Il “pittore contadino” che ha emozionato la Cina espone 41 suoi dipinti monumentali.
In mostra anche una raccolta di 108 foto d'archivio sul villaggio di Da-Zhai,
modello per l'agricoltura cinese scelto da Mao Zedong
INAUGURAZIONE: VENERDì 2 SETTEMBRE ORE 18
Con uno sguardo inedito, autentico e di profonda intensità emotiva permetterà di scoprire una Cina insolita agli occhi dell’arte contemporanea, quella rurale dei campi di grano, quella vivida del lavoro con la terra.
L’opera di
Qiao Wanying, da molti definito “pittore contadino”, arriva in Italia con la mostra “Terra Nostalgia Memoria”
ospitata dal 2 al 17 settembre 2016
negli spazi espositivi dell'Archivio di Stato di Firenze.
L'esposizione
è organizzata da Four-Face Space Art Center di Pechino con la
collaborazione del Consulting Istitute of Costructing Art della Tsinghua
University e dell’Associazione
degli Artisti Cinesi in Italia, con il patrocinio Regione Toscana,
Città Metropolitana e Comune di Firenze.
Saranno
41 i dipinti “rurali” esposti in mostra, opere monumentali e suggestivi paesaggi onirici che raffigurano scenari e scorci della Cina settentrionale: praterie selvagge,
campi coltivati, girasoli, alberi, colline, panorami innevati, villaggi e cortili. Lo spirito della
natura incontaminata è catturato in colori brillanti fermati sulla tela con uno stile talvolta impressionista, a volte espressionista.
E insieme alle opere pittoriche, la mostra offre
un inedito percorso di immagini in 108 foto d'archivio utili a ricostruire
la storia dell'agricoltura cinese.
Gli scatti in bianco e nero e a colori, provenienti dal Da-Zhai Museum,
sono il ritratto della società contadina dalla fine degli
anni '50 ai due decenni successivi, fino ad oggi, nel villaggio di
Da-Zhai, nella provincia di Shanxi. Sempre stato un villaggio
caratterizzato da una terra arida (che ha storicamente reso poveri i
suoi agricoltori), Da-Zhai divenne famoso perché scelto nel
1960 dal presidente Mao Zedong come modello simbolo della Cina
agricola. "L'agricoltura si studia a Dazhai" era il motto coniato da Mao
che fece diventare il villaggio lo spirito guida di tutta la Cina
rurale che lottava con il duro lavoro dei contadini per
sconfiggere la povertà e la fame.
Questa
pittura di Qiao Wanying è nata in un piccolo villaggio accanto a Dazhai
e le esperienze infantili dell'artista, a contatto con la terra e la
vita contadina, hanno lasciato
un segno profondo su molti dei suoi dipinti. Lo sviluppo della sua
crescita artistica è stato determinato dai suoi ricordi d'infanzia
legati al lavoro nei campi. Forse per questo l'arte di Qiao Wanying è
così intensa e si muove su un linguaggio espressivo
inusuale rispetto alle tendenze pittoriche cinesi comunemente
conosciute. Ben distante dall’arte cinese che racconta la
modernizzazione del paese - spesso attraverso un realismo cinico o una
pop art politica - la sua è la rappresentazione di
una Cina rurale e contadina, quella che qualcuno definirebbe “arretrata”. Il suo
tratto primitivo, autentico e viscerale tocca le corde del ruvido istinto e della sensibilità individuale, lontano dalle correnti nazionali e internazionali di arte
contemporanea, fuori dal dibattito artistico globale, solitario e autodidatta.
In Cina Qiao è spesso definito come un “pittore contadino” (nongmin
huajia), un’espressione
che rievoca le sue esperienze di vita, ma ancor più il suo attaccamento
alla terra, quella che lui definisce “patria” (jiayuan).
Originario della provincia di Shanxi
(letteralmente “a ovest delle montagne”), il pittore vive un particolare legame con i suoi luoghi natii, parte integrante della
sua arte, del suo spirito e della sua personalità. Come ha commentato il curatore della mostra
Su Dan,
docente dell’Università di Tsinghua a Pechino: “Il fascino dei suoi
dipinti sta nell’accenno di profumo terroso che sembra emanare la
pittura ad olio sulla
tela”.
L’empatia col mondo naturale
collega Qiao all’antica arte cinese di pittura paesaggistica,
attraverso la quale generazioni di pittori hanno espresso il loro senso
di comunione con la natura, con la terra, con i suoi fiumi e montagne.
La presentazione del professor
Giandomenico Semeraro.
TERRA NOSTALGIA MEMORIA
Mostra personale di Qiao Wanying
dal 2 al 17 settembre 2016
Archivio di Stato di Firenze (Viale della Giovine Italia, 6)
Orario: Lun –Ven Sabato: 10.00 – 17.00 / 10.00 – 13.00 (domenica chiuso)
Ingresso gratuito
Del Bimbo Fabrizio
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