sabato 28 novembre 2009

Per dare voce alla Birmania un nuovo volume di Carmen Lasorella



"La Birmania è un mondo a parte, che rovescia il linguaggio dei segni e il senso dei colori: verde la paura, zafferano la speranza”. Con queste parole Carmen Lasorella ha raccontato in sintesi la sua esperienza nel libro “Verde e zafferano. A voce alta per la Birmania ”, presentato il 27 novembre, in sala Gigli di Palazzo Panciatichi a Firenze.

Per dare voce ai diritti del popolo birmano la giornalista ha intervistato Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la pace 1991, una donna “deliziosa” e “coraggiosa” – figlia dell’eroe nazionale ucciso nel 1943 – che prende visione della reale situazione del proprio paese al capezzale della madre morente, nel 1988. “Da allora decide di fare sua la causa della Birmania ed interpreta questa sua missione come dovere”, ha commentato Carmen Lasorella. Per ripetere le parole di San Suu Kyi: “Non ho mai pensato di essere intoccabile. Non mi sono mai considerata intoccabile. Faccio quello che devo fare. Faccio quello che ritengo sia il mio dovere e il mio lavoro per sostenere la causa della Democrazia”.

La protesta dei monaci birmani contro il feroce regime del paese è scoppiata sui media nazionali nell’ottobre 2007, ma purtroppo non è così recente. Il regime militare fa affari con gli europei, gli americani, i cinesi, gli indiani, i russi... La Birmania acquista da questi paesi tecnologie e armi, e si sdebita con la droga, le gemme preziose, le prostitute-bambine, i legni pregiati.

“Con la presentazione di questo libro vogliamo invitare a guardare la Birmania da vicino – ha spiegato la presidente della commissione Pari Opportunità Chiara Grassi – consapevoli che aiutare a far nascere la democrazia in Birmania, rafforza la democrazia anche in Italia”.

Gli interventi dei relatori – Federico Gelli, vicepresidente della Giunta regionale; Bruna Giovannini, segretario questore dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea toscana; Severino Saccardi, consigliere regionale – si sono soffermati sulla testimonianza dell’autrice, capace di raccontare il vero volto della Birmania, un mondo “rovesciato” che chiede attenzione costante.

“Questo libro sta a buon titolo nella Festa della Toscana, da sempre dedicata ai diritti – ha commentato Giovannini – ed è particolarmente in sintonia col tema di quest’anno, per la speranza di futuro, ovvero di una svolta democratica”.

“Lavori del genere ci aiutano a capire come il tema dei diritti umani – ha aggiunto Saccardi – sia elemento base per ridare idealità e spinta alla politica.

Nicoletta Curradi

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