giovedì 27 settembre 2012

Etruschi non soltanto in Toscana...

Quando si tratta della civiltà etrusca, il pensiero va subito all’Etruria ed alla Tuscia, ma non si immagina che invece questo antichissimo e misterioso popolo ha affondato le sue radici anche in alcune zone dell’attuale Nord Italia. In Veneto la deliziosa cittadina di Adria, in provincia di Rovigo, racchiude un poco conosciuto Museo Archeologico, che merita davvero una visita. Entrando nel Museo si inizia un viaggio scandito dai colori delle varie sezioni che ricostruiscono gli scenari in cui sono collocati i numerosi e preziosi reperti. E non si possono vedere tutti quelli che sono stati ritrovati in anni di scavi: i depositi sono ricchissimi, ma purtroppo non è possibile mettere tutto in mostra. La famiglia adriese Bocchi, tra fine ‘700 e ‘800, ha raccolto, documentato e conservato gran parte del patrimonio poi entrato a far parte delle collezioni del museo. La visita comincia con il cosiddetto Basso Polesine, cioè la zona del delta del fiume Po, che presenta una linea di costa più arretrata di quella attuale, ma pure allora ricca di paludi ed acquitrini alla foce del Po di Adria e del Canal Bianco-Tartaro. Questo territorio era già abitato nell’età del bronzo medio-recente (XV-XIII sec. a. C.), ma solo nel VI sec. a.C. si crearono punti di approdo e villaggi dediti al commercio, presso San Basilio di Ariano Polesine, dove è stata rinvenuta la famosa statua bronzea di Eracle cacciatore e i tanti reperti etruschi, greci e romani posti in esposizione.

La città di Adria si è così sviluppata nei commerci da conferire il suo nome all’intero mare Adriatico. Tra i pezzi del museo spiccano quelli che riguardano il culto religioso, per esempio quelli del dio Apollo e di Eracle, la ricca ceramica attica a figure nere e rosse importata da Atene, tesoro del museo, le sepolture a inumazione, ricchi di corredi in ceramica e bronzo per gli uomini, in ambra per le donne. La tomba della biga, di epoca ellenistica (III sec.a.C.) presenta due cavalli di cui uno da corsa ed apparteneva forse ad un principe.Le anfore di varie forme del II-I sec.a:C. simboleggiano l’apertura a nuove rotte commerciali, dovute all’affermarsi della civiltà romana in questi luoghi. Inizia un nuoco corso per la città, che viene attraversata dalla via Popilia voluta dal militare Popilio Lenate, ma pure dalla Via Annia, verso Padova. La città diventa municipium e le sepolture sono ad incinerazione. Al periodo imperiale risalgono capitelli, decorazioni, pavimenti a mosaico, lapidi (raccolte e descritte nel suggestivo cortile del museo). Da rimarcare la raccolta di vetri prodotti con le tecniche e i colori più diversi, esposta in una vetrina che ne valorizza l’estetica. Sono splendide la colombina di vetro blu, le coppe color ambra, le coppe del maestro siro-palestinese Ennione che di solito firmava le sue opere. Corte Cavanella di Loreo e San Basilio di Ariano Polesine erano due centri importanti del delta del Po, dove si trovavano la mansio Fossis e la mansio Hadriani, dove si sostava con le imbarcazioni lungo la via Popilia. Al termine del percorso mussale vi sono gli oggetti più tardi (VI-VIII d.C., quando Adria era già sede vescovile. Museo Archeologico Nazionale di Adria Orari: 9.30-19.30 tutti i giorni Chiuso 1° gennaio, 1° maggio, 25 dicembre Info: tel. 0426/21612 www.archeopd.beniculturali.itIl 29 settembre 2012 si inaugura nel museo una mostra sulla tradizione archeologica adriese e ai suoi documenti.
La città di Adria, oltre a vantare tante testimonianze archeologiche etrusche, è la porta di accesso al delta del Po, stupenda zona naturalistica.Parco del Delta del Po, che possiede la più vasta estensione di zone umide protette d’Italia. La flora è estremamente varia e nclude circa un migliaio di specie diverse, grazie alla varietà di ambienti che il Parco racchiude. Lo stesso si può direper quanto riguarda la fauna (oltre 400 specie differenti tra mammiferi, rettili, anfibi e pesci).

La presenza di uccelli è talmente rilevante (oltre 300 specie, nidificanti e svernanti), da fare de Delta del Po la più importante area ornitologica italiana ed una delle più conosciute d’Europa per gli amanti del Birdwatching.
Tra gli anfibi merita una menzione la presenza del raro pelobate fosco.




Fabrizio Del Bimbo

martedì 25 settembre 2012

Fattoria di Montemaggio una perla da scoprire

Ancor oggi è possibile scoprire perle nascoste tra i tanti celebri nomi dell’enologia, realtà che puntano sulla semplice ma non scontata qualità. Tra queste spicca la Fattoria di Montemaggio che si trova nel Comune di Radda in Chianti, nel cuore del Chianti Classico, sulla strada romana fra Siena e Firenze dove si ergeva una torre del XIV secolo. Montemaggio figura su una mappa dei ”Capitani di parte Guelfa” risalente al 1560, conservata nella Podesteria di Radda. Il toponimo deriva da Monte Maggiore riferito alla posizione elevata della località: intorno ai 600 metri sul livello del mare.
La speciale posizione data dall’altitudine unita al microclima, fanno sì che Montemaggio possa offrire una vasta gamma di prodotti, partendo da un grande e accurato lavoro in vigna, oltre che da quello in cantina, da cui hanno origine: Chianti Classico, Riserva, Igt (Merlot), Igt (Merlot e Sangiovese), Rosé di Sangiovese, Chardonnay, Grappa, Grappa Riserva e infine l’Olio Extra Vergine di oliva.
Montemaggio è guidata in primis da donne: Valeria Zavadnikova, giovane proprietaria di origine russa ma con background internazionale, la cui passione per il vino è stata col tempo arricchita di competenze specifiche per poi trasformarsi in un vero e proprio lavoro. Oltre a Ilaria Anichini, Agronomo e Direttore dell’Azienda. Non è un caso se la nuova immagine di Montemaggio è rappresentata dal femminile. L’idea è di Andrey Remnev, noto e quotato pittore russo che ha realizzato un quadro che rappresenta una giovane donna etrusca con un cesto di uva, da cui Marina Zimoglyad, la moglie designer, ha preso ispirazione per la realizzazione grafica del logo e dell’etichetta.
Intorno a queste due figure ruotano vari personaggi fondamentali per l’azienda, sia in vigna, che in cantina. In primis l’enologo: Andrea Paoletti, che dal 1996 segue Montemaggio come consulente enologico.
La fattoria, che è membro del Consorzio del Chianti Classico, si estende su una superficie di 70 ettari ed è costituita da vigneti, oliveti e boschi. I vigneti occupano una superficie di circa 9 ettari, si trovano quasi tutti al centro del podere e sono esposti principalmente a Sud-Ovest su terreni di diverse origini ma prevalentemente ricchi di Galestro, Alberese e Arenarie. È per questo, principalmente, che i vini di Montemaggio sono caratterizzati da eleganza e finezza aromatica.
La maggior parte dei vigneti, caratterizzati da un’elevata densità per ettaro sono di Sangiovese, oltre a piccole porzioni di Merlot, Pugnitello, Chardonnay, Malvasia Nera e Ciliegiolo non ancora tutti in produzione.
I vini Montemaggio sono irrevocabilmente legati ai terreni in cui sono coltivati “al loro terroir” ed hanno assorbito il sapore selvatico dei boschi che circondano la fattoria. A questo si unisce un accurato lavoro in vigna e poi in cantina.
La forma di allevamento scelta è il cordone speronato e nei nuovi vigneti sono in fase di sperimentazione altre forme tra le quali l’alberello, così da anticipare la maturazione e il guyot. Tutto ciò, unito all’esposizione Sud, Sud-Ovest, alla pendenza, al microclima, alla natura del terreno e al faticoso e accurato lavoro svolto, garantiscono un risultato di alta qualità.
Per quanto riguarda la cantina, il principale intento è quello di limitare al massimo l’utilizzo delle Barrique, in modo tale da dare l’opportunità di far assaporare il vino e di non far prevalere il gusto del legno. In particolare, ad esempio, per il Sangiovese sono utilizzate prevalentemente botti grandi o tonneaux, al fine di non snaturare il sapore del vino con sentori di vaniglia o tannini troppo invadenti.
Utilizzando botti e a causa dell’elevata altitudine, i vini Montemaggio, una volta imbottigliati richiedono un lungo affinamento in bottiglia prima di poter uscire sul mercato, talvolta con tempi diversi rispetto ad altre aziende.
Una chicca che evidenzia l’amore vero della proprietà per la terra e i suoi frutti in senso lato, è il meraviglioso orto, progettato in modo da conciliare le esigenze colturali con lo schema compositivo proprio di un giardino di cui vengono riproposti e rivisitati i principali elementi costitutivi. L'orto è infatti suddiviso in aiuole rialzate disposte in modo simmetrico in cui stagionalmente viene pianificato uno schema di piantumazione che associa alle tipiche specie da orto familiare, colture da fiore e alberi da frutto; all'effetto ornamentale e all'aspetto produttivo si somma l'applicazione dei principi del consociativismo agrario, fondamento dell’agricoltura biologica.
Notevole lo studio estetico: la recinzione è schermata da alberi da frutto allevati a spalliera tra cui prevalgono i susini, che in futuro verranno utilizzati nella produzione di un vino dolce da dessert.
Non meno d’effetto il giardino che circonda la fattoria, anch’esso studiato dall’Agronomo paesaggista Francesca Benza (www.francescabenza.com), che mette in luce ancora una volta l’attenzione al dettaglio e al particolare, che contribuisce a raccontare Montemaggio come un tutto armonico.

Del Bimbo Fabrizio



lunedì 17 settembre 2012

Rysto sbarca a Firenze

E' stato presentato a Firenze, Rysto è la prima piattaforma online per il mondo della ristorazione che mette in contatto domanda e offerta di lavoro in tempo reale.
Un cuoco a Roma in 5 minuti? Un barman a Milano in 8? Un runner a Firenze a 15?
Adesso si può, con Rysto (rysto.com), la prima piattaforma social per il settore ristorazione e alberghiero volta a mettere in contatto domanda e offerta di lavoro in real time.
L''evento "Start-up ed Innovation", il social network è nato a livello embrionale lo scorso Marzo in Sylicon Valley durante il periodo di “Startup school” del “Mind the Bridge”. E questo grazie all’idea di tre ragazzi Massimo Fabrizio di Roma, Jacopo Chirici di Firenze e Valerio Castelli di Como, tutti operanti nel settore IT (seppur con diverse mansioni), e con alle spalle alcune esperienze nel campo della ristorazione.
Rysto vuole essere il primo progetto verticale di questo tipo che dà l’opportunità a chi vuole iscriversi di entrare in connessione con una serie di lavoratori (se vi si è iscritti come “Manager”) oppure datori di lavoro (come “Workers”). Il tutto in modo sociale e geolocalizzato, anche attraverso notifiche push su smartphone. L’idea è nata con una Mission: sopperire alle richieste di forza lavoro nei periodi in cui – specialmente in un momento di crisi come adesso – l’imprevedibilità della domanda è un fatto all’ordine del giorno.
L’esigenza di Rysto
Alterazioni di domanda e stagionalità sono due caratteristiche principali dei settori della ristorazione e alberghiero. Reperire figure professionali (specializzate nelle varie mansioni) in seguito ad assenze del personale derivanti da contrattempi improvvisi è un aspetto spesso fondamentale al fine di fornire un servizio impeccabile. Quando questo non accade, il servizio può non risultare all'altezza delle aspettative, e questo spesso si traduce in una possibile perdita di clienti e di conseguenza monetaria.
Fino ad oggi non era esistito, infatti, uno strumento per il c.d. HR Management che permettesse di gestire manodopera temporanea e bilanciare la forza lavoro in base al bisogno effettivo. La ricerca di lavoro in questo settore è un processo che in tutto il mondo viene svolto ancora manualmente. Il giovane a caccia di lavoro si trova costretto a distribuire curriculum (in formato cartaceo, con il frequente rischio che venga perso) con la speranza di trovare un incarico e candidature compatibili. Il momento che intercorre tra il manifestarsi dell’esigenza di una forza lavoro e il contatto con il selezionato lavoratore, è spesso di lunga durata e non privo di complicazioni. La necessità di uno strumento snello, facile ed immediato per effettuare operazioni di reclutamento è d’obbligo sia per i dipendenti che per i gestori.
In un’ottica di ottimizzazione delle risorse, Rysto si dimostra utile per abbattere i costi fissi del personale nel settore del labour market, livellando la forza lavoro in relazione alla richiesta effettiva domanda di mercato (numero di prenotazioni nel caso di ristoranti). E questo in modo flessibile.
La piattaforma è al momento in fase beta, per Novembre 2012 è previsto il rilascio della versione ufficiale.
Per ulteriori informazioni
39.3356771593
Del Bimbo Fabrizio

venerdì 14 settembre 2012

Originale mostra su Garibaldi presso lo Spazio dell'Ente CRF


Giuseppe Garibaldi: un eroe, un mito .. e una icona del merchandising. E’ davvero una sorpresa la sterminata oggettistica che è stata creata nel secolo scorso con l’immagine del celebre condottiero di cui ricorre quest’anno il 130/o anniversario della morte. Si spense, infatti, all’età di 75 anni, all’isola di Caprera il 2 giugno 1882; era nato a Nizza il 4 luglio 1807. Ne è una dimostrazione, per molti versi sorprendente, la mostra ‘La cultura popolare racconta Garibaldi. Oggetti e curiosità da una collezione fiorentina’, allestita dal 15 settembre al 15 novembre (ingresso libero) nello Spazio Mostre dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Ha il Patrocinio del Comune di Firenze. Il catalogo è edito da Polistampa. La rassegna apre la nuova stagione espositiva di questo spazio, piccolo ma collocato in una parte strategica della città. Lo scopo è stimolare curiosità e interesse nel visitatore con eventi di diversa natura, oltre a far conoscere la ricca collezione di opere d’arte di proprietà dell’Ente Cassa che vengono presentate suddivise in sezioni tematiche. Ogni mostra è accompagnata da un’ agile pubblicazione che fa parte di una collana editoriale da conservare.
La mostra è stata presentata i alla stampa da Emanuele Barletti, responsabile delle collezioni d’arte dell’Ente Cassa (in rappresentanza del Direttore Generale Renato Gordini), dall’assessore comunale all’educazione Rosa Maria Di Giorgi e dal curatore Alessandro Zuri. Sono esposti 130 pezzi (il numero non è stato scelto a caso) selezionati da una raccolta di circa 700 e per la prima volta esposti tutti assieme. Essi testimoniano la straordinaria popolarità internazionale dell’Eroe dei due mondi che, superando la dimensione dei ritratti e della statuaria monumentale, nell’Ottocento e agli inizi del Novecento, è entrato nell’immaginario popolare con una infinità di oggetti di uso personale e domestico: dagli orologi ai piatti, dai vasi alle bottiglie, dalle caraffe ai coperchi per teiere, dalle poltrone alle tende, dalle statuette agli orologi.
L’esposizione è articolata in due sezioni dedicate al periodo in cui ha vissuto Garibaldi e quello successivo alla sua morte. Tante le curiosità scovate da questo collezionista fiorentino, un affermato dirigente d’ azienda, in 30 anni di esplorazioni tra aste, mercati, mostre. La vita e l’effigie del grande condottiero compaiono, ad esempio, su pacchetti di sigarette peruviane del 1882 (quando era ancora in vita), sulle cosiddette ‘tobacco card’ cioè le figurine contenute nelle scatole di sigarette americane dal 1900 al 1920 e nelle confezioni Liebig (1910), Ferrero (1950), Lavazza (1960). Vera rarità è un oggetto considerato il ‘primo karaoke della storia’: un ‘barrel’ musicale di fine Ottocento che consiste in un rotolo di carta perforata che, inserito dentro un organo, permetteva di ascoltare l’Inno di Garibaldi e, scorrendo, mostrava il testo in italiano e in inglese.
Ill curatore è a disposizione per visite guidate gratuite da effettuare il sabato mattina. Per prenotazioni telefonare allo 335.7001514
Del Bimbo Fabrizio













mercoledì 12 settembre 2012

A Firenze arriva la 10° edizione di Pitti Fragranze


La cifra stilistica della FIBRAE addicted è l’unicità, coniugata a una consapevolezza delle scelte che sfugge alle catalogazioni modaiole. Essere in perfetta tendenza, asservite ai canoni imperanti, nella perenne tensione dell’apparire nei binari del gusto degli altri non appartiene a chi apprezza le FIBRAE. Le icone della nuova collezione sono figure storiche di cui si può intuire lo stile, tanto sono lontane nel tempo. Restano i vezzi e vanità delle Imperatrici dall’imponente personalità, in epoche in cui il mondo femminile era spettatore silente della Storia. Grandi donne del passato, vissute fra i fasti e la decadenza dall’Impero Romano, da Occidente a Oriente. Ortensia prima oratrice dell’Antica Roma, Ottavia, consigliera di Augusto, Cornelia, Galla Placidia e Teodora, la ballerina Imperatrice. Imponenti plastron in lurex decorato con cristalli, grandi orecchini pendenti e alti bracciali. Le FIBRAE non hanno stagione e non hanno età e sono fatte soprattutto di lurex, che imita la luce dei metalli, superandoli per leggerezza. L’ispirazione romano-bizantina è solo un soffio, resta il gusto per bijoux originali, amati dalle donne che non amano regole e costrizioni, che preferiscono la ricerca all’esibizione del logo, che guardano da lontano i dictat della Moda.
FEMMINILE SINGOLARE. Impossibile il contrario. Ogni bijoux è un pezzo unico, vistoso e senza compromessi. Chi ama un accessorio lo deve dichiarare apertamente e indossarne uno soltanto. Un dettaglio forte perde incisività se confuso con altri. La vera FIBRAHOLIC non si fa schiavizzare dal logo del momento e non si ispira ad altra icona che non sia se stessa. Le FIBRAE sono imperiali e bizantine, barocche e teatrali, talvolta eccessive.
Le novità di stagione sono i piccoli abbracci profumati, sottili braccialetti in lurex ricamati con cristalli multicolore, da collezionare. Si avvolgono al polso e regalano una piccola luce colorata e un soffio fragrante ad ogni gesto delle mani.
Ogni pezzo della collezione è creato rigorosamente a mano con, filo, uncinetto e una nuvola di profumo. Amore per la moda e per l’unicità nella linea di accessori ideati, disegnati e realizzati a mano da Alessandra Lepri, giornalista per professione, appassionata del lavoro all’uncinetto, antica tecnica artigianale per realizzare centrini e pizzi, applicata agli accessori. La citazione del passato non è nostalgia vintage, ormai troppo di moda, ma recupero della manualità, ricerca di componenti che appartengono al mondo della sartoria, reinterpretati e spesso irriconoscibili nel pezzo finito
Attualmente le FIBRAE sono disponibili in profumerie selettive e concept store: Art’E e Antica Cappelleria Trentini a Bologna, La Tana, Profumeria Ambrosia e An-joy a Roma, Studio 1950 a Milano, la Maison De Parfum a Cattolica, Profumeria Risaliti a Prato, Gioielleria Cascone a Caserta, Profumeria L’Immagine a Torino, Profumeria Twenty a Cesena, Joy Gallery a Rimini e The Closet a Spetses in Grecia.
Del Bimbo Fabrizio


All'Ideal di Firenze una rassegna di arte contemporanea

Dal 17 Settembre al 1 Ottobre 2012
Presso l'Ideal Firenze, Via Il Prato 4/b, Firenze
Con inaugurazione: lunedì 17 settembre ore 18.00
Gli orari di apertura: Lun - Giov 7.00 / 1.00 Ven - Sab 8.00 / 2.00
S’inaugura lunedì 17 settembre alle ore 18.00 il primo evento espositivo di “Firenze: Panorama Arti Visive”, rassegna artistica che andrà avanti fino a luglio 2013 nei locali dell’Ideal Firenze, in via Il Prato 4.
Curata da Roberta Fiorini e Daniela Pronestì, la rassegna si propone di raccontare l’arte contemporanea attraverso una serie di appuntamenti in cui pittura e scultura daranno vita ad intreccio di linguaggi, stili e tecniche tra modernità e tradizione. Ospiti della prima mostra Domenico Asmone, Marco Boni, Adriano Corsi, Anna di Volo, Alessandro Facchini, Monica Giarrè, Margaret Karapetian, Roberto Michetti, Marta Sarti e Massimo Sonnini, artisti che esplorano la figurazione nelle sue diverse declinazioni - dal realismo fantastico a quello simbolico - e nei soggetti - dal ritratto alla natura morta.
Sede dell’evento la storica Rotonda Barbetti al centro di Piazza Il Prato, costruita nel 1847 come sede del Ciclorama, tipo di intrattenimento popolare in voga tra XVIII e XIX secolo, consistente in una stanza circolare con le pareti coperte da un disegno di una veduta a 360°, tale da ricreare l'illusione di un paesaggio che circondava lo spettatore. Nel 1863 fu acquistata da Angelo Barbetti che la trasformò in uno stabilimento per la produzione di mobili e ebanisteria, attività che lo rese celebre in Italia e all'estero. Attualmente la struttura ospita l’Ideal, bistrot e wine bar che unisce all’eleganza della sede la ricercatezza dei menù proposti ai suoi clienti.
Presente all’inaugurazione il Presidente del Consiglio Comunale Eugenio Giani
La mostra si protrarrà fino all’1 di ottobre 2012 e sarà visitabile negli orari di apertura del locale (Lun - Giov 7.00 / 1.00, Ven - Sab 8.00 / 2.00)
L’evento sarà ripreso dalle telecamere di Toscana Tv.
Per info: rob.fior5@yahoo.it - danielapronesti@hotmail.com
Del Bimbo Fabrizio

martedì 11 settembre 2012

A Piombino ENEL compie 35 anni

La Centrale Enel Torre del Sale di Piombino compie 35 anni di vita, che coincide anche con i 50 anni di Enel. L’impianto termoelettrico di Enel, le cui opere di cantiere iniziarono nel 1967, entrò in servizio gradualmente a partire dal 1977 con quattro gruppi da 320 MW per una potenza installata complessiva di 1280 MW e negli anni ha giocato un ruolo determinante per l’assetto della rete elettrica nazionale con la produzione di energia per Piombino, per la Toscana e per il Paese.
L'appuntamento è per martedì 11 settembre, ospiti di Enel, Arca (Associazione Ricreativa Culturale e Sportiva Dipendenti Enel) e Anse (Associazione Nazionale Seniores Enel) hanno organizzato un duplice evento che unisce energia, sport e tradizione per salutare questo traguardo che ha dato lavoro, sviluppo ed energia a tutto il territorio.
Gli appuntamenti  comunciano alle ore 8:00 nel piazzale antistante la Centrale di Piombino, in località Torre del Sale, per il raduno dei 122 ciclisti, provenienti da tutta Italia, della manifestazione “La Sanremo dei Ciclisti Enel – Meeting nazionale di ciclismo” promossa dall’Arca nazionale e regionale che prenderà il via ufficiale alle ore 9:00 con un itinerario di oltre 80 km. Alle ore 10:00 vi sarà una celebrazione a cura dell’Anse Toscana, che ricorderà con “Quelli di Centrale… il popolo di Torre del Sale” la storia dell’impianto di Piombino, delle persone che vi hanno lavorato e del contesto in cui hanno operato. Le parole saranno accompagnate da una rassegna di fotografie della storia della centrale, allestita per l’occasione, e dal saluto del Responsabile Enel dell’Unità di Business di Piombino, Antongiulio Bertoncini. Alle ore 11:00 il Vescovo della Diocesi di Massa Marittima – Piombino, Mons. Carlo Ciattini, celebrerà la Santa Messa in ricordo del 35° anno dell’entrata in funzione della Centrale, alla presenza di dipendenti, ex dipendenti e familiari dei ciclisti. A seguire la premiazione dei ciclisti, il cui arrivo in Centrale è previsto per le ore 12:00.
L’Arca, che ripropone questo evento sportivo presso la centrale di Piombino, attraverso le parole del Presidente regionale Sonia Banchi afferma che “l’Arca è lieta di organizzare questa manifestazione che, grazie anche alla collaborazione con la Federazione Italiana Tempo Libero (FITEL), ogni anno richiama più di 100 ciclisti da tutto il territorio nazionale. Un’iniziativa che quest’anno si inserisce negli eventi per l’anniversario del 35esimo della Centrale Enel, confermandosi un valore aggiunto per il mondo del lavoro, sia dal punto di vista sportivo che sociale e culturale”.
Del Bimbo Fabrizio

sabato 1 settembre 2012

All'Impruneta una mostra dedicata ad Alessandro Pieroni




Nell’ambito del progetto La Città degli Uffizi, collana di mostre diretta da Antonio Natali, il Comune di Impruneta propone una mostra dedicata al suo illustre concittadino Alessandro Pieroni, pittore e architetto alla corte dei Medici e ai pittori che furono al suo fianco nella decorazione a grottesca della loggia degli Uffizi: Alessandro Allori, Giovanni Bizzelli, Giovanmaria Butteri, Ludovico Buti e il Cigoli.
La mostra si propone di far conoscere al pubblico l'eclettica personalità di questo artista, che rivestì un ruolo di prestigio negli ultimi decenni del Cinquecento a Firenze, presentando le sue opere pittoriche, grafiche ed architettoniche.

Sono esposte ventitre opere: dipinti del Pieroni e degli artisti che collaborarono con lui, affreschi staccati dal Corridoio vasariano, arazzi, disegni, incisioni e modelli architettonici provenienti dalla Galleria e dal Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, dalle riserve, dalla Galleria Palatina, dal Museo dell'Opera del Duomo e da altri importanti musei e biblioteche fiorentine. Nel Chiostro è ospitata una sezione documentaria di approfondimento dedicata ai legnaioli e ai fornaciai dell'Impruneta nella Toscana del Cinquecento, al tempo del Pieroni.

Architetto e ingegnere civile e militare, lavoò al servizio del Granduca collaborò col Buontalenti e Don Giovanni de' Medici alle fortificazioni del Forte del Belvedere a Firenze, al progetto della Cappella dei Principi in San Lorenzo, a quello per la Cappella Corsini al Carmine e alla facciata di Santa Maria del Fiore, per la quale si conservano suoi disegni e il modello ligneo del Museo dell’Opera, mentre a Volterra progettò nel Duomo la Cappella di San Paolo per l’ammiraglio Jacopo Inghirami.

Sono previste iniziative collaterali che accompagneranno la mostra, riguardanti i fornaciai e i legnaioli a Impruneta al tempo del Pieroni, presso la recentemente ristrutturata Fornace Agresti, e un itinerario sulle opere del periodo presenti nelle più suggestive emergenze storico artistiche del territorio.

Alessandro Pieroni dall'Impruneta e i pittori della Loggia degli Uffizi
Dal 2 settembre al 4 novembre
Basilica e Chiostri di Santa Maria - Loggiati del Pellegrino
Impruneta
Orario da giovedì a domenica 10-13; 15-1 Ingresso: € 5, ridotto € 4

Fabrizio Del Bimbo





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