mercoledì 11 maggio 2011

Una mostra di Giovanni Paszkowski all' Università Internazionale dell'Arte


Università Internazionale dell'Arte

GIOVANNI PASZKOWSKI
LO STUPORE DEL QUOTIDIANO
Martedì 17maggio 2011 ore 17.00
Villa Il Ventaglio
Via delleForbici, 26 - Firenze
Notizie per la Stampa

Martedì 17 maggio viene inaugurata all’U.I.A. – Università Internazionale dell’Arte –, a Villa Il Ventaglio – via delle Forbici, 26 – la mostra “Giovanni Paszkowski. Lo Stupore del quotidiano”
Promossa dall’U.I.A., grazie al sostegno dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, l’esposizione, che si protrarrà fino al 18 giugno 2011, intende proseguire un importante dialogo con l’arte contemporanea.
La mostra, accompagnata dal testo critico di Francesco Gurrieri e di Tommaso Casini, riprende immagini del quotidiano sospese come in un “fermo immagine”.Situazioni che abbiamo comunemente sotto gli occhi,, che provengono da più parti, bloccate, isolate, in atmosfere sospese.
Scene ordinarie trasformate in composizioni. E’ come “vedere il mondo comune correre in modo non comune”, afferma Giovanni Paszkowski. Tagli di vedute urbane con architetture contemporanee di matrice anglosassone – frutto di appunti di immagini reali, rielaborate e modificate in studio. -, in cui la figura che solca sugli spazi fa vivere tutta la composizione.
Presenza umana che può sembrare marginale, ma che in realtà è punto focale, è il perno sul quale si regge l’intera struttura del dipinto. “Lo stupore del quotidiano – prosegue Paszkowski – è
L’accorgersicheintorno a noi, a portata del nostro sguardo, quello che vediamo può, proprio nelle cose più normali, appunto quotidiane, stupirci per la loro singolarità, armonia, bellezza”.
Tre caratteristiche -sottolineaFrancesco Gurrieri- su Giovanni Paszkowski e la sua pittura sono:
1)La sua continuità linguistica, caratterizzata nelle radici del “realismo americano” di Hockney e Hopper.
2)La sua pervasiva impostazione quasi metafisica, attualizzata alla nostra contemporaneità, espressa con raffinata confidenza prospettica e con una inconfondibile cromìa .
3)Il suo contributo di chiarezza figurativa nella difficile e confusa contraddittorietà della critica d'arte dei nostri giorni.
“Lo stile di Giovanni Paszkowski”- come sottolinea Tommaso Casini – è unico; ecco che i colloqui con le opere plastiche di grandi artisti - prosegue Casini -, appaiono come un richiamo per la riflessione tra il dentro e il fuori della città, per una città che torni ad essere luogo di attenzione e ammirazione in spazi comuni, esteticamente coinvolgenti, non solo tramiti di distrate e inconsapevoli masse turistiche”.
“L’acrilico è, d’altra parte”, - conclude Casini – mezzo rapido per fermare su tela diversi
livelli compositivi e Paszkowski lo impiega con sicurezza che gli deriva da un ricco laboratorio di memoria visiva,alimentata dalla personale esperienza dei viaggi, dalla fotografia, dai libri, che agiscono tutti nella mente come frasi sparse di un discorso da ricomporre in pagine organiche e coerenti, come forme disarticolate nella loro varietà, ma ricche di potenziale espressivo se riunite, come sono, in efficace dialogo di superfici”.
Giovanni Paszkowski, prima dell’U.I.A. ha esposto a Firenze al Gabinetto Vieusseux, Palazzo Strozzi; a Bologna alla Galleria Caldarese; a Milano alla Galleria Annunciata; a Prato alla Galleria Farsetti; a Firenze a Palazzo Vecchio, e poi negli anni a Roma, a Ferrara, a Pietrasanta, a Napoli, per tornare ad esporre a Firenze alla Accademia delle Arti e del Disegno e nel 2006 al Museo Marino Marini. Nel 2008 ha esposto alla Sala Antiquarium Costantini, a Fiesole la mostra promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Fiesole.
Nel 2003 alcune sue opere sono state esposte all’Artexpo di New York.
Il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi conserva otto opere di Giovanni Paszkowski.
Le sue mostre sono state presentate da Massimo Carrà, Tommaso Casini, Michele Dzieduszycki, Raffaele La Capria, Maria Luigia Guaita, Francesco Guerrieri, Raffaele Monti, Antonio Natali, Tommaso Paloscia, Mauro Pratesi, Lucio Scardino, Carlo Sisi.

Nicoletta Curradi

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