domenica 6 luglio 2014

A Paluzza successo del corso Comunicare la natura



Si è svolto con successo, e tra il vivo interesse dei colleghi e delle colleghe giornaliste, il primo corso per crediti formativi organizzato da un’ARGA in Italia, a Paluzza (UD), nella sede del CESFAM, il Centro di formazione nelle tecniche e materie forestali della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. L’evento si inseriva in una ‘due giorni-educational’, che ha toccato anche i temi forestali, con la dimostrazione nel bosco del taglio delle conifere. E che è stata realizzata in collaborazione con Ri.Va., l’Associazione nazionale Rinascita Venatoria e Ambientale, presieduta da Marco Buzziolo. Il corso, organizzato dall’ARGA FVG, sotto l’egida dell’Ordine dei Giornalisti, rappresentata nell’occasione dal vicepresidente regionale, Amos D’Antoni, e dall’UNAGA, l’Unione Nazionale della ARGA, della quale il Presidente di ARGA FVG, Carlo Morandini, è vicepresidente, verteva sulle tematiche inerenti l’etica della comunicazione in materia venatoria e ambientale. Il corso, come ha annunciato Morandini dopo il saluto del sindaco, Massimo Mentil, è stato preso a modello da parte dell’UNAGA; e sarà esportato in altre Regioni italiane. Aveva lo scopo di consentire ai giornalisti di appropriarsi delle migliori tecniche di comunicazione rispetto a eventi incidentali e di routine, che interessano la fauna, l’ecosistema, il territorio, la caccia. Come ha esemplificato Ettore Zanon, di Trento, esponente dell’Associazione Ri.Va., giornalista, spesso sui media compaiono notizie che, se analizzata da persone a conoscenza della materia, ambientale, faunistica, venatoria, appaiono davvero poco verosimili. Spesso, addirittura non veritiere. O del tutto imprecise. Per insegnare a comunicare l’ambiente, e tutto ciò che lo riguarda, Zanon è sceso nei dettagli, anche prospettando una serie di blog e di refusi comparsi sui media. A Marco Buzziolo è toccato il compito di specificare il ruolo e la reale natura dell’attività venatoria, e di soffermarsi sui motivi e sulle modalità e tecniche del prelievo venatorio. Prelievo che, come ha spiegato Silvano Toso, già direttore dell’ISPRA, il massimo istituto italiano di controllo della popolazione faunistica, se eseguito scientificamente, rappresenta un’azione perfettamente inserita nei cicli biologici e di riproduzione. Che non intacca l’andamento della natura, ma mira ad assecondarlo e ad agevolarlo. Visto che la gran parte dei corsisti proveniva dal Friuli Venezia Giulia, Andrea Cadamuro, del servizio faunistico della Regione Friuli Venezia Giulia, ha spiegato l’attività e l’azione svolta nei settori faunistico e venatorio dall’Amministrazione, e illustrato la consistenza faunistica sul territorio regionale. Soffermandosi sui casi della presenza dell’orso, e della diffusione dei cinghiali. Dopo una degustazione di prodotti e cibi della Carnia, al ristorante Da Otto, a Timau, l’educational ha portato i corsisti nel bosco, lungo la strada per la foresta di Pramosio. Dove Mario Di Gallo, del CESFAM, ha illustrato le fasi di abbattimento di un albero di alto fusto, eseguito dal personale forestale. Ricordando che le tecniche di selezione del taglio delle piante sono analoghe a quelle che regolano il prelievo venatorio. I corsisti hanno infine raggiunto Malga Pramosio, di proprietà della Regione. Dove si stava festeggiando un matrimonio ‘in quota’. E dove l’indomani si sarebbe svolta la celebrazione di un episodio della resistenza della seconda guerra mondiale.

Nicoletta Curradi

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