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venerdì 16 ottobre 2009
I sapori della Vallée a Firenze
Presso il Ristorante La Taverna, in Via Cimabue 1r a Firenze, così attento ai contenuti di nicchia, si è svolta il 15 ottobre una degustazione guidata ai sapori della Valle d'Aosta, con una selezione mirata di vini regionali rivolta agli addetti ai lavori e al pubblico della città di Firenze, condotta da personale qualificato.
In particolare sono stati presentati i prodotti della cooperativa La Kiuva, che ha sede nel comune di Arnad, paese famoso per il suo lardo.La cooperativa, fondata nel 1975, conta oggi circa 60 soci e produce circa 35.000 bottiglie all'anno suddivise nelle diverse varietà. E' importante per questa regione divulgare la propria produzione, anche se limitata, e farsi conoscere fuori dai suoi confini.
La Valle d’Aosta è una regione il cui nome immediatamente evoca nell’immaginario collettivo caratteristiche paesaggistiche connotate da elementi naturali unici sul pianeta. Ma Valle d’Aosta non è solo questo: esiste nella regione un patrimonio culturale, che si esprime anche attraverso la produzione del vino, che merita appunto di essere conosciuto e diffuso.
Le condizioni climatiche della Valle d’Aosta unitamente alle caratteristiche dei terreni, alla loro esposizione, giacitura e pendenza sono i punti di forza di una viticoltura di montagna che, inserita in un ambiente ancora incontaminato, ha saputo evolversi con modernità e oggi rappresenta una realtà significativa anche in termini economici.
A partire dagli anni ‘60, la Regione Autonoma Valle d’Aosta ha investito notevoli risorse finanziarie nel settore viticolo, attivando numerose iniziative che, nel volgere di pochi anni, hanno contribuito al recupero e successivamente allo sviluppo della coltivazione della vite.
Un passo significativo nel percorso di valorizzazione della viticoltura valdostana è avvenuto negli anni ‘71-‘72 con l’ottenimento della Denominazione di Origine Controllata per i vini Donnas e Enfer d'Arvier.
Negli anni successivi il mondo viticolo valdostano ha assunto la piena consapevolezza che lo strumento di valorizzazione delle produzioni viticole locali si basava sul binomio qualità-territorio e che pertanto ogni sforzo doveva essere compiuto per ottenere il riconoscimento di origine per i principali vini prodotti. Tale obiettivo è stato raggiunto nel 1985 e la Regione Autonoma Valle d’Aosta è stata una delle prime in Italia ad avere ottenuto una Denominazione di Origine Controllata che, con il suo nome, racchiudesse tutte le produzioni ottenute sul territorio.
Ulteriori modifiche ed integrazioni apportate al disciplinare negli anni successivi, resesi necessarie per completare il quadro di riferimento, fanno sì che ad oggi la Valle d’Aosta possa essere rappresentata da 7 sottodenominazioni di area: il Blanc de Morgex et de La Salle, l'Enfer d'Arvier il Torrette, il Nus, il Chambave, l'Arnad-Montjovet, e il Donnas e 15 di vitigno: Chardonnay, Cornalin, Fumin, Gamay, Mayolet, Merlot, Müller Thurgau, Nebbiolo, Petite Arvine, Petit Rouge, Pinot Blanc, Pinot Gris, Pinot Noir, Prëmetta,e Syrah.
Fabrizio Del Bimbo
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