lunedì 30 gennaio 2023

A Firenze il XII Congresso CGIL Toscana

 


“La crisi sociale si aggrava, urgono risposte”: il messaggio della segretaria di Cgil Toscana Dalida Angelini a politica, istituzioni e controparti  al congresso a Firenze.


“La Toscana ha mostrato grande resilienza, ma ha al suo interno grandi disuguaglianze sia nella distribuzione ed accesso a risorse e servizi, sia nei tassi di crescita tra territori. La crisi sociale continua ad aggravarsi, urgono in tempi brevi risposte certe e di alto profilo”: è il messaggio che Dalida Angelini, segretaria generale di Cgil Toscana, ha lanciato stamani a politica, controparti e istituzioni in occasione della prima giornata del congresso dell’organizzazione al PalaCongressi di Firenze.


Prima azione da fare: dare gambe al Patto per lo sviluppo. “Nello scorso congresso - ha ricordato Angelini - chiedemmo alla Regione un patto di fine legislatura, nel quale condividere le priorità e le scelte strategiche. Nasceva così il Patto per lo sviluppo sottoscritto con le parti sociali a luglio 2019, un patto che muoveva 8 miliardi e 110.000 posti di lavoro stimati in 5 anni. Lanciamo un appello a tutti i firmatari a un confronto mirato per scegliere insieme le priorità di intervento. Il Presidente della Regione, e anche qualche assessore, non deve pensarsi come Sindaco dei Sindaci, perché una politica regionale non è la sommatoria delle varie politiche comunali”. Senza dimenticare la partita del Pnrr. “Ci apprestiamo a una fase in cui le istituzioni territoriali e regionali saranno titolari della spesa di risorse importanti a valere sul Pnrr. Vogliamo partecipare alle scelte e al controllo di ciò che si spende. Vogliamo garantire legalità e qualità del lavoro”.


Nella giusta direzione, per Angelini, sono andate altre importanti intese tra Regione e sindacato, come gli accordi sugli appalti, il Patto per il Lavoro, il Patto per la Salute.


Mentre sulla Multiutility regionale dei servizi e sull’autonomia differenziata la sindacalista pone obiezioni. Sul primo fronte, “siamo contrari alla quotazione in borsa, vogliamo ragionare di lavoro e servizi di qualità, di contenimento delle tariffe. Sarebbe opportuno un ruolo forte della Regione affinché il progetto riguardasse tutta la Toscana piuttosto che solo un quarto dei Comuni, pur importanti”. Sul secondo fronte, “vedo un rischio di disgregazione, di ulteriore allargamento delle fratture, e in fondo si offre legittimità all’idea di chi pensa che da soli si fa meglio”. Grande attenzione poi serve sul tema delle politiche industriali: “E' necessario mettere in campo una vertenza che, partendo dalle crisi, rilanci la vocazione manifatturiera: è la battaglia più importante che abbiamo di fronte. Perché l’alternativa è il trionfo della rendita, l’eccesso di terziarizzazione, la definitiva perdita del Made in Italy, l’ulteriore polarizzazione sociale e territoriale e la marginalizzazione definitiva della Toscana rispetto alle Regioni d’Europa”.


Angelini ha chiamato poi in causa il Governo, contro la cui Legge di Bilancio la Cgil (con la Uil) si è mobilitata: “Mancata rivalutazione delle pensioni, nessuna giustizia fiscale anzi di nuovo condoni denominati tregua fiscale, nessun intervento anticiclico in favore di salari e pensioni contro la dilagante inflazione, risorse ridotte per sanità e istruzione, attacco al reddito di cittadinanza, allargamento dell’utilizzo dei voucher. Cos’altro c’è da aggiungere per connotare l’attuale governo sulla base degli interessi che difende? Noi rivendichiamo una riforma fiscale progressiva, non certo la flat tax cioè il premio a chi ha di più. Così come sarebbe necessario discutere di salario minimo e legge sulla rappresentanza, oltre che di transizione digitale, riconversione verde e politiche industriali, ma l’esecutivo non intende farlo. Dovremmo ripresentare la nostra Carta dei Diritti che è quanto mai attuale”. La sindacalista ha successivamente incalzato l’esecutivo sulle infrastrutture toscane: “Vanno completate o realizzate quelle necessarie per tenere connessa la Toscana al resto dell'Italia ed al mondo. Noi non vogliamo essere la Cenerentola dell’Italia”.


Al termine della sua relazione, Angelini (in carica da luglio 2015) ha annunciato la volontà di non ricandidarsi a segretaria generale (a 5 mesi dalla scadenza naturale del mandato che è di 8 anni): “Una scelta presa per rispetto e responsabilità, con umiltà e decisione, per evitare di fermare l’organizzazione tra 5 mesi per eleggere un nuovo segretario generale, in quanto la fase ed il contesto sono complicati e difficili. Ognuno di noi è a disposizione dell’organizzazione, mai il contrario. Posso solo ringraziare per le possibilità che mi sono state date. Lascio una Cgil sana, una Cgil che ha sempre lavorato e condiviso unitariamente le scelte fatte”.


Tra i vari temi toccati da Angelini nella sua relazione: l’impatto del Covid (“ha fatto emergere quanto è vera la formula costituzionale della Repubblica fondata sul lavoro”), gli attacchi alla Cgil alla sede di Roma e a quelle toscane (“non ci intimidiranno, continuiamo a chiedere la messa al bando delle organizzazioni neofasciste”), la guerra in Ucraina (“va fermata, bisogna che si lavori alla pace”), l’immigrazione (“ringrazio le comunità di Livorno e Massa Carrara per l’accoglienza alle navi di migranti in questi giorni”) l’esigenza di investire in sicurezza sul lavoro (sono stati citati due casi toscani di vittime, Luana D’Orazio morta in un’azienda tessile e Sebastian Galassi rider morto in un incidente stradale), la crisi climatica (“il tema non può essere eluso, va ribadito che Arpat ricopre una funzione decisiva nella tutela ambientale, è fondamentale nel suo ruolo di terzietà e va potenziata”), legalità (“faremo la scelta strategica di richiedere la costituzione di parte civile nell’ambito della cosiddetta inchiesta Keu”).


Durante la relazione, Angelini ha ricordato Nazzareno Bisogni, lo storico capo ufficio stampa della Cgil Toscana scomparso nel luglio scorso: nell’occasione, la platea si è alzata in piedi per un applauso collettivo. Prima dell’intervento di Angelini, il congresso è stato aperto da uno spettacolo di Daniela Morozzi, Marina Capponi e Chiara Riondino sul tema della lotta alla violenza sulle donne; dopo l’intervento di Angelini, si è svolta una iniziativa, sempre con Morozzi e Riondino, con delle donne iraniane, per difendere il valore della democrazia. In seguito, i saluti degli ospiti e una tavola rotonda con sindacalisti europei, prima della consegna del premio giornalistico Nazzareno Bisogni, organizzato da Cgil con Ast e Odg.


DATI ECONOMICI SULLA TOSCANA


La Toscana era già in una fase di rallentamento nel 2019, prima della pandemia. Il 2020 è stato l’anno del lockdown, che ha fatto registrare una perdita del Pil in Toscana vicina al 10%, addirittura un punto in più della media nazionale. L’anno 2021 è stato l’anno della graduale ripartenza, grazie anche alla campagna di vaccinazione: il Pil è tornato a crescere del 6,5%. Nello stesso anno il 90% delle assunzioni si è fatto con il lavoro a termine e precario, i contratti a tempo indeterminato sembrano diventati una chimera. L'anno appena trascorso si chiude con una crescita del 3,2% che risente della guerra in Ucraina e comunque inferiore alla media nazionale. Nel 2023 si prevede il rischio di crescita zero in Toscana con consumi stagnanti e investimenti privati che si riducono di circa il 2% sull’anno precedente. La perdita del potere di acquisto di una lavoratrice/un lavoratore a tempo pieno in Toscana nel 2022 si avvicina ai 2mila euro medi.


Nicoletta Curradi


Dal 5 febbraio torna il Carnevale di Foiano della Chiana

 



Il Carnevale più antico d’Italia, quello di Foiano della Chiana (Ar), torna dal 5 febbraio al 5 marzo. Per cinque domeniche si terrà la 484esima edizione di una delle manifestazioni che in assoluto vanta più storia.


«Torniamo a fare festa nel periodo di carnevale, dopo lo stop del Covid e l’edizione estiva del 2022», spiega il presidente del Comitato del Carnevale, Massimo Di Chiara. «Lo faremo riappropriandoci non solo della stagione più consona a questi festeggiamenti pagani. Ma tornando al Carnevale che tutti conoscono e che vogliono. Con tantissimi appuntamenti collaterali già dal sabato di ogni fine settimana e naturalmente con le sfilate dei giganti di cartapesta».


Tra le grandi novità di questa edizione la grafica rinnovata che accoglierà e farà parlare del Carnevale in tutta Italia. Sarà infatti la street artist Camilla Falsini ad animare il Carnevale di Foiano dal punto di vista grafico. Il suo lavoro è caratterizzato da linee chiare, forme stilizzate e minimali e colori forti e spazia dall’illustrazione editoriale ai grandi dipinti murali, dagli oggetti di design ai libri. Collaboratrice di importanti testate a livello internazionale, come artista ha realizzato installazioni, grandi dipinti, pitture murali o sculture per alcuni dei più grandi gruppi commerciali a livello mondiale oltre a partecipare ai più importanti festival di street-art.


Il racconto del Carnevale di Foiano con uno spettacolo inedito. Lo spettacolo nasce dall’idea di tre foianesi doc, Enzo Ferraro, Riccardo Bernini e Marcello Bernardini, di raccontare Foiano a chi vi arriva per la prima volta, ma anche ai foianesi che hanno voglia di riscoprirlo. Si tratta di un’ora di “storia e filosofia”, ma senza la pretesa di diventare una lezione (e che dura anche meno di un’ora!).


I due narratori racconteranno per sommi capi la storia del paese, origini fino ai giorni nostri o quasi (STORIA), per poi passare al racconto del Carnevale, con tutte le sue particolarità, dalla costruzione dei carri alla descrizione della gara, passando per la scelta della giuria fino ad arrivare al Testamento, che ci racconterà Re Giocondo in persona e che forse meglio di qualunque altra cosa descrive il modo di essere e di interpretare la vita e quindi la “FIOLOSOFIA” dei foianesi.


Si parte il 5 febbraio, prima domenica, anche se già dal sabato ci saranno iniziative collaterali. Tante le novità, a partire dall’area dei cibi di strada toscani. Nella Piazza Cavour infatti per tutte le domeniche di festa saranno infatti presenti truck e banchi di assaggio con le migliori eccellenze di strada toscane, abbinate ai vini del territorio.


Non soltanto maschere e carri, ma anche cibo e convivialità


La domenica mattina alcuni chef si alterneranno anche in cooking show per raccontare le ricette della tradizione carnevalesca toscana. Per i più piccoli ci saranno i consueti appuntamenti con Carnevalandia, il Carnevale dei Bambini, con le parate della Disney e le sfilate in maschera, oltre a una area totalmente dedicata con spettacoli, trenini, giostre e giochi completamente gratuiti. Mostre d’arte, raduni di Harley Davidson e opportunità per i camperisti con pacchetti mirati all’ospitalità.


Il Carnevale di Foiano della Chiana, il più antico d’Italia giunto con il 2023 alla 484esima edizione, è considerato tra le più importanti manifestazioni del genere in Italia, sia per le spettacolari coreografie sia per la sua tradizione storiografica.  Quattro mastodontici carri allegorici realizzati da veri maestri della cartapesta e da tecnici della meccanica. 


Quattro i carri allegorici in gara rispettivamente realizzati dai quattro “cantieri” come si chiamano a Foiano della Chiana, che dalla prima domenica daranno vita a veri e propri spettacoli che avranno come palcoscenico le piccole vie del centro storico di Foiano. Azzurri, Bombolo, Nottambuli e Rustici: questi i nomi delle quattro fazioni che da secoli ormai si sfidano ogni anno a colpi di coriandoli e cartapesta realizzando imponenti opere artistiche, apprezzate in tutto il mondo.  Attesa, da parte del pubblico, per scoprire quali saranno i colori e i soggetti rappresentati in forma allegorica da veri e propri maestri della cartapesta e della meccanica.




Quest’anno c’è una nuova linea grafica.

Sarà infatti la street artist Camilla Falsini ad animare il Carnevale di Foiano dal punto di vista grafico. Il suo lavoro è caratterizzato da linee chiare, forme stilizzate e minimali e colori forti e spazia dall’illustrazione editoriale ai grandi dipinti murali, dagli oggetti di design ai libri. Collaboratrice di importanti testate a livello internazionale, come artista ha realizzato installazioni, grandi dipinti, pitture murali o sculture per alcuni dei più grandi gruppi commerciali a livello mondiale oltre a partecipare ai più importanti festival di street-art.

Il programma completo della manifestazione e altre informazioni sul sito www.carnevaledifoiano.it


Fabrizio Del Bimbo 


domenica 22 gennaio 2023

Cinema, 5 eventi in 4 giorni per l'inaugurazione dell’Astra


Ospiti Paolo Mereghetti, Andrea Segre, Il Terzo Segreto di Satira, Riverboom, Cosimo Gomez, Sandrone Dazieri

Dopo 9 anni di chiusura, al via la programmazione nella sala di Banca Cambiano gestita da Stensen e Prg




Sarà il critico cinematografico Paolo Mereghetti ad inaugurare il nuovo cinema Astra di Firenze in piazza Beccaria, di proprietà di Banca Cambiano e gestito da Fondazione Stensen e Prg, che riapre dopo nove anni di chiusura. La sala cinematografica, di forma quadrata, ospiterà circa cento posti e avrà uno schermo di sette metri. Oltre che cinema sarà uno spazio polifunzionale, funzionante sette giorni su sette, anche di mattina. 

Giovedì 26 gennaio alle 18.30 Mereghetti racconterà i trent’anni del suo celebre dizionario del cinema, dialogando col direttore del festival dei popoli Alessandro Stellino (ingresso gratuito, prenotazioni qui bit.ly/Mereghetti23). La pubblicazione con 35mila schede redatte da Mereghetti è dedicata ai critici cinematografici toscani Claudio Carabba e Vieri Razzini, entrambi scomparsi in anni recenti e a cui Firenze è molto legata. Prima dell’incontro al pubblico, il cinema sarà inaugurato in forma privata alla presenza delle autorità cittadine con un taglio del nastro molto particolare. Al posto del consueto nastro rosso sarà tagliata una pellicola cinematografica i cui fotogrammi saranno poi regalati ai presenti per tutto il giorno. La cerimonia sarà accompagnata da tre giovani musicisti che suoneranno dal vivo le grandi colonne sonore del maestro Ennio Morricone. 


In prima serata giovedì 26, introdotto dallo stesso Mereghetti, alle ore 21 il film La signora di Shanghai, che sarà proiettato in una versione restaurata e in lingua originale con sottotitoli in italiano. Il capolavoro di Orson Welles, cineasta a cui Mereghetti ha dedicato una monografia edita dai Cahiers du Cinéma, è un noir capace di fondere un’eccezionale forza visiva con un simbolismo amaro e una disincantata lezione di morale.

L’inaugurazione si svilupperà per tutto il fine settimana e prevede numerosi eventi, film, incontri, mostre. Tra questi, la mostra internazionale dal titolo “Riverboom - Greatest Hits: photography vs cinema” (venerdì 27 maggio alle 18, ingresso gratuito) del collettivo di fotografi fiorentini Riverboom, un viaggio visivo su grande schermo delle fotografie più suggestive degli ultimi vent’anni scattate in tutto il mondo dai fotografi Edoardo Delille (presente in sala), Gabriele Galimberti, Paolo Woods, Claude Baechtold, Serge Michel, Alexandre Tzonis. Riverboom è un collettivo italo-svizzero fondato nel 2002 sulle rive del fiume Boom, in Afghanistan. Negli ultimi vent'anni, Riverboom ha realizzato mostre, prodotto film, organizzato feste e pubblicato libri tra cui le guide illustrate Baechtold’s Best, dedicate interamente a destinazioni inconsuete come il Polo Nord o l’Afghanistan.

Il regista Andrea Segre (sabato 28 gennaio alle 16.00 e alle 18.30) incontrerà il pubblico dopo entrambe le proiezioni per il suo ultimo film Trieste è bella di notte, che svela ciò che accade al confine tra Italia e Slovenia, sulle colline sopra Trieste, in tema respingimenti dei migranti. 


Sempre Sabato 28 gennaio, alle 21, il film italiano più visto di sempre su Netflix, per la prima e unica volta al cinema, Il mio nome è vendetta del regista fiorentino Cosimo Gomez (presente in sala insieme al co-sceneggiatore Sandrone Dazieri), con Alessandro Gassman e Remo Girone è la storia di un ex sicario della mafia che quando i nemici dal passato gli uccidono la moglie e il cognato, si rifugia a Milano con la figlia e pianifica la sua vendetta. Per una sera il film tornerà a vivere in un cinema, grazie a Netflix che ha concesso in via eccezionale la proiezione pubblica.


In sala arriverà anche il collettivo di videomaker Il Terzo Segreto di Satira col film, in prima assoluta, Domino 23 - Gli ultimi non saranno i primi (domenica 29 gennaio alle 16.00 e alle 18.30). Il collettivo milanese non ha paura di affrontare con ironia temi come la sostenibilità ambientale, le nuove sensibilità sul politicamente corretto, il mondo del lavoro e la novità del nuovo governo di destra. Entrambe le proiezioni alla presenza degli autori. 


 


 


Il cinema Astra


La riapertura del cinema è stata resa possibile grazie all'acquisto di Banca Cambiano e in virtù del regolamento urbanistico del Comune che prevede un riutilizzo a fini culturali delle sale cittadine dismesse. La sala cinematografica, di forma quadrata, ospiterà circa cento posti e avrà uno schermo di otto metri. Oltre che cinema sarà uno spazio polifunzionale, funzionante sette giorni su sette, aperto anche in estate. Il cinema sarà aperto dalla mattina alla sera, con una programmazione che spazierà dai titoli d’essai ai grandi film in lingua originale, dai classici del cinema ai documentari, con eventi dedicati ad autori italiani e stranieri. Un modello eclettico sempre più necessario alla sopravvivenza delle sale cinematografiche, che si adattano a pubblici con esigenze e gusti diversi. Oltre a questo, ci saranno incontri, convegni, conferenze, presentazioni di libri, momenti di confronto sulle tematiche di attualità e poi piccoli concerti, spettacoli, performance che conferiranno al nuovo cinema Astra una sua specifica identità culturale.  

Particolarità della sala è un avanzato sistema di sedute a scomparsa, grazie al quale le poltrone possono scomparire sotto il pavimento, lasciando la sala libera di adattarsi a ospitare eventi che non necessitino di sedute, rimodulandosi in base alle esigenze. Il progetto della struttura, completamente rinnovata e modificata rispetto agli spazi precedenti, è stato realizzato dallo studio di architettura Archea di Firenze.


“Siamo convinti che questo cinema diventerà un nuovo spazio vivace e polifunzionale per la città e sarà apprezzato dai fiorentini - ha detto Michele Crocchiola, direttore della Fondazione Stensen, che gestirà la sala insieme a Prg - L’esperienza cinematografica ha bisogno di spazi nuovi, flessibili, aperti e accoglienti, per venire incontro alle nuove abitudini del pubblico e offrire una multiprogrammazione variegata. Sarà una grande opportunità di ampliamento delle proprie attività anche per il cinema Stensen, per tutti i suoi dipendenti, collaboratori e operatori, dopo esserci messi alla prova con le nostre esperienze estive nelle arene cittadine. Ringraziamo Banca Cambiano per la fiducia nell’affidarci la gestione e la collaborazione dimostrata nei nostri confronti, che siamo certi ripagheremo al meglio”.

Info e programma completo www.astrafirenze.it


Nicoletta Curradi

giovedì 12 gennaio 2023

Il Bisonte a Pitti Uomo 103

 


In occasione della 103° edizione di Pitti Uomo  Il Bisonte presenta per la stagione AI23 la Capsule Collection composta dalla Linea Snodo e da due prodotti in edizione limitata (Modulo e Sguardo), che fondono con sorprendente armonia un’allure contemporanea e la fedeltà assoluta alla tradizione artigianale del brand, fatta di materie prime di grande qualità (l’iconica pelle di vacchetta), di cura appassionata per ogni dettaglio e di processi produttivi che valorizzano il talento delle persone e rispettano l’ambiente.



LA CAPSULE COLLECTION


La principale novità della collezione AI23 è la Capsule Collection composta dalla Linea Snodo e dai pezzi unici Modulo e Sguardo. I prodotti che ne fanno parte sono caratterizzati da uno stile libero e indipendente, che esce dagli schemi tradizionali del design senza distaccarsi dalla più autentica tradizione manifatturiera de Il Bisonte, fatta di intuizioni capaci di originare allo stesso tempo nuove forme e nuove funzioni. Il nodo, impiegato come elemento strutturale e funzionale, rende inconfondibili le borse della linea Snodo, il cui design è in equilibrio perfetto tra solidità e leggerezza. Fanno parte di questa linea una tote, una shoulder media, una mini- crossbody e una piccola shoulder, tutte realizzate in pelle di vacchetta vintage conciata al vegetale e disponibili in tre varianti colore. È invece il contrasto tra forme rigide e forme morbide a definire l’originalità della borsa Sguardo, in color seppia. Il suo disegno è ispirato alle prime creazioni - tanto materiche quanto visionarie – de Il Bisonte e ne testimonia, a più di cinquant’anni dalla loro ideazione, una ricchezza, una freschezza e un’istintività formale davvero sorprendenti. Nella borsa Modulo il focus si sposta infine sulla fibbia e sul gioco di funzioni che questo semplice accessorio rende possibile. Grazie alla doppia fibbia questo borsello minimalista con tracolla piatta si trasforma in un attimo in tracolla o in borsa a mano. Disegnata prendendo in prestito l’estetica essenziale dei modelli degli Anni Settanta, la geometria quasi piana di Modulo è realizzata in pelle di vacchetta volonata conciata al vegetale e proposta in cinque varianti colore.


“Tengo molto a questa Collection – spiega Luigi Ceccon, Amministratore Delegato de Il Bisonte – perché esprime in modo particolarmente efficace un’idea molto precisa di sostenibilità, che non riguarda soltanto il modo in cui produciamo, ma anche il modo in cui pensiamo i nuovi prodotti. Utilizzare elementi funzionali (il nodo e la fibbia) come elementi stilistici e valorizzare la naturale consistenza delle pelli significa scegliere consapevolmente un design responsabile, che rinuncia all’inutile e proprio da questa rinuncia trae la capacità di immaginare come un tutt’uno bellezza e sostenibilità, tradizione e innovazione”.



LA COLLEZIONE AI23: UN NUOVO OMAGGIO A FIRENZE E ALLA TOSCANA


Accanto alla Capsule Collection, la Collezione AI23 è composta da una nuova linea per l’uomo e da cinque proposte per la donna, i cui nomi sono tratti da quelli dei teatri di Firenze. Con questa scelta Il Bisonte ancora una volta rende omaggio all’identità della sua Toscana, già celebrata nelle ultime collezioni ispirate ai nomi e alle linee delle strade, dei parchi, delle ville e dei castelli dello stesso territorio in cui vengono realizzate tutte le creazioni del brand.


LE NOVITÀ PER L’UOMO


Comodità, resistenza e linee essenziali definiscono il carattere della linea per uomo Cestello, realizzata in pelle di vacchetta vintage combinata con nastri in tessuto e fodere in tela di cotone. La portabilità confortevole e il design senza tempo esprimono un’idea di lusso quotidiano classico e al contempo innovativo, proprio come le proposte dell’omonimo piccolo teatro d’avanguardia affacciato sul fiume Arno a pochi metri dagli uffici fiorentini de Il Bisonte.


LE NOVITÀ PER LA DONNA


La linea Le Laudi, realizzata in pelle vintage, ha uno stile casual e senza tempo che reinterpreta con uno sguardo rivolto al futuro echi del passato e la più autentica tradizione stilistica de Il Bisonte. Frutto prezioso della sapienza artigianale del marchio, la linea Fiaba, in pelle di vacchetta volonata foderata in tela di cotone, è caratterizzata da una speciale lavorazione a intreccio fatta interamente a mano. La linea Maggio, che prende il nome dal più prestigioso teatro d’opera di Firenze, deve la sua elegante texture liscia e semi-opaca alla pelle di vacchetta a bio-concia, mentre sono le caratteristiche intrinseche della  pelle a definire le linee strutturate, pulite ed essenziali. Degno di nota anche lo speciale meccanismo di chiusura con calamite magnetiche, che rendono le borse di questa linea particolarmente comode. Perfetta anche per le clienti più giovani, la Linea Esperia in pelle di vacchetta volonata ha una portabilità comoda e versatile e un design essenziale scandito da una doppia cucitura che incornicia una silhouette sinuosa. La Linea Studio, il cui nome richiama quello di un teatro di sperimentazione nei pressi di Firenze, è composta da una baguette in due diverse dimensioni, una da portare a spalla e l’altra a doppia portabilità, sia a spalla che a tracolla. Realizzata in pelle di vacchetta volonata e foderata in tela di cotone, è disponibile in una vivace palette di colori di grande carattere.


I COLORI DELLA NATURA


Viola Iris, Rosa Azalea, Verde Cipresso e Bosco: i nuovi colori della Collezione AI23 sono tutti ispirati a quelli dei fiori e delle piante di Orti Dipinti, il community Garden nel centro di Firenze che Il Bisonte sostiene e contribuisce ogni giorno a far crescere. Rimangono protagonisti anche i colori classici del brand, come ad esempio il naturale o il seppia, da sempre realizzati con pelli di vacchetta conciate al vegetale, con l’impiego del tannino e di altre sostanze di origine vegetale che conferiscono a ogni borsa un carattere di unicità e la capacità di invecchiare mantenendo intatta la loro bellezza e la loro qualità.


“Dietro le nostre scelte stilistiche – racconta Luigi Ceccon – c’è sempre quello che siamo: un’azienda profondamente radicata in un territorio la cui bellezza non finisce mai di ispirarci, una comunità di artigiani capaci di lavorare la pelle come nessun altro al mondo e un management che si impegna con tenacia a contribuire a creare un futuro migliore per le persone e per il pianeta. Ognuna delle nostre borse è un manifesto di questo impegno”. Per scoprire di più sulla filosofia produttiva de Il Bisonte e sulle idee che hanno dato forma alle creazioni della nuova collezione, in occasione di Pitti 103 il brand presenta il primo numero del suo Magazine, interamente dedicato a un viaggio dietro le quinte della nascita delle collezioni.


 Fabrizio Del Bimbo 


lunedì 9 gennaio 2023

Lanterne Magiche porta in sala 5 film di guerra




Lanterne magiche porta in sala a La Compagnia 5 film sul tema della guerra, in programma dal 9 gennaio fino a maggio.


Una rassegna cinematografica pensata per gli studenti, i loro amici, le loro famiglie e tutti gli appassionati. Cinque film diversi per provenienza e periodi storici che raccontano gli effetti devastanti della guerra sulle popolazioni e su tutte le persone coinvolte.


ABBONAMENTO COMPLETO RASSEGNA: 25€ (valido per 1 studente + 1 accompagnatore)

INGRESSO SINGOLO FILM: intero 6€ / Under 30 5€


PROGRAMMA


LUNEDÌ 9 GENNAIO, ORE 18.00

Onoda 10.000 notti nella giungla di Arthur Harari (2021,165’)

Alla presenza del produttore italiano del film Andrea Paris


Giappone, 1944. Addestrato per fare lavoro di intelligence, il ventiduenne Hiroo Onoda scopre una filosofia alternativa a quella

ufficiale: nessun suicidio, rimanere vivi a qualsiasi costo, la missione è la priorità assoluta. Inviato a Lubang, un isolotto delle Filippine dove si attende l’arrivo degli americani, Onoda avrà il compito di scatenare la guerriglia fino al ritorno delle truppe giapponesi. L’Impero del Sol Levante si arrenderà poco dopo, Onoda invece 10.000 giorni dopo.


LUNEDÌ 6 FEBBRAIO, ORE 18.00

200 metri di Ameen Nayfeh (2020, 96’)

Alla presenza di Lisa Chiari e Roberto Ruta (Middle East Now Festival)


I coniugi Mustafa e Salwa vivono in Palestina a 200 metri di distanza. Sono tuttavia divisi dalla barriera di separazione israeliana. A causa di un incidente accaduto al figlio, Mustafa è costretto ad andare al checkpoint dove però gli viene negato il permesso di passare. L’incubo ha inizio per lui e per altre persone come lui che cercano disperatamente di attraversare quei 200 metri che si trasformano in chilometri pur di riuscire ad oltrepassare quel maledetto muro.


LUNEDÌ 6 MARZO, ORE 18.00

Terra promessa di Daniele Tommaso (2021, 88’)

Alla presenza di Letizia Monti e Lorenzo Tommaso


Il Mediterraneo, attraversato dagli ebrei scampati alla Shoah, che salparono in massa dalle nostre coste per raggiungere clandestinamente la Palestina. L’Italia, disposta a permetterne la partenza dai suoi porti per farsi perdonare l’infamia delle leggi

razziali. La Gran Bretagna, potenza occupante, che si oppose a questo esodo di massa. Il documentario è il racconto dei testimoni diretti e indiretti di questa vicenda. Un giallo politico intricato e appassionante, ma anche una toccante storia umana.


LUNEDÌ 6 APRILE, ORE 18.00

A prova di errore di Sidney Lumet (1964, 112’)

Alla presenza del giornalista e critico cinematografico Gabriele Rizza


Uno stormo di bombardieri atomici statunitensi è fuori controllo, invano si tenta di richiamare gli aerei alla base e avviene così l’irreparabile: Mosca verrà colpita dalla morte atomica. L’unica via di scampo, per impedire la reazione sovietica, è quella di dimostrare che si è trattato di un errore. Per questo il Presidente degli Stati Uniti si vede costretto a ordinare la distruzione di New York, senza preavviso. L’equilibrio tra le due potenze è così tragicamente ristabilito.


LUNEDÌ 15 MAGGIO, ORE 8.00l

Apocalypse Now di Francis Ford Coppola (1979, 183’)

Alla presenza del giornalista e critico cinematografico Gabriele Rizza


A Saigon, durante la guerra in Vietnam al capitano dei corpi speciali Benjamin Willard viene affidata una missione che altri prima di lui hanno rifiutato: trovare ed eliminare il pericoloso e folle colonnello Walter Kurtz che – uscito con i suoi soldati dai ranghi dell’esercito americano – sta combattendo una guerra personale ai confini fra il Vietnam e la Cambogia. Il film è ispirato al romanzo di Joseph Conrad, Cuore di tenebra.


Fabrizio Del Bimbo

Nicoletta Curradi 


Il 2023 al Lyceum, un anno all’insegna dell’innovazione e del futuro





Presentata dal presidente del Consiglio comunale Luca Milani, con la presidente del Lyceum Giovanna Corsi e le vice presidenti Francesca Fiorelli Malesci e Silvia Tozzi l’edizione di quest’anno



Da oltre un secolo il Lyceum Club Internazionale è presente a Firenze e il suo legame con la storia della città è solido anche se spesso vissuto in modo un po’ appartato. Il programma 2023 presentato vuole far emergere questo legame e soprattutto rendere evidenti le tante relazioni che ne costituiscono la trama.


Concerti, incontri, visite e molto altro, curati dalle sei Sezioni, si svilupperanno nei mesi dell’anno che si è appena aperto. A gennaio, l’ex ministro Paola Pisano affronterà un tema che rappresenta al meglio lo spirito della proposta annuale del Club: Osservare il presente e immaginare il futuro nel settore della cultura. Alla presenza di molte Associazioni culturali fiorentine si parlerà del Piano Nazionale di digitalizzazione della cultura ponendo attenzione alle tecnologie di ultima generazione che, come i grandi restauri, uniscono conservazione e innovazione rappresentando così, al meglio, l’idea della Sezione Arte.


Significativa sarà la visita alla Scuola di Alta Formazione dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze ove metodi ad alto livello tecnologico sono applicati al restauro delle opere d’arte. Due testimoni eccellenti, La Pietà Bandini di Michelangelo al Museo del Duomo e gli affreschi di Guido Reni nel Casino dell’Aurora.


“Il Lyceum Club Internazionale conferma una presenza culturale importante a Firenze. Una presenza che si rifà direttamente – spiega il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – ai primi club che sono nati ai primi del ‘900 a Londra, a Parigi e nelle principali città europee. Un club tutto al femminile che, all’epoca, aveva la missione di preparare le donne al suffragio universale e di combattere contro gli stereotipi femminili all’interno del mondo del lavoro. Oggi questa contrapposizione non c’è più ma la loro presenza serve per una lettura più complessa della società. Il Lyceum continua a lavorare sul miglioramento delle relazioni attraverso l’espressione culturale e artistica”.


“Il nostro scopo è guardare, al femminile, gli eventi che ci circondano e dare consapevolezza, alle nostre socie – aggiunge la presidente del Lyceum Club Internazionale Firenze Giovanna Corsi – che c’è un modo alternativo per guardare gli eventi. Cerchiamo di portare alle nostre conferenze delle voci al femminile anche per interrogarci sulla figura femminile che, negli ultimi anni, è cambiata moltissimo. La stessa società degli anni ‘50 e degli anni ‘60 è cambiata moltissimo rispetto a quella che viviamo, anche nei rapporti familiari e nei rapporti all’interno della nostra stessa società e sarà interessante affrontare questi temi”.


Con uno sguardo al quotidiano non manca un breve corso di Educazione finanziaria attento ai cambiamenti in atto nella società attraverso un occhio attento alla pianificazione.


Sarà poi la Sezione Rapporti Internazionali a farci avvicinare ad uno dei grandi temi dell’attualità con Iran e donne; ieri, oggi e domani; una conversazione con Afsaneh Sharif e Shadi Mancini, doveroso tributo e riflessione, da parte di un club femminile, sulle nuove emergenze politiche e socio-culturali che scuotono il pianeta.


La Sezione Scienze presenterà, con una visione convintamente interdisciplinare, un approfondimento su La memoria. Come si formano, si trasformano e si perdono i ricordi, proseguendo poi con uno dei concetti più enigmatici della fisica quantistica, l’Entanglement (intreccio) quantistico.


In condivisione con Letteratura, le due Sezioni ricorderanno, nell’anno del centenario della sua nascita, Italo Calvino. Nelle sue opere il grande scrittore ha immaginato spesso “mondi possibili”, dove la creazione letteraria si intreccia con la discussione di importanti problemi filosofici e scientifici. La Sezione Letteratura indaga, in questo anno, non solo i classici, ma apre uno spaccato sull’orizzonte letterario globale, non dimenticando approfondimenti sull’universo femminile, fra questi Sono Gemma, Gemma chi?, insolita lettura della figura della Donati, moglie di Dante confinata all’oblio dalla tanto cantata Beatrice. Avremo poi la scrittrice Anna Christine Faitrop-Porta che ci parlerà di Firenze e la Calabria nei viaggi di André Maurel.


La Sezione Musica, da sempre punto di forza del Lyceum fiorentino, ha un programma ricco di iniziative di alto livello e, in sinergia con alcune delle principali istituzioni musicali italiane e straniere presenti in città, propone - fra gli altri - un concerto spettacolo curato da Ladislau Petru Horváth, Il violino segreto. Importante sarà poi il progetto Laboratorio dell’interprete, iniziativa realizzata in sinergia con altre Sezioni, per l’educazione all’ascolto, insegnando come si costruisce un’interpretazione nel tentativo di avvicinarsi a chi è alla ricerca del “senso musicale”.


Non bisogna però dimenticare, pur con un’aura dal sapore antico, la storia del Club e delle molte donne e uomini che hanno popolato le sue stanze. Su proposta della Sezione Attività Sociali il Ricordo di Piero Bargellini riporterà nella nostra sala il pianista Gregorio Nardi, nipote del sindaco dell’alluvione, che interpreterà un repertorio del primo Novecento, fra cui la Musica di Mario Castelnuovo-Tedesco, del quale il Lyceum vanta un fondo archivistico e bibliografico di grande importanza.


In un programma lungo un anno non poteva mancare, nel prossimo autunno, l’attenzione ai grandi eventi sportivi. Un incontro ricorderà la fantastica avventura di Azzurra, di cui nel ’23 si celebra il quarantesimo anniversario, e che ci permetterà di immergerci nell’atmosfera emozionante de La grande vela sui nostri mari; dalla sfida di Azzurra alla Coppa America 2024.


Nelle stanze del Lyceum, negli ormai 116 anni di attività, si sono succedute, come ancora oggi si propongono, narrazioni di letteratura, filosofia, musica, arte. Ieri e oggi, con lo sguardo rivolto al futuro, è questa infatti una delle connessioni fra l’internazionalità che ha caratterizzato la storia della città e le presenze culturali protagoniste della vita del Lyceum nel cui archivio è raccolta, con i Bollettini e i tanti documenti che lo compongono, oltre un secolo di vita culturale cittadina.


Info: https://lyceumclubfirenze.it/

Nicoletta Curradi 

mercoledì 4 gennaio 2023

Congresso CGILa Scandicci: cosa è enerso

 



“Firenze è uno dei territori dove si è affrontata meglio la crisi, ma nel territorio metropolitano esiste una frattura tra centro e periferia che va colmata facendo scelte che guardano all’uguaglianza e alla giustizia sociale, puntando su cura del lavoro, cura dell’ambiente, cura delle persone”: l’appello della segretaria generale di Cgil Firenze Paola Galgani durante il congresso dell’organizzazione a Scandicci.


Il focus Ires sull’economia fiorentina: buon ritmo di sviluppo ma in evidente rallentamento rispetto al 2021, la perdita di potere d’acquisto ha deteriorato il clima di fiducia di famiglie e consumatori


Cura del lavoro, cura dell’ambiente, cura delle persone”: sono i tre punti fondamentali su cui investire per cambiare l’attuale modello di sviluppo, che “svaluta il lavoro e acuisce le disuguaglianze”. E’ il contenuto fondante della relazione della segretaria generale della Cgil di Firenze Paola Galgani, stamani al Centro Rogers di Scandicci, in occasione della prima delle due giornate dei lavori del decimo congresso dell’organizzazione. Congresso che nelle settimane scorse ha visto lo svolgimento di 1.744 assemblee di lavoratori-lavoratrici e iscritti/e (il documento “Il lavoro crea il futuro”, che ha come primo firmatario Maurizio Landini, ha ottenuto il 98,43% dei voti, il documento “Le radici del sindacato”, che ha come prima firmataria Eliana Como, è all’1,57%).


La relazione della segretaria, passando per il ribadire l’importanza del confronto con gli altri sindacati e le associazioni, si è conclusa rivendicando la parola “speranza” e citando i giovani e le donnei in Iran che protestano per la libertà, i giovani che si battono per l’ambiente e i giovani che si ribellano a inaccettabili condizioni di lavoro. Il congresso è stato aperto da un intervento di Franco Quercioli, storico sindacalista e iscritto. I lavori dell’assise si concluderanno domani pomeriggio.




“Firenze è uno dei territori dove si è affrontata meglio la crisi, ma nel territorio metropolitano esiste una frattura tra centro e periferia che va colmata facendo scelte che guardano all’uguaglianza e alla giustizia sociale”, ha aggiunto Galgani a margine del suo intervento, ricordando le ragioni dello sciopero Cgil-Uil dello scorso 16 dicembre (“la Manovra toglie ai più bisognosi e dà a chi già ha, questo è inaccettabile tanto più perché la situazione sociale è assai critica”)  e promettendo che le mobilitazioni, anche in altre forme, non si fermeranno.


Nella sua relazione Galgani ha parlato così di cura del lavoro (“salario minimo, riconoscimento del valore erga omnes dei contratti, ridurre la precarietà, investimenti sui giovani, formazione professionale, servizi all’infanzia e alla terza età per incrementare l’occupazione femminile”), cura dell’ambiente (“dobbiamo indirizzare tutte le risorse verso le fonti di energia rinnovabili e che producono minori scarti e rifiuti”), cura delle persone (“la salute non è soltanto l’infrastruttura ospedale, che pure è necessaria, ma anche e soprattutto la prevenzione della malattia, con un sistema di sostegno e di presa in carico che sia vicino ai bisogni espressi o non espressi dalle persone”).


Circa il Patto per il lavoro e lo sviluppo, firmato tra parti sociali, categorie e Città Metropolitana poco più di un anno fa, Galgani ha auspicato una convocazione del tavolo e ha ricordato che “alcune azioni si sono realizzate o si stanno per realizzare, indipendentemente dalla cabina di regia, segno evidente del valore dei contenuti. Per citarne alcune: protocolli su cantieri trasparenti per i lavori pubblici; reinternalizzazione delle mense scolastiche; contrasto allo sfruttamento lavorativo e presa in carico delle vittime di sfruttamento; regolamentazione ciclofattorini; patti formativi territoriali e Its; social housing e rigenerazione urbana con il progetto di Montedomini; costituzione di comunità energetiche; utilizzo dei fondi PinQua per il patrimonio abitativo”.


Durante il suo intervento, Galgani ha chiesto “una legge sulla rappresentanza, per impedire il proliferare di contratti nazionali sottoscritti da soggetti che producono riduzione dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori ma anche dumping per le imprese. E chiediamo che si misuri anche la rappresentanza delle associazioni datoriali”. Rappresentanza che, secondo la segretaria generale della Cgil fiorentina, è una questione che riguarda anche le istituzioni: “Si sono tolti, per risparmiare pochi euro, i luoghi di definizione di politiche e composizione di conflitti, provocando fratture enormi tra istituzioni e tra cittadini e istituzioni. E anziché invertire la rotta si pensa di andare avanti sulle fratture: pensate alla proposta sull’autonomia differenziata che trova consenso non solo nell’attuale Governo e nei Presidenti di Regione dello stesso segno politico ma anche in quelli di centro sinistra, a partire dal Presidente toscano Giani. Lo vediamo anche in questo territorio, in questa Regione. Su ogni scelta complessa, dalle scelte infrastrutturali a quelle di gestione dei servizi pubblici, sono per citare due esempi, i ritardi non sono solo dovuti alla tanto odiata burocrazia, ma all’incapacità di valutare, programmare, discutere e realizzare le scelte attraverso la discussione e la composizione degli interessi diversi”.


Galgani ha toccato, oltre al tema della questione femminile (“per la prima volta abbiamo una premier donna, non mi pare che le condizioni di milioni di donne siano cambiate di un millimetro. Perché insieme alla svalutazione del lavoro non si è mai fermata la svalutazione delle attività di cura, produttive e riproduttive”), anche il tema della politica: “Non possiamo essere tra coloro che cavalcano l’antipolitica o la spoliticizzazione della nostra società. Il problema non è la politica in generale ma l’assenza di una parte della politica. O meglio l’assenza di una parte dei partiti che dovrebbero rappresentare un’idea politica, di visione del mondo e della società, diversa da quella della destra. Ci possiamo accontentare, prima di tutto come cittadini, ma anche come comunità, di segnalarne l’assenza oppure è necessario un impegno affinché si ricostruiscano i luoghi, cioè i partiti, che rappresentino questa idea diversa di società? Io penso che dobbiamo impegnarci. A partire dal condividere, ad esempio, che la cancellazione del finanziamento pubblico ai partiti non solo non ha cancellato la corruzione, ma anzi li ha resi sempre più permeabili agli interessi di gruppi economici più forti e li ha resi solo dei contenitori per l’esercizio del potere”.


Dopo l’intervento di Galgani, ci sono stati il saluto del sindaco di Scandicci Sandro Fallani e del sindaco della Città Metropolitana Dario Nardella (in video), poi quelli degli altri ospiti, da Cisl e Uil ad Anpi, Arci, Arcigay, Legambiente, Sunia, Federconsumatori, Caaf.





IL FOCUS IRES 


Durante i lavori della mattinata, Gianfranco Francese (presidente Ires Toscana) ha presentato un focus sull’economia fiorentina. Ne segue un estratto.


“Per Firenze le stime di preconsuntivo di contabilità macroeconomica (fonte Prometeia) inquadrano un 2022 che, come per l’ambito nazionale, ha evidenziato un buon ritmo di sviluppo: +3,7% il valore aggiunto in termini reali al 2022, che ha raggiunto un livello di circa 36 miliardi di euro; il dato è migliore dell’omologo regionale (+3,2%) ma in evidente rallentamento rispetto al 2021 (+5,7%) e per il 2023 ci aspettiamo, a parità di condizioni, una sostanziale stagnazione, con rischio recessione, considerando che l’inflazione elevata (giunta a oltre l’11%) pesa sia sulla chiusura d’anno che sui primi mesi di quello nuovo. Dal lato offerta la variazione positiva del valore aggiunto nel 2022 è stata alimentata dal comparto costruzioni (+10,4%) insieme ad una discreta performance dei servizi (+3,8%) e ad una sostanziale tenuta dell’industria in senso stretto (+2,3%). Sul versante domanda aggregata troviamo un discreto apporto dei consumi (+5,6% a valori costanti) insieme agli investimenti (+7,2% il dato regionale) nonostante la componente estera appaia in netto rallentamento, a valori costanti, ovvero al netto dei prezzi, sia in termini di apporto delle esportazioni che, soprattutto, con riferimento al contributo dell’export netto. Contestualmente alla ripresa del prodotto nel 2021 si è verificata una buona riattivazione della domanda di input di lavoro (+8,2%) mantenendosi su una buona dinamica anche nel 2022 (+7,2%) e potrebbe divenire stagnante il prossimo anno; nei confronti del 2018 si è modificata la composizione della struttura produttiva in termini di domanda di lavoro se consideriamo che la quota di unità di lavoro nell’industria in senso stretto ha acquisito 1,2 punti attestandosi al 18,9% mentre il terziario è passato dal 75,2% al 73,8%. La ripresa di vivacità del mercato del lavoro, in termini di ore lavorate, dal lato offerta di lavoro ha portato il tasso di disoccupazione al 6,2%, nel 2021, a seguito di un discreto aumento delle persone in cerca di occupazione (+3,4%) considerando che il recupero ha riguardato soprattutto le ore lavorate, lasciando stagnante la dinamica degli occupati residenti (+0,1%) che dovrebbero recuperare proprio nel 2022 (+6,1%), raggiungendo un livello di circa 455 mila occupati, parallelamente al calo dei disoccupati (-8,6%) che porterebbe la proporzione di disoccupati sulle forze di lavoro al 5,4% in calo di otto decimi di punto percentuale e inquadrando così poco più di 26 mila disoccupati. In uno scenario di fondo, purtroppo, rimane ancora fragile e complesso allo stesso tempo, con una instabilità “strisciante” di fondo: la perdita di potere d’acquisto ha deteriorato il clima di fiducia di famiglie e consumatori, in quanto la crisi energetica ha molto penalizzato i segmenti più deboli della popolazione, insieme alla classe media. Di fatto si è eroso il risparmio accumulato nel corso della pandemia, contribuendo a rendere maggiormente incerte le aspettative e deteriorando il clima di fiducia. In tema di mercato del lavoro è interessante monitorare la domanda di lavoro espressa dai dati dell’osservatorio del precariato di fonte INPS che consentono di monitorare i flussi di avviamenti e cessazioni provinciali, corretti per le trasformazioni contrattuali a tempo indeterminato: nei primi sei mesi del 2022 andiamo ad individuare in termini cumulati un totale di circa 84 mila avviamenti, con una quota del 19,2% di quelli a tempo indeterminato; questi ultimi sono tuttavia calati del 4,9% sul 2019 (+3% quelli totali) mentre quelli a termine sono cresciuti ad un ritmo moderato (3,7%). Il saldo rispetto alle cessazioni, corretto per le trasformazioni a tempo indeterminato mostrerebbe una variazione nella di poco meno di 17 mila unità. Sul versante delle cessazioni anche per Firenze abbiamo osservato un fenomeno che inizia a diffondersi nella nostra regione, seguendo un trend nazionale, rappresentato dall’aumento delle dimissioni volontarie la cui quota rispetto al 2018 è salita di 9,3 punti percentuali arrivando al 35% (Toscana 31%); si tratta di un fenomeno trasversale che sta interessando in particolare i lavoratori over 50. Nell’ambito del mercato del lavoro i dati INPS consentono di monitorare anche l’evoluzione delle retribuzioni di lavoro dipendente per il comparto privato non agricolo, con riferimento al periodo 2015 – 2021: si evidenzia una dinamica media in termini reali (ovvero al netto dell’inflazione al consumo) sostanzialmente stagnante (+0,3%). Da notare che nel 2020 la pandemia ha portato ad una contrazione delle ore lavorate (espresse in termini di unità di lavoro a tempo pieno equivalente) e della massa salariale, con una variazione positiva delle retribuzioni reali procapite, mentre nel 2021 la ripresa delle ore lavorate si è correlata ad un netto aumento della massa salariale e a una contrazione delle retribuzioni procapite (-1,6%) che già risentiva di una modesta risalita dell’inflazione (+1,6% quella monitorata per Firenze); per il 2022 ci aspettiamo un netto deterioramento delle retribuzioni procapite, nonostante i rinnovi contrattuali e i provvedimenti governativi di sostegno alle famiglie. A ottobre 2022 il volume cumulato di ore autorizzate di cassa integrazione è risultato corrispondente ad un ammontare complessivo di circa 5,3 milioni, dato che sembrerebbe parzialmente avvertire gli effetti delle crisi aziendali ancora aperte sul territorio e parzialmente iniziare a risentire dell’impatto dei settori maggiormente energivori, essendo più del doppio del valore del 2018 e del 2019: la quota principale caratterizza la componente ordinaria (52,8%) rispetto alla straordinaria (31,7%) e alla deroga (15,5%). Riguardo al reddito di cittadinanza al 2022 risultano circa 10 mila nuclei familiari, sulla scorta dei dati INPS, che hanno beneficiato di almeno una mensilità, che rappresentano almeno il 2,2% del totale delle famiglie, dato al di sotto alla media regionale (2,8%) e soprattutto nettamente inferiore a quella nazionale (6%) come del resto risulta per la popolazione coinvolta, circa 20 mila e 600 residenti (quota del 2,1% sulla popolazione residente, rispetto al 5,8% del dato nazionale). Nel complesso a Firenze possiamo inquadrare circa 90mila e 200 imprese attive, con una dinamica imprenditoriale che rispetto al 2021 rimane positiva mantenendo un ritmo moderato (+0,8% il tasso di sviluppo imprenditoriale) migliorando comunque rispetto al valore stagnante del 2018 (+0,3%). L’andamento di questo indicatore per Firenze deriva da una dinamica delle iscrizioni in lievissimo aumento (circa 5.650) parallelamente ad un modesto aumento delle cessazioni (da 4.711 a 4.805). Le imprese attive, che rappresentano circa l’84% delle registrate risultano esser diminuite di 6 decimi di punti percentuali nel corso del 2022”.


Nicoletta Curradi 

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