sabato 28 maggio 2022

Re-Fresh di Doria 1905 a Pitti Uomo 102

 



PITTI IMMAGINE UOMO 102

14-17 giugno 2022
Fortezza da Basso
Padiglione Centrale
Salone M - p. Inferiore
Stand 30


RE-FRESH
SS23
“re-dust” your hat


Terra, Mare, Aria. È da questi elementi che soffia il "RE-FRESH" di Doria 1905 e pervade la collezione PE23.


Mare, Bauxite e Nuvola si susseguono, intervallati da nuance naturali, Frumento, Olivo, Lavanda, Tufo, Brughiera, in un gioco di colori a tratti positivo/negativo, che passa per i cappelli iconici, arrivando fino alle grandi novità del Brand.

Una vera e propria celebrazione degli angoli più selvaggi delle terre nelle quali Doria è nata. Un percorso creativo che parte dalla reinterpretazione dell’Heritage per arrivare a rinnovare e “rinfrescare” i prodotti che sono segno distintivo della Maison.

Intrecci bicolore rubano sfumature da terra e mare e si rincorrono sui fili di paglia, nei tessuti, nelle cinte, intessute in esclusiva in Grecia, secondo un’antica tradizione che spesso si ritrova nelle lavorazioni artigianali della Grècia Salentina.


Intrecci di giunco, tradizione antica, si arricchiscono di un décor unico e irripetibile, canapa e sfridi di tessuto di recupero creano inedite trame, per dare ai materiali una seconda vita.

Doria 1905, sensibile alla sostenibilità delle produzioni, ha intrapreso un percorso virtuoso di recupero delle rimanenze di produzione delle collezioni, materiali di qualità che rischierebbero di restare inutilizzati. Promuove la salvaguardia dell’ambiente e l’etica della produzione a partire dalla scelta delle materie prime, possibilmente Made in Italy, talvolta di provenienza esclusiva del luogo d’origine di uno specifico prodotto.

L'alleggerimento delle forme e la costruzione dei prodotti, nel segno di un percorso intrapreso ormai da tempo, svelano pratici e moderni capi analizzati e destrutturati per interpretare una micro-linea dedicata ai momenti di svago sportivo, visiere, caps, bucket in canvas stampato e spugna in puro stile tennis '80 (sport musa di Doria) e la loro "denim version" che strizza l’occhio allo street-sportswear.

Un ritratto impressionista en plein air affidato agli occhi e alle scelte raffinate e "selvagge" dei fotografi Flavio & Frank e del videomaker Gabriele Surdo.

Una ventata di freschezza che si respira a pieni polmoni, come il vento di Levante, come l’aroma dei campi estivi, il profumo pungente del mare e l’acre sentore della terra rossa umida.

Outsider, un po’ dandy, un po’ rock, sfrontato, sofisticato e globetrotter, in breve too-Doria, così come chi ama e indossa “Doria1905”



#refresh #hats #hatlovers #doria1905 #re-fresh #ss23 #handmadepassion #pu102
🌱


Nicoletta Curradi 
Fabrizio Del Bimbo 






mercoledì 18 maggio 2022

A Montelupo Fiorentino Marco Bagnoli espone la sua opera Settantadue nomi - Italian Garden


Progetto realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (IX edizione, 2020), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura (MIC)





Il Signore entrò nella tintoria di Levi, prese settantadue colori, li gettò nel calderone e li ritrasse tutti bianchi e disse:

“Il Figlio dell’uomo è giunto invero come un tintore”.

Vangelo di Filippo


 

Nel parco che circonda la Villa Medicea dell'Ambrogiana di Montelupo Fiorentino, si è inaugurata “Settantadue nomi - Italian Garden”, opera site-specific dell’artista Marco Bagnoli con cui il Museo della Ceramica di Montelupo, con un progetto della Fondazione Museo Montelupo Onlus, ha vinto l’edizione 2020 di Italian Council, il bando internazionale promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura per sostenere, promuovere e valorizzare l’arte contemporanea italiana nel nostro paese e nel mondo.


L'opera di Marco Bagnoli ha un'origine lontana: sorge nell’immaginario dell’artista nel 2010, dopo un viaggio in Iran e passa attraverso gradi di trasformazione. Se nella prima creazione, pensata per il giardino del Padiglione Italiano di Auroville (città indiana nata dalla visione del filosofo e mistico Sri Aurobindo) sono le piante a circondare una fontana che sta al centro, nella sua evoluzione pensata per il giardino ad Isfahān, in Persia, già i vasi sostituiscono le piante.


Pur cambiando nel suo aspetto formale, l’opera si fonda sempre sul quinconce: gruppo di cinque unità, di cui quattro sono vertici di un quadrato e la quinta è il suo centro. Da questa disposizione armonica - spesso utilizzata da Bagnoli - nasce nell’opera per la Villa Medicea dell'Ambrogiana un giardino originario: rappresentazione simbolica della terra nel momento della sua creazione; sospensione in un luogo in cui le cose ancora non emanano alcuna ombra e ci sono restituite in tutta la loro purezza.


Settantadue nomi - Italian Garden - è costituita da 72 vasi in ceramica smaltata blu, verde e rame a terzo fuoco; il centro del quinconce - che rimane apparentemente vuoto - ospita la forma ideale di un vaso asimmetrico che nella sua rotazione dà origine ai 72 profili dei vasi torniti, posti a quinconce nel giardino.


Settantadue nomi - Italian Garden ha inoltre una componente sonora fondamentale: quasi una voce che emana dai vasi stessi e che intona le parole del poeta persiano Rumi:


Ed io chiesi: “Che cosa fare del mio cuore?”.


Lui disse: “Dimmi che cosa contiene”.


Ed io risposi: “Dolore ed amarezza”.


Lui mi disse: “Tienilo così com’è. La ferita è il punto da dove la Luce entrerà in te”


 


Voce di poeta qui resa viva dalle voci degli artigiani e di chi ha collaborato a vario titolo alla costruzione dell’opera: una rappresentanza e una rappresentazione della capacità manifatturiera del territorio toscano.


Proprio in virtù di questo canto i vasi si potranno trasformare in sonovasori.


Sonovasoro - anagramma di vaso sonoro - è opera archetipica di Bagnoli esposta per la prima volta a Valencia nel 2000.


 


Durante il complesso processo artistico di realizzazione dell’opera avvenuto nella fornace, nell'Atelier Marco Bagnoli e infine nel parco della villa Villa Medicea dell'Ambrogiana - è stato prodotto un video d’arte a cura di Ela Bialkowska e Giulia Lenzi, con la coreografia di Catherine Galasso, girato con la partecipazione attiva degli artigiani che hanno realizzato Settantadue nomi - Italian Garden. Il video, che è parte integrante dell’opera stessa - anzi contribuisce a renderla Opera Scenica, altro tema fondante e caro al Maestro Bagnoli - verrà proiettato la sera dell’inaugurazione sul muro di cinta della Villa Medicea dell'Ambrogiana e sarà presentato nelle conferenze nei musei partner del progetto:  il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, il Museo della Ceramica di Montelupo Fiorentino e Magazzino Italian Art a Cold Spring (NY), e in altre sedi prestigiose, comprese le città della rete AICC (Associazione Italiana delle Città della Ceramica). 


 


Settantadue nomi - Italian Garden sarà corredato da un catalogo edito da Fondazione Museo Montelupo a cura di Giuliano Serafini e contenente anche un testo critico di Pier Luigi Tazzi, che prima della sua scomparsa tanto entusiasmo ha infuso in questo progetto.


 


La collocazione dell’opera nel parco della Villa Medicea dell'Ambrogiana, contribuisce ad arricchire il percorso urbano di arte contemporanea; progetto avviato con Materia Prima, prodotto dalla Fondazione, e inaugurato a partire dal 2016 con la partecipazione di Ugo La Pietra, Loris Cecchini, Hidetoshi Nagasawa, Fabrizio Plessi, Lucio Perone, Gianni Asdrubali, Bertozzi & Casoni, e che, con le successive edizioni, ha goduto del contributo di lavori di Andrea Salvatori, Mario Trimarchi, Antonio Aricò, Luce Raggi.


 


Settantadue nomi - Italian Garden è destinata alle collezioni del Museo della Ceramica, istituzione culturale che, affiancata dalla Fondazione Museo Montelupo, promuove l’utilizzo del materiale ceramico nella produzione di opere d’arte contemporanea anche attraverso residenze d’artista.


Oltre alla ceramica va citata nell’opera di Marco Bagnoli anche la presenza del vetro, altro materiale significativo nella produzione manifatturiera del territorio.


 


L’inaugurazione dell’opera aprirà gli eventi della rassegna nazionale Buongiorno Ceramica (20 - 22 maggio 2022) e si terrà nel parco della Villa Medicea dell’Ambrogiana, in prossimità del Museo Archeologico di Montelupo, venerdì 20 maggio 2022. La serata si aprirà alle 21.00 con il saluto delle autorità. Seguirà una performance e la proiezione del video. Sarà presente l’artista, l’ingresso è libero. Domenica 22, all’interno di Buongiorno Ceramica, si terrà un trekking urbano tra il borgo e il parco della Villa Medicea, seguendo il percorso delle opere diffuse in ceramica. La passeggiata partirà alle 10.00 dal Museo della Ceramica e si chiuderà intorno alle 11.30 proprio di fronte all’opera di Marco Bagnoli (informazioni e prenotazioni 0571 1590300 e info@museomontelupo.it).


 


Il video, realizzato durante la produzione di Settantadue nomi - Italian Garden, verrà presentato il 29 giugno alle 18.00 al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, insieme al catalogo dell’opera di Marco Bagnoli, a cura di Giuliano Serafini, e il 15 luglio alle 21.30 alla Fornace del Museo di Montelupo, in via Giro delle Mura 88. Il 18 agosto, infine, alle 18.00 ora italiane, Magazzino Italian Art Center a Cold Spring (NY) metterà online sul suo sito il video della performance di inaugurazione dell’opera.


Museo della ceramica di Montelupo

Fondazione Museo Montelupo Onlus

Tel. +39 0571 1590300 | info@museomontelupo.it | www.museomontelupo.it


 Fabrizio Del Bimbo


martedì 17 maggio 2022

Fino al 31 luglio Let's get Digital alla Strozzina

 




Let’s Get Digital! è il nuovo progetto espositivo presentato dalla Fondazione Palazzo Strozzi, che dal 18 maggio al 31 luglio 2022 porta negli spazi della Strozzina e del cortile di Palazzo Strozzi la rivoluzione dell’arte degli NFT e delle nuove frontiere tra reale e digitale, attraverso le opere di artisti internazionali quali Refik Anadol, Anyma, Daniel Arsham, Beeple, Krista Kim e Andrés Reisinger. 

Promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e Fondazione Hillary Merkus Recordati e a cura di  Arturo Galansino (Direttore Generale, Fondazione Palazzo Strozzi, Firenze) e Serena Tabacchi (Direttrice  MoCDA, Museo d’arte digitale contemporanea), la mostra presenta un percorso tra installazioni digitali ed esperienze multimediali create da artisti che esprimono le nuove e poliedriche ricerche della Crypto Art, basata sul successo degli NFT, una rivoluzione per tutto il mondo dell’arte, digitale e non solo.  


Oltre all’arte, anche la moda, la musica, lo sport e il mondo del gaming creano nuovi NFT ogni giorno, aprendo nuove dimensioni di interazione tra reale e digitale. Acronimo per Non-Fungible Token, “gettone  non fungibile/riproducibile”, un NFT è un video, un’immagine o un qualunque contenuto digitale che viene certificato (o in gergo “mintato”, coniato) attraverso la blockchain. Letteralmente una "catena di blocchi", questa tecnologia rende i file crittografati, non modificabili e registrati in un archivio che garantisce a un file di essere visualizzato da tutti ma posseduto solo da un singolo individuo o, per meglio dire, da un singolo wallet, un indirizzo identificativo ma anonimo. In questo nuovo mondo digitale basato a livello di mercato sulle criptovalute, gli NFT popolano i cosiddetti metaversi, mondi paralleli virtuali i cui confini si estendono fino al mondo tangibile e convenzionale ma con nuovi paradigmi di interazione sociale. 

 



Punto di partenza per la mostra è l’installazione site specific per il cortile di Palazzo Strozzi di Refik Anadol (Turchia, 1985) con un’inedita relazione tra architettura digitale e fisica attraverso un’esperienza ipnotica e multisensoriale, un’opera dinamica in cui gli algoritmi dell’intelligenza artificiale creano visioni illusionistiche che sfidano la nostra nozione di realtà. A questa installazione si lega il percorso nelle sale della Strozzina, dove ogni singolo ambiente propone opere e installazioni immersive create dagli artisti coinvolti.

 

Protagonisti sono Beeple (Mike Winkelmann, USA,1981), del quale è esposta un’ampia selezione delle iconiche opere in cui unisce politica, cultura pop e irriverenti riferimenti all’attualità, inseriti in scenari distopici o post apocalittici; Daniel Arsham (USA, 1980), che con la sua ricerca rinnova una riflessione sull’idea di scultura attraverso la creazione di loop temporali in cui materialità e immaterialità si uniscono in una continua e  perpetua trasformazione e distruzione; Krista Kim (Canada) che con il suo distintivo stile minimalista invita a entrare in un mondo di geometrie e riflessi impossibili, uno spazio immersivo di immagini distopiche e  rassicuranti allo stesso tempo. A questi si affiancano Andrés Reisinger (Argentina, 1990) con l’opera Arcadia, realizzata in collaborazione con la poetessa Arch Hades e il compositore RAC, in cui poesia, suono e immagini si fondono in un’esperienza meditativa che ci invita a riflettere sulle nostre routine quotidiane e sull’uso dei  social media. Infine, il collettivo Anyma (Matteo Millari e Alessio De Vecchi, Italia) – che con le sue opere e concerti live sperimenta nell’ambito dell’intersezione tra musica e visual performance – propone un  landscape fisico e visivo site specific per uno degli ambienti della Strozzina.

 Nicoletta Currradi

domenica 8 maggio 2022

Raffaello protagonista di un volume di'arte di Menarini



 

L’evento ha celebrato l’artista simbolo del Tardo Rinascimento nella chiesa sconsacrata di Santo Stefano al Ponte. Il legame tra il gruppo farmaceutico e l’arte italiana continua e si rinnova nel tempo.

  

Ha saputo rappresentare l’armonia pur vivendo in un periodo di tensioni e lacerazioni. È stato emblema del Tardo Rinascimento e il primo a ergersi come paladino della tutela dell’antichità. Raffaello Sanzio è il protagonista del volume della collana d’arte del Gruppo Menarini presentato, con un evento di video-arte, nella chiesa sconsacrata di Santo Stefano al Ponte a Firenze, primo centro italiano per le Esperienze di Arte Immersiva.

Curata dalla bravissima Cristina Acidini, già soprintendente dei musei d’arte di Firenze ed oggi presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, la monografia collega vita e opere mettendo in rilievo l’evoluzione dell’aspetto umano e artistico di Raffaello. E punta l’attenzione su un aspetto biografico meno noto, che ne fa capire l’attualitàovvero il suo impegno per la tutela dei monumenti antichi, un concetto che, nei secoli successivi, farà tanta strada e sarà all’origine della moderna tutela delle belle arti.

All’epoca – spiega Acidini si stava spogliando quanto restava dell’Antica Roma: si fondevano bronzi, si smontavano templi per riutilizzare in modo spregiudicato i pezzi. Raffaello è la prima voce autorevole a ergersi contro il dissennato sfregio delle rovine romane. Si rende conto del danno che si sta facendo e, nel 1518, scrive a papa Leone X chiedendo di fermare quello scempio. Il papa lo capisce e lo nomina “Prefetto dell’antichità”, una sorta di soprintendente, il primo nella storia a ricevere questo incarico”.

Un ruolo, quello di Raffaello, che sottolinea la necessità di tutelare, proteggere e conservare le tracce del passato. Rispettare l’arte e favorire il più possibile la sua divulgazione è anche una delle mission di Menarini. Quella tra il Gruppo e l’arte, infatti, è una lunga tradizione che continua nel tempo e si rinnova.

Con la pubblicazione annuale delle monografie d'arte, per quasi settant'anni Menarini ha avuto la capacità, ma soprattutto la costanza e l’intelligenza, di portare avanti molteplici messaggi: far conoscere i maestri italiani, salvaguardare il patrimonio artistico nazionale e farne apprezzare la singolare eccezionalità - spiega Giovanni Carlo Federico Villa, docente di Storia dell'arte moderna all'Università degli Studi di Bergamo e direttore di Palazzo Madama a Torino - Questi volumi raccontano a un pubblico di non addetti ai lavori la grande arte toscana, romana e veneta, del Rinascimento e non solo, facendone scoprire, anno dopo anno, protagonisti noti e meno conosciuti. Le monografie hanno così spaziato da Beato Angelico, Antonello da Messina, Michelangelo e Caravaggio ai Lorenzetti, Benozzo Gozzoli e Pollaiolo. E questo - prosegue Villa - ha permesso anche agli storici dell'arte di raccontarli, non attraverso saggi specialistici o con un linguaggio rivolto ai colleghi, ma con una narrazione attraente e comprensibile da tutti”.

Avvicinare all'arte italiana è una sfida che Menarini porta avanti anche attraverso le Menarini Pills of Art, pillole video pensate per far conoscere in tutto il mondo le curiosità legate alle opere di artisti rinascimentali: ne sono state pubblicate quasi 600, divise in 8 lingue, con 28 milioni di visualizzazioni. L’ultima, appena pubblicata, racconta gli aneddoti dell’opera di Raffaello “Guido Baldo da Montefeltro”.

Firenze, culla del Rinascimento e sede della nostra casa madre, ha accolto negli anni i più grandi artisti di sempre, tra cui Raffaello – hanno detto Lucia e Alberto Giovanni Aleotti, azionisti e membri del Board di Menarini - A poco più di 500 anni dalla sua morte, Menarini ha voluto celebrare questo grande artista e tutti i pittori rinascimentali protagonisti della storica collana d’arte del Gruppo inaugurata più di mezzo secolo fa”.



Raffaello era lontano dallo stereotipo dell’artista introspettivo e ribelle come oggi lo intendiamo, ed era pienamente inserito nella società del suo tempo. La sua amabilità e capacità di dialogare con tutti, dalle persone semplici ai potenti, è uno dei fattori che ne hanno determinato il successo: dovunque è stato ben accolto e dovunque si è fatto ben volere. Non era un solitario, non temeva di avere intorno persone di valore, ma era un imprenditore in senso moderno, con spiccato senso per le pubbliche relazioni.

“Vissuto a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento, nato a Urbino da padre pittore, Raffaello Sanzio si sposta per lavoro a Città di Castello, Perugia e Siena, dove collabora alla Libreria Piccolomini nella cattedrale. Poi si trasferisce a Firenze per continuare a perfezionarsi. “Ha circa 20 anni -spiega Cristina Acidini, presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno - e vi trova Michelangelo e Leonardo da Vinci. Qui impara moltissimo e crea moltissimo, come la Madonna del Cardellino e i ritratti di Agnolo Doni e Maddalena Strozzi, ma inizia anche il percorso della pittura monumentale, con la pala Dei, destinata alla Basilica di Santo Spirito. Ma questa era solo una tappa. Nei primi del Cinquecento viene chiamato a Roma per un’offerta irrinunciabile: lavorare alle stanze private del papa Giulio II. E di lì in poi sarà un susseguirsi di successi che lo porteranno a diventare architetto perché il papa Leone X, figlio di Lorenzo il Magnifico, ne finanzierà gli studi per dargli infine l’incarico di progettare la Basilica di San Pietro, il punto di riferimento della Cristianità”.

Nel 2020 si è celebrato il cinquecentenario della morte di Raffaello e la ricorrenza ha riacceso le luci su questo straordinario artista, che apparentemente non sembra appartenere al prototipo di quelli che la nostra epoca sente vicini, come potrebbe essere un Caravaggio o una Artemisia Gentileschi. “Il suo stile – prosegue Acidini - è diverso dalla nostra sensibilità, non ci parla di tormenti spirituali, è invece il testimone dell’armonia e della grazia, offre con naturalezza un mondo ideale, nella cui contemplazione forse proprio oggi, dopo due anni di pandemia Covid-19, verrebbe il desiderio di immergersi. Questo sembra in effetti in apparente contraddizione con la sua biografia, perché Raffaello ha vissuto in un mondo attraversato da guerre, scismi e lacerazioni all’interno della chiesa, violenze psicologiche e tormenti sociali. Nonostante ciò, dipinge e scolpisce creando immagini di armonia, che sembrano appartenere a una sfera ideale, eppure profondamente presente e realistica nei dettagli naturali”. Sintesi di questo e vero e proprio simbolo del Rinascimento maturo, è la Scuola di Atene, che in un teatro immaginario del sapere universale, rappresenta un dialogo affascinante e impossibile tra 58 filosofi e matematici vissuti in epoche diverse, è l’opera mirabile e visionaria che parla di speranza, di una umanità in grado di raggiungere vertici sublimi.


Menarini e l’Arte


Era il 1956 quando Menarini pubblicò il suo primo volume d’arte dal titolo “Il Testimone d’Egitto”. “E’ stupefacente – spiega Giovanni Carlo Federico Villa, autore di diversi volumi della collana, tra cui quelli su Tiepolo, Tintoretto e Lorenzo Lotto – che questa volontà di divulgare e sensibilizzare verso il nostro patrimonio artistico abbia mantenuto continuità nel tempo, intessendo un dialogo che dura da quasi a sette decadi. Questo progetto, corredato da un apparato iconografico di altissimo livello, in tanti decenni ha anche coinvolto grandi storici dell'arte e accademici, consentendo loro di farsi conoscere da un pubblico di non esperti, da Pierluigi De Vecchi ad Antonio Natali, Vittoria Garibaldi, Chiara Frugoni”. Si tratta, inoltre, di libri 'dalla doppia vita': per un anno distribuiti solo da Menarini e poi, allo scadere di questo, ristampati dalla casa editrice e immessi nel circuito librario". 

Per sensibilizzare all’arte, ancora prima delle Pills of Art (www.menarini.com/en-us/news/menarini-pills-of-art) e rivolta a un altro tipo di pubblico, è nata, nel 1977, anche Minuti Menarini. La rivista, a cura della Fondazione Internazionale Menarini, racconta ogni mese i protagonisti dell'arte, in questo caso non solo italiana ma mondiale, a una comunità che conta oggi circa 115 mila medici italiani e operatori sanitari.


La presentazione di è svolta nella suggestiva Cattedrale dell’Immagine.


Colore, luci, immagini che si rincorrono sulle pareti: la presentazione del volume su Raffaello è stato un vero e proprio evento di video-arte ospitato in uno dei capolavori sconosciuti del patrimonio architettonico fiorentino. Dal 2015, grazie all’intervento di Crossmedia Group, la chiesa sconsacrata di Santo Stefano al Ponte è rinata con il nome di Cattedrale dell’Immagine, trasformandosi nel primo centro permanente italiano per le Esperienze di Arte Immersiva: il modo migliore per entrare a contatto a 360° con i grandi capolavori dell’arte (www.cattedraledell'immagine.it/). Dal 2015 ha ospitato 8 mostre, da Monet a Van Gogh, da Klimt a Leonardo da Vinci, per un totale di oltre un milione di visitatori, 1.500 concerti e 97 eventi speciali.


Fabrizio Del Bimbo


In 2600 alla Guarda Fiirenze 2022




E tornata dopo due anni di stop per il Covid la Guarda Firenze, edizione numero 48, la corsa che per tradizione ha avviato i fiorentini allo sport, e sono stati circa 2600 i partenti, tra adulti (sul percorso di 10 km) e ragazzi (questi erano circa 800 per il percorso Family di 3 km) che non si sono voluti perdere levento organizzato da Firenze Marathon in collaborazione con Atletica Firenze Marathon.

Partenza e arrivo erano in piazza Duomo, dove cè stata grande festa, con il via dato dallassessore allo sport del Comune di Firenze Cosimo Guccione, con Giancarlo Romiti presidente del comitato organizzatore di Firenze Marathon come sempre in prima fila a coordinare lo staff.

E stata veramente una grande festa  ha sottolineato il direttore tecnico di Firenze Marathon, Fulvio Massini  e finalmente si è rivisto il vero spirito della Guarda Firenze, persone che corrono gioiose senza un particolare obiettivo tecnico, ma solo per lo spirito di esserci e di fare attività fisica e movimento.


Per la cronaca il primo uomo ad arrivare al traguardo, dopo 3419 dallo start, è stato Ayob Bouras, marocchino da tempo residente in Toscana e da questa stagione tesserato per il GS Il Fiorino di Sesto Fiorentino. Tutto molto bello  ha detto dopo larrivo - ringrazio gli organizzatori per il percorso bellissimo e per la puntuale organizzazione. Ora preparo per giugno una 10 km tecnica da fare bene.

Prima donna al traguardo, sesta assoluta, la italo venezuelana tesserata per la SS Lazio, Maria Grazia Bianchi, in poco più di 39 minuti. 


Sono stati assegnati 200 premi a sorteggio per tutti gli arrivati della 10 km ludico motoria e premiate le scuole che hanno presentato alla partenza più partecipanti con premi finalizzati allacquisto di materiale didattico-sportivo.

Nellordine: per le scuole elementari, sono state premiate la San Piero Martire (che era stata terza nelledizione di due anni fa), la Villani, la Collodi, il Kassel, e la Galilei. Per le scuole medie invece primo posto per Serve di Maria davanti alla Botticelli.

 

A tutti i partecipanti alla Guarda Firenze di 10 km è stata consegnata la T-shirt ufficiale Joma Guarda Firenze, maglia che, in collaborazione con lAssociazione Mandela, recava scritta una frase del grande leader politco sudafricano: "Lo sport ha il potere di cambiare il mondo", mentre ai ragazzi è stato consegnato un gadget dello sponsor tecnico InTempo, un astuccio scolastico di utilità e appeal.

Tra i premi a sorteggio anche giornate gratuite, oppure abbonamenti mensili o semestrali nei centri fitness Virgin, e biglietti gratuiti per lo spettacolo della sera della domenica Notre Dame de Paris, di scena al Mandela Forum e premi forniti da Game 7 Athletics. Acqua San Benedetto e Conad hanno curato i ristori.


PROSSIMO APPUNTAMENTO

Sabato 18 giugno con partenza alle 21 da Piazza Duomo l82esima edizione della Cetilar Run Notturna di San Giovanni, la tradizionale e attesa gara competitiva sulla distanza di 10 km.


Nicoletta Currradi

venerdì 6 maggio 2022

L'universalità senza tempo del “Romeo e Giulietta” in mostra alla Fondazione Zeffirelli


Sabato si inaugura “This Grief Shows Much Of Love”




La bellezza e la forza dei contrasti del capolavoro del 1968 attraverso una selezione di foto di scena di G.B. Poletto


 
Si intitola “This Grief Shows Much Of Love. A Story of Contrasts” la mostra che sarà inaugurata sabato 7 maggio alle 16 alla Fondazione Franco Zeffirelli. La mostra, curata dagli studenti del Master of Arts in Museologia dell’Istituto Lorenzo de’ Medici e Marist College, parte dalla raccolta di materiale d’archivio della Fondazione: gli studenti hanno infatti selezionato un nucleo di opere fotografiche tratte da “Romeo e Giulietta”, il capolavoro diretto dal maestro Zeffirelli nel 1968. 

 

Attraverso la straordinaria bellezza degli scatti di scena di G.B. Poletto, con l’incursione nella cronaca del backstage del film, gli studenti-curatori hanno voluto mettere a fuoco le immagini che potessero rappresentare un viaggio nel mondo interiore del regista e nella sua personale visione della tragedia shakespeariana. L’obiettivo dichiarato è quello di guidare il visitatore nel processo creativo della realizzazione del film, sia dietro che fuori dall’obiettivo della macchina da presa. 

 

Gli scatti di scena, i volti di Leonard Whiting (Romeo) e Olivia Hussey (Giulietta) colti nelle pause di lavorazione, la premura dello stesso Zeffirelli nel seguire i due giovanissimi attori: la mostra non è solo un luogo di meditazione su temi universali ma anche un'occasione di riflessione sulla straordinaria capacità di Zeffirelli di emozionare ogni genere di pubblico, a distanza di generazioni.

La mostra, che si snoda in 8 sezioni incentrate sulla tematica dei contrasti, sarà visitabile ad ingresso gratuito fino al 7 giugno, dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 18 nel complesso di piazza San Firenze 5, sede della Fondazione Zeffirelli.


Fabrizio Del Bimbo

Il 24 maggio la premiazione di 'Giu' le mani, il diritto di contare"

 




Martedì 24 maggio, nella Sala dei Grandi della Provincia di Arezzo, saranno premiati i lavori degli istituti scolastici che hanno partecipato agli incontri con le protagoniste della scorsa edizione


 In vista del decennale del Premio Internazionale Semplicemente Donna, si chiude ufficialmente la IX edizione della manifestazione con la cerimonia dedicata al progetto “Giù le mani, il diritto di contare”: un concorso rivolto agli istituti scolastici di Arezzo e della Valdichiana che, lo scorso novembre, hanno preso attivamente parte a una serie di incontri con tutti i protagonisti e le premiate del 2021. Martedì 24 maggio, alle ore 10, nella suggestiva cornice della Sala dei Grandi della Provincia di Arezzo si terrà, infatti, la cerimonia di consegna delle borse di studio agli studenti e alle studentesse che, attraverso la realizzazione di video, saggi ed elaborati, hanno dato voce alle loro impressioni e riflessioni sui temi della violenza e della parità di genere.  

“Le nuove generazioni sono il nostro futuro e il fatto che gli eventi collaterali del Premio Semplicemente Donna siano legati al mondo delle scuole è, da sempre, il vero valore aggiunto della manifestazione – dichiara Stefania Franceschini, assessore all’Istruzione e alle Pari opportunità del Comune di Castiglion Fiorentino; - attraverso gli incontri con gli istituti del territorio, è proprio alle giovani generazioni che vogliamo parlare, trasmettendo loro un messaggio di rispetto della persona e della parità di genere. In attesa, della X edizione del premio, incentivare le iniziative all’interno dei plessi scolastici è sicuramente un obiettivo condiviso su cui ci impegneremo con entusiasmo”. 

L'I.I.S "Luca Signorelli" di Cortona, l'I.S.I.S “Antonio Vegni”- Capezzine, l’I.I.S.S "Giovanni da Castiglione" di Castiglion Fiorentino, il Liceo "Vittoria Colonna", il Liceo classico "Francesco Petrarca" e l'I.T.I.S "Galileo Galilei" di Arezzo. questi i sei istituti che, nel corso dell’edizione 2021, hanno accolto il progetto, partecipando al concorso e contribuendo alla piena realizzazione di quella mission educativa e culturale, da sempre alla base della manifestazione.  

“Con l’appuntamento del 24 maggio, daremo una degna conclusione alla IX edizione del premio – spiega la vicepresidente Chiara Fatai; - Con questo concorso, abbiamo voluto dare un’istituzionalizzazione all’impegno degli istituti scolastici, valorizzando i pensieri e le idee degli studenti e delle studentesse che hanno preso parte al progetto e cercando, al tempo stesso, di capire cosa le testimonianze delle premiate hanno lasciato nel loro animo. Tutte le scuole che hanno partecipato agli incontri hanno aderito al concorso e, dopo aver esaminato i lavori pervenuti, finalmente potremo consegnare le sei borse di studio ai vincitori”.  

Con la prima riunione del comitato organizzatore, si sono anche aperti i lavori per l’edizione del 2022 del Premio Internazionale Semplicemente Donna in programma il prossimo 18 novembre al Teatro Mario Spina di Castiglion Fiorentino che, quest’anno, festeggerà il decimo anniversario della sua istituzione. 

“Abbiamo iniziato a programmare affinché l’edizione del decennale possa essere memorabile – conclude la presidente di giuria, Patrizia Macchione;- anche quest’anno, purtroppo, si riaprono i lavori con una nota di dolore per la drammatica situazione geopolitica internazionale dove, ancora una volta, vediamo le donne sofferenti e in condizione di fuga, inferiorità e pericolo. In questo momento storico, il premio si impegnerà ancora di più per lanciare il proprio messaggio di sensibilizzazione contro la violenza di genere, cecando di costruire percorsi di parità e rispetto”. 


Nicoletta Currradi

martedì 3 maggio 2022

Simg: al via la certificazione delle competenze di medici esperti.

Pronto un nuovo modello di presa in carico del paziente diabetico





Gerardo Medea, Responsabile SIMG Area Prevenzione Metabolica, sottolinea: “Circa i farmaci ipoglicemizzanti più recenti, esiste nella medicina generale un vuoto informativo che la SIMG vuole colmare in maniera rapida e completa. Per raggiungere questo scopo abbiamo proposto un percorso formativo volto all’ottenimento dell’acquisizione di specifiche competenze nella gestione del diabete mellito di tipo 2”




IL PROGETTO DI CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE – La sanità del futuro richiede un affinamento delle competenze e un maggiore coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale, le sentinelle della salute che conoscono nei particolari la storia clinica di ogni cittadino. Per migliorare la preparazione dei Medici di famiglia e per certificare l’acquisizione di determinate competenze è partito il progetto di Certificazione per “MMG Esperto nella presa in carico e gestione del paziente complesso con diabete mellito e patologie metaboliche correlate, con pluripatologie e disabilità” - in collaborazione con la Società Italiana di Medicina Generale.


Al termine del corso di alta formazione nell’ambito diabetologico, i medici di famiglia ottengono l’attestato di partecipazione, condizione essenziale per potersi iscrivere al percorso di certificazione professionale delle competenze. La certificazione ha come nucleo un esame nel quale, in un confronto professionale con gli esaminatori, professionisti di comprovata esperienza, i candidati vengono valutati e riconosciuti come Esperti. Il valore di questo percorso è assicurato da un ente di certificazione accreditato da Accredia (Ente Unico nazionale di accreditamento designato dal governo italiano).


LO SCENARIO - L’ambito in

in cui si è svolto il processo di certificazione è di particolare rilievo: il diabete mellito di tipo 2, infatti, è una delle patologie croniche che colpiscono maggiormente la popolazione italiana. L’Istituto nazionale di statistica (Istat) stima che nel 2016 le persone con questa patologia siano state oltre 3 milioni, cioè il 5,3% dell’intera popolazione. Una cifra a cui va aggiunto il “sommerso” di coloro che non sanno di essere affetti dalla malattia e che probabilmente è aumentato per gli effetti negativi sullo stile di vita della pandemia. A contrastare questa tendenza negativa, sono oggi disponibili numerosi farmaci destinati a rivoluzionare gli approcci terapeutici. L’Agenzia del farmaco ha attribuito anche ai Medici di famiglia la possibilità di prescrivere gli ultimi farmaci ipoglicemizzanti (prima di esclusiva competenza dello specialista), rendendo necessaria una piena consapevolezza degli strumenti disponibili e dei possibili scenari clinici.


“Sulla base di uno scenario in rapida evoluzione, la SIMG ha organizzato in collaborazione con le società scientifiche diabetologiche un progetto formativo che offre la possibilità ai MMG di acquisire tutte le informazioni necessarie per gestire al meglio la patologia diabetica e l’uso dei più recenti farmaci ipoglicemizzanti”, sottolinea Gerardo Medea, Responsabile SIMG Area Prevenzione Metabolica. “Il progetto è partito alla fine del 2021 e ha coinvolto numerosi medici di famiglia con l’obiettivo di fornire ai medici tutte le conoscenze necessarie per impiegare al meglio le nuove soluzioni disponibili. Questi farmaci, infatti, sono molto potenti nel proteggere dal danno d’organo, ma nella medicina generale inevitabilmente esiste un gap informativo che la SIMG vuole colmare in maniera rapida e completa. Per raggiungere questo scopo abbiamo proposto ai MMG




MMG che lo desiderassero di ottenere una certificazione dell’acquisizione di specifiche competenze nella gestione del diabete mellito di tipo 2. Questa certificazione delle competenze, riconosciuta da un ente di certificazione autorizzato da Accredia ha l’obiettivo di attestare il possesso di specifiche competenze di una classe di medici esperti e interessati a quest’area clinica, per gestire appropriatamente il diabete mellito di tipo 2”.


FORMAZIONE TRA CORSI ED ESAMI – Il percorso che porta alla certificazione delle competenze è supportato dal contributo di specialisti e medici di famiglia esperti della materia e che compongono la commissione esaminatrice.


“Il contributo di un esaminatore esterno è fondamentale” – evidenzia il

Prof. Angelo Avogaro, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Malattie del Metabolismo Azienda Ospedaliera-Università di Padova. “Lo specialista può offrire un bagaglio di esperienza culturale nella gestione del paziente con diabete e nell’uso dei farmaci più innovativi prescrivibili ora anche da parte dei MMG. Tale possibilità prescrittiva implica una maggiore equità nel sistema, ma a causa delle diverse competenze serve sicuramente un maggiore scambio sia di esperienze sia di conoscenze. È auspicabile che un approccio di questo tipo venga riprodotto anche in altri ambiti”.


“Il percorso è stato interessante e molto formativo, visto che si trattava di un campo, quello del metabolismo e del rischio cardiovascolare in genere, che non avevo affrontato in maniera approfondita” spiega Marco Benetti, giovane medico di medicina generale che ha appena conseguito la certificazione. “Alla luce delle nuove linee guida, questo percorso è stato fondamentale per la mia formazione. Le prove di esame sono state molto serie e relative a tematiche di attualità, visto che sono state esaminate situazioni che periodicamente si verificano nei nostri ambulatori, che ora potrò affrontare con maggiore lucidità. Per noi medici del territorio è necessario favorire un costante confronto con gli specialisti, al fine di produrre un vantaggio per tutta la comunità scientifica. Sono orgoglioso di aver conseguito questa certificazione professionale che ritengo molto importante per svolgere al meglio la mia professione e che penso possa rappresentare una valorizzazione delle nostre competenze finalmente riconosciute e a tutela dei nostri pazienti”


Nicoletta Currradi

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