martedì 18 gennaio 2011

La vera storia di Ginevra


E' una storia ambientata in una Firenze rinascimentale abitata dai grandi: Leonardo, Michelangelo, Machiavelli
L'autrice Elisabeta Gavrilina ne parlerà oggi 18 gennaio 2011 nella
Sala Pistelli, Palazzo Medici Riccardi, via Cavour Firenze
Interviene Giacomo Billi, Assessore al Turismo della Provincia di Firenze
Modera il giornalista Gianni Somigli
Dalla penna di Elisabeta Gavrilina un romanzo storico la cui trama avvincente si dispiega in uno stile asciutto ed efficace che tiene il lettore col fiato sospeso fino all'ultima riga.
Occhi innocenti, espressivi e viso da bambina con quel giusto tocco di malizia: questi i dettagli immortalati dal grande Leonardo da Vinci nel ritratto di Ginevra della Piagentina. Dettagli stagliati nella mente e nel cuore dei fiorentini, che sembrano cercare ancora una giustificazione alla sorte dell'umile fanticella. Una sorte che, paragonata a quanto avviene ai nostri giorni, ci dice che poco o niente è cambiato.
Perché quella che Elisabeta Gavrilina, autrice del romanzo storico “La vera storia di Ginevra” racconta in modo appassionante ed accurato, è una vicenda realmente accaduta; è la vita della bella Ginevra, costretta ad una esistenza priva di agi ma soprattutto di libertà di sentimenti.
Al pari dei fatti di cronaca moderni, il caso della piccola Ginevra suscita la curiosità dell'autrice al punto da spingerla a compiere ricerche, approfondimenti, sopralluoghi nei posti in cui l’azione sembra essersi svolta.
Il risultato è una fedele ricostruzione della Firenze del Cinquecento, che fa immergere i lettori nell’atmosfera di una città rinascimentale dominata da artigiani e da grandi artisti, guidandoli nei meandri di una storia intensa e per molti versi insoluta.
Ancor più inedita è la rappresentazione di personaggi come Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti, Niccolò Machiavelli immortalati non tanto nella loro veste di artisti quanto di uomini, che si muovono sulla scena pronunciando frasi e manifestando sensazioni comuni a qualsiasi altro cittadino.
Così, per le strade formicolanti di Firenze, il volto di Ginevra non lascia indifferenti cultori della bellezza del calibro di Michelangelo e Leonardo che, rimasto folgorato, non resiste all’idea di ritrarla. Anche Machiavelli si accende di desiderio alla vista della fanticella.
La Ginevra di questo romanzo è una giovane donna in boccio, dotata di un carattere, di un'aspirazione al sogno e all'amore vero, che un gesto inconsulto rischia di spazzare via per sempre, nel freddo di una notte. Da quel momento dolori, speranze, intense sensazioni accompagnano la protagonista nel susseguirsi degli eventi. Fino all'pilogo in cui la domanda sorge spontanea: come possono ingannare dei tratti così delicati e due occhi così innocenti? Tanta è la genuinità del suo volto che la risposta resta incerta
Del Bimbo Fabrizio

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