venerdì 16 settembre 2011

Danza: :La Modernita' di Nadia Berkani

NADIA BERKANI
La Modernità: delle Donne Moderne, delle Danze Libere
Danza in video e Conferenza
All’inizio del XX secolo la rottura con i codici della danza accademica in Occidente - principalmente in Germania e negli Stati Uniti - stimolò la nascita di nuove estetiche di danza moderna. È il momento in cui emergono le grandi correnti, in cui si formano nuovi linguaggi.
Pioniere, fondatrici, estreme… la storia della danza moderna è stata scritta al femminile.
Isadora Duncan, Loïe Fuller, Ruth Saint Denis, Mary Wigman, Hanaya Holm, Doris Humphrey, Martha Graham, Dore Hoyer, Gerd Palucca, Valseka Gert, Carmen Amaya, Joséphine Baker, sono donne che scriveranno e incarneranno queste Nuove Danze. Tanti sguardi diversi sul mondo e altrettanti nuovi modi di interrogare la natura stessa del movimento.
Per la composizione di questo film di immagini d’archivio sarà privilegiata la figura del Solo, non tanto per illustrare una storia della danza moderna, quanto per individuare la genesi di uno stile.
Si evocheranno, sulla scia di questa modernità, i protagonisti della Postmodern Dance - il movimento incessante di Steve Paxton, la fluidità di Trisha Brown - cosi come le scritture contemporanee di Pina Bausch, Anne Térésa De Keersmaeker, Elizabeth Schwartz, Maguy Marin, Karine Saporta, Catherine Diverrès e tante altre.
Nadia Berkani _ Artista in arti visive, Nadia Berkani si è diplomata all’Accademia delle Belle Arti di Lione e alla scuola di cinema VGIK di Mosca. Intrattiene numerose collaborazioni con musicisti, architetti, interpreti ed è stata direttrice artistica dei primi festival di danza contemporanea in Russia. Dal 1998 è insegnante al dipartimento Arti e Media dell’Università della Sorbona Parigi 3 dove organizza anche atelier pluridisciplinari presso il Dipartimento di Studi Teatrali. Nel 2010 realizza la scenografia dello spettacolo Corps accords di Elisabeth Schwartz, opera ispirata al repertorio di Isadora Duncan presentata al museo Bourdelle di Parigi in occasione dell’esposizione Isadora Duncan une sculpture vivante. Nel 2011 il suo lavoro fotografico I silenzi dell’esilio è stato esposto al museo degli Uffizi per la mostra Autoritratte ed è in seguito entrato a far parte della collezione permanente del museo
Del Bimbo Fabrizio

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