giovedì 29 settembre 2022

"Grado babo" di Sergio Tazzer in libreria

 



Quando si avvicina l'epoca delle vendemmie, ogni anno, quando i viticoltori si incontrano le domande d’uso sono due: “Com’è l’uva, che grado fa?”. Per grado è sottinteso il Grado Babo, un’unità di misura impiegata per definire il contenuto zuccherino presente in un mosto. “GRADO BABO, da Klosterneuburg l’unità di misura del mosto diffuso in tutte le cantine” è il nuovo volume dell’omonima collana edita da Kellermann Editore, in libreria dal 28 settembre, che racconta il nome in codice Grado Babo, che da oltre cent’anni fa parte della tradizione e del lessico dei vigneti e delle cantine, ma di cui grande pubblico non conosce l’origine.


A cura di Sergio Tazzer – scrittore, giornalista e membro ordinario dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino – il volume conduce il lettore in un viaggio alla scoperta dell’origine del Grado Babo, della sua diffusione e del suo inventore.


Il termine Grado Babo è legato ad un semplice strumento di valutazione del contenuto zuccherino del mosto, il densimetro o più usualmente “mostimetro Babo”, il cui inventore, il direttore della cantina di Klosterneuburg August Wilhelm von Babo, è egli stesso parte della storia della moderna vitienologia.


Il barone August Wilhelm von Babo, fu uno scienziato noto anche per i suoi studi sulle ampelopatie – malattie delle viti coltivate – che nell’Ottocento giunsero in Europa dal Nuovo Mondo, ma soprattutto poiché mise in piedi l’antesignana di tutte le scuole enologiche. Questa pubblicazione, attraverso la quale il lettore avrà la possibilità di scoprirne vita e imprese, gli rende un doveroso omaggio.


Sergio Tazzer


Sergio Tazzer, (Treviso, 1946) già direttore della sede RAI per il Veneto, capo della redazione trentina e della redazione centrale del TGR a Roma. Studioso di storia contemporanea dei paesi dell’Europa centrale e balcanica, è autore di numerosi saggi sulla storia del Novecento, in particolare sulle vicende legate alla Prima Guerra Mondiale. È inoltre membro ordinario dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino.


Scheda tecnica


Titolo: GRADO BABO, da Klosterneuburg l’unità di misura del mosto diffuso in tutte le cantine

Editore: Kellermann Editore

Autore: Sergio Tazzer

Pagine: 48

Collana: GRADO BABO (NIC 8)

Codice ISBN: 978-88-6767-115-1

Prezzo: € 9,00


Nicoletta Curradi 


mercoledì 21 settembre 2022

Fabrizio Plessi, due grandi eventi a Firenze per le sue emozioni digitali





PLESSI Emozioni Digitali

Tornabuoni Arte dedica a Fabrizio Plessi, uno dei più importanti artisti italiani di videoarte, la mostra  PLESSI. Emozioni Digitali, che inaugurerà mercoledì 21 settembre 2022, alle 18.00, nella sede fiorentina della galleria, in lungarno Benvenuto Cellini 3.

L’esposizione raccoglie oltre trenta lavori dai progetti dagli anni Settanta agli anni Novanta, fino alla produzione video più recente dell’artista, considerato un pioniere, tra i primi sperimentatori della materia digitale in Italia, tanto da essere definito “l’aborigeno del digitale”. Un artista che ha saputo coniugare natura e artificio, arte e tecnologia, dando vita a creazioni poetiche di grande impatto evocativo, dove ricorrono costantemente gli elementi primordiali quali l’acqua, il fuoco, i fulmini, la terra, in un flusso inarrestabile di immagini.

 

“Mi confronto con delle vie nuove ogni volta, e questa via del digitale, che ai miei tempi chiamavamo elettronica, è sempre stata per me un modo di dare vita alla materia” racconta Plessi a Serena Tabacchi, direttrice e co-fondatrice del MoCDA, Museo d’Arte Contemporanea Digital Art, Londra, nell’intervista pubblicata nel catalogo, realizzato appositamente per questa occasione. “Mentre tutti dipingevano o facevano sculture, io pensavo a come il canale televisivo si potesse plasmare, grazie ai suoi pixel e alla sua immateriale consistenza.”





Al piano superiore della galleria saranno esposti alcuni progetti su carta degli anni Settanta, con disegni e immagini ricchi di annotazioni, che testimoniano quanto il suo lavoro si sia sempre basato su una metodologia e uno studio rigorosi, attenti alla tradizione del disegno manuale. “Ogni opera è frutto di un lungo lavoro - spiega la storica dell’arte Sonia Zampini nel testo NATURA MANIFESTA, sempre in catalogo - che si basa su disegni preparatori a cui Plessi dedica particolare attenzione. Studi di annotazioni grafiche e cromatiche, creano una fitta selva di osservazioni strutturate e concrete a cui affidare lo sviluppo della successiva opera, intesa come visione tangibile del progetto iniziale. I video riprenderanno successivamente questa ideale struttura a foglio o composizione a più fogli che, con misure aumentate, si definiranno come delle finestre ideali in grado di mostrare una condizione che si pone oltre la fisicità che la contiene, una sorta di filtro tra due ipotetici mondi e visioni.”

Insieme ai progetti, sempre in questa sezione, troviamo alcune opere della serie Cariatidi, dei primi anni 2000, alcune su carta, altre invece sculture, dove la fisicità degli oggetti e dei materiali (paglia, anfore, sassi) si combina in modo armonico con le immagini digitali.

Al piano inferiore, la mostra prosegue con i lavori video più recenti, divisi per temi, in una sequenza che restituisce agli spettatori l’essenza degli elementi ritratti: dalla fluidità e la forza dell’acqua che scorre e travalica i perimetri tangibili dell’opera, al bagliore dei lampi che illuminano brevemente il buio della notte, all’incandescenza del fuoco che si manifesta anche nella striscia segnata dal passaggio della lava. A queste installazioni, connotate di un carattere di “meraviglia”, si aggiungono anche quelle regali delle “Cascate d’oro”, visioni che recuperano la preziosità dell’arte antica, così come la serie “Mosaico”, dove la tradizione artistica della tecnica a tasselli dorati acquista una resa visiva estremamente contemporanea. Plessi usa la tecnologia come materia da plasmare, così come uno scultore farebbe con il marmo. Non si ferma alla mera riproduzione dell’immagine o documentazione della realtà ma, come sottolineava Achille Bonito Oliva, “gioca con tematiche complesse come il rispecchiamento ed il doppio, il narciso e la memoria, con la produzione di immagini sofisticate capaci di evocare per il loro virtuosismo la "sprezzatura" manierista.”

Tornabuoni Arte presenta, inoltre, una sezione dedicata agli NFTs, una collezione che l’artista ha creato negli ultimi anni, i cui soggetti rimangono quelli della Natura, e che completa la sua produzione artistica. Plessi che, come già sottolineato, è uno sperimentatore, non si sottrae al fascino dall’evoluzione che l’unicità del digitale e l’utilizzo della tecnologia blockchain comportano, attualizzando ulteriormente il suo linguaggio.

Nel catalogo, a cura di Tornabuoni Arte, che accompagna l’esposizione, oltre ai testi di Serena Tabacchi e Sonia Zampini saranno ripubblicati L'arte di Fabrizio Plessi di Achille Bonito Oliva, tratto dalla mostra Plessi Videocruz al Museo Espanol de Arte Contemporaneo, Madrid, 1990,  e The Art of Fabrizio Plessi di John G. Hanhardt, scritto per la mostra Fabrizio Plessi, Guggenheim Museum Soho, New York, 1998.

PLESSI. Emozioni Digitali rimarrà aperta fino al 18 novembre 2022 e aprirà in occasione della Biennale dell’Antiquariato e della FLORENCE ART WEEK.

Fabrizio Plessi è nato a Reggio Emilia nel 1940. Vive e lavora tra Venezia e Palma di Maiorca. Ha partecipato ad importanti rassegne come Documenta di Kassel, e a quattordici edizioni della Biennale d'Arte di Venezia. Ha esposto in prestigiosi sedi internazionali tra le quali il Guggenheim di New York, le Scuderie del Quirinale di Roma, il Museo Pushkin di Mosca. Al Passo del Brennero nel 2013 è stato inaugurato il Plessi Museum, progettato dall’artista come un’opera di architettura, scultura e design.  

       
PLESSI
installazione site specific

facciata di Palazzo Bartolini Salimbeni

Firenze, via Tornabuoni /piazza Santa Trinita,1
 

Da mercoledì 21 settembre 2022 chi passeggerà a Firenze, lungo la centralissima via Tornabuoni, si troverà ad ammirare, inaspettatamente, un’inedita installazione video di Fabrizio Plessi che animerà la facciata di Palazzo Bartolini Salimbeni, sede della Collezione Roberto Casamonti.


Il progetto nasce dalla collaborazione tra la Collezione Roberto Casamonti e le Gallerie degli Uffizi e si inaugura in occasione della Florence Art Week. Un progetto a cadenza biennale che, di volta in volta, selezionerà un artista internazionale al quale sarà commissionato un lavoro site specific per le quattro nicchie all’altezza del piano nobile della facciata che, nel Cinquecento (1520), ospitavano le statue raffiguranti le quattro Stagioni, sculture ormai disperse, creando un confronto diretto tra la struttura architettonica antica e i linguaggi contemporanei. L’opera, che andrà a sostituire le antiche statue, realizzata grazie alla Collezione, sarà visibile per sei mesi. L’artista invitato donerà il proprio ritratto alle Gallerie degli Uffizi, arricchendo così la preziosa Galleria degli autoritratti.


Fabrizio Plessi, pioniere e sperimentatore della tecnologia applicata all’arte, ha scelto di raffigurare quattro soggetti a lui cari: l’acqua, il fuoco, l’oro e i lampi, che si ripetono in maniera ciclica nei video inseriti in modo armonico nella compostezza dell’architettura dell’edificio di Baccio d’Agnolo.


“Il progetto di Palazzo Bartolini Salimbeni - dichiara Roberto Casamonti - è per me molto significativo, in quanto evidenzia ulteriormente le motivazioni che mi hanno spinto a realizzare la mia stessa Collezione e successivamente ad aprirla al pubblico: l’idea cioè di condividere l’arte, di riportare nelle strade e nelle piazze un rinnovato senso estetico, una nuova vitalità offerta al nostro sguardo in grado di rigenerare l’attitudine conoscitiva”.

 

“La presenza dell’acqua e del fuoco insieme al numero delle immagini di Plessi ricorda i quattro elementi della filosofia naturale classica e rinascimentale, che a Firenze ispirarono, tra l’altro, la decorazione dell’interno della Tribuna degli Uffizi – commenta Eike Schmidt - suggerendo la concentrazione dell’intero cosmo in una singola stanza. L’oro addirittura rappresenta un elemento presente nel sistema periodico moderno (il numero 79). Tuttavia, Plessi non sembra essere tanto interessato alla qualità sostanziale, elementare, atomica, chimica e fisica dei fenomeni evocati, quanto, come Leonardo da Vinci – in particolare con le osservazioni e interpretazioni sulla viscosità dell’acqua e sull’idrodinamica contenute nel Codice Leicester – al loro movimento. Un movimento che si oppone al nostro sul terreno e ci impone una sosta di riflessione: nei prossimi mesi, chi passeggerà lungo via Tornabuoni potrà fermarsi ad ammirare l’inaspettata animazione della facciata di Palazzo Bartolini Salimbeni, e farsi coinvolgere nella contemplazione catartica delle quattro immagini in successione”.


“L’acqua, il fuoco e la tempesta con i suoi lampi - sottolinea Sonia Zampini, direttrice della Collezione - sembrano essere racchiusi, al pari di una sorta di sintesi cosmica, tra le mura antiche, apologia dello scorrere del tempo e della ciclicità dell’universo. L’oro fluido, infine, consacra l’atto visivo come pura ierofania che lascia trasparire una urbana, quotidiana, rivelazione.”

 
Per l’occasione sarà disponibile una pubblicazione con testi di Eike Schmidt, Roberto Casamonti, Sonia Zampini e Chiara Toti.

L’installazione sarà visibile fino al 30 marzo 2023, tutti i giorni dalle 16.00 alle 24.00

 
Fabrizio Plessi è nato a Reggio Emilia nel 1940. Vive e lavora tra Venezia e Palma di Maiorca. Ha partecipato ad importanti rassegne come Documenta di Kassel, e a quattordici edizioni della Biennale d'Arte di Venezia. Ha esposto in prestigiosi sedi internazionali tra le quali il Guggenheim di New York, le Scuderie del Quirinale di Roma, il Museo Pushkin di Mosca. Al Passo del Brennero nel 2013 è stato inaugurato il Plessi Museum, progettato dall’artista come un’opera di architettura, scultura e design.

 Nicoletta Curradi 






sabato 17 settembre 2022

Dalla Swinging London a Prato in mostra gli abiti di Ossie Clark e Celia Birtwell





Fino all’8 gennaio 2023 è aperta al Museo del Tessuto l’esposizione “Mr & Mrs Clark. Ossie Clark and Celia Birtwell. Fashion and Prints 1965-1974”





Al Museo del Tessuto di Prato arriva una mostra che rende omaggio per la prima volta in Italia a un iconico fashion duo della moda.


Fino all’8 gennaio 2023 saranno in mostra i coloratissimi abiti realizzati da Ossie Clark e Celia Birtwell due creativi inglesi che hanno dato origine a uno stile inconfondibile che ha lasciato un segno indelebile nella scena londinese e nella cultura pop tra il 1965 e il 1974.






L’esposizione realizzata con il patrocinio della Camera Nazionale della Moda Italiana in collaborazione con la Fondazione Sozzani mette in luce un importante nucleo di 40 abiti provenienti dalla preziosa collezione del celebre costumista Massimo Cantini Parrini, dalla collezione privata di Lauren Lepire a Los Angeles, e dagli archivi di Celia Birtwell e della famiglia Clark.


La mostra tramite abiti, tessuti, video, foto, editoriali dell’epoca, bozzetti e un’intervista esclusiva a Celia Birtwell farà rivivere al visitatore il periodo felice e spregiudicato della Swinging London.


Nicoletta Curradi 

domenica 11 settembre 2022

DaTE presenta a Firenze gli occhiali più innovativi

 



Oltre 170 brand di occhiali, di cui il 50% internazionali, presentano le loro collezioni 


DaTE ha aperto oggi le porte alla Leopolda di Firenze: il salone di occhialeria d’avanguardia riunisce quest’anno 100 aziende per un totale di oltre di 170 brand all’insegna della creatività. L’evento si conferma un momento fondamentale per tutto il settore dell’occhialeria, che in Italia vale oltre 4 miliardi di fatturato e conta 18mila addetti. 

Si tratta della 10^ edizione del salone, che negli anni ha saputo imporsi nel panorama delle manifestazioni di settore, senza rinunciare alla sua vocazione di evento vocato all’avanguardia, alla ricerca e all’estro. Proprio nel segno della sperimentazione creativa, è nata quest’anno la LYF Zone con una selezione di brand che riflettono questo spirito.


Nella giornata di domani sono attese le istituzioni locali che porteranno i loro saluti a rimarcare l’appoggio del territorio a una manifestazione che si è imposta nel panorama internazionale tra gli appuntamenti irrinunciabili del settore dell’occhialeria.

DaTE sarà aperto ai professionisti del settore e alla stampa accreditata fino a lunedì con i seguenti orari:

sabato e domenica dalle 10 alle 19 

lunedì dalle 10 alle 17


L’elenco degli espositori è consultabile al link https://dateyewear.com/exhibitors/. 

Informazioni e aggiornamenti sono sempre disponibili sui profili social www.instagram.com/dateyewear/ e https://www.facebook.com/DateEyewearOfficial. 

Hashtag ufficiali #dateyewear2022 #shapingavantgarde


Nicoletta Curradi 

giovedì 8 settembre 2022

Da Il Ponte a Firenze arriva la prima mostra in Italia di Michel Parmentier




Sarà inaugurata il 16 settembre alla galleria Il Ponte di Firenze la prima mostra in Italia dedicata a Michel Parmentier, il co-fondatore del gruppo BMPT divenuto famoso per i suoi happening provocatori e per il rifiuto dei comuni dettami dell’arte pittorica 


La Galleria Il Ponte di Firenze presenta la prima mostra di Michel Parmentier in Italia, a cura di Guy Massaux, artista e suo assistente storico, in collaborazione con la Eduardo Secci di Milano. In mostra viene presentato un nucleo di opere storiche degli anni Sessanta, Ottanta e Novanta, accompagnate da una ricca selezione di disegni, e documenti storici che testimoniano il suo singolare percorso artistico.


Le opere di Parmentier sono costituite fin dall’inizio della sua produzione, che l’artista fa risalire al 1966, da fasce orizzontali dell’altezza esatta di 38 cm, alternando strisce colorate a strisce bianche, realizzate utilizzando la tecnica del pliage, modalità introdotta in pittura dall’artista ungherese Simon Hantaï nel 1960. La rigorosa produzione dell’artista è caratterizzata dalla variazione del colore delle sue opere anno per anno, dedicando il colore blu al 1966, il grigio al 1967 e il rosso al 1968; così come dalla data che egli imprime sul retro di molte opere per datarne la realizzazione e utilizzarla come titolo.


Laura Lisbon, menzionando un commento del 1992 di Bernard Blistène, riprende l’aspetto cruciale per la comprensione del lavoro di Parmentier: il suo “approccio” o “modo di essere” un artista. Informato da questo background filosofico, il profondo interesse dell’artista per il concetto di Blanchot di “spazio lette-rario” comprende la complessità di uno spazio che include la sua propria assenza, riserva, e necessario silenzio. Tale spazio si distingue dall’autore per produrre un’esperienza che richiede un disinteresse per vederlo o apprenderlo.


Se Parmentier non è un pittore “letterario”, è precisamente perché la sfida del suo lavoro è approcciare questo “spazio letterario”, non rappresentarlo. Il suo approccio nell’eseguire l’opera, che include decisivi momenti di inattività o rifiuto del lavoro, è indissociabile da una riflessione sull’esperienza dello “spazio letterario”, ma anche dalle nozioni di riserva, restrizione, e silenzio che sug-gerisce un’etica della pittura come un approccio alla pittura (Laura Lisbon, Michel Parmentier, in Michel Parmentier. December 1965 – November 20 1999. A retrospective, a cura di Guy Massaux, 1999).


Nel 1968 Michel Parmentier annuncia ufficialmente il suo ritiro dal mondo dell’arte. Riprenderà quindici anni dopo, nel 1983, senza alcuna giustificazione, fino all’ultima opera 20 dicembre 1999.


Mi-chel Parmentier. Opere e documenti

a cura di Guy Massaux

Gallerie Il Ponte (Firenze, 2022)


Nicoletta Curradi 


mercoledì 7 settembre 2022

Al via gli incontri dell'associazione Creati-Vita




“Dioniso, Eros e Afrodite. Come si svela il mistero”


Al via il programma di incontri culturali promosso nel mese di settembre

dall'Associazione Creati-Vita

nell'ambito dell'Estate Fiorentina 2022



Presentato questa mattina nell'Altana della Biblioteca delle Oblate il programma degli incontri promossi dall'Associazione culturale Creati-Vita, nell'ambito delle manifestazioni per l'Estate Fiorentina 2022.


All'incontro erano presenti la vice sindaca Alessia Bettini, la direttrice della Biblioteca delle Oblate Tiziana Mori, la presidente di Creati-Vita Anita Tosi e i rappresentanti dell'Associazione culturale e protagonisti degli eventi Regina Schrecker, Caterina Trombetti, Enzo M. S. Roseto, Alessandra Pironi, Caterina Bianchini, Silvia Bianconi, Caterina Ceccuti.



“Un ciclo di incontri culturali che mette a confronto tanti esperti di differenti settori -commenta la Vicesindaca Bettini-, riaccendendo i riflettori su grandi personaggi come Luzi o Pasolini, e crea connessioni tra discipline e mondi diversi, pensiamo al connubio interessante tra arte, moda e vino al centro di una delle iniziative. Un’opportunità di arricchimento e conoscenza che l’Associazione Creati-Vita torna a offrire ai cittadini all’interno dell’Estate Fiorentina”.



“La nostra proposta per l'Estate Fiorentina sarà incentrata su una visione ludica del fare cultura -è il commento della presidente Anita Tosi-. Nell'incontro dedicato al vino, per esempio, l'arte, la moda, soprattutto la tradizione del nostro territorio verranno esaltati presentando il tema della gioia di vivere afrodisiaca, abbinata alla bellezza e al costume. Si tratterà di un momento di gioia legata alla natura che però, allo stesso tempo, non può sottrarsi alla finitezza e alla morte, come parte integrante del ciclo vitale. Così come passano le stagioni, la vita pure viene scandita da continui passaggi. Un altro momento importante sarà rappresentato dall'incontro dedicato a Pier Paolo Paolini, in occasione dell'anniversario dalla nascita, in cui parleremo della sua opera ma anche della sua persona, come rappresentante determinante della cultura del suo tempo, che continua ad essere presente e attuale nella vita di tutti noi. In parallelo, la figura di Mario Luzi, la cui esistenza è stata invece lunga abbastanza da abbracciare un secolo intero, quello del Novecento, contribuendo in modo decisivo alla corrente ermetica del pensiero e incidendo profondamente il periodo storico culturale italiano”.




Il programma degli incontri promossi da Creati-Vita si aprirà giovedì 8 settembre alle 17 con la conferenza “Pasolini dialoga con Luzi”. Sede dell'incontro sarà la Biblioteca della Fondazione Spadolini Nuova Antologia (Via del Pian dei Giullari 36a), relatori Anita Norcini e Caterina Trombetti, con la partecipazione di Alessandro Calonaci e Caterina Ceccuti in veste di moderatore.



Venerdì 16 settembre, dalle 15,30 alle 20, la Biblioteca delle Oblate ospiterà l'evento “Moda, arte, spettacolo: il legame con la terra”, relatori Anita Norcini, Elisabetta Rogai, Regina Schrecker e Alessandro Calonaci. Nel corso dell'evento sarà indagato il legame del vino con il territorio e ripercorsa la sua storia. Di particolare interesse il dialogo della bevanda degli dei con alcuni ambiti della cultura contemporanea, guardando alla tradizione e alla letteratura: dalla moda all'arte, dai profumi alle performance artistico teatrali. L'evento è organizzato in collaborazione con l'Istituto dei Bardi ed ospiterà uno stand dell'Associazione Voa Voa Amici di Sofia aps per consentire la sensibilizzazione del pubblico sulla tematica delle patologie rare e neuro metaboliche infantili.


Saranno vari i momenti artistici in cui si articolerà l'iniziativa: dallo splendore degli abiti ispirati ai prodotti delle terre toscane realizzati dalla nota stilista Regina Schrecker all'arte del dipingere con il vino della pittrice Elisabetta Rogai, fino all'intensa esperienza sensoriale offerta dal profumo del vino, che rappresenta il linguaggio della sua composizione e ne racconta storia e tradizioni dei territori in cui nasce.


"Questi anno il tema degli abiti che propongo al pubblico sarà la Terra - ha anticipato Regina Schrecker -, con i suoi meravigliosi frutti, le piante e il vino che nasce dai vigneti. Le loro magiche suggestioni saranno abbinati nei colori e nei tessuti degli abiti. Anche quest'anno  la Kermesse di Creati-Vita sarà splendida, ricca di eventi artistici e culturali, cui vi consiglio di non mancare".


Durante l’evento saranno presenti aziende locali produttrici di vino e una fragrance designer che ha sperimentato la realizzazione di profumi legati a vini locali.


Nel corso del pomeriggio culturale non mancherà anche la performance artistico-teatrale “Amore di-vino in tempo di peste” (Le belle bandiere di Pasolini nel Decameron di Boccaccio), di Alessandro Calonaci “La peste di oggi e la peste di ieri viste attraverso le parole innamorate e appassionate di Pierpaolo Pasolini -commenta il noto attore fiorentino-, partendo dal capolavoro boccaccesco”.



Giovedì 22 settembre alle 17, nella Sala Conferenze della Biblioteca delle Oblate, si svolgerà la conferenza “Firenze, Sensibilità Diverse. La Parola e l'Immagine”, relatori Alessandra Pironi e Anita Norcini.


“Firenze città d'arte manifesta la Bellezza dell'Immagine -anticipa l'architetto Pironi-, coniugandola con la sacralità della parola manifesta”.



Venerdì 30 settembre alle 17, sempre nella Sala Conferenze della Biblioteca delle Oblate, si svolgerà la conferenza “Canova il divino, l'ebbrezza nella...bellezza assoluta”, relatori Enzo M. S. Roseto e Tommaso Brogini, modera Caterina Ceccuti.


Info: creativitafi.wordpress.com


Fabrizio Del Bimbo 


La Fondazione Marcello Gori impegnata nel sociale





“Riprendiamo la missione della Scuola del Cuoio, voluta da nostro Padre 72anni fa, e attraverso la Fondazione torniamo a formare come artigiani pellettieri chi è a rischio di emarginazione per offrire l’opportunità di riprendere in mano la loro vita, valorizzando i talenti creativi”, dichiarano Laura, Francesca, Barbara Gori.   

“Convinto che la Scuola dovesse svolgere anche un ruolo sociale nella città, la sua visione si fondava sulla cultura della condivisione perché, affermava, “Chi è ricco di conoscenza e non la trasmette sarà povero per sempre.” “.

“La volontà, la fermezza e la riconoscenza del passato sosterranno di nuovo quei progetti che aiuteranno giovani e ragazzi per dare loro speranza nel futuro”, aggiungono.


Nasce con questo obiettivo - e con sole finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale - la Fondazione Marcello Gori, istituita da Laura, Francesca, Barbara Gori per portare avanti il progetto del padre Marcello che, con il cognato Silvano Casini e in collaborazione con i Frati Minori Conventuali della Basilica di Santa Croce, fondò a Firenze nel 1950 la Scuola del Cuoio per dare agli orfani della Seconda Guerra Mondiale la possibilità di imparare un mestiere per un futuro lavorativo.


Primo atto della Fondazione, l’assegnazione di Borse di formazione-lavoro a uomini e donne, valutati tra le categorie: ex degenti di ospedali psichiatrici, anche giudiziari, soggetti in trattamento psichiatrico; tossicodipendenti, alcolisti, minori in età lavorativa con difficoltà familiare, detenuti ammessi al lavoro all’esterno; beneficiari di protezione internazionale; persone senza fissa dimora in condizione di povertà, iscritte nel registro preposto dal Ministero degli Interni, o cittadini con ISEE famigliare autocertificato inferiore ai 19mila, che non potrebbero permettersi il pagamento di corsi altrettanto specializzati. 


Il Comitato Direttivo della Fondazione - composto da Barbara Gori (Presidente), Riccardo Zucconi (Vice Presidente), Rita Balzano, Mariella D'Amico, Rosanna Onilde Piliotti, Filippo Maria Parri - ha valutato le candidature, scelte tra quelle prevenute direttamente o presentate dalle Associazioni Onlus Artemisia e Nosotras, e dalla rete di solidarietà del quartiere1 di Firenze.


Sono stati ammessi a questa prima edizione: Greta Bassilichi, Eleonora Cuppari, Imane Daraoui, Sara Matteo, Antonella Ramos, Luigi Zaccariello, 


Il percorso di studio, della durata di nove mesi, avrà inizio il 3 ottobre e si terrà in un laboratorio della Scuola del Cuoio nel quartiere di Santa Croce, accanto alla Basilica.


Sotto la guida dei Maestri artigiani della Scuoia del Cuoio, gli studenti avranno l’opportunità di imparare le tecniche della lavorazione artigianale della pelle e del cuoio, oltre a seguire alcune lezioni teoriche a cura di Docenti esperti legate alla comunicazione e agli aspetti normativi per aprire un’impresa. 

“Far nascere nuovi artisti della lavorazione della pelle e del cuoio sarà l’ambizioso compito della Fondazione, scoprendo nuovi talenti nascosti in chi ha solo bisogno di un piccolo aiuto e diffondere il valore dell’artigianato”, concludono Laura, Francesca, Barbara Gori.



LA FONDAZIONE MARCELLO GORI

La Fondazione è stata costituita il 24 maggio 2022 da Laura, Francesca, Barbara Gori per proseguire l’impegno civile-sociale del padre e diffondere il valore dell’artigianato artistico della pelletteria.

Nel 1950 Marcello Gori, insieme a suo cognato Silvano Casini, accettò il compito di insegnare agli orfani di guerra l’arte della lavorazione della pelle e del cuoio in quello che era il Noviziato dei Frati Francescani, all’interno del Convento di Santa Croce. 

Nacque così la Scuola del Cuoio, fortemente basata sul concetto di amore per il prossimo e, soprattutto, sulla consapevolezza che l’esperienza debba sempre essere condivisa.

Molti giovani in difficoltà sono stati aiutati da allora. Disoccupati, invalidi, ex detenuti del carcere minorile, persone con handicap mentale hanno ritrovato fiducia in un futuro altrimenti segnato dalla paura del fallimento.

La Fondazione Marcello Gori, attraverso le sue figlie, vuole raccontare ancora questa lunga e bella storia, intende diffondere sì la cultura dell’artigianato artistico ma mai disgiunto dal sentimento di solidarietà che ha sempre permeato il lavoro di Scuola del Cuoio.

La Fondazione Marcello Gori si occupa di introdurre giovani bisognosi al mondo del lavoro offrendo corsi di artigianato della pelle della durata di 9 mesi presso la Scuola del Cuoio. 

Il Comitato Direttivo della Fondazione valuta le richieste di adesione ed è composto da: Barbara Gori (Presidente), Rita Balzano, Mariella D'Amico, Filippo Maria Parri, Riccardo Zucconi, Rosanna Onilde Pilott. 


MARCELLO GORI: IMPRENDITORE E VISIONARIO FIORENTINO

Marcello Gori era esattamente quello che si definisce un uomo di altri tempi: elegante, onesto ed incredibilmente appassionato. Sin da giovanissimo iniziò a coltivare le sue due grandi passioni: pittura e pelletteria.

Seppur impegnato nella bottega di famiglia in via del Corso a Firenze, Marcello amava frequentare i corsi di pittura in via degli Artisti, che pagava pulendo gli studi dei Maestri Peyron e Rosai.

E a soli 29 anni, realizzò il suo progetto più grande: La Scuola del Cuoio, fondata nel 1950 grazie al sostegno, morale ed economico, di suo cognato e amico Silvano Casini; e con la collaborazione dei Frati Francescani che gli concessero di aprire la Scuola all’interno dell’antico dormitorio del Monastero di Santa Croce, donato da Cosimo De’ Medici nel XV secolo e affrescato dalla Scuola del Ghirlandaio.

Per il suo impegno incondizionato verso il prossimo e fuori dai riflettori, nel 1968 ricevette l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat e dal Primo Ministro Aldo Moro.

Da uomo schivo qual’ era nessuno ne venne a conoscenza fino alla sua morte quando le figlie ritrovarono fra le sue cose l’attestato, oggi esposto nei laboratori della Scuola del Cuoio.

Marcello Gori morì il 13 Dicembre 2003, lasciando un grande vuoto nei cuori dei suoi familiari e dei suoi collaboratori ed un compito preziosissimo: portare avanti ciò che lui aveva iniziato.


LA SCUOLA DEL CUOIO: QUATTRO GENERAZIONI

Scuola del Cuoio nasce dopo la Seconda Guerra Mondiale dalla stretta collaborazione tra i Frati Francescani del Monastero di Santa Croce e le famiglie Gori e Casini, rinomati artigiani sin dagli anni ’30. La loro missione era quella di insegnare agli orfani della guerra un mestiere pratico che potesse diventare un vero e proprio lavoro.

I Frati Francescani misero a disposizione della famiglia Gori e degli studenti artigiani il vecchio dormitorio posizionando tavoli da lavoro lungo il corridoio. Quest’ala del Monastero fu donata ai Frati Francescani, durante il Rinascimento, dalla famiglia Medici che commissionò la costruzione all’architetto Michelozzo. Il corridoio principale, con il suo soffitto a volta e gli stemmi della famiglia Medici posizionati sulle varie porte, è decorato da affreschi eseguiti dalla scuola del Ghirlandaio.

Tra i primi studenti della Scuola del Cuoio, c’erano ragazzi della “Città dei ragazzi” di Pisa rimasti orfani dopo la Seconda Guerra Mondiale. Agli studenti venivano insegnate: le differenze tra i vari tipi di pellame, le tecniche per tagliare la pelle a mano e come realizzare articoli in pelle, dai piccoli prodotti alle grandi borse. Agli studenti più talentuosi veniva oltretutto insegnata l’arte della doratura, realizzata soprattutto su oggetti come scrittoi e portagioie con foglia d’oro 22 carati.

Alla fine del 1950, in accordo con il Ministero della Giustizia, Scuola del Cuoio iniziò ad offrire corsi ai detenuti della prigione delle Murate. Per questa ragione Gori venne premiato con una medaglia dal Governo Italiano.

Nel Novembre del 1966, dopo giorni di forti piogge, l’Arno esondò allagando la città di Firenze e distruggendo così il centro storico. Scuola del Cuoio, come l’intera Basilica di Santa Croce, fu completamente sopraffatta dall’acqua e dal fango provocando enormi danni.

L’accaduto paralizzò l’attività per quasi un anno. Tuttavia, grazie all’entusiasmo e all’impegno della famiglia e dello staff, Scuola del Cuoio fu riportata al suo splendore. Nel 1968, il presidente Saragat nominò Marcello Gori “Cavaliere del Lavoro” ed è così che venne premiato il suo impegno nel coniugare un’attività di eccellenza con progetti socialmente utili.


IL PRESENTE 

La Scuola del Cuoio rimane uno dei laboratori più rinomati della città dove i clienti possono ammirare gli artigiani realizzare prodotti in pelle secondo tecniche affinate nei secoli, in un luogo lontano dai rumori  simbolo della storia artistica di Firenze.

Dopo che i padri fondatori della Scuola del Cuoio Marcello Gori e Silvano Casini sono venuti a mancare nel 2003, le figlie di Marcello Gori, Laura, Francesca e Barbara, con i figli Tommaso, Filippo e Beatrice, hanno preso in mano le redini dell’azienda. La famiglia Gori porta avanti questa tradizione fiorentina creando prodotti di alta qualità su misura, destinati ad una raffinata clientela proveniente da tutto il mondo. Francesca Gori ha ereditato dal padre la passione e il talento artigiano. Questa eredità le ha permesso di iniziare una propria collezione di borse cucite a mano. La sua collezione è realizzata in diversi tipi di pellami e impreziosita da antichi gioielli provenienti da tutto il mondo come pietre semi-preziose, monili argento o oro e rari materiali come fossili e quarzo che rendono ogni sua borsa un pezzo unico.

Nel desiderio della famiglia Gori di far rivivere le arti minori, attingendo all'esperienza dei maestri artigiani, e di sostenere le grandi tradizioni dell'artigianato fiorentino di qualità, la Scuola del Cuoio offre oggi esperienze di apprendimento personalizzate ai visitatori e studenti di tutto il mondo. 


TRA I CLIENTI

Nel Maggio del 1950, Scuola del Cuoio, grazie all’alta qualità dei suoi prodotti artigianali, aprì le porte del laboratorio ai visitatori. I primi clienti erano americani: la Sesta Flotta e Quinta Armata statunitense, U.S. Air Force, le ambasciate americane in Europa, e il generale Dwight D. Eisenhauer che, divenuto presidente, richiese personalmente a Marcello Gori un set da scrivania in pelle con decorazione in oro per lo studio ovale della Casa Bianca, che ancora oggi la Scuola del Cuoio realizza per ogni Presidente in carica.

Durante gli anni, Scuola del Cuoio ha ospitato Famiglie Reali e Autorità di tutto il mondo: la famiglia reale Inglese, Giapponese e Svedese; la Regina della Grecia, il Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi, Ted Kennedy e la Signora, Madeleine Albright, il Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan e le First Lady Nancy Reagan and Barbara Bush. E anche Pontefici: Papa Giovanni Paolo II, Papa Benedetto XVI Joseph Ratzinger.

Tra le celebrità internazionali, che hanno visitato la Bottega e possiedono prodotti della Scuola del Cuoio: James Stewart, Cary Grant, Paul Newman, Grace Kelly, Katharine Hepburn, Audrey Hepburn, Olivia de Havilland, Rob Schneider, John Houston, Steven Spielberg, Zubin and Nancy Mehta, Jack Nicklaus, Linda Carter, Robert Downey Junior, Will Smith, Patrick Neil Harris e Noah Wyle,etc.

I sindaci di Firenze hanno sempre onorato Scuola del Cuoio commissionando al laboratorio libri firme, album e diari per le cerimonie dell’esercito italiano. 

La corte di Bishop, il Ministero degli Interni, l’Aeronautica Militare Italiana, l’Accademia ufficiale della Polizia e hotel di lusso come il Ritz di Parigi e l’Hassler di Roma, hanno ordinato i loro prodotti in pelle alla Scuola Del Cuoio. 

La sua reputazione, la qualità dei prodotti e la personalizzazione disponibile, ha inoltre permesso di collaborare con aziende multinazionali come: IWV Schaffhasuen, Mazda, American Express, RAI Radio Televisione Italiana, General Electric, TetraPack, FIAT, Philip Morris.



IL QUARTIERE DI SANTA CROCE

Santa Croce, grazie alla sua posizione strategica vicina al fiume Arno, ha sempre ospitato sin dal tredicesimo secolo attività pellettiere come quelle delle concerie, le quali richiedevano una grossa quantità di acqua per il proprio lavoro. Le strade del quartiere mantengono il ricordo di queste antiche attività: Corso dei Tintori, Via Delle Conce, Via dei Conciatori, Canto delle Mosche, nome quest’ultimo attribuito a causa dei residui delle lavorazioni che attiravano questi fastidiosi insetti. Questa fu una delle ragioni, insieme ad altre motivazioni di carattere igienico, per le quali si decise di spostare queste attività fuori dal centro cittadino. Un esempio è appunto Santa Croce Sull’Arno, zona molto nota in tutta Europa per le sue concerie. Le pelli conciate erano utilizzate nel campo manifatturiero ed altresì per ricoprire i testi sacri del Monastero. Dopo la guerra, Scuola del Cuoio riportò queste tradizioni al Monastero.


Fabrizio Del Bimbo 

Nicoletta Curradi 

Dall'8 settembre al via il Festival delle Associazioni Culturali

 



Ville storiche e giardini contemporanei, oratori segreti, archivi, atelier, palazzi e residenze private normalmente chiuse al pubblico. Dall’8 al 30 settembre 2022 la Firenze più affascinante e inconsueta aprirà le porte per la seconda edizione del Festival delle Associazioni Culturali Fiorentine: più di un mese di eventi e oltre 40 realtà coinvolte tra visite guidate, concerti, cinema, teatro, conversazioni e approfondimenti su arte, letteratura e storia in 34 luoghi della città, a cura di Centro Associazioni Culturali Fiorentine APS.


In programma un calendario fitto di appuntamenti che offrirà ai partecipanti la possibilità di scoprire spazi di immenso valore storico e artistico, di cui molti accessibili straordinariamente per l’occasione. Non solo: dal 1 al 19 ottobre in programma una selezione di appuntamenti dopofestival. L’iniziativa è realizzata grazie al contributo di Estate Fiorentina, Comune di Firenze, Città Metropolitana, Fondazione CR Firenze, sponsor tecnico Unicoop. Le singole giornate prevedono importanti collaborazioni quali la Fondazione Teatro della Toscana e l’Auditorium al Duomo. 


Elemento distintivo della manifestazione sono i luoghi che la ospitano: da spazi iconici della cultura fiorentina – tra gli altri il Teatro della Pergola, l’Istituto Francese, la Biblioteca delle Oblate, il Giardino delle Rose, la Basilica della SS Annunziata, la Villa Medicea La Petraia, Villa Bardini e il Museo Stibbert – a spazi che deviano dagli itinerari consueti – come Piazza del Limbo, il Parco della Rimembranza e la Certosa di Firenze – fino a palazzi, chiese, residenze e istituzioni private normalmente chiusi al pubblico, che per un giorno riveleranno i propri tesori: la Casa del Mutilato, per un viaggio tra architettura, opere d'arte e arredi dal XIV secolo al primo Novecento; Villa Tornabuoni Lemmi, con la sua storia, la vicinanza alla Villa Medicea di Careggi e la poco conosciuta Loggia Platonica; l’archivio storico del Maggio Musicale e la sua collezione inestimabile di documenti, bozzetti originali dei grandi maestri della pittura del 900 e contemporanea, maquettes di scena, costumi, manifesti e fotografie; Casa Museo Schlatter, atelier del pittore mistico Carlo Adolfo Schlatter; Villa Il Palmerino, dimora della poetessa e scrittrice Vernon Lee; e ben sei antichi oratori sconosciuti anche agli stessi fiorentini.


Inaugurazione giovedì 8 settembre ore 16.15 presso il Saloncino “Paolo Poli” del Teatro della Pergola, con un doppio concerto su brani di Johannes Brahms, Ludwig van Beethoven, Claudio Monterverdi, Henry Purcell, Gaetano Donizetti, Francesco Paolo Tosti, Charles Gounod, Georges Bizet e Manuel de Falla. A seguire Ottavia Piccolo sarà protagonista di “Cosa nostra spiegata ai bambini”: un’attrice, un ensemble di voci, la scrittura di Stefano Massini, la regia di Sandra Mangini e la storia di una donna, Elda Pucci, eletta sindaco della città di Palermo, la cui abitazione saltò in aria due anni più tardi. La Piccolo e i Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo tornano a confrontarsi con le parole di Massini, dando struttura a un teatro civile in cui il racconto passa attraverso la voce di coloro che spesso non l’hanno, in collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana.


Inaugurazione


Si parte giovedì 8 settembre alle 16.15 presso il Saloncino del Teatro della Pergola. Ai saluti istituzionali seguirà un doppio concerto inaugurale che vedrà avvicendarsi sul palco l’Accademia Fiorentina Pro Arte – con Miriam Sadun al violino e Ginette Ubaldi al piano con brani di Johannes Brahms e Ludwig van Beethoven – e Il Foyer – Amici della Lirica di Firenze – con il mezzosoprano Marina Comparato ed Elisabetta Sepe al pianoforte su note di Claudio Monterverdi, Henry Purcell, Gaetano Donizetti, Francesco Paolo Tosti, Charles Gounod, Georges Bizet e Manuel de Falla. A seguire Ottavia Piccolo sarà protagonista di “Cosa nostra spiegata ai bambini”: un’attrice, un ensemble di voci, la scrittura di Stefano Massini e la storia di una donna, Elda Pucci, eletta sindaco della città di Palermo, la cui abitazione saltò in aria due anni più tardi. La Piccolo e i Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo tornano a confrontarsi con le parole di Massini, dando struttura a un teatro civile in cui il racconto passa attraverso la voce di coloro che spesso non l’hanno. Se riuscissimo a spiegare Cosa Nostra ai bambini, tutto sarebbe diverso. Eppure le parole più semplici sono quelle più difficili da trovare, quelle che solo il teatro riesce a dire. In collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana.


Arte, architettura e beni culturali


All’interno del cartellone ampio spazio è dedicato ad arte, architettura e beni culturali, con approfondimenti multidisciplinari e itinerari alla scoperta di meraviglie disseminate sul tessuto urbano.


I convegni si apriranno a Villa Tornabuoni Lemmi, oggi sede istituzionale INAIL e un tempo importante centro umanistico nella Firenze del ‘400, sarà luogo di un “Illustrazione storico-artistica” a cura di Comitato Fiorentino per il Risorgimento, Società Filosofica Italiana Sezione Fiorentina e Montecatini Short Film Festival. Dopo i saluti di Anna Maria Pollichieni, direttore regionale INAIL, e un’introduzione all’attività istituzionale dell’Istituto con Rossana Ruggieri, Sergio Casprini e Gaspare Polizzi ripercorreranno la storia della Villa Medicea di Careggi e della sua Accademia Neo-Platonica. Sarà presente anche Anna Eleonora Borgia per l’Associazione Culturale Colline di Careggi. La serata si concluderà con la proiezione del cortometraggio di Maria Paola Viano “Combattimento di Tancredi e Clorinda. Dai Madrigali guerrieri et amorosi di Claudio Monteverdi, versi di Torquato Tasso”, con introduzione di Marcello Zeppi. A seguire passeggiata nella villa e nel suo giardino (12/09 ore 16.00, Villa Tornabuoni Lemmi).


Sarà possibile riscoprire la Basilica della SS Annunziata in un pomeriggio scandito da due appuntamenti promossi da Amici della Santissima Annunziata, Centro Turistico Acli Firenze, Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali, Associazione Culturale Akropolis. Si parte da una visita guidata che comprenderà straordinariamente anche la Cappella di San Luca, recentemente restaurata, oltre all’accompagnamento musicale dell’organista Simone Stella. Seguirà una riflessione su “Potere e devozione nella famiglia Medici”: dopo il benvenuto di Padre Alessandro Greco, Priore della Basilica, i professori Patrizia Vezzosi, Dino Angelaccio ed Emilio Monciatti, discuteranno su Medici e luoghi della Fede, Mirco Ulandi e Debora Rossi racconteranno il ruolo dell’associazione nella tutela del Patrimonio, mentre Angelo Biondi spiegherà il legame tra comunità ebraica e cristiana a Pitigliano. Coordina Antonio Palma (19/09 dalle 15.00, Basilica della SS Annunziata).


E ancora; un incontro tra esperti di giardini storici si terrà alla Villa Medicea La Petraia grazie alla sinergia tra Amici dei Musei e dei Monumenti Fiorentini, Amici delle Ville e dei Giardini Medicei, Fondazione Angeli del Bello e Associazione Musicale Fiorentina, con il coordinamento di Mariangela Molinari. Dopo una visita guidata e i saluti del Direttore della Villa Marco Mozzo, Ulisse Tramonti approfondirà la storia di Piazza d’Azeglio, mentre Giulia Coco, curatrice delle collezioni, introdurrà al pubblico la vita e le vicende degli spazi verdi della Villa, Carlo Francini parlerà di giardini e ville toscane Patrimonio Mondiale Unesco, Massimo Bacci discuterà del connubio tra cultura e turismo e Alessandra Zecchi illustrerà l’attività degli Angeli del Bello per la cura dei giardini. In chiusura intervento musicale di Ensemble Minima Choralia, diretta da Giovanna Riboli (20/09 dalle 14.30, Villa Medicea La Petraia).


All’architettura e all’arte delle fortificazioni sarà dedicata la conferenza organizzata da Amici della Certosa – Comunità di San Leolino, Accademia Il Fauno, Istituto Italiano dei Castelli – Sezione Toscana. Don Carmelo Mezzasalma, Fondatore e Superiore della Comunità di San Leolino coordinerà gli interventi di Lorenzo Gnocchi e Giovanni Leoncini, che si focalizzeranno sulla vita e l’arte di Leonardo Buonafede; Enzo Cancellieri, che discuterà su architettura e storia della Certosa; e Nicoletta Maioli, che si soffermerà sull’arte delle fortificazioni. Conclusione in musica con il Gruppo Vocale Cantori di San Giovanni che eseguiranno il concerto “È tanta la sua Virtù. Giacomo Antonio Perti alla Corte del Gran Principe” (25/09 ore 16.00, Certosa di Firenze).


Una giornata di studi sullo storico quartiere di San Lorenzo sarà convocata su iniziativa di Amici dei Musei di Palazzo Davanzati e Casa Martelli e Fondazione Angeli del Bello: dal nuovo volto dell’area dopo il 1866, spiegato da Giovanni Cipriani, allo studio Fantacchiotti Gabbrielli di via Panicale, su cui interverrà l’erede Valentino Moradei Gabbrielli. Si prosegue con il ruolo di via Panicale nella cultura cittadina nel primo Novecento, scandagliato da Claudio Di Benedetto. Infine Alessandra Zecchi illustrerà il progetto di rigenerazione urbana “Custodi del Bello per San Lorenzo”. Conclusione con un intervento musicale a cura di Associazione Insieme per San Lorenzo, con il coordinamento di Francesca Fiorelli Malesci (27/09 ore 16.00, Auditorium Fondazione Cassa di Risparmio).


Per quanto riguarda gli itinerari guidati, l’offerta è più che variegata: dalla Casa Museo Schlatter, uno dei pochissimi esempi di casa studio d’artista a Firenze, con Alessandra Schlatter (10/09 ore 11.00), ai tabernacoli d’Oltrarno con Lorenzo Manzani, a cura di Amici dei Musei e dei Monumenti Fiorentini (11/09 ore 10.00). Si continua con la Casa del Mutilato, che già fu monastero, centro umanistico, stazione metereologica e dal 1917 sede dell’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra, insieme a Alessandro Sardelli e Carla Taiuti con l’ausilio dei volontari di Conoscere Firenze (11/09 ore 15.30-17-00). E ancora: gli oratori di San Martino dei Buonomini, di San Niccolò al Ceppo, dei Vanchetoni, di San Sebastiano dei Bini, oltre alla chiesa di San Francesco Poverino e di Santa Elisabetta delle convertite saranno eccezionalmente visitabili grazie all’Associazione Conoscere Firenze (17/09 ore 10.00).


Grande attenzione anche ai giardini storici, con l’itinerario alla scoperta del Giardino delle Rose e delle sculture di Folon con Amici dei Musei Fiorentini Didattica e la Fondazione Angeli del Bello, che comprenderà i laboratori per bambini e famiglie e sarà conclusa dal concerto del complesso bandistico dell’Associazione Musicale Fiorentina, diretto da Alessandro Giusti (18/09 ore 10.00). Si prosegue presso il Parco della Rimembranza: un itinerario per conoscere non solo un luogo della memoria, ma anche una foresta urbana di enorme impatto ambientale, con una visita condotta da Alessandro Sardelli di ANMIG e da Serena Savelli di Verdiana Network, arricchita dall’accompagnamento dei giovani musicisti dell’Accademia degli Assetati, diretti da Leonardo Pacini (18/09 ore 15.30). Conclusione da EdV a Garden with a View, un singolare giardino contemporaneo in cui si uniscono bellezza e sostenibilità, dentro al quale i visitatori saranno accolti da Vittoria Gondi, presidente del Garden Club Firenze, ed Alice Esclapon de Villeneuve, creatrice del giardino. Visite a cura degli Amici dei Musei Fiorentini Didattica (18/09 ore 16.45).


L’emozione di una visita notturna alla Chiesa dei Santi Apostoli in Piazza del Limbo sarà offerta dall’Associazione Ars et Fides (22/09 ore 21.00), mentre il Centro turistico ACLI Firenze accompagnerà gli interessati a visitare la Chiesa di San Pietro a Varlungo (24/09 ore 10.30-12.00). L’Associazione Culturale Akropolis proporrà una passeggiata dal titolo “Borgo Pinti, una via da scoprire lunga un chilometro tra palazzi, giardini e antichi conventi” (28/09 ore 10.00); mentre in occasione delle Giornate Nazionali dei Castelli Domenico Taddei per l’Istituto Italiano dei Castelli-Sezione Toscana condurrà il pubblico alla scoperta di Forte Belvedere e Porta San Giorgio (30/09 ore 16.00).


Letteratura


Due gli appuntamenti centrati sulla narrativa. Il primo sarà un grande omaggio a Marcel Proust, nel centenario della morte. Dopo i saluti del Direttore dell’Istituto Francese di Firenze e di Antonia Ida Fontana, Marco Lombardi illustrerà il ruolo dell’Istituto come luogo d’incontro tra lingua e cultura francese e italiana, mentre Laura Desideri approfondirà come Proust sia stato inizialmente recepito dai lettori fiorentini. Seguirà la relazione di Michela Landi sul “Tempo Ritrovato” per poi passare al concerto “L’età di Proust”, che vedrà protagonisti la soprano Silvia Capra e il flautista Paolo Zampini, con musiche di André Caplet, Albert Roussel, Jacques Ibert e Roland Alexis Manuel Levy. Su iniziativa di Amici dell’Istituto Francese di Firenze, Il Foyer-Amici della Lirica di Firenze, Società Dante Alighieri-Comitato di Firenze (9/09 ore 16.00, Istituto Francese di Firenze).


“Il territorio, la città al centro della narrativa del Novecento e di oggi” è il tema della tavola rotonda con la partecipazione di Daniela Cavini, Marco Vichi e Paolo Ciampi, moderata da Leonardo Bucciardini e introdotta di Marino Biondi. Chiamare scrittori di oggi non a parlare del loro ultimo libro pubblicato, ma a mettersi a nudo riflettendo su quanto la loro città condiziona e fa da sfondo alla narrazione, evidenziando il rapporto con quanto ereditato dagli interpreti della letteratura del Novecento italiano, è la proposta di Ideerranti. Conclusione con Associazione Musicale Fiorentina, che proporrà il concerto della formazione Musica Insieme, diretta da Gianni Pantaleo (15/09 dalle 16.30, Biblioteca delle Oblate).


Cinema


In occasione del centenario della nascita di Ugo Tognazzi è in programma “Semplicemente Ugo”: una grande festa tra cucina, film e zingarate, a cura di Associazione Nazionale Case della Memoria. Tanti gli ospiti, oltre agli amici del grande interprete del cinema italiano, i registi e attori Gianmarco e Ricky Tognazzi, con il coordinamento di Marco Capaccioli. Saranno presentati i volumi “Ugo. La vita, gli amori e gli scherzi di un papà di salvataggio”, di Ricky, Gianmarco, Thomas e Maria Sole Tognazzi, oltre che “A tavola con i Grandi”, di Marco Capaccioli e Adriano Rigoli. Durante la giornata, le Mariette di casa Artusi, proporranno una dimostrazione di pasta fresca fatta a mano, oltre alla degustazione della ricetta n. 604 “Panettone Marietta”. In serata si terrà la proiezione dei film “Tognazzi. La voglia matta di vivere” di Ricky Tognazzi e “L’ultima zingarata” di Federico Micali e Yuri Perrettini (24/09 dalle 16.30, Villa Bardini).


Storia


Alla storia della città di Firenze è dedicato il convegno in due giornate “L’idea di Firenze. Relazioni fra la cultura fiorentina e quella europea nel XIX e XX secolo”, a cura di Francesca Fiorelli Malesci. Luogo principe di cultura europea, Firenze ha attratto artisti, poeti, scrittori, uomini e donne di ogni parte del mondo che, nei decenni a cavallo fra Otto e Novecento, l’hanno eletta a loro residenza. Barbara Maria Affolter e Laura Rossi parleranno di fiorentini e forestieri nell’archivio della Misericordia; Alessandra Campagnano di Giovanni Verga nei caffè cittadini all’epoca di Firenze capitale; Enrico Colle del cosmopolitismo di Frederick Stibbert; Alessandra Schlatter della storia della sua famiglia, tra Svizzera e Italia; Carlotta Del Bianco di una nuova idea per raccogliere e tramandare la memoria: quella dei luoghi parlanti. In chiusura l’esibizione della pianista Mina Yasuda (22/09 ore 15.45, Auditorium al Duomo). La discussione riprenderà poi in una seconda giornata di lavori che vedrà avvicendarsi tra i relatori Silvestra Bietoletti, sull’internazionalità delle famiglie fiorentine e le residenze sui colli “di qua d’Arno”; Francesca Baldry sull’”Idea di Firenze” attraverso le Memorie di Harold Acton, Elisa Bizzotto su Vernon Lee, tra arte, attivismo e tradizione. Si continua con una conversazione con l’autrice Alessandra Jatta, che dialogherà con Claudio Di Benedetto sul suo romanzo “Foglie sparse” (Voland); il racconto delle donne venute da lontano che hanno trovato riposo nel Cimitero agli Allori di Grazia Gobbi Sica e Lucia Tonini, e un excursus su americani a Firenze firmato da Carlo Sisi (29/09 ore 15.45, Villa Il Palmerino). Associazioni coinvolte: Amici dei Musei di Palazzo Davanzati e Casa Martelli, Arciconfraternita della Misericordia di Firenze-Archivio Storico, Comitato Fiorentino per il Risorgimento, Amici del Museo Stibbert, Il Foyer-Amici della Lirica di Firenze, Associazione Dimore Storiche Italiane-Sezione Toscana, Amici degli Allori, Amici di Palazzo Pitti.


Celebrazioni


Mercoledì 21 settembre ricorre la Giornata Internazionale della Pace istituita dalle Nazioni Unite: per festeggiarla il Club per l’UNESCO di Firenze e Fondazione il Fiore organizzano un’intera giornata di celebrazioni che si aprirà, dopo l’introduzione di Paolo Orefice, con una prima parte legata alla memoria del centenario della nascita di Padre Balducci, esempio di una comunità volta a costruire la pace in piena guerra fredda, attraverso le parole di Maria Giuseppina Caramella, Andrea Cecconi e Alessandro Distante, in collaborazione con Città Metropolitana di Firenze, ARCITeatro Firenze e con la partecipazione della Fondazione Ernesto Balducci. La seconda parte verterà sulla prospettiva internazionale declinata a livello locale da parte del Club per l’UNESCO di Firenze, con la riflessione degli Studenti del Liceo Machiavelli che svolgono un percorso formativo con il Club e interventi di Micaela Frulli, Daniel Ruiz, Stefano Cosi, e il coordinamento di Vittorio Gasparrini (21/09 ore 10.00, Palazzo Medici Riccardi).


Dopofestival


Da non dimenticare gli eventi dopofestival: la visita guidata alla dimora storica e all’archivio dell’Arciconfraternita della Misericordia di Firenze, a cura dell’ Arciconfraternita (1/10 ore 15.30-17-.30); la tavola rotonda in vista del 25° Congresso Mondiale di Filosofia promossa da Società Filosofica Italiana Sezione fiorentina, che vedrà intervenire Corrado Claverini, Francesca Fidelibus, Wolfgang Kaltenbacher, Gaspare Polizzi e Riccardo Pozzo sul tema “I congressi mondiali di filosofia in Italia e la partecipazione dei filosofi fiorentini”, con il coordinamento del Presidente della SFI fiorentina Matteo Galletti. Conclusione con il concerto di Sodatsu String Ensemble, una serata dedicata agli archi, alla musica Celtica e a quella da film realizzata da Il Trillo Scuola di Musica e Arte (7 ottobre ore 16.00, Biblioteca delle Oblate); la presentazione del plastico della Battaglia di Campaldino di Ugo Barlozzetti per Associazione Fiorentina Battaglie in Scala (11 ottobre ore 16.30, Biblioteca delle Oblate); l’incontro “San Giovanni di Dio a Firenze: un ospedale da non dimenticare”, che punta ad approfondire questo tassello di storia cittadina, con un saluto di Sandro Rogari, Presidente Accademia La Colombaria, l’introduzione dello storico dell’arte Antonio Natali e l’intervento dell’architetto Esther Diana, storica delle strutture della sanità, a cura del Centro Turistico ACLI Firenze (12/10 ore 17.00, Accademia La Colombaria); la presentazione del libro “Memorie in Camicia Rossa - Nobili e popolani volontari garibaldini - Campagna del 1866 in Tirolo” (edizioni Arnaud) con Ugo Barlozzetti, Simona Di Marco, Marco Andrea Piermartini e Alfredo Meletti, per Amici del Museo Stibbert (13/10 ore 17.00, Museo Stibbert). Il Fuori festival si chiude con un brindisi sulle note di “Un pomeriggio all’Opera con Giuseppe Verdi”, con il Coro Città di Firenze diretto da Concetta Anastasi (19/10 ore 18.00, Auditorium Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze).


Il Festival delle Associazioni Culturali Fiorentine è reso possibile dai contributi dell'Estate Fiorentina e della Fondazione CR Firenze. Con il patrocinio della Regione Toscana e la sponsorizzazione tecnica di Unicoop Firenze.


Il Centro Associazioni Culturali Fiorentine APS è stato fondato nel 1996 su progetto degli Avvocati Torricelli e Speranza, con le finalità di promuovere la conoscenza, la tutela e la valorizzazione dei beni artistici e culturali anche presso gli stranieri, contribuire alla formazione di un’opinione pubblica sempre più sensibile alle problematiche del patrimonio artistico, favorire l’interscambio e la conoscenza fra culture diverse. Obiettivo prioritario è la sinergia fra le Associazioni che operano in ambito culturale a Firenze. Le organizzazioni che il Centro riunisce sono esempio di una galassia che vede entità storiche e altre più recenti, espressioni tutte dell’attivismo culturale caratteristico della nostra città. Le circa 40 Associazioni aderenti operano in ambiti tematici diversi, dai beni culturali alla musica, dalla storia alla letteratura, e forniscono così un ampio panorama della vita intellettuale, artistica e musicale di Firenze e svolgono una funzione insostituibile quali serbatoi di memorie e di tradizioni da consegnare alle giovani generazioni. Molte le iniziative, dalle pubblicazioni alle conferenze, ai concerti pensati anche per gli stranieri, dai corsi per i soci al calendario on-line. Dal 2015, con l’intento di offrire una vetrina e di favorire la reciproca conoscenza e la collaborazione fra le associate, viene organizzata annualmente la Settimana delle Associazioni Culturali, che dal 2021 si è rinnovata in forma di Festival.


Ingresso gratuito per tutti gli appuntamenti


Info e prenotazioni

www.associazioniculturalifirenze.org

associazioniculturali.fi@gmail.com


Nicoletta Curradi 


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