sabato 23 ottobre 2010

Pianeta Galileo, edizione 2010












La rassegna "Pianeta Galileo" è stata presentata nei giorni scorsi al Museo di Storia naturale della Specola.

Un luogo celebrativo, la Specola di Firenze, per tramandare la cultura scientifica con un linguaggio accessibile a tutti. Così Giovanni Pratesi, presidente del museo di Storia naturale, ha dato il “la” alla conferenza stampa di presentazione di Pianeta Galileo 2010.

“Come istituzione abbiamo il dovere di incentivare Pianeta Galileo, che ha svolto e continuerà a svolgere la funzione fondamentale di avvicinare i giovani alla cultura scientifica”, ha esordito il vicepresidente del Consiglio regionale Giuliano Fedeli. “Come Consiglio saremo sempre più attenti e incisivi nel trasmettere la cultura scientifica ai nostri giovani – ha assicurato Fedeli, portando i saluti del Presidente dell’Assemblea Alberto Monaci – e Pianeta Galileo ci aiuterà a veicolare la scienza e a dialogare a livello europeo e internazionale”. “Mi auguro di essere un buon allievo e collaboratore di questa rassegna – ha concluso il Vicepresidente – e perdonatemi una nota di campanilismo, in Pianeta Galileo ho chiesto di inserire una esposizione sulla cartografia all’Accademia navale di Livorno”.

“Si conferma la programmazione di una manifestazione che ha sempre avuto grande successo − ha detto Daniela Lastri, consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza −. Anche quest’anno, calendario ricco di tanti eventi e opportunità per i ragazzi di collegare la scienza a tutti gli aspetti della vita quotidiana”. Sulla scuola, ha spiegato Daniela Lastri, il Consiglio “continua a investire e ad assicurare sostegno a tutte le occasioni di crescita”. Anche in questa edizione, infatti, come già l’anno scorso, si registra un numero di eventi di poco superiore ai duecento, raggiungendo nel contempo un obiettivo di razionalizzazione della spesa del 20%: dai 300mila euro impegnati per la passata edizione ai 242mila per quella che si apre nei prossimi giorni. “Senza Pianeta Galileo − ha concluso Daniela Lastri − la scuole toscane sarebbero prive di un ormai irrinunciabile collegamento con la quotidianità e di un originale metodo di approfondimento”. (ps/s.bar) – segue −


Nicoletta Curradi

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