venerdì 28 dicembre 2007

La bellezza di Francesco Furini in mostra al Museo degli Argenti


Mina Gregori, curatrice dell’esposizione degli anni 1986-87 a Palazzo Strozzi dedicata alla civiltà figurativa del ‘600 fiorentino, insieme a Rodolfo Maffeis, storico dell’arte, hanno voluto realizzare a Palazzo Pitti la prima mostra monografica su Francesco Furini, artista del ‘600 fiorentino, vissuto tra il 1603 ed il 1646.

Tra i promotori dell’evento espositivo figurano l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino, il Museo degli Argenti, Firenze Musei, l’Università degli Studi di Firenze e la Fondazione “Roberto Longhi”.

Solo nella seconda metà del Novecento si è riscoperta la pittura fiorentina del Seicento e i curatori della mostra hanno voluto mettere in evidenza i vertici qualitativi raggiunti attraverso l’opera di Francesco Furini, analizzando gli aspetti scenici e drammaturgici, ben visibili nelle sue opere, il suo rapporto con Leonardo di cui possedeva un codice manoscritto del “Trattato della Pittura”, la fortuna del pittore anche fuori dai confini del Granducato di Toscana.

Le opere sono esposte al pianterreno di Palazzo Pitti, nelle sale di rappresentanza della residenza estiva dei Medici, oggi sede del Museo degli Argenti: la scelta non è casuale, data la presenza, nel salone principale, di una parete affrescata dal Furini tra il 1639 ed il 1642 su commissione di Ferdinando II de’ Medici, divisa in due lunettoni raffiguranti “L’Accademia platonica di Careggi” e “L’allegoria della morte di Lorenzo il Magnifico”.

Le opere sono state prestate da numerosi musei stranieri, quali il Museo del Prado di Madrid, l’Alte Pinakothek di Monaco di Baviera, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, l’Hermitage State Museum di San Pietroburgo e molti altri..

Ma vediamo un po’ chi era Francesco Furini; era figlio di un pittore e attore di teatro che morì al confino a Pisa dopo aver ucciso un uomo in una rissa. Francesco, così chiamato per un voto del padre al poverello d’Assisi per aver la grazia di un figlio maschio dopo tre femmine, fu mandato a Roma per tre anni, dal 1619 al 1622, insieme a Giovanni da San Giovanni.

Furini elaborò una singolare forma di “bellezza” classicista che si esprimeva nella raffigurazione del nudo femminile, biancheggiante nelle tenebre, con un approccio personalistico ed antiaccademico.

La sua posizione di base classicista si mescola ad una dichiarata predilezione per lo sfumato leonardesco. Inoltre Furini arrivava a spendere cifre folli per avere modelle nude, fatto che indignò i suoi biografi, dato che l’artista dal 1633 era diventato priore della pieve di Sant’Ansano nel Mugello.

Una personalità versatile, il Furini, che si dedicò anche alla letteratura, alla poesia, alla grafica.

Sette le sezioni cronologiche della mostra: La giovinezza: anni ’20; i grandi quadri da stanza: 1630-33, gli affreschi, disegni e bozzetti, prete pittore, mezzibusti e allegorie femminili,, mentre l’ultima parte è consacrata alle opere della maturità, rimaste incompiute per la sua repentina e prematura scomparsa.

Museo degli Argenti Palazzo Pitti Firenze
Fino al 27 aprile 2008
Orario: 8.15- 16.30 dicembre, gennaio e febbraio - 8.15- 17.30 marzo - 8.15- 18.30 aprile
Chiuso primo ed ultimo lunedì del mese
Ingresso: Intero Euro 10, 00 compreso Museo Argenti, Giardini Boboli e Bardini, Galleria Costume- Ridotto Euro 5, 00
Info: tel. 055/2654321

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