voi in Sicilia si dice zagara. Il profumo del fiore d’arancio”.
Ecco, è anche questo profumo, declinato in tante lingue diverse, che Mediterri-amo vuole ricreare sul palcoscenico della Pergola.

Fabrizio Del Bimbo

Il 24 novembre a Cortona il Premio Semplicemente donna

Un messaggio e un'azione decisa contro la violenza di genere, ma non solo. Ecco la mission del Premio Semplicemente Donna giunto alla quinta edizione che si terrà venerdì 24 novembre a Cortona presso il Teatro Signorelli."Il giorno prima della data riconosciuta dalle Nazioni Unite come Giornata mondiale contro la violenza di ogni genere alle le donne" ricorda Angelo Morelli presidente del comitato organizzatore. Il premio che è la punta dell’iceberg di altre iniziative, è solo lo strumento per poter fare una azione di sensibilizzazione e di educazione attraverso incontri e dibattiti con alcuni istituti superiori dei plessi scolastici di Cortona .Un impegno che l’organizzazione del Premio porta avanti ormai da cinque anni grazie alla presenza delle premiate, di personale qualificato e di istituzioni sul tema dello stalking, del femminicidio, delle discriminazioni.L’escalation di violenza che in questi ultimi anni riguarda anche i giovani ci fa capire che è con loro che bisogna seminare, parlare, educare affinchè si creino delle nuove coscienze e dei nuovi modi nel saper gestire l’istinto alla violenza."Temi quanto mai attuali quelli che sono alla base della mission di questo riconoscimento - spiega Angelo Morelli - il Premio vuole rendere omaggio e sottolineare l'impegno di figure femminili che si sono distinte in diversi ambiti dovendo fare i conti contro i paletti e le difficoltà a cui sono andate incontro. In questi cinque anni abbiamo raccolto la testimonianza di Dacia Maraini, Vittoria Doretti, Amalia Cecilia Bruni, Maria Falcone e Nurit Peled-Elhanan, solo per citarne alcune".Tra pochi giorni la Giuria presieduta da Ivana Ciabatti ufficializzerà i nomi della premiate di questa edizione con la presenza di personalità importanti e con esperienze dirette sul tema del femminicidio, così come il programma con il calendario degli appuntamenti che culmineranno con la cerimonia di consegna di venerdì 24 novembre.


Per info: contatti:Matteo Marzotti 349 7165032




Nicoletta Curradi






lunedì 2 ottobre 2017

Rinascimento giapponese sgli Uffizi


Si apre agli Uffizi una grande mostra, la prima del suo genere in Europa, sull’arte giapponese corrispondente al periodo italiano dal primo Rinascimento agli inizi del Seicento: si tratta di paraventi pieghevoli e porte scorrevoli, molti dei quali Tesori Nazionali e Proprietà Culturali Importanti e provenienti da musei, templi e dall’Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone. Le opere, su carta e perciò delicatissime, saranno esposte in tre rotazioni di 13 alla volta, al fine di garantirne la conservazione dall’esposizione alla luce.




Questo evento corona il centocinquantesimo anniversariodelle relazioni diplomatiche bilaterali tra Italia e Giappone intraprese con la firma del Trattato diAmicizia e di Commercio il 25 agosto 1866. « Italia e Giappone si incontrano quindi agli Uffizi e la cultura si rivela così un ponte sul quale due grandi Paesi, eredi di antiche civiltà forti di solide tradizioni, rinnovano la propria amicizia. Un legame antico, consolidato dalle numerose iniziative culturali realizzate nei due Paesi per celebrare questa importante ricorrenza.» (Dario Franceschini, Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo).

Si tratta di una selezione di 39 grandi pitture di paesaggio e natura, molte delle quali difficili da vedere anche in Giappone perché non esposte al pubblico, nel classico formato del paravento pieghevole (byōbu) e delle porte scorrevoli (fusumae). Con questa rassegna si mette in scena il periodo d’oro della produzione artistica giapponese, tra l’epoca Muromachi e l’inizio dell’epoca Edo (XV – XVII secolo), in cui emergono ideali estetici tra loro opposti, e ancora oggi riconoscibili nel paese. Da una parte infatti abbiamo la pittura monocroma ed evocativa, fatta di vuoti interrotti da linee essenziali e veloci, legata alla filosofia zen e alla cultura cinese: non è un caso che questo tipo di bellezza severa abbia incontrato i gusti della classe guerriera a partire già dall’epoca Kamakura, (1185–1333), e che quello stile fosse utilizzato per decorare templi e residenze di samurai. Di segno opposto è la pittura più squisitamente giapponese, con fondi oro e campiture piatte di colore su cui si stagliano delicati elementi naturali: più esplicita e narrativa, essa era adatta a decorare grandi residenze aristocratiche e borghesi, castelli e palazzi. In mostra, paesaggi dalle  atmosfere rarefatte e simboliche – di sommi artisti quali Hasegawa Tōhaku, Kaihō Yūshō, Unkoku Tōgan - si confrontano con dipinti della tradizione Kanō, rappresentanti fiori e uccelli, le quattro stagioni, luoghi divenuti celebri grazie alla letteratura e alla poesia rappresentati con colori brillanti secondo le modalità dello yamatoe. Queste gioiose atmosfere, traboccanti gratitudine per le bellezze del creato, così come i caratteri zen riconducibili all’austerità, alla povertà, all’imperfezione, all’irregolarità di forme e materiali, esprimono una concezione della natura come specchio dell’animo umano già presente da secoli e definita con il termine mono no aware, “il sentimento per le cose”. Un insegnamento prezioso e uno spunto di riflessione anche per l’Occidente, per una riconsiderazione dell’ambiente e del rapporto dell’uomo con esso.
La bellezza e la mutevolezza dell’universo che ci circonda - espresse nelle dimensioni imponenti di uno o più spesso due paraventi, a due o sei ante, affiancati l’uno all’altro, o nei pannelli delle porte scorrevoli che dividevano le stanze - comunicano il profondo legame che lega il popolo giapponese alla natura. L’uomo ne diventa parte integrante, immergendosi nel paesaggio con l’attitudine panteistico shintoista che sta alla base di tutta la cultura letteraria e visiva del Giappone.

Come afferma Miyata Ryōhei Commissario del Bunkachō(Agenzia per gli Affari culturali del Giappone) «questa rassegna offre al pubblico italiano la possibilità di ammirare lo splendore della cultura artistica giapponese e comprenderne la profonda sensibilità nei confronti della natura.»

Il Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, rileva altresì «che i meccanismi di committenza in Oriente non erano diversi da quelli di una qualsiasi corte rinascimentale e barocca in Europa, né da quello che vediamo ora nella nostra società capitalistica: i paraventi che decoravano residenze, castelli e templi giapponesi erano manifestazione del prestigio del proprietario o del donatore e dovevano rispecchiarne l’autorità, la ricchezza, il potere culturale, il livello d’istruzione. Nel Giappone delle epoche Muromachi, Momoyama e dell’inizio di quella Edo – dal secondo Trecento al primo Seicento, dunque quasi esattamente nello stesso periodo in cui in Europa si affermano Masaccio, Piero della Francesca, Raffaello, Michelangelo, Grünewald, Tiziano, Caravaggio – si assiste a uno sviluppo di committenze che porterà a un’altrettanto grande fioritura delle arti, che possiamo senz’altro definire “rinascimento giapponese”.»

La mostra curata, come il catalogo edito da Giunti, da Rossella Menegazzo (professore dell’Università degli Studi di Milano) con la con la collaborazione di  Asaka Hiroshi, Watada Minoru, Tsutsui Tadahito è organizzata dalla Gallerie degli Uffizi in collaborazione con l’Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone e con il supporto dell’Ambasciata del Giappone in Italia e promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, le Gallerie degli Uffizi, il Bunkachō (Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone), l'Ambasciata del Giappone, l'Università degli Studi di Milano e Firenze Musei.


Fabrizio Del Bimbo


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