venerdì 24 aprile 2009

ALLO "SPAZIO UNO" UN FILM DOCUMENTARIO SULLA LIBERAZIONE DELLA TOSCANA


Inside Buffalo
di Fred Kudjo Kuwornu
Il film sui soldati americani di colore protagonisti della guerra in Toscana
La proiezione venerdì 24, ore 18.00, Spazio Uno (Via del Sole, 10)
La storia della lotta partigiana, durante la seconda guerra mondiale, e della Liberazione dal nazi-fascismo, si intreccia in Toscana con quella di persone venute da oltre Oceano, che sulle nostre montagne combatterono una logorante guerra di posizione lungo la Linea Gotica: tra questi i soldati afro-americani della 92° divisione, i “Buffalo Soldiers”.
Un racconto per immagini delle vicende di quei soldati è nel docu-fiction Inside Buffalo, di Fred Kudjo Kuwornu, la cui proiezione, organizzata da Regione Toscana, in collaborazione con Mediateca Regionale Toscana, si terrà allo Spazio Uno (Via del Sole, 10), venerdì 24 aprile alle ore 18.00.
Saranno presenti alla proiezione il regista, rappresentanti dell'Assessorato alla Cultura della Regione Toscana, della Mediateca e dell' ABMC (American Battle Monuments Commission)
Attraverso la voce di alcuni reduci, Kuwornu descrive gli aspetti umani, oltre che bellici, di quell'incontro improbabile tra i contadini delle montagne lucchesi e gli afro-americani, venuti a combattere in Italia per una nazione, gli Stati Uniti, che li discriminava ancora fortemente tanto da “segregarli” in apposite divisioni militari, dove a comandare erano sempre e comunque i “bianchi”.
La proiezione è ad inviti, fino ad esaurimento posti, ritirabili in Mediateca in orario di ufficio (Via San Gallo, 25. Info: 055 2719011).
Il documentario ripercorre le fasi della presenza dei soldati di colore nell'esercito americano: dall'Executive Order del presidente Rooswelt (n° 8802, del 25 giugno 1944) che li ammetteva nelle file dell'esercito, dapprima in ruoli di supporto alle truppe, poi impiegati nelle operazioni militari; la discriminazione all'interno dell'esercito e il divieto conferire loro gradi di comando; le azioni militari di valore, nella 91° e 92° divisione di fanteria e in aviazione; la delusione al rientro in patria, dove ad attenderli non c'erano onori e riconoscimenti ma un clima di crescente discriminazione razziale; le lotte per i diritti civili, cominciate dalla coraggiosa Rosa Parks nel 1955, che si batté affinché terminasse la segregazione negli autobus e quindi anche nelle scuole, nei locali e in tutti i luoghi pubblici, fino alla riapertura, in anni recenti dei dossier della seconda guerra mondiale per l'attribuzione delle medaglie al valor militare, che nel 1948 avevano completamente escluso i soldati di colore.
Infine gli aspetti più commoventi, come la cittadinanza onoraria, da parte del Comune di Montignoso, a Vernon J. Baker, nel 1997, che si era particolarmente distinto in azioni di guerriglia nelle montagne lucchesi e l'abbraccio fraterno con gli amici ritrovati. Oppure la testimonianza di un reduce, ottuagenario, che racconta in video del suo viaggio fatto di recente a Pietrasanta, come turista: “sono tornato nei luoghi dove avevamo combattuto, ma era difficile riconoscerli, era tutto completamente cambiato. Ho bussato alla porta di un'abitazione, mi ha aperto una donna che mi ha detto: “tenente!”. Mi aveva riconosciuto dopo tutti questi anni”.
Il video mette in luce come, in quel lontano 1944, l'incontro tra le due culture si rivelò più facile del previsto, nonostante le differenze linguistiche: si trattava comunque di persone semplici, spesso analfabete, di cultura contadina e non fu difficile, dopo i primi momenti di diffidenza, fare amicizia e condividere case e cibo.
“Quando li vedemmo arrivare” dice nel video un anziano di Sant'Anna di Stazzema “ci siamo impauriti. Io non avevo mai visto un negro in vita mia. Uno di loro mi dette un pezzo di cioccolato, che io non avevo mai assaggiato, e da lì in poi diventammo amici”.
DEL BIMBO FABRIZIO

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