giovedì 10 dicembre 2009

La famiglia Capponi inaugura un' associazione culturale


La famiglia Capponi in occasione dello spettacolo Quando il vino fa storia, andato in scena martedì 8 dicembre al Teatro del Sale di Firenze, per bocca della contessa Tessa Capponi, ha annunciato la prossima nascita dell’associazione culturale Famiglia Capponi. L’Associazione, la cui attività diventerà operativa nel 2010, si propone come strumento di studio della storia dei Capponi, ma intende anche valorizzare le iniziative culturali e sociali che hanno visto protagonisti tanti esponenti della famiglia. L'obiettivo è quello di promuovere progetti di ricerca, convegni, seminari, corsi di studio e di creare occasioni di incontro tra studiosi italiani e stranieri al fine di favorire lo scambio tra la Toscana e altre aree culturali europee, in ambito religioso, storico, filosofico e scientifico. L’Associazione, inoltre, si pone come scopo sostenere e promuovere i talenti emergenti nella cultura fiorentina con iniziative pubbliche e pubblicazioni editoriali di singoli studi.
Lo spettacolo Quando il vino fa storia, nato da un’idea della Famiglia Capponi che ha incontrato subito il favore di Fabio Picchi e Maria Cassi e la collaborazione del critico enogastronomico Leonardo Romanelli, ha portato in scena la passione per il vino di alcuni autori che proprio alla “materia de i vini” hanno dedicato originali testi, che ancora oggi forniscono piacevoli suggestioni. Un viaggio tra le pagine di scritti pubblici e diari privati, appositamente selezionati per la serata da Tessa e Niccolò Capponi, in cui il vino è protagonista assoluto, e la cui lettura è stata affidata alla voce di Maria Cassi e Alessio Sardelli. E così dal palco del Teatro del Sale hanno preso vita le parole di Bartolomeo Sacchi, detto il Platina, in cui il vino viene esaltato come elemento centrale in ogni dieta (XV sec); e quelle di Domenico Romoli, estimatore del valore strategico del vino nei banchetti (XVI sec “quando si ragiona del banchetto, la prima cosa si domanda se vi eran buoni vini”), e ancora quelle che Vitale Magazzini, monaco vallombrosiano (XVII sec.), dedica ai consigli per la perfetta “coltivazione toscana”. Non sono mancati anche i ‘nomi di famiglia’, come Gino Capponi (Il Vecchio), presente con alcune pagine del suo Ricordi di Gino di Neri Capponi (1410), Niccola Capponi, con il suo Modo di fare il vino alla franzese. Secondo l'uso de migliori paesi di Francia (1607), ed Elnyth Arbuthnot Capponi con Divided Loyalties.
Del Bimbo Fabrizio

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