giovedì 29 marzo 2018

1968-1977, 10 anni in Movimento: una rassegna a cura di Gabriele Rizza


Millenovecento68 - Millenovecento77
 DIECI  ANNI  IN MOVIMENTO  a cura di Associazione Anémic Cinéma in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana Archivio audiovisivo del Movimento operaio e democratico Centro studi e Archivio storico il Sessantotto Associazione Ciclostilato in proprio,Istituto Ernesto de Martino
Cinema La Compagnia  3  aprile – 13 giugno 2018 
Un   numero   simbolo:   68.   Una   data   manifesto:   Millenovecento68,   cinquant’anni   fa.   Inizia   un decennio    confuso,   contraddittorio,   tumultuoso,   creativo   e   furibondo,   fra   speranze   e   illusioni.Barricate e ritirate.  Un decennio in cui, in molti paesi del mondo, milioni di persone, in gran partegiovani, si affacciano sulla scena della Storia e  pretendono di esserne protagonisti. Mettono indiscussione le gerarchie, il vecchio modo di vivere il lavoro e i rapporti d’amore; chiedono libertà,diritti, giustizia;  immaginano una società nuova che non si serva di loro ma gli appartenga, nellaquale al potere vadano, addirittura, la fantasia e la felicità. “L'immaginazione al potere”: uno slogan che dice tutto.    Di questo periodo, che certo per essere  affrontato nelle sue tante sfaccettature - luoghi, protagonisti,conquiste ottenute, fallimenti, ecc. - richiederebbe ben altro spazio che quello occupato da questarassegna, abbiamo scelto, con la collaborazione di archivi e associazioni,  di raccontare una piccolaparte,   appena  qualche  frammento,   giusto   qualche   tessera  dell'incandescente   mosaico.   E   con  losguardo rivolto all’Italia.Chi erano e cosa volevano i giovani del 68 e degli anni 70? Grazie ai documentari proposti dall'Archivio audiovisivo del Movimento operaio e democratico(AAMOD) li sentirete parlare e li vedrete manifestare nelle strade: studenti nelle università e operainelle fabbriche, occupate entrambe, giovani registi che si interrogano sul senso della politica. L’Archivio storico il Sessantotto e   l’associazione Ciclostilato in proprio, negli incontri e con lemostre, riporteranno in primo piano la memoria, le testimonianze e le riflessioni di chi in queglianni partecipava attivamente alle lotte.Come Tano D’Amico,  le cui straordinarie foto in bianco e nero hanno ritratto tutto il corso dellemanifestazioni   degli   anni   Settanta,   o   come   Lido   Contemori,   che   la   società   dell’epoca   l’hasbeffeggiata nelle sue corrosive vignette satiriche, entrambi ospiti della rassegna. O come Paolo Pietrangeli, autore di quella Contessa, diventata la colonna sonora del 68,  ma ancheautore di uno dei film spot del movimento e delle sue derive: Porci con le ali.O ancora come i registi invitati a “presentare e raccontare”, 50 anni dopo, il loro personale 68filmico:  Roberto Faenza con Escalation e Liliana Cavani con I cannibali.
Infine a chiudere il cerchio sarà Ecce Bombo di Nanni Moretti che di anni ne compie 40 (il film).Quale sintesi migliore e emblematica: gli amici che aspettano l'alba sulla spiaggia di Ostia. Ma dalla parte sbagliata. Grande è la confusione sotto il cielo. E’ il 1978: sarà tutta un’altra storia.

Fabrizio Del Bimbo

martedì 27 marzo 2018

Notte da brivido al 16/o Korea Film Fest




Mercoledì 28 marzo alle 16.00 al cinema La Compagnia sarà possibile provare a indossare l’hanbok, il tipico abito da cerimonia coreano

Una notte da brivido dedicata al meglio del cinema horror dal “Paese del Calmo mattino”: mercoledì 28 marzo alle 20.00 sarà il film “The Mimic”, diretto dal regista Huh Jung, che per l’occasione sarà presente in sala, l’evento di punta della settima giornata del 16/mo Florence Korea Film Fest, il festival dedicato al meglio della cinematografia sud coreana contemporanea al cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour 50r).  Alla sua uscita nelle sale in Corea del Sud, “The Mimic” è diventato immediatamente uno degli horror che ha registrato il maggior numero di spettatori negli ultimi 5 anni. Ispirato alla leggenda urbana sudcoreana della Tigre Jangsan, una creatura mangiatrice di uomini che vaga intorno a Jangsan, una montagna nella città di Busan, il film racconta di Hee-yeon e la sua famiglia, che, dopo la sparizione del figlio lasciano Seoul e si trasferiscono nel paese natale della madre del marito, sperando di ritrovare un po’ di serenità ma una serie di inquietanti eventi sembra ostacolare l’inserimento della famiglia nella nuova casa.

La rassegna, ideata e diretta da Riccardo Gelli dell’associazione Taegukgi – Toscana Korea Association, inaugura la settima edizione della Primavera Orientale, iniziativa che celebra il cinema d’Oriente organizzata da Quelli della Compagnia di Fondazione Sistema Toscana.

Le proiezioni al cinema La Compagnia partiranno alle 15.00 con “Microhabitat” primo lungometraggio dell’esordiente Jeon Go-woon, che racconta vizi e sacrifici di una ragazza moderna. Mi-so si guadagna da vivere facendo la domestica, e le uniche gioie della sua vita sono il whisky, le sigarette e il suo ragazzo. La crisi sopraggiunge nel momento in cui il prezzo delle sigarette e dell’affitto aumenta, costringendo Mi-so a sacrificare la sua abitazione in affitto, pur di non abbandonare i suoi vizi. Inizia così a vagare tra le case dei suoi vecchi amici, sparsi per Seoul, approfondendo la loro quotidianità e le loro relazioni. Riuscirà a trovare una stabilità?
Alle 17.30, all’interno della sezione “Orizzonti coreani” è in programma “The day after” di Hong Sang-soo, considerato uno dei più affermati autori del cinema coreano contemporaneo grazie al suo inconfondibile stile intimista. La pellicola, presentata al Festival di Cannes in concorso e nella sezione Special Screening, racconta di un triangolo amoroso: Bong-wan, direttore di una casa editrice ha una relazione con una sua assistente Chang-sook. Quando la relazione lui assume al suo posto A-reum, la quale durante il suo primo giorno di lavoro viene aggredita dalla moglie di Bong-wan, che la crede l’amante di suo marito. La ragazza vorrebbe licenziarsi ma Bong-wan la prega di continuare ad essere la sua assistente, lei accetta ma poco dopo ritorna Chang-sook per rivendicare il suo posto di lavoro e il suo uomo. La serata proseguirà alle 22.30 con “Heart Blackened”, il legal-thriller diretto da Jung Ji-Woo che rinnova la sua collaborazione con l’attore Choi Min-sik (protagonista di “Old Boy” e “Lady Vendetta”). Il film, remake della pellicola cinese “Silent Witness” di Fei Xing racconta di Im Mi-ra, figlia dell’influente uomo d’affari Im Tae-san, accusata dell’omicidio della affascinante nuova compagna del padre, la famosa cantante Yuna. A difendere la ragazza ci penserà la brillante avvocatessa Hee-jeong, determinata a fare chiarezza su un caso che fin da subito si presenta estremamente delicato e pericoloso, poiché vede coinvolto uno degli uomini più ricchi e potenti del paese.
Alle 16.00 in Sala Mymovies il pomeriggio sarà dedicato al cortometraggio con “Mac boogie” di Jang Byung-ki, le riflessioni di una donna da poco entrata in menopausa su ciò che è vecchio e nuovo; “Nose nose nose eyes!” di Moon Ji-won, dove in una casa dove tutto scorre in apparente normalità si nascondono deliri; si continua con la commedia “Apple in my hand” di Seo You-min, che critica il consumismo in chiave ironica seguendo la vita di una ragazza disposta a tutto per avere fra le sue mani un computer Apple; e infine la vita di una signora anziana scorre scandita da un orologio a cucù nel corto “Mother and the cuckook clock” di Yun Jae-hee e Min Ji-hye.
EVENTI COLLATERALI
Alle 16.00 al cinema La Compagnia sarà possibile provare a indossare l’hanbok, il tipico abito da cerimonia coreano.

Il festival è organizzato grazie al contributo di Regione Toscana, Ambasciata della Repubblica di Corea in Italia, Consolato Onorario della Repubblica di Corea in Toscana, Istituto Culturale Coreano a Roma, Comune di Firenze, FST - Fondazione Sistema Toscana, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. Main sponsor: Asiana Airlines, Conad, Il Bisonte. Media partner: AsianFeast.org, AsianWorld, Cinematographe, K-Tiger, Firenze Spettacolo, LongTake, Movieplayer, Mugunghwa Dream, Mymovies, Novaradio, Radio Italia Cina, Radio Toscana, TaxiDrivers, Vertigo24.

Info: Florence Korea Film Fest, via San Domenico 101, Firenze | 055 50 48 516 | info@koreafilmfest.com | www.koreafilmfest.com

I luoghi: Cinema La Compagnia, via Cavour 50r, 055 268451 | Piazza della Repubblica | Villa Bardini, Costa S. Giorgio, 2, 055 2006 6206.

Prezzi: ingresso singolo proiezioni pomeridiane intero 5€, ridotto 4€; proiezioni serali intero 6€, ridotto 5€ | ingresso proiezioni speciali (“The Fortress” e “Algong With the Gods”) 6€ | ingresso giornaliero 3 film, intero 12€, ridotto 10€ | ingresso giornaliero 4 film intero 18€, ridotto 16€  | abbonamento 50€ intero 40€ ridotto | ingresso masterclass con l’attore Ha Jung-woo 2€ per il pubblico non accreditato (con registrazione obbligatoria su eventi@koreafilmfest.com), gratuito per studenti | Ingresso per Danza coreana al Cinema La Compagnia  5€ | Ingresso gratuito per mostre, dimostrazioni sportive, corsi di pittura e prova dell’hanbok. 

Nicoletta Curradi

lunedì 26 marzo 2018

A luglio torna Musart Festival Firenze

Torna Musart Festival Firenze anche nell'estate 2018. Ecco gli eventi già confermati;





Roberto Bolle, Chick Corea, Jethro Tull, Ermal Meta, le Orchestre della Toscana e del Maggio Musicale Fiorentino: solo alcuni protagonisti di Musart Festival 2018, rassegna fiorentina in programma dal 18 al 28 luglio nella centralissima piazza della Santissima Annunziata, trasformata per il terzo anno in un elegante teatro all’aperto, con ampia visibilità da ogni seduta.

Inaugurerà mercoledì 18 luglio l’Orchestra della Toscana con due note pagine di George Gershwin, “Rhapsody in blue” e “West Side Story”. La direzione sarà affidata a Timothy Brock, gran cultore del repertorio novecentesco e in particolare della musica da film.

Venerdì 20 luglio Roberto Bolle presenterà “Roberto Bolle and Friends – special event” - Gala di danza di cui non è solo interprete, ma anche direttore artistico: un appuntamento speciale pensato per una città che da sempre ama l’“Étoile dei due mondi” (biglietti da 40 a 115 euro).

Lunedì 23 luglio spazio a Chick Corea, mito vivente di quel jazz che affonda le radici nel ritmo latino e nella fusion: dopo venti anni, sarà l’occasione per vedere di nuovo sul palco la sua Akoustic Band, che allinea Corea con John Patitucci e Dave Weckl, straordinari musicisti e amici di lunga data (biglietti 50/43/30 euro).

Martedì 24 luglio si celebreranno i 50 anni dei Jethro Tull, altra leggenda della musica, versante rock-progressive: da “This Was” a “Aqualung”, da “Thick As A Brick” al sequel “TAAB2”, Ian Anderson e band attingeranno ai grandi successi della loro storia, in scena sfileranno anche special guest virtuali (biglietti da 30 a 60 euro).

Giovedì 26 luglio salirà sul palco Ermal Meta, nell’ambito del Non Abbiamo Armi Tour: canzoni – tra cui “Non mi avete fatto niente” cantata con Fabrizio Moro, vincitrice dell’ultimo Sanremo - intrise di sincerità e amore che scorrono attraverso ritmi incalzanti e momenti di grande intimità (biglietti 43/35/27 euro).

Venerdì 27 luglio Musart aprirà alla lirica, con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e una serata dal titolo “Tutti all’Opera”: in programma brani e arie dai più amati melodrammi. Biglietto posto unico al prezzo speciale di 10 euro.

Il festival si chiuderà con il concerto all’alba di sabato 28 luglio (ore 4,45), nell’incantevole cortile degli Uomini, all’interno dell’Istituto degli Innocenti.

I prezzi dei biglietti sopraindicati non comprendono i diritti di prevendita.

Giunto alla terza edizione, Musart Festival abbina il fascino secolare di Firenze a grandi nomi internazionali dello spettacolo. Durante le serate gli spettatori potranno visitare gratuitamente alcuni dei luoghi d'arte più significativi che si affacciano su piazza della Santissima Annunziata e piazza Brunelleschi.

Tra questi la Biblioteca Umanistica dell’Università di Firenze, l’Istituto degli Innocenti, la Chiesa di Santa Maria degli Innocenti, la Chiesa di San Francesco Poverino, il Giardino del Museo Archeologico, la Basilica di Santissima Annunziata, la Mensa della Caritas Diocesana – San Francesco.

Presso il salone Borghini dell’Istituto degli Innocenti si svolgerà la terza tranche della mostra fotografica “Because the night”: curata dall’agenzia New Press Photo, l’esposizione ripercorrerà i grandi concerti svoltisi a Firenze e in Italia negli anni 70/80 (ingresso libero).

I biglietti per gli spettacoli di Musart Festival 2018 sono disponibili in prevendita nei punti www.boxofficetoscana.it/punti-vendita tel. 055.210804 e online su www.ticketone.it. 
Per chi lo desidera è disponibile il biglietto Gold Package che abbina ai primi posti di platea una cena a buffet e un ingresso al Museo degli Innocenti.

Musart Festival è una produzione Prg Firenze sostenuta da Sammontana, Unicoop Firenze, Prinz, Caffè Cesare Magnelli, Findomestic Banca, Engie, Publiacqua. Con il contributo di Comune di Firenze e Città Metropolitana di Firenze.

Nicoletta Curradi

lunedì 5 marzo 2018

Maria Melani stilista, presentazione al Museo Marini di Pistoia il 9 marzo


Alberto Melani e Maria Camilla Pagnini
MARIA MELANI STILISTA
tra Pistoia, Firenze e Roma
Edifir Edizioni Firenze, pp. 159, euro 20,00
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Presentazione venerdì 9 marzo 2018, ore 18
Pistoia, Museo Marino Marini
Intervengono:
Alberto Melani, Maria Camilla Pagnini, Claudio Rosati e Paolo Mazzei
Uscirà l’8 marzo, nel giorno della festa della donna, il libro Maria Melani stilista tra Pistoia, Firenze e Roma (Edifir), dedicato a una donna che, con le sue creazioni, alle donne ha dedicato tutta la vita, celebrandone ed esaltandone la bellezza. Curato dal figlio Alberto Melani, insieme a Maria Camilla Pagnini, il volume ripercorre la storia di Maria, dagli esordi a Pistoia, giovanissima, nella sartoria di quella che sarebbe diventata poi sua suocera, alla creazione della griffe Melania, sino all’arrivo del successo, con l’apertura dell’atelier a Roma e i grandi riconoscimenti nazionali ed internazionali. E sullo sfondo della storia personale, nei testi e nelle immagini del libro, scorre la storia dell’Italia intera, raccontata in un suo momento magico e irripetibile, quello del dopoguerra e del boom economico. Un momento in cui agli abiti di alta moda, le sartorie affiancarono il prêt-à-porter, proponendosi per la prima volta sui mercati internazionali e facendo nascere, grazie alla Dolce Vita, quando via Veneto era il salotto del mondo e Cinecittà era chiamata la “Hollywood sul Tevere”, il mito poi intramontabile del Made in Italy.


Il libro verrà presentato a Pistoia, al Museo Marino Marini, venerdì 9 marzo alle ore 18. Insieme agli autori, Alberto Melani e Maria Camilla Magnini, interverranno Claudio Rosati e Paolo Mazzei.
La Sartoria Melani, nata agli inizi del Novecento nel cuore antico di Pistoia, era nei primi anni Trenta già affermata e, sotto la direzione della futura suocera di Maria, la signora Dolores, serviva l’aristocrazia e la borghesia cittadina e della vicina Firenze. Maria vi arrivò a bottega subito dopo la scuola dell’obbligo, come si usava al tempo, e già mentre si formava professionalmente, dimostrò abilità tutte proprie che la resero, in breve tempo, la principale collaboratrice della proprietaria. E’ in sartoria che conobbe Marcello, il minore dei tre figli di Dolores, che divenne suo marito nel 1942.
Dopo la guerra, mentre la sartoria pistoiese riconquistava, tra mille difficoltà, le sue precedenti capacità produttive, Maria si affermò sempre di più all’interno dell’atelier, tanto che presto la suocera le passò il timone. E’ del 1954, in un periodo in cui le pari opportunità non erano nemmeno lontanamente concepibili, la sua iscrizione alla Camera di Commercio e la nascita della griffe Melania. L’atelier continuò ad avere la scuola di taglio e cucito, dove le ragazze, come aveva fatto Maria, venivano ad imparare il mestiere. Molte arrivavano della montagna pistoiese e, in quella che somigliava più ad una famiglia allargata che ad una azienda, Maria organizzò una sorta di ospitalità in sartoria, per consentire alle allieve di dormire in negozio durante la settimana.
Lo stile Melania, all’inizio, è ispirato a quello di Dior, con abiti caratterizzati da spalle arrotondate, vita molto stretta e gonna a corolla. Ma presto la ricerca e l’innovazione sui materiali diventò un tratto distintivo della maison, specialmente in quello che può essere definito il suo decennio d’oro, tra il 1958 e il 1968. Abbandonate le sete e i ricami preziosi, Maria iniziò ad utilizzare i tessuti creati a Pistoia per le confezioni di biancheria, che venivano vendute all’epoca in tutta Italia. Tessuti dunque ritenuti “poveri”, ma reinterpretati e arricchiti in modo originalissimo. Sono di Melania i modelli della fine degli anni Cinquanta realizzati in “tela asciughino” dalla caratteristica rigatura sottile, bianca e blu o bianca e rossa. E sempre suoi, più tardi, saranno quelli in “tela spazzino”, così detta perché utilizzata per le divise degli operatori ecologici, e usata da Maria con applicazione di bordi colorati, specchietti e borchie. La fama dell’atelier esce presto dalla Toscana, tanto da dare a Maria Melani il coraggio di aprire, nel 1958, uno showroom anche a Roma, in via Capo le Case, che la mette in contatto con un mondo sempre più ampio. E se Nilla Pizzi era già cliente affezionata della sartoria, tanto da presentarsi a quattro diverse edizioni di Sanremo indossando abiti Melania, grazie al periodo romano diventarono assidue frequentatrici dello showroom anche le attrici Abbe Lane, Sandra Mondaini, Marisa Del Frate, Delia Scala, Marisa Merlini e i volti televisivi Alessandra Panaro e Edy Campagnoli. Nel 1957 Elsa Morante ricevette il premio Strega per L’isola di Arturo indossando un abito in seta rossa uscito dalla sartoria Melani; in un servizio pubblicato su “Boss Magazine” indossava abiti Melania Brigitte Bardot e acquistarono i suoi capi anche Jayne Mansfield, Ava Gardner e Ainouk Aimee.
Maria non tracciò mai su carta da disegno le sue idee e i suoi modelli, lavorando direttamente con le forbici, ma trovò un “trascrittore” ideale del proprio talento in Moreno Cappellini, un ex decoratore della Richard Ginori di Sesto Fiorentino che collaborò poi per anni con Melania. Inizialmente facendo solo i figurini, in seguito anche lavorando ad una serie di abiti dipinti, presentati nei primi anni Sessanta a Roma. Finito il loro sodalizio, Cappellini collaborò anche con Emilio Pucci e con le sorelle Fontana.
Un altro personaggio chiave nella vita di Maria fu Furio Pancani, che portò gli abiti Melania in tutti i suoi negozi: la boutique a Roma, in via Sistina, quella in Piazzetta a Capri e poi nel suo terzo negozio, in via della Vigna Nuova a Firenze. Una piccola rete di vetrine in punti strategici che lanciò tendenze e vide passare per le sue sale tutto il jet set dell’epoca.
Nel 1967, mentre proponeva le sue creazioni alla Mostra dell’Artigianato di Firenze, Maria conobbe anche Giovan Battista Giorgini, che l’apprezzò subito molto, esortandola ad impegnarsi per riuscire a partecipare a “Pitti” ed imporsi così all’attenzione dei buyer internazionali. Cosa che accadde negli anni successivi e che portò il marchio Melania nei Paesi Arabi e in Giappone.
Una figura tutta da riscoprire, quella di Maria Melani, che contribuì, insieme ad altri stilisti e capaci artigiani del tempo, ad affermare il successo della moda italiana nel mondo.

Fabrizio Del Bimbo
 

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