Dal oggi 6 aprile al 4 maggio, presso il cinema Alfieri di Firenze, 5 appuntamenti e 11 film, in collaborazione con la XXX edizione del Festival del Cinema Latinoamericano di Trieste e con il Centro Studi Jorge Eielson
L’inaugurazione è affidata a “La
Once” di Maite Alberdi (Cile, 2014), premio della giuria e premio per
la miglior regia al 30° Festival del cinema Latino Americano. A seguire
proiezione di “La ciudad y los perros” di Francisco J. Lombardi (Perù,
1985), tratto dal romanzo omonimo di Mario Vargas Llosa. A presentarli Orlando Felipe Velorio Pérez, console del Perù
Una rassegna cinematografica che porta a Firenze il meglio della produzione cinematografica dedicata al continente sud-americano: si intitola “I mercoledi dell’America Latina” l’iniziativa che sarà in programma dal 6 aprile al 4 maggio presso il cinema Spazio Alfieri di Firenze (via dell’Ulivo, n.6).
Il progetto nasce per iniziativa del “Centro studi Jorge Ejelson” di Firenze e propone, per cinque appuntamenti, undici tra le opere più premiate ed acclamate presentate alla 30° edizione del Festival del Cinema Latinoamericano, tenutosi a Trieste lo scorso ottobre, diretto da Rodrigo Díaz. Tutti i film saranno proiettati in lingua originale con sottotitoli in italiano.
L’inaugurazione della rassegna, mercoledi 6 aprile alle ore 20.30, è affidata a “La Once” di Maite Alberdi (Cile, 2014), premio della giuria e premio per la miglior regia al festival di Trieste. Il documentario è incentrato su cinque signore di età avanzata che, da sessant’anni, si ritrovano a bere il tè una volta al mese, commentando l’attualità, perdendosi in racconti, sentendosi vive nella loro ritualità.
Seguirà, alle ore 22.15, la proiezione de “La ciudad y los perros” (La città e i cani) di Francisco J. Lombardi (Perù, 1985), storico film tratto dal romanzo omonimo di Mario Vargas Llosa. E’ ambientato in un collegio militare di Lima, dove i ragazzi ricevono una formazione scolastica e una ferrea disciplina militare. Emergono le differenti storie di alcuni degli allievi che, soggetti continuamente ad umiliazioni, imparano a convivere con una vita militare alienante che non consente loro di maturare come persone. Dal perimetro del collegio militare escono speranze, illusioni, segreti e miserie in fuga da inflessibili codici di comportamento e da leggi rigide. Nel racconto originario, Vargas Llosa critica il modo di vivere e la cultura dei militari in seno alla quale si potenziano determinati valori (aggressività, valore, sessualità) che conducono alla formazione di personalità deviate: un falso universo che si sgretola trascinandosi dietro l’innocenza dei personaggi.
A presentare i film, nel primo appuntamento, ci saranno Antonella Ciabatti e Martha Canfield del Centro studi Eleison. Sarà presente anche Orlando Felipe Velorio Pérez, console del Perù.
Nel programma, il 13 aprile “Ayiti Toma” di Joseph Hillel (Haiyi, 2013), premio come miglior sceneggiatura, uno sguardo ampio su Haiti da parte dei suoi abitanti, sociologi, storici, ragazzi e sacerdoti vudù; a seguire “La ballena va llena” di Daniel Santoro (Argentina, 2014), opera preparata dal collettivo “Estrella del Oriente” che è una riflessione sul ruolo dei migranti. Il 20 aprile si prosegue con “O outro lato do paraìso” di André Ristum (Brasile 2014), sul golpe militare del ’64, e “Cartas del parque” di Tomàs Gutiérrez Alea (Cuba e Spagna 1988) su soggetto di Gabriel Garcia Marquez. Il film si svolge nella città di Matanzas, a 100 chilometri da L’Avana, mettendo in scena il triangolo d’amore tra Pedro, Juan e Maria.
Il 27 aprile tre i film proposti: “Perro Guardiàn” di Baltazar “Bacha” Caravedo e Daniel Higashionna (Perù, 2014), premio alla migliore colonna sonora, storia di El Perro, ex soldato che opera come sicario al servizio di ufficiali dell’esercito, vivendo nella clandestinità; “De vida y de muerte” di Pedro Chaskel (Cile 2015), documentario che indaga negli archivi dell’Orrore della dittatura del generale Alfredo Stroessner, scoperti in Paraguay nel 1992, e “La isla y los signos” di Raydel Araoz (Cuba 2014), menzione speciale al festival, viaggio nell’opera artistica di Samuel Feijòo, attraverso l’universo visuale e concettuale della rivista “Signos”.
Chiusura il 4 maggio con “Presos” di Esteban Ramirez Jimènez (Costa Rica 2014), premio del pubblico, sul mondo del carcere, e “Sc recortes de prensa” di Nicolàs Martinez Zemborain e Oriana Castro (Argentina 2014), premio Contemporanea concorso, documentario che si svolge a Parigi nel 1980, quando un gruppo di giornalisti e intellettuali esiliati politici dell’Argentina decidono di fondare il giornale “Son Censura”, per contrastare la campagna di disinformazione delle dittature militari sparse per l’America Latina negli anni ’70.
Per informazioni www.centroeielson.com e www.spazioalfieri.it, infoline al numero 055 5320840
Del Bimbo Fabrizio
Nessun commento:
Posta un commento