mercoledì 25 novembre 2009

Alla Fortezza da Basso espone Antonio Bernardo Fraddosio


Importante esposizione di Antonio Bernardo Fraddosio, scultore e scenografo, che esporrà alla VII Edizione della Biennale Internazionale d’arte contemporanea di Firenze, in programma dal 5 al 13 dicembre nei locali espositivi della storica Fortezza da Basso.
Un importante appuntamento, questa è una nuova occasione per presentare alla critica e al pubblico le particolari opere di questo artista, selezionate dal Comitato scientifico internazionale della mostra. Si tratta di creazioni tridimensionali, che giocano con lo spazio e con la luce, attirandola e creando grazie alle differenti superfici effetti diversi, che operano una seduzione dello sguardo del pubblico: spesso, avvicinandosi alle sue opere, si ha bisogno quasi di entrarvi dentro per comprenderne il senso.
A Firenze verranno presentate “Deformazioni” e “Snervamento”. I titoli delle opere di Fraddosio rimandano all’ingegneria, alla medicina, alla psicanalisi, e non a caso. Lavorando su diversi materiali, quasi sempre di recupero, dal legno al ferro al cemento, l’artista ne rende nuovamente visibile lo scheletro, la struttura sulla quale il tempo ha scritto la sua storia. È questa la base che l’artista utilizza per raccontare una nuova storia, per creare un ponte tra la materia e lo spirito: ecco che le sue sculture parlano all’anima dell’osservatore, le “deformazioni” e lo “snervamento” della materia rimandano allo stato dell’uomo contemporaneo. Spiega l’artista: “una delle caratteristiche di queste opere è che sono estremamente pesanti ed estremamente delicate nello stesso tempo… apparentemente molto forti ma nella realtà molto fragili. Esattamente come gli esseri umani”.
Da anni Antonio Bernardo Fraddosio lavora anche come scenografo teatrale.
Le sue imponenti scenografie hanno ambientato spettacoli andati in scena al Festival dei Due Mondi di Spoleto, al Teatro Valle di Roma e altri. Da artista Fraddosio interpreta perfettamente il senso delle opere dei drammaturghi e registi con cui collabora, tra i quali ricordiamo Rocco Familiari, Augusto Zucchi, Mario Missiroli, Walter Manfrè, Emanuela Giordano: così come i testi raccontano di psicologie alla prova di situazioni forti e viscerali, Fraddosio lavora i materiali che compongono la scena alla ricerca di una drammatica espressività nascosta dalla stessa materia per riportarla alla visione dello spettatore.
DEL BIMBO FABRIZIO

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