sabato 26 febbraio 2022

Tournée di Lucrezia Forever con Amanda Sandrelli

 

Amanda Sandrelli in Lucrezia Forever!

Scritto e diretto da Francesco Niccolini 

Liberamente ispirato al personaggio creato da Silvia Ziche

Con Amanda Sandrelli e tre attori animati

Scene e animazioni di Davide Giannoni e Francesca Pasquinucci di Imaginarium Studio

Collaborazione alla regia di Cataldo Russo





Novità teatro: il nuovo spettacolo scritto e diretto da Francesco Niccolini

Amanda Sandrelli è Lucrezia Forever!

Dopo il debutto a Bagnacavallo (Ravenna), torunée fino a fine marzo 2022


Quando teatro, innovazione e tecnologia, fumetto e animazione declinati al digitale si incontrano sul palcoscenico per raccontare complessi, tic e manie. Succede in Arca Azzurra e Accademia Perduta/Romagna Teatri che insieme producono e presentano la messa in scena di una nuova scrittura drammaturgica di Francesco Niccolini che corrisponde allo spettacolo "Lucrezia Forever!. Con Amanda Sandrelli e tre attori animati.


Liberamente ispirato al personaggio creato da Silvia Ziche. La regia è dello stesso Francesco Niccolini. La collaborazione alla regia è di Cataldo Russo. Scene e animazioni sono di Davide Giannoni e Francesca Pasquinucci di Imaginarium Studio. 


In collaborazione con Teatro del Giglio di Lucca e Graphic Novel Theatre di Lucca Comics & Game. Partner, Lucca Crea. Con il sostegno del Ministero della Cultura, Regione Toscana, Città di Lucca. Con il contributo della Fondazione Cassa Risparmio Firenze. 


“Lucrezia Forever!” è uno spettacolo surreale, comico, poetico, struggente e fuori da ogni tradizione teatrale: in scena quattro attori, tre dei quali digitali, la quarta in carne e ossa ma con riflessi a fumetti. Sì perché tutto nasce da un personaggio a fumetti, Lucrezia, generato dalla fervida mente e dallancor più fervida mano di Silvia Ziche, disegnatrice vicentina che da anni dà vita a questa single piena di complessi, tic e manie. 


«Un solo attore vivente in scena  spiega il drammaturgo e regista Francesco Niccolini - ma tuttaltro che un monologo visto che tre attori a fumetti e una fitta rete di telefonate e messaggi whatsapp fanno di Lucrezia Forever! un autentico spettacolo di teatro drammatico. Al centro lei, Lucrezia, un personaggio amatissimo da generazioni di donne (e non solo): perfetto per raccontare il mondo femminile contemporaneo, in un riuscito mix di autoironia, consapevolezza, tenerezza e realismo».


Lucrezia Forever! non è ladattamento di un fumetto preesistente, bensì unavventura totalmente inedita, che va ben oltre le acute vignette e le sagaci strisce di Silvia Ziche. 


«Una sottile storia psichedelica con risvolti noir  aggiunge Niccolini - si sviluppa nellappartamento di Lucrezia, impegnata a cucinare e risolvere problemi di convivenza e piani per il futuro con tre suoi amanti, vecchi e nuovi. Oltre a loro: un fantasma e un genio della lampada. Tutto da ridere. O da piangere, a seconda dellumore».


Il debutto in prima nazionale è sabato 26 febbraio 2022 al Teatro Goldoni di Bagnacavallo (Ravenna). Replica domenica 27 febbraio. Lunedì 28 febbraio passa al Teatro Diego Fabbri di Forlì. Il 2 marzo al Teatro Mentore di Santa Sofia (Forlì - Cesena), dal 4 al 6 marzo al Teatro del Giglio a Lucca, dall8 al 9 marzo al Teatro Walter Chiari di Cervia, il 10 marzo al Teatro CorTe di Coriano (Rimini), l11 marzo al Teatro Comunale di Orsogna (Chieti), il 13 marzo al Teatro Astra di Bellaria (Rimini), il 16 marzo al Teatro Masaccio di San Giovanni Valdarno (Arezzo), il 17 marzo al Teatro dei Servi di Massa, il 18 marzo al Teatro Puccini  a Firenze, il 19 marzo al Teatro Comunale degli Antei a Pratovecchio (Arezzo) e il 21 marzo al Teatro Gioiello a Torino.


www.arca-azzurra.it / www.accademiaperduta.it 


Nicoletta Currradi

Fabrizio Del Bimbo


Farulli 100, presentato al Governo il progetto “La via della musica”

 A conclusione delle manifestazioni organizzate nel centenario della nascita di Piero Farulli


A sostegno dell’iniziativa parte la raccolta firme “Crescere con la musica” su change.org





300 artisti in 70 città d’Italia, d’Europa e del mondo si sono esibiti in 180 concerti; sei iniziative speciali, un convegno internazionale “Formazione 2020: Musica e Conoscenza” sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, un concorso internazionale “Piero Farulli per Quartetti d’Archi junior”, 8.000 persone dal vivo e 15.000 visualizzazioni per gli eventi online: due anni intensi nel ricordo di Piero Farulli, viola del leggendario Quartetto Italiano, organizzati dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Centenario della nascita di Piero Farulli, presieduto da Gianni Letta.

Due anni che si concludono con il manifesto “La via della musica”, progetto di riforma per un radicale rinnovamento dell’educazione musicale in Italia. Un documento per ricordare il dirompente messaggio culturale di un uomo che per anni ha operato gratuitamente all’interno delle istituzioni convinto della capacità della grande musica di ispirare l’umanità, contribuendo a creare una società più solidale e armonica, lottando tutta la vita perché venisse insegnata e praticata attivamente nella scuola fin dalla più tenera infanzia.
Il Comitato lo ha presentato ai ministri dell’Istruzione, dell’Università e Ricerca, e della Cultura prospettando di “introdurre l’apprendimento e la pratica attiva della musica come materia curriculare in tutte le scuole di ogni ordine e grado, a partire dall’asilo nido e dalla scuola materna, fino ai Licei e alle Università”.

Il progetto “La via della musica” è stato illustrato questa mattina presso la Scuola di Musica di Fiesole, durante la conferenza stampa di chiusura delle attività del Comitato Nazionale Farulli 100.

Il Presidente del Comitato Nazionale, Gianni Letta, ha ricordato che “Grazie al manifesto ‘La via della musica’ - sintesi acutissima di quanto il Convegno internazionale del dicembre 2020, “Formazione 2020, musica e conoscenza” ha enucleato nei tre giorni di intenso dibattito - oggi il Governo e i ministri competenti, hanno sulla scrivania un piano organico e articolato per rendere finalmente reale il sogno, la lotta di tutta la vita di Piero Farulli… Il Comitato Nazionale ha concluso la sua missione nel migliore dei modi!”.

A supporto dell’iniziativa è stata avviata la campagna di raccolta firme dal titolo “Crescere con la musica. La pratica attiva della musica come materia curricolare nelle scuole di ogni ordine e grado” sul portale change.org all’indirizzo https://www.change.org/crescereconlamusica.
“C’è un diritto fondamentale che continua a essere negato a tutti gli italiani ed è il diritto all’apprendimento e alla pratica attiva della musica a scuola – si legge in una nota che sintetizza il documento della petizione - mentre in molte altre nazioni la musica è sempre presente”. Tra i primi firmatari, attivi già illustri musicisti da Maurizio Pollini a Salvatore Accardo, da Giacomo Manzoni a Daniele Gatti.

È stato presentato il video “Farulli100 – L’avvenire della musica” che ripercorre le principali iniziative organizzate nell’ambito di “Farulli 100”. Realizzato dal videomaker Michele Monasta, il video (per vederlo https://youtu.be/0AHQG4AYszs - per scaricarlo https://bit.ly/Farulli100) è impreziosito da rari filmati d’archivio con protagonista Piero Farulli: concerti memorabili ma anche interviste in cui il musicista, già molti anni addietro, poneva le fondamenta di una nuova prospettiva dell’educazione alla musica, auspicando quella riforma che oggi, nel suo nome, potrebbe finalmente vedere la luce.

Dall’eredità “farulliana”, nasce anche il progetto InsiemeperPiero - ideato da Atos Canestrelli, contrabbasso del Teatro dell’Opera di Torino – attorno al quale si è coagulato un nucleo di 10 musicisti, illustri professionisti cresciuti alla scuola di Farulli, proprio per testimoniare concretamente l’attualità del suo messaggio “la musica un bene da restituire”.

E ancora, sulla scia “farulliana” nella primavera del 2022 saranno pubblicati due volumi: “Storie di Piero” di Maurizio Agamennone, professore di Etnomusicologia presso il Dipartimento SAGAS dell'Università degli Studi di Firenze, e “Scritti di Piero” a cura del giornalista e critico musicale Gregorio Moppi.

Il Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Centenario della nascita di Piero Farulli, presieduto dal Gianni Letta, ha riunito alcune fra le più illustri istituzioni scientifiche e musicali del nostro Paese che hanno goduto del contributo generoso di Piero Farulli nella duplice veste di organizzatore e innovatore culturale ma anche concertista e didatta illuminato: Accademia Musicale Chigiana; Accademia Nazionale di Santa Cecilia; Associazione Amici della Musica di Firenze; Associazione le Dimore del Quartetto; Associazione Piero Farulli ONLUS; Comune di Fiesole, Conservatorio Luigi Cherubini; Fondazione Orchestra Regionale Toscana; Fondazione Scuola di Musica di Fiesole; Fondazione CR Firenze; Società del Quartetto di Milano; LENS Laboratorio Europeo di Spettroscopia Non Lineare; Scuola Normale Superiore e Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.
 
Il progetto Farulli100, ideato da Adriana Verchiani Farulli, si è avvalso di un “Comitato d’Onore” composto da: Salvatore Accardo, Roberto Abbado, Giorgio Battistelli, Lorenza Borrani, Quartetto di Cremona, Michele dall’Ongaro, Gabriele Ferro, Daniele Gatti, Bruno Giuranna, Maureen Jones, Giacomo Manzoni, Riccardo Muti, Trio di Parma, Maurizio Pollini, Maria Tipo, Fabio Vacchi, Pavel Vernikov e Renato Zanettovich.
 
“Farulli 100” ha ottenuto il patrocinio di Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Comune di Firenze, Università degli Studi di Firenze e LENS Laboratorio Europeo di Spettroscopia Non Lineare.
È realizzato con il contributo di MIC (Ministero della Cultura), Fondazione CR Firenze, Fondazione Alimondo Ciampi e con il sostegno di Unipol, Terna, Enel, Intesa Sanpaolo, Poste Italiane, Erasmus + Agenzia Nazionale Indire e Unicoop Firenze, in collaborazione con Giunti Scuola, con il Ministero dell'Istruzione - Comitato nazionale per l'apprendimento pratico della musica.
Media partner Il Giornale della Musica.

Fabrizio Del Bimbo


Anna Ammirati, Rocco Siliotto NAPSOUND in prima nazionale al Teatro della Pergola





2 – 6 marzo | Teatro della Pergola, Saloncino ‘Paolo Poli’

(ore 20:45; venerdì, ore 18:15; sabato, ore 18:45; domenica, ore 15:45)

Prima Nazionale

Fondazione Teatro della Toscana

 Ammirati, Rocco Siliotto

NAPSOUND

Recital avanguardistico partenopeo

uno spettacolo di Anna Ammirati

installazioni video Alessandro Papa

coreografie Marco Mazzoni

musiche e sound design Rocco Siliotto

 

Un recital strutturato in tre atti, ciascuno dei quali corrisponde alle tre fasi dell’esistenza: l’infanzia, la giovinezza e la maturità. Contraddistinto da un ritmo musicale incalzante, con un eclettismo e un’energia contagiosa, Napsound di Anna Ammirati, con Anna Ammirati e Rocco Siliotto (sue le musiche e il sound design), in prima nazionale nel Saloncino ‘Paolo Poli’ del Teatro della Pergola di Firenze dal 2 al 6 marzo, attraversa questo percorso con una serie di mutazioni che trasformano la scena trascinando il pubblico in un partecipato crescendo di suggestioni. Le installazioni video sono di Alessandro Papa, le coreografie sono di Marco Mazzoni.

La forma del racconto è quella della poesia, o più precisamente quella di un dialogo tra poesie, dove la musica non è semplice accompagnamento ma sintassi. Questo dialogo suggerisce un percorso cognitivo, dove i vari personaggi si muovono scappando da una poesia all’altra, così il giudice di De Filippo lo ritroviamo trasformato nel dio cattivo di Ferdinando Russo, la donna borghese di Totò in quella adulta di Viviani che incita la folla, la cozza dell’Imputata di De Filippo nel chimico de Le industrie di guerra e così di seguito.

Nel primo atto è rappresentato il mondo della fanciullezza, la fase della vita in cui ognuno di noi è protetto dall’illusione dell’esistenza. Nel secondo atto l’ingenuità lascia spazio all’inquietudine, a false ideologie, a quei surrogati emozionali tipici del nostro tempo. Nel terzo si invoca la folla a reagire e a rialzarsi con le proprie braccia. Lo spettacolo si chiude con un’evocazione del Vesuvio e delle sue crepe, suoni che trascinano il pubblico al cospetto della montagna simbolo, stanca di rimanere in silenzio e alla fine parte attiva di quello che si trasforma in una celebrazione, un inno alla vita.

 

«Napsound è una performance in tre atti in cui ogni atto rappresenta una fase dell’esistenza: l’infanzia, la giovinezza e la maturità. 

La sua forma narrativa è la poesia, o più precisamente è un dialogo tra poesie, dove la musica è sintassi piuttosto che un semplice accompagnamento. Questo dialogo suggerisce un percorso di comprensione e apprendimento dove i vari personaggi si spostano incessantemente da una poesia all’altra come se fossero porte che si aprono, ispirandomi all’Alice di Carroll cerco di esplorare ogni volta un luogo diverso e ne vengo risucchiata trasformandomi strada facendo nel personaggio di quel mondo in cui approdo o nel quale vengo catapultata, che poi concretamente è rappresentato dalla poesia successiva.

Questi luoghi si animano con il suono\musica con la trasformazione della mia voce e con le video installazioni di Alessandro Papa».

Anna Ammirati

 

«Napsound è il viaggio di un'anima tra gli stadi evolutivi della coscienza.

Le tappe del viaggio si susseguono in un divenire audiovisivo organico e oggi propriamente immersivo grazie al sistema Klang.

L'immersione spaziale contestualizza il testo e l'interpretazione senza sopravanzarli, immergendoli in ambienti reali, surreali, onirici. Una buona fetta della matrice digitale sferica è a uso esclusivo della voce di Anna, al centro della scena. La voce si avvale del supporto di riverberi a convoluzione al fine di entrare negli stessi ambienti in cui compaiono gli elementi sonori non vocali e la musica. Il suono è coprotagonista della narrazione, pone l'interprete al centro di una scena cangiante.

Per me Napsound è un’opportunità per compiere esperimenti con voce, suoni e musica come fattori principali, al servizio del testo. Il concetto dello spettacolo è sempre stato immersivo. La musica in Napsound è un insieme di composizioni pensate e scelti da Anna e da me come contrappunto all'interpretazione».

Rocco Siliotto

 

 

Biglietti

 

Intero

15€

 

Ridotto (Under 30, Over 60, abbonati Teatro della Toscana, Soci UniCoop Firenze)

12€

 

Biglietteria

 

La biglietteria di prevendita del Teatro della Pergola, in Via della Pergola 12, è aperta dal martedì al sabato dalle ore 10 alle ore 19, la domenica dalle ore 10 alle ore 13:15.

Nei giorni di spettacolo la biglietteria serale del Teatro della Pergola, in Via della Pergola 30, è aperta a partire da due ore prima dell’inizio della recita. Da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo la biglietteria è attiva esclusivamente per la recita del giorno.

È attivo il Servizio Cortesia, per informazioni e vendite telefoniche, negli stessi orari della biglietteria al numero 055.0763333.

Acquisto nei punti vendita BoxOffice e online sul sito TicketOne

www.ticketone.it/eventseries/napsound-3063939/.

 

Fabrizio Del Bimbo

 

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mercoledì 16 febbraio 2022

Dal 25 al 27 febbraio riparte Danzainfiera


Grande attesa per le audizioni internazionali. Per la prima volta stage con Trinity Laban Conservatoire of Music and Dance di Londra


Gala con Les Italiens de l’Opéra di Alessio Carbone.


Casting, eventi, convegni e tanti ospiti d’eccezione


 



Cresce l’attesa per Danzainfiera 2022. Il popolo della danza si ritroverà dopo un anno di fermo alla Fortezza da Basso il 25, 26, 27 febbraio per rivivere le emozioni che questa manifestazione regala da ben sedici anni. RE-DANCE YOUR LIFE è lo slogan scelto per celebrare questa ripartenza e “per non fermarsi più”.


AUDIZIONI


Come sempre sono previste molte audizioni alle quali sono stati invitati a partecipare tanti ospiti internazionali. Arriveranno dall’America in cerca di giovani talenti i direttori Thelma Louise di Joffrey Ballet School, Tracy Inman di The Ailey School, Davis Robertson di New York Dance Project e Antonio Fini di Fini Dance New York (conosciuto al grande pubblico come giudice di Ballando on the Road). Ma saranno presenti anche le migliori accademie professionali italiane: dalla Lombardia A.U.B., ArteMente, Artichoke, Liceo Coreutico Giuditta Pasta, R.B.S., S.T.M.; dal Veneto Dreaming Academy ed MM Eventi; dall’Emilia Romagna Professione Danza Parma, Professione Musical Italia, Dance Movement Ballet; dalla Toscana Centro Opus Ballet, Ateneo della danza, Progetti per la Danza, Musical Times, CSEN; dal Lazio Balletto di Roma, Matrix legato ad AICS, R.I.D.A.; dalla Campania realtà legate ad AiMB,  CSI ed MSP.


STAGE


Anche il programma degli stage prevede la presenza di tanti artisti internazionali che affronteranno nell’ambito del contemporaneo il tema del repertorio con compagnie come Akram Khan Company, una delle più innovative al mondo per la visione artistica che contamina la forma kathak indiana con la danza contemporanea e come Les Ballets de Monte-Carlo diretta da Jean-Christophe Maillot, di ispirazione più NeoClassica, che cura con particolare attenzione gli aspetti interpretativi.


Altro focus è quello delle tecniche: per la prima volta a Danzainfiera il celebre Trinity Laban Conservatoire of Music and Dance di Londra presenta uno stage di tecnica Release e la scuola ufficiale della compagnia Alvin Ailey American Dance Theater di New York conduce uno stage di tecnica Horton, repertorio Ailey.


FORMAZIONE


Non mancheranno momenti di formazione e approfondimento dedicati ai docenti, con un master sulla tecnica didattica modern contemporary, le presentazioni di nuovi metodi di approccio quali la Danzatricità® che sviluppa il ben-essere attraverso il gioco, la Ritmica Dalcroze o Metodo Jaques-Dalcroze che consente di avvicinarsi alla musica in modo creativo, il Metodo P.A.S.S. per le arti performative. Ma anche moVImento sTAtico® di Paolo Gagliardi, un nuovo metodo di danza e yoga che migliora il benessere psicofisico, cognitivo e relazionale ed ESSENZACORPO di Stefania Losasso un sistema di allenamento per la danza che mette il corpo al centro della ricerca: un corpo allineato, funzionale, integrato, emotivo.


Infine la rivista TuttoDanza fornirà una panoramica sui social media, i nuovi trend del 2022, le novità e le opportunità che il digitale può offrire al mondo della danza.


CONVEGNI


Sempre per un pubblico di operatori del settore, si terranno due convegni promossi da ADI, associazione di tutela e rappresentanza del mondo della danza  (che sarà possibile seguire anche in modalità on-line, guardando la diretta Facebook sulla pagina AssoDanza Italia): "Le Scuole di Danza verso il futuro” e "La qualifica professionale dell'insegnante di danza", tema, quest’ultimo, che verrà approfondito dalle Agenzie Formative accreditate per la formazione professionale dalla Regione Piemonte e Toscana, in un momento di orientamento alla formazione e certificazione degli insegnanti di danza in Italia.


EVENTI


Tanti immancabili eventi coreografici che animeranno i palchi di Danzainfiera: il Concorso Internazionale Expression, organizzato da I.D.A che giunge alla 17a edizione; Musical: il Concorso che festeggia il suo 10° anno; competizione Fiori all’occhiello Ballare Viaggiando, il giro del mondo in danza sostenuto dall’omonimo portale e dedicato alle danze folk e Contemporary on Stage, la vetrina aperta a giovani compagnie, ensemble e coreografi  emergenti con lo scopo di offrire opportunità lavorative incentrata sul repertorio del Musical di tutte le epoche – incluse opere inedite – rivolta a performer non professionisti; il Pop Tap Festival, che per la 6 a volta dà appuntamento agli amanti delle claquettes, in tutti gli stili di tap dance e clog dance con performance dei guest artist internazionali Ruben Sanchez e D’Angelo Bros, impegnati anche negli stage.


Come sempre, c’è posto per tutti, anche per chi, fermo da tempo, non si sente pronto per competere, ma non rinuncia a calcare le scene, trovando accoglienza nelle storiche rassegne Dance e Junior Parade, o all’interno di eventi organizzati da Associazioni ed Enti di Promozione del Coni e rivolti ai propri affiliati.


BATTLE


Chi invece ama le sfide non rinuncerà a partecipare alla all style battle Kidz Hip Hop Hurrah, che vedrà tra i giudici Sly e i docenti degli stage in tema “urban” Rada, una delle massime esponenti del Waacking in Italia e all’estero, e il Bboy Roman Froz, campione italiano ed europeo di breakdance. Ci si sfida anche nella Contemporary Battle, dove il vincitore si aggiudicherà un viaggio a New York.


E nella Jam Dance Session, per chi desidera solo ballare, senza pubblico, semplicemente per il piacere di lasciarsi andare sulle note della musica dal vivo dell’artista, performer e compositore Stefano Simmaco.


GALA: IL TRIONFO DEL CLASSICO E DEL NEOCLASSICO


Il momento di spettacolo è previsto, in chiusura, domenica 27 febbraio, con Les Italiens de l’Opéra, una compagnia formata da ballerini italiani che fanno parte del Corpo di ballo dell’Opéra di Parigi, fondata e diretta da Alessio Carbone che dell’Opéra è primo ballerino. Tra i nomi annunciati Bianca Scudamore, Bleuenn Battistoni, Nicola Di Vico, Francesco Mura, Andrea Sarri e Alexandre Boccara, che si esibiranno in assoli e pas de deux alternando il repertorio classico a quello contemporaneo, da Bournoville fino a Bigonzetti.


Il Gala non è solo uno spettacolo per il grande pubblico, ma è il momento in cui culmina l’esperienza degli allievi che a Dif hanno studiato in sala con i protagonisti in questo caso frequentando lo stage di repertorio neoclassico/contemporaneo con la coppia Mariottini - Tognoloni e lo stage classico avanzato con Les Italiens de L’Opéra e il Maître de ballet Francesco Vantaggio.


TANTI SPECIAL GUEST E CASTING


Altri special guest da segnalare in questa edizione: i ballerini Marcello Sacchetta,  Santo Giulian e Alice Bellagamba noti al pubblico per la partecipazione alla trasmissione Amici, étoile e artisti internazionali quali Monica Perego, Raffaele Paganini, Vladimir Derevianko, oltre ai fenomeni social del momento, la ballerina Marta Molinari con la sua live ballet experience e la coppia “Madre e figlio” Paola Manghisi e Lorenzo Azzolini, che danno appuntamento ai loro follower nel loro speciale stage di Hip Hop.


E ancora casting per agenzie di animazione come PeterPan e per noti programmi televisivi.


NUOVE DISCIPLINE


Tantissime lezioni aperte a chiunque, per approfondire le discipline che a Dif sono di casa e per scoprirne di nuove: le danze dal mondo - la Brush Dance irlandese o “danza della scopa”, che è figlia del Clog Dancing, i balli Afro Yoruba Yemayà originari di Cuba, la danza polinesiana stile Aparima, ma anche il Flamenco e il Tango Argentino -, le danze che nascono dalla fusione di diversi stili - la Martial Dance® che fonde danza e arti marziali, l’Acro Dance, la CardioDance - e le danze a ritroso nel tempo - il Lindy Hop e il Vintage jazz dei primi anni ‘30 del secolo scorso, “Le danze storiche di società nel balletto russo" come la Polka, la Polonaise e il Valzer, illustrate dall’omonimo libro edito da Gremese e approfondite in sala con la Compagnia Nazionale di Danza Storica che presenta il Gran Ballo dell’800. Per i più audaci l’Aerial Passion Zone, una speciale area dedicata alle arti aeree dove tutti i giorni grandi e piccini potranno sperimentare verticalismo, tessuti, cerchio e trapezio insieme ai tecnici ACSI, per vivere da protagonisti un’esperienza da circo.


NUOVE TENDENZE MODA


Anticipiamo qui solo alcuni dei prodotti e delle tendenze 2022 in anteprima a Dif: nell’area dedicata alle aziende, Grishko presenta la collezione Bolshoi Stars Magnifique, dai toni primaverili e floreali, che promette di rivelare la dea che c’è in ogni ballerina; Merlet Dance presenta Lena, la scarpa da punta francese ecotecnologica, mentre Bloch ha ideato la punta Balance Lisse per permettere un lavoro prolungato sulle punte senza sforzo. Attenzione all’ecologia e al rispetto della natura nei cicli produttivi, oltre che al massimo sviluppo della tecnologia a garanzia della protezione dagli infortuni, sono le linee guida che hanno ispirato i produttori di centinaia di brand del settore.


Un programma variegato, approfondito e scrupolosamente sicuro quello di Dif 2022, perché chiunque possa partecipare con serenità al ritorno della manifestazione più attesa dell’anno dal popolo della danza.


Il dettaglio di tutti gli appuntamenti su www.danzainfiera.it

Fabrizio Del Bimbo

lunedì 14 febbraio 2022

Michelangelo: l’effigie in bronzo di Daniele da Volterra, una nuova mostra alla Galleria dell'Accademia

 La Galleria dell’Accademia di Firenze martedì 15 febbraio 2022 apre al pubblico la mostra Michelangelo: l’effigie in bronzo di Daniele da Volterra, a cura di Cecilie Hollberg, realizzata con la sponsorizzazione di Intesa Sanpaolo - con i musei Gallerie d’Italia, e Intesa Sanpaolo Innovation Center.





Per la prima volta sono esposti in un’unica sede i nove busti in bronzo di Michelangelo, attribuiti a Daniele da Volterra. Insieme alle tre opere già conservate a Firenze alla Galleria dell’Accademia, al Museo Nazionale del Bargello e a Casa Buonarroti, ci saranno importanti prestiti da vari musei internazionali e italiani come: il Musée du Louvre e il Musée Jacquemart-André a Parigi, l'Ashmolean Museum a Oxford, i Musei Capitolini a Roma, il Castello Sforzesco-Civiche Raccolte d’Arte Applicata a Milano e il Museo della Città “Luigi Tonini” a Rimini.



Daniele Ricciarelli, detto da Volterra (1509 – 1566), fu allievo di Michelangelo e a lui era legato da profonda amicizia tanto da essere presente alla morte del maestro nella casa romana a Macel de’ Corvi, il 18 febbraio 1564. Leonardo Buonarroti, nipote di Michelangelo, gli commissionò, subito dopo, due ritratti in bronzo dello zio e all’incarico dell’esecuzione di questi due busti si aggiunse una terza richiesta avanzata dall’amico e antiquario Diomede Leoni. Il da Volterra morì nel 1566 senza aver rifinito le tre teste promesse a Buonarroti e a Leoni, come risulta dai documenti, redatti a partire dal giorno dopo la sua morte. Il problema della cronologia e della fusione delle effigi bronzee di Michelangelo è rimasto da tempo nell’ambito degli studi di storia dell’arte un punto da chiarire, sussiste infatti una sostanziale incertezza circa la provenienza dei numerosi esemplari esistenti.


 


"L'idea di questa esposizione - dichiara Cecilie Hollberg, Direttore della Galleria dell'Accademia di Firenze - nasce dall'esigenza di dare un contributo scientifico rispetto al complesso rapporto tra originali e derivazioni.  Michelangelo: l’effigie in bronzo di Daniele da Volterra è una mostra unica e inconsueta che si pone l’obiettivo di rispondere a quesiti ancora aperti grazie anche all'utilizzo di strumenti altamente tecnologici e innovativi. Punto di partenza di questo progetto epocale su Michelangelo Buonarroti e il suo allievo Daniele da Volterra, è stato il riordino e il restauro del busto conservato nel nostro Museo, avvenuto nel 2017. Cogliamo quindi questa occasione per offrire per la prima volta un raffronto diretto dei nove busti che riportano i tratti di Michelangelo Buonarroti, per rivederne i dati, i documenti e la relativa bibliografia. A distanza di quasi cinque secoli, è ora di trovare delle risposte". 


 


Per questo progetto espositivo tutti gli esemplari presenti sono stati sottoposti ad una intensa campagna di analisi non invasive, sia classiche dei materiali che con sofisticati strumenti di ultima generazione e con metodologie innovative.  Sono state condotte indagini scientifiche mai realizzate in precedenza su queste opere, come le analisi geologiche delle terre di fusione o quelle nucleari (XRF) per determinare la natura e la composizione delle leghe di metallo. La proficua e stretta collaborazione con Mario Micheli - professore di storia e tecnica del restauro presso l’Università Roma Tre, noto esperto del settore che ha lavorato già sui bronzi di Riace e sulla lupa capitolina - insieme a un team formato ad hoc, ha aperto nuovi approcci.


 


Ogni testa è stata digitalizzata e stampata in 3D in resina in scala 1:1, grazie a Factum Foundation for Digital Technology in Conservation, organizzazione no-profit spagnola specializzata nell’utilizzo delle nuove tecnologie per la conservazione del patrimonio culturale; è stata digitalmente "mappata" nei punti chiave e nelle corrispondenze, sovrapposta e confrontata in un lavoro di ricerca unico nel suo genere, che ha unito per la prima volta l’esperienza digitale al rigore accademico nell’individuazione delle opere originali, nominate nell’inventario della casa abitata da Daniele da Volterra, e della “genealogia” delle varianti da loro derivate. Per aiutare il confronto, sia agli occhi degli esperti che tramite software di machine learning, per l’esposizione i busti in resina sono stati allineati seguendo una linea immaginaria ricercata e tracciata lavorando sulle stampe 3D.


 


Michelangelo: l’effigie in bronzo di Daniele da Volterra si avvale di un comitato scientifico di esperti internazionali formato da Antonia Boström, Alessandro Cecchi, Mario Micheli, Claudio Parise Presicce e Dimitrios Zikos.


 


L'alto valore scientifico dell'iniziativa è in linea con l'importanza che il MIC-Ministero della Cultura dà alla ricerca scientifica realizzata tramite strumenti tecnologicamente innovativi e si propone di coinvolgere i maggiori esperti, riunendoli, lunedì 21 febbraio 2022, in una giornata di studio organizzata per questa occasione. Lo scopo principale della mostra, che rimarrà aperta fino al 19 giugno 2022, è proprio quello di produrre il primo catalogo scientifico delle effigi in bronzo attribuite a Daniele da Volterra, edito da Mandragora, che uscirà dopo la giornata di studi, dove confluiranno le ricerche finora eseguite e i risultati delle indagini diagnostiche, fornendo uno strumento indispensabile per gli studi in questo campo. Tra i risultati attesi, c’è inoltre quello di allestire un’accurata genealogia delle varianti derivate dai busti di Michelangelo, individuando per quanto possibile provenienza e caratteristiche delle varie esecuzioni.


Oltre a questo volume, per l’inaugurazione, ne sarà pubblicato un altro, un vademecum per l’esposizione, sempre edito da Mandragora.


Fabrizio Del Bimbo


giovedì 3 febbraio 2022

Un buon 2021 per Monticolor

 




La filatura bresciana Monticolor può vantare un buon   2021 e presenta a Pitti Filati 90 due nuovi filati certificati per la p-e 23 

Sostenibilità, qualità e responsabilità sono le caratteristiche dell'offerta Monticolor. La filatura bresciana hapresentato a Pitti immagine filati 90 la collezione primavera-estate 2023, con al centro due nuovi filati green e progettati per rispondere alle nuove esigenze di consumo più attente al ciclo di vita dei capi. I due nuovi prodotti sono studiati per la sostenibilità reale basata sull'alta durabilità, determinandone così l’allungamento dell'utilizzo. Da un lato Dry feel, il primo filato di cotone con fibra di origine biologica certificata Gots-Global organic standard, con l'alta qualità della sua lavorazione voile a doppio ritorto che permette il suo impiego nella realizzazione di maglie di estrema durevolezza. L'altra new entry è Feel linen in lino naturale extrafine e cotone biologico a fibra lunga. La particolare costruzione voile mantiene la bellezza e il movimento del lino, con scatto vitale e consistenza piena, per un prodotto elastico, ingualcibile, pilling free e certificato Ocs-Organic content standard. 


L LINEN, è il nuovo filato in lino naturale extrafine e cotone biologico a fibra lunga. La particolare costruzione voile mantiene la bellezza e il movimento del lino, con scatto vitale e consistenza piena.

FEEL LINEN è SUPER-FRESCO grazie al finissimo filo di lino incrociato ad alte torsioni.

ELASTICO, perché il cotone conferisce flessibilità nella lavorazione e recuperon naturale delle forme.

INGUALCIBILE, per la sua struttura a doppio ritorto che elimina le stropicciature tipiche del lino.

PILLING FREE per l’impiego di fibre lunghe di altissima qualità filate con lavorazione Hairless.

SOSTENIBILE perché filato certificato OCS (Organic Content Standard).

Un blend di materie prime eccellenti e tecnologie di filatura e ritorcitura combinate per SENTIRE IL LINO IN UNA MODERNA DIMENSIONE DI ESTREMA FRESCHEZZA E NATURALITA'.


Nicoletta Currradi

Un documentario da non perdere: Bosnia Express

 È stato presentato il 2 febbraio davanti ad un folto pubblico il documentario di Massimo D'Orzi dal titolo Bosnia Express.




Dopo il suo primo documentario, dedicato al popolo Rom di Bosnia Erzegovina, ‘Adisa o la storia dei mille anni’, del 2004, e il successo di  “Sàmara”, il suo primo lungometraggio di finzione, da lui scritto e diretto con Filippo Trojano, Marco Baliani, Federica Pulvirenti, e uscito in sala nel marzo 2012, il regista fiorentino Massimo D’Orzi ha realizzato, nel 2020, il documentario “Bosnia Express”, ispirato al libro omonimo di Luca Leone, che arriva in sala. Il film che racconta storie, luoghi, voci, tragedie e rinascite di terre che hanno visto e vissuto uno dei più recenti scontri armati del nostro continente e, allo stesso tempo, della loro rinascita.


Bosnia Express, tra diario intimo e documentazione storica, racconta in chiave originale e inedita Le vicende di uno dei paesi più martoriati dalla storia recente, fra tragedia, ironia e poesia, legate insieme da un filo sottilissimo. Bella e suggestiva la similitudine con la. Baklava, dolce tipico originario della Turchia, fatto a strati e con varie farciture:  la Bosnia è proprio così.  

 Parla di una guerra vicinissima, ma rapidamente relegata a fatto storico passato, pur essendo uno degli eventi che ha segnato la 

 storia del nostro continente. Nel film, un treno attraversa lento il cuore della Bosnia Erzegovina: Sarajevo, Tuzla, Srebrenica, Konjic, Mostar. Le diversità sono molteplici in questa zona e la tensione qui ha un potenziale distruttivo. Fortunatamente non sempre: talvolta può avere una forza creativa e rigenerativa. Al centro del film ci sono le donne, le prime vittime dei conflitti, che qui, invece, diventano l'emblema della vitalità di questo territorio, con le sue espressioni artistiche, le sue musiche, canti, danze, teatro e fotogrammi cinematografici. E sono immagini che toccano il cuore, "perché la vera immagine di una guerra, quella che più ferisce, non è la morte, ma la vita".



Bosnia Express ce lo conferma appieno, quando vediamo i volti magnifici di donne unite in un coro presso la stazione di Tuzla, giovani ballerine classiche, gruppi punk-rock che cantano un’indipendenza su paesaggi meravigliosi che la storia ha voluto far crollare. Il film indaga sulle cause del conflitto e mostra che la vitalità di questi luoghi non smette di brillare e di esprimere un'infinita bellezza.


Il documentario Bosnia Express  resterà in programma a La Compagnia fino al 7 febbraio. 


Fabrizio Del Bimbo


mercoledì 2 febbraio 2022

Dopo 360 anni torna alla Pergola Ercole inTebe




Storia e spettacolo tornano a intrecciarsi a Firenze per un evento che non ha precedenti e che ci riporta indietro di oltre 360 anni, grazie all’iniziativa che vede insieme Comune di Firenze, Fondazione Teatro della Toscana, Museo dei Medici e Istituto Francese, il contributo della Fondazione Anna Maria Luisa de’ Medici e la collaborazione degli Amici della musica.

L’appuntamento è fissato per mercoledì 9 febbraio, alle ore 20.30 al Teatro della Pergola di Firenze, quando andrà in scena Ercole in Tebe, festa teatrale in musica, riproposta in forma di concerto dopo oltre tre secoli e mezzo dal coro e dall’orchestra de I Musici del Gran Principe diretti dal maestro Samuele Lastrucci, per la regia di Massimo Pizzi Gasparon Contarini e con un cast che annovera, tra gli altri, anche il cantante di caratura internazionale Filippo Mineccia.

Tutto nasce dalla scoperta di quattro copie (in tre diverse biblioteche, ovvero alla Forteguerriana di Pistoia, alla Vaticana di Roma e alla Nazionale di Parigi) dello spartito originale dell’opera di Melani che fu presentata per la prima volta il 12 luglio 1661 nel Teatro della Pergola di Firenze realizzato da Ferdinando Tacca grazie al patronato del Cardinale Giovan Carlo de' Medici, fratello di Ferdinando II.

La Pergola fu affidata alla gestione degli Accademici Immobili, gruppo di nobili e intellettuali che vollero per le nozze di Cosimo III de’ Medici con Margherita Luisa d'Orléans un’enorme festa teatrale in musica. Il libretto venne scritto da Giovanni Andrea Moniglia, Accademico della Crusca, letterato erudito, tra l’altro medico personale di Giovan Carlo; della musica fu incaricato Jacopo Melani, uno di quei rappresentanti della stirpe di operisti, cantanti, organisti pistoiesi.

Il risultato fu un vero e proprio kolossal teatrale di cinque ore per il quale furono ingaggiati più di 300 interpreti e utilizzate 12 scenografie. Si trattò di una delle manifestazioni più emblematiche del Seicento fiorentino, che riprendeva la lunga tradizione degli spettacoli di corte fiorentini: infatti sin dal Cinquecento si celebravano importanti eventi dinastici con grande sfarzo e magnificenza.

Solo che stavolta fu anche la location a rappresentare la vera novità: perché Ercole in Tebe coincise con l’inaugurazione pubblica del Teatro della Pergola di Firenze - già parzialmente funzionante sin dal 1657, ma solo per iniziative degli accademici o per eventi carnascialeschi -, quando fu mostrata a tutti una nuova forma di teatro, quello che poi sarebbe diventato “all’italiana”.

Dopo quella storica “prima”, l’opera non fu mai più replicata fino al momento della scoperta delle quattro copie dello spartito originale che ne hanno permesso una rielaborazione in forma di concerto fortemente voluta da Samuele Lastrucci, direttore d’orchestra e del Museo dei Medici di Firenze che figura come capofila dell’intera operazione.

«Si tratta di un appuntamento da non perdere, risultato di un lungo e importante lavoro di ricerca  - dice la vicesindaca Alessia Bettini -. La scoperta dello spartito originale è avvenuta infatti grazie all'impegno certosino di alcuni giovani fiorentini che hanno fatto rete con varie realtà per approdare finalmente a questo obiettivo. Adesso è possibile riproporre quest'opera straordinaria al Teatro della Pergola, proprio lì dove tutto è cominciato, con la rappresentazione del 1661 che celebrò la fine dei lavori».

Quindi lo stesso Tommaso Sacchi, Presidente della Fondazione Teatro della Toscana, aggiunge: «Siamo felici di ospitare al Teatro della Pergola Ercole in Tebe, a 360 anni dall’inaugurazione pubblica del Teatro che avvenne proprio con questa Festa Teatrale di Giovanni Andrea Moniglia e Jacopo Melani. Grazie a un lungo lavoro di ricerca che ha coinvolto diverse realtà della cultura fiorentina coordinate da Samuele Lastrucci insieme a Dimitri Betti, Giulio Geti e Umberto Cerini, lavoro incentrato sull’analisi e la trascrizione degli unici quattro documenti esistenti di Ercole in Tebe, oggi è possibile riproporre l’opera grazie al Museo de’ Medici e con la collaborazione degli Amici della Musica. La serata vedrà anche la partecipazione dei giovani attori Francesco Grossi e Filippo Lai, due dei nostri diplomati al Corso per Attori Orazio Costa e membri dell’Associazione dei Nuovi».

Infine, dal canto suo il maestro Samuele Lastrucci afferma che «Ercole in Tebe è un'occasione straordinaria. È la dimostrazione che con la tenacia anche in Italia il merito può avere la meglio. Ercole in Tebe è una storia a lieto fine iniziata con un gruppo di giovani che fa ricerca e che - alla fine di un percorso a ostacoli dove regnano burocrazia e particolarismi - riesce dopo tre secoli e mezzo a riportare a casa sua un capolavoro dimenticato. Il 9 febbraio quella musica che un tempo inaugurò il primo teatro ‘all'italiana’ del mondo tornerà a vivere con un cast di prim'ordine e la preziosa regia di Massimo Pizzi Gasparon Contarini. Per me sarà il debutto in uno dei teatri per storia e bellezza più importanti al mondo, per il museo che dirigo l'occasione di imporsi come uno dei principali attori della scena culturale fiorentina. Grazie alla vicesindaca Alessia Bettini e al Presidente della Fondazione Teatro della Toscana, Tommaso Sacchi, che hanno voluto credere e scommettere in questo grande progetto».

Per lo spettacolo del 9 febbraio i biglietti (disponibili sul circuito Ticketone) vanno da 26 a 14 euro; sono comunque previste numerose riduzioni per i membri di varie associazioni, per i residenti del Quartiere 1 e per gli studenti del Conservatorio Cherubini di Firenze.

 

INFO SPETTACOLO
Ercole in Tebe
Opera in forma di concerto
Orchestra e coro de I Musici del Gran Principe
Direttore Samuele Lastrucci
Regia di Massimo Pizzi Gasparon Contarini
09.02.2022 ore 20.30
Teatro della Pergola
Via della Pergola 12/32, Firenze
Biglietti 26/14 euro disponibili su Ticketone (previste riduzioni)

Nicoletta Currradi

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