mercoledì 23 dicembre 2009

Corpi da musica Vita e teatro di Sylvano Bussotti al Museo Marini


Sylvano Bussotti ha da sempre all’attivo una vastissima attività grafica, che si è espressa spesso nella definizione scenica di lavori complessi, sontuosi.
Nelle partiture, veri capisaldi della storia della musica novecentesca, albergano immagini che si fanno note e disegni che si prestano a una reinterpretazione come spartito, suggestione di un’azione scenica a venire.

Corpi da musica. Vita e teatro di Sylvano Bussotti, dal 15 febbraio al 22 marzo 2010, propone una vasta selezione dell’opera grafica dell’artista, tutte opere rare o rarissime, molte presentate al pubblico per la prima volta.

La ricognizione parte dagli anni ’40, dai primi ritratti, che catturano istanti di un’esistenza nomade, divisa tra molte città, e passa poi attraverso progetti per spettacoli mai realizzati e iconografie di lavori che hanno avuto vasta risonanza, in una miscela di arte e vita, ragione e sentimento.

Un itinerario visivo notevolissimo, che è emerso solo in alcune occasioni nel corso del tempo, a partire da alcune celebri esposizioni connesse alle attività del Gruppo 63, sotto la cui egida si svolse il celeberrimo debutto palermitano di Bussotti, nel 1965, de La passion selon Sade, messa nerissima in nome del divin marchese, che raccontava un teatro da camera d’eros e sogni.

La mostra sarà accompagnata da una serie di eventi scenici che, coinvolgendo varie strutture di Firenze, daranno vita ad un mese di programmazione per Sylvano, nella sua città, dove non compare da molti anni, con esecuzioni di sue musiche affidate ai suoi interpreti di riferimento.

L’esposizione sarà accompagnata da un catalogo edito da Artout-Maschietto Editore, in cui verranno presentati materiali inediti e una selezione degli interventi sulle arti pubblicati nel corso dei decenni sulle testate più diverse, dal “Marcatre” della neoavanguardia, a “Frigidaire”, su cui Bussotti pubblicò una sequenza di note per il personaggio fumettistico di Ranx Xerox.

Le sale del museo saranno sonorizzate da musiche del Maestro, scelte da lui stesso insieme al curatore, e un programma di Rete Toscana Classica in onda nel periodo dell’esposizione racconterà un itinerario esistenziale e artistico di straordinaria ricchezza, vissuto in relazione con personalità come Theodor Adorno, Roland Barthes, Pierre Boulez e John Cage.

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